Previsioni chiusura annuale del FTSE-Mib

 Avvicinandosi al close annuale i volumi di contrattazione andranno scendendo probabilmente, come succede solitamente a Dicembre, ma visto l’andamento particolare non si esclude che ci potranno essere movimenti ampi anche con i book vuoti (che in effetti rendono più facile definire le tendenze). Nel medio-lungo periodo rischiamo di assistere ad un close annuale prossimo a quota 15000 che darebbe incertezza per tutti i primi 3 mesi del prossimo anno solare; questo vorrebbe dire una performance intorno al -27% per questo 2011 che segue ad un 2010 altrettanto negativo con -13% ed un 2009 che invece lasciava intendere ben altro (+19% circa).

La “morsa” che stringe il prezzo del FTSE-Mib è ben visibile sul grafico giornaliero e accompagnerà l’indice italiano fino alla fine del 2011 mantenendo inalterata la sua valenza operativa, sia in un senso che nell’altro.

Euro/Dollaro sulla scia dell’azionario recupera terreno

 Se l’azionario Europeo (ed Americano) nell’ultima settimana è sceso, allora Euro/Dollaro è proprio crollato; il segnale di ribasso scattato nelle prime ore di contrattazione di Lunedì scorso ha dato il via al down-trend di breve periodo che ha costretto il cross a cedere circa 400 pips in 4 giorni a favore della valuta USA, mentre i cross correlati non hanno dato segni di alcun genere per confermare lo short.

Dopo aver perso durante la giornata di Martedì il supporto a 1.3149 la situazione di medio periodo si è indebolita tanto che si è ricominciato a parlare di un cambio 1:1 con il Dollaro USA che farebbe tirare un respiro di sollievo alle due potenze mondiali (Stati Uniti appunto, e Cina, che detiene una quantità ingente di Dollari USA). Mentre quindi in area Euro si parla di recessione e di rischio dei debiti sovrani, il resto del mondo beneficia della situazione sfavorevole e sembra essere completamente estraneo al momento di tensione, anche se sappiamo che dopo il 2008 non è sicuramente così.

Borse recuperano, spread in salita per motivi tecnici

 Il close negativo di ieri sera a Piazza Affari si riflette sull’open di oggi che dopo un’ora di incertezza costringe il Mib al test del supporto a 14580 punti; sul listino italiano le vendite si riversano su Fondiaria-Sai, che peggiora la sua situazione generale allontanando ancora di più gli investitori di medio periodo ed avvicinando invece gli speculatori, seguita da Generali con -2.71% e Diasorin che con -2.59% vede l’intero guadagno dei giorni precedenti al crollo.

A sorpresa a reggere di più è proprio il settore più bersagliato; i bancari infatti guadagnano complessivamente 0.82% e sul listino delle blue-chips abbiamo Banca Popolare di Milano in cima ai migliori con +5.02% seguita da Intesa SanPaolo a +1.74% e Banca MPS a +1.48%. Bene anche Unicredit che guadagna lo 0.48% e sembra volersi allineare al resto del settore durante il proseguo della giornata. Il rimbalzo dell’indice FTSE-Mib in questo momento apre anche le porte per un’eventuale ripresa generale nel pomeriggio che spingerebbe i bancari a sovraperformare il listino lasciando a fine giornata sul grafico un chiaro segnale di ripresa ed inversione di tendenza.

Euro/Dollaro scende dopo minacce di Moody’s

 Mentre la giornata sull’azionario conferma la tensione superficiale che tiene con il fiato sospeso i trader del mondo, con Piazza Affari vicino al -3% e Wall Street che segue, sul Mercato dei cambi Euro/Dollaro accusa le nuove minacce di Moody.

L’agenzia di rating americana torna a puntare il dito verso l’Europa ricordando che entro il primo trimestre del nuovo anno la scure potrebbe toccare nuovi debiti dell’Eurozona che ancora, sempre secondo i loro analisti, sarebbero sopravvalutati.

La notizia tocca direttamente gli investitori che ancora una volta credono alle parole dell’agenzia sul rischio del debito Europeo e cominciano a vendere facendo perdere in poche ore oltre 100 pips che orami sta diventando un range di reazione piuttosto “standard” sul cross.

Previsioni sull’EFT Leveraged Natural Gas

 L’ETF che replica l’andamento del Gas Naturale negoziabile a Piazza Affari richiama l’attenzione degli investitori che nel lungo periodo puntavano ad un rialzo; se nel 2009 l’ETF ha perso  oltre il 37% del suo valore con un’escursione di prezzo da oltre 2.8 a meno di 0.8, nel 2010 ha addirittura incrementato le perdite consolidando un -73.41%. Il 2011 si appresta a chiudere in tendenza l’anno solare di contrattazioni con un -66.44% attualmente, che se da un lato è una percentuale ben maggiore di quella di due anni fa’, dall’altro ha una minore escursione assoluta di prezzo.

Nel dettaglio, il grafico giornaliero conferma le premesse del 2010 e non lascia segnali positivi per l’anno che sta per iniziare; l’andamento in range avuto nella prima metà dell’anno ha visto un leggero rialzo con una serie di swing di minimo e massimo crescenti, salvo poi crollare dopo la seconda metà di Giugno per arrivare al valore attuale di 0.1069.

Spread Btp-Bund e Mercato Italiano dopo il meeting di Bruxelles

 L’Europa si divide, si spacca, ma si da’ anche regole ed obiettivi; questo il riassunto di quanto emerge dall’attesissimo vertice di Bruxelles che sembra aver tutto sommato soddisfatto nonostante abbia anche fatto emergere nuovi contrasti tra i Paesi dell’Unione Europea. Abbiamo una differenza notevole tra le diverse situazioni interne, anche se sembra che la voglia di restare uniti ci sia ancora e lo dimostra il fatto che il meeting “piace” ai mercati, almeno per il momento.

Il FTSE-Mib dopo due giornate di seguito fortemente negative recupera terreno dopo un’open leggermente negativa; siamo ora in guadagno a Piazza Affari ed il supporto chiave da controllare in close weekly si aggiorna a quota 15100 punti, sotto i quali il mercato perderà forza e tenterà nuovamente di girare in negativo il tracy+1 corrente.

FTSE-Mib positivo e spread in discesa dopo la manovra

 La manovra “salva-italia” (o se si preferisce “la stangata”) sembra essere ben vista dai trader visto che i mercati beneficiano del momento stabilizzando l’andamento delle principali blue-chips e consolidando i rialzi avuti fin’ora con l’abbassamento dello spread tra Btp e Bund.

Proprio quest’ultimo torna intorno ai livelli di Settembre/Ottobre mettendo a segno la prima vera fase di discesa che può rassicurare marginalmente gli investitori. Sul Mib invece a confermare la forza del momento abbiamo il Bancario oltre il 5% di performance positiva con Banca MPS in cima alle blue-chips, seguita da Banco Popolare e Finmeccanica rispettivamente con il 9.49% e l’8.88%. Dal lato opposto abbiamo STM che conferma la sua debolezza particolare insieme ad Ansaldo e Parmalat che seppur in territorio positivo dimostrano ancora una volta la sfiducia degli investitori.

Mercato Italiano e Mercato Europeo: il confronto

 L’andamento degli indici nel Vecchio Continente fa’ capo quasi sotto ogni aspetto all’andamento del Dax tedesco, ma ancora di più il mercato che rappresenta l’Europa è l’Eurostoxx, che risulta ancora essere una delle scelte preferite dai trader intraday.

La grande liquidità e l’orario di contrattazione maggiore rispetto all’indice Italiano lo rendono interessante anche sotto l’aspetto operativo, ma quello che più interessa è l’aspetto grafico che permette paragoni con il nostro indice con cui spesso è in divergenza.

In questo momento ad esempio il rialzo iniziato sul bottom del 25 Novembre ha avuto due esiti ben distinti; sul mercato di Milano si è appena raggiunto il top del 16 Novembre ed il ripiego non lascia intravedere niente di buono per l’immediato futuro (il discorso cambia nel lungo periodo, dove l’ultimo rialzo ha aperto la strada alla fase di recupero), ma se andiamo a vedere il mercato Europeo vediamo che il top del 16 Novembre è stato recuperato il 30 Novembre con un movimento rialzista che non ha lasciato spazio a ritracciamenti, neanche nell’ultimo Venerdì di contrattazioni.

Intervento globale delle Banche Centrali sostiene i Mercati

 Piazza Affari si avvia alla chiusura di giornata con una performance del 4%, in linea con tutti gli altri mercati e con il cambio Euro/Dollaro; a brillare sul listino italiano è ovviamente il settore bancario che guadagna quasi il 5% e vede nelle blue-chips tutti i titoli nella parte alta del listino (tranne Unicredit che guadagna un modesto 2%). Le notizie del giorno ovviamente riguardano proprio le banche e per la precisione si tratta dell’annuncio di interventi globali a sostegno dei mercati che vedono l’impegno congiunto di Banca Centrale Europea, Banca centrale del Canada, Banca d’Inghilterra, Banca del Giappone, FED e Banca Nazionale della Svizzera; finalmente quindi sembra arrivato il momento in cui le Banche Centrali si sono rese conto che agire in solitaria non porta i miglioramenti attesi da mesi e per questo la risposta dei Mercati è stata più che positiva.

Asta Btp sopra le aspettative, i mercati respirano

 Anche se la giornata a Piazza Affari è prossima alla verità e lascia aperte ipotesi ribassiste per l’immediata chiusura del ciclo a due giorni una notizia positiva (o comunque non-negativa) arriva direttamente dal mercato dei titoli di Stato, che nell’ultimo periodo misura la tensione più di qualsiasi altro indicatore disponibile.

L’asta di oggi ha riscontrato una buona domanda anche se i rendimenti rimangono alti: per il decennale si conferma il 7.56% mentre il triennale è venduto con tasso al 7.89%. Lo spread con il Bund allenta la tensione di qualche punto portando il differenziale intorno a quota 490 ed anche se resta l’allarme rosso il buon collocamento di oggi fa’ ben sperare per l’immediato futuro.

Tornando a Piazza Affari, brilla Azimut con un 4.04% di performance che sovraperforma ampiamente l’indice di riferimento al momento fermo a +0.61%. Segue Tenaris con 2.76% di guadagno e Buzzi Unicem con il 2.72%; proprio quest’ultimo titolo è l’unico del podio di oggi a non mostrare potenzialità di crescita nel medio periodo alzando la volatilità a favore di una fase laterale ad ampio range.

Analisi Tecnica: Euro/Dollaro entra in una nuova fase

 Il rialzo iniziato i primi di Ottobre scorso ha spinto il cambio fino a quota 1.4240 per poi iniziare una discesa simmetrica alla fase di up-trend che sembra essere culminata a sua volta dove il movimento ciclico era iniziato; secondo i classici canoni dell’analisi di Hurst quello che vediamo sullo schermo è un ciclo intermedio neutro con top al centro che a sua volta chiude ed apre una fase di medio periodo sull’Euro/Dollaro.

Attualmente tracciando i livelli ribassisti di Fibonacci vediamo che i movimenti avuti sul grafico a 4 ore in termini di swing di prezzo sono stati coerenti con le statiche di ritracciamento e per questo quelle che ora sono le resistenze del mercato saranno valide per tutta la prima parte della nuova fase (circa 1 mese e mezzo).

Piazza Affari: Black Friday anche per i mercati azionari?

 Il periodo delle compere natalizie inizia tradizionalmente con il Black Friday, ovvero il Venerdì successivo al Giorno del Ringraziamento che negli Stati Uniti fa’ la felicità dei commercianti; in Italia si comincia a sentire questa tradizione grazie ad Apple che ha deciso per il suo listino una serie di sconti che hanno attirato sulla Mela l’attenzione degli appassionati di tecnologia, importando direttamente dagli USA il sentore che il Natale è ormai prossimo.

Per chi invece si occupa di Mercati le parole “Black Friday” assumono tutt’altro significato e se per gli utenti Apple (e non solo) è un giorno di “festa” per gli investitori si traduce in sventura; siamo ancora ben lontani a Piazza Affari da dichiarare il sell-off ma l’apertura in parità seguita da un deciso calo del listino (ad eccezione di Finmeccanica che guadagna quasi il 3% al momento) spaventa gli investitori che a Wall Street già si preoccupano per il close di giornata.

Piazza Affari: nessuna buona apertura

 Come del resto era previsto dopo la giornata di ieri; anche se ai telegiornali si è sentito dire che il mercato ha aperto positivo la realtà dei fatti è ben diversa visto che con la perdita di ieri di quota 15000 la negatività era scontata ed al momento infatti l’indice sta crollando sotto i minmi di questa mattina.

Se da un lato la situazione si complica dall’altro la tendenza ribassista che sta portando a conclusione il tracy+1 corrente aggiorna velocemente le resistenze; oggi infatti il livello di rialzo è a quota 14630 ed un suo superamento in close orario farà ripartire il mercato per il nuovo tracy+1 che probabilmente sarà il primo sotto-ciclo del nuovo intermedio.

Piazza Affari: gap down contenuto e recupero, ma la giornata non è finita

 Il close a 11770.80 di Wall Street alla fine ha avuto le ripercussioni che ci aspettavamo sull’azionario Europeo con un’avvio di seduta negativo e Piazza Affari che alle 9:00 era prossima ai 15000 punti, soglia critica valida per tutta la giornata di oggi. Proprio da quel livello è iniziato il recupero che prosegue anche adesso con l’indice che si porta oltre l’1% di guadagno pur disegnando swing di massimo discendenti fin da Mercoledì. L’inversione di tendenza non è ancora avvenuta ed il recupero di qualche titolo del settore Bancario non basta a ristabilire l’equilibrio sul book di negoziazione; sembra infatti che ci siano ancora venditori pronti ad intervenire e cambieranno idea solamente con il recupero stabile di quota 15400 che risulta essere la resistenza intraday ma anche quella end-of-day. Un close giornaliero oltre questo livello darà fiducia per lopen di Lunedì costringendo ad un close di tenuta anche oltre oceano.