Piazza Affari: open sotto a 14500 per il FTSE-Mib

 Apertura con il botto per il mercato italiano, che dopo la prima metà di questo Lunedì 19 Settembre 2011 concretizza il 2.25% di perdita sul listino delle blue-chips. I piani di ieri sullo sviluppo del derivato (su cui sconsigliamo da tempo l’overnight durante il week-end, non a caso) dovranno essere rivisti proprio per l’apertura fuori dal range di interesse; il gap aperto è di pochi punti di indice e difficilmente distoglierà la l’attenzione dalla situazione macro che ci ha spinto a questi livelli. Una totale sfiducia, a cui ha contribuito sicuramente la nostra posizione politica agli occhi del mondo, continua a manifestarsi sul listino con un sell-off senza precedenti. Per quanto male vadano gli indici Europei infatti, solo il nostro è prossimo al bottom di Marzo 2009.

Piazza Affari: analisi ciclica FTSE-Mib

 Secondo l’analisi ciclica ed i vincoli classici di Hurst la fase in cui ci troviamo adesso è la seconda parte dell’intermedio iniziato sul bottom di fine Giugno. Ma andiamo con ordine; a Marzo 2009 è iniziato l’annuale precedente che si da’ per concluso sul bottom relativo del 25 Maggio 2010, quando il Mib si aggirava intorno a 18000 punti dopo aver sfiorato i 24000 durante il top della seconda metà del 2009.

Piazza Affari: ottava verde, grazie al tracy+1

 La partenza del tracy+1 sul derivato dell’indice Mib è arrivata più che puntuale e fino ad oggi ha totalizzato circa 1600 punti di rialzo negli ultimi 4 giorni di contrattazione; un risultato notevole se consideriamo che solo fino a Lunedì si temeva il peggio e sembrava non ci fosse motivo di essere ottimisti se non le scadenze cicliche imposte dal modello di Hurst.

Il ritorno in area 14800 di Mib proprio nel giorno della scadenza dei derivati di Settembre ha vanificato il valore di tutti gli strumenti ribassisti fuori dal range di interesse e le opzioni con gli strike più vicini hanno rapidamente invertito rotta favorendo quei pochi rialzisti che ormai avevano perso le speranze di veder fruttare il proprio investimento.

Analisi Tecnica: il volume degli scambi, ma senza Market Profile

 Durante la giornata di contrattazioni a Piazza Affari i volumi che muovono il mercato sono tutt’altro che costanti e al variare di questi cambiano le prospettive in base anche ai movimenti del prezzo.

Tralasciando il Market Profile che studia i volumi sotto un aspetto molto approfondito con grafici ad hoc, limitiamoci all’osservazione degli scambi direttamente sul grafico classico; durante la prima ora di contrattazioni del Fib generalmente ci si rende conto della piega che prenderà la giornata visto che con una semplice proiezione si arriva molto vicini al volume finale di giornata. Lo scambio delle prime ore infatti è uno dei punti fermi del Market Profile secondo cui anche il range di prezzo che viene definito in questo periodo di tempo avrà importanza per tutto il giorno come punto di resistenza e supporto.

Piazza Affari: avvio di seduta contrastato

 La seconda giornata della seconda settimana di Settembre inizia sul mercato italiano con un contrasto marcato interno ed un distacco netto da Wall Street. Il Dow Jones ha chiuso nella giornata di ieri con una performance positiva dello 0.63% a quota 11061.12, quindi tornando sopra il livello di open e tutto nel giro delle ultime 2 ore di trading.

Il mercato Europeo ha dapprima aperto in quota per poi scendere velocemente sotto il minimo di ieri sul supporto a 13250 che ora si conferma livello operativo per tutto il giorno.

Piazza Affari: avvio di ottava negativo

 Non che qualcuno si aspettasse un avvio positivo per la seconda ottava del mese di Settembre, ma nonostante questo il mercato riesce lo stesso a stupire; il FTSE-Mib apre sotto a 13750 saltando a piè pari il minimo relativo del 6 Settembre e proseguendo il cammino negativo iniziato l’8 Settembre per la chiusura del tracy+1.

Secondo i vincoli ciclici classici è giusto che il minimo del 6 Settembre sia stato rivisto nel breve periodo, come è corretto che l’entità del ribasso sia alta (in linea con l’andamento precedente della volatilità).

Mercati USA: S&P-500 ripropone lo stesso pattern di 4 anni fa’

 Torna l’ombra della recessione sui mercati mondiali anche se questa volta la crisi è strutturale e diffusa sia nel Vecchio che nel Nuovo continente; la debolezza delle valute e i problemi del sistema bancario su cui si regge l’economia e la finanza trascinano in basso i listini, tanto in Europa quanto in America. Proprio negli USA, il Dow Jones sembra l’indice che tiene meglio la caduta, mentre l’S&P-500 ci riporta indietro di 4 anni.

Piazza Affari: “Il Sole 24 Ore” dal collocamento ad oggi

 Il collocamento delle azioni del Sole 24 Ore, tanto atteso da Piazza Affari, è avvenuto il 6 Dicembre 2007 ad un prezzo di 5.75 euro per azione per una capitalizzazione di 749 milioni.

Sicuramente il momento scelto per entrare in borsa non è stato il migliore possibile, anzi le azioni sono state collocate proprio in mezzo alla bufera per dirla tutta. Tra il 2007 ed il 2008 si è sviluppata la fase di crisi bancaria USA che ha avuto ripercussioni su tutto il mondo ed è culminata con il bottom di Marzo 2009, punto da dove il mercato ha tentato poi di riprendere quota senza mai tornare sotto il minimo segnato in quel mese.

Piazza Affari: chiusura rosso fuoco dopo dimissioni di Stark

 Il programma di acquisto dei titoli Italiani e spagnoli da parte della Bce accende le polemiche interne che dividono il board della Banca Centrale Europea manifestando i gravi problemi di cui si vocifera già da tempo; la giornata culmina con le dimissioni di Juergen Stark che a quanto pare dovevano essere date a mercati chiusi (i compratori che non cedono alle paure dell’overnight, ringraziano) ma grazie a Reuters la notizia è trapelata in giornata.

Piazza Affari: avvio indeciso, male STM, Fondiaria-Sai e Fiat Priv.

 Il FTSE-Mib apre leggermente in ribasso rispetto al close della giornata di ieri, ma comunque sopra il bottom precedente: da 14600 punti battuti alle 9:00 di questa mattina l’indice delle blue-chips italiane non si è mosso di molto, scendendo fino a sfiorare 14400 punti per poi assestarsi a 14500. La perdita percentuale di 1.56% non pesa per ora sul sentiment generale (che comunque è già abbastanza negativo nel medio periodo). Le probabilità di crollo nel pomeriggio si faranno concrete solo con la perdita appunto di 14000 punti.

Piazza Affari: Milano ancora positiva prima della BCE

 Piazza Affari positiva a metà seduta, anche se non si può parlare di una giornata caratterizzata ancora; non ci sono infatti settori di spicco e le blue-chips non figurano nè in cima nè in fondo al listino. E la cosa non stupisce affatto, visto che l’attenzione è tutta rivolta al pomeriggio ed i book dei titoli più capitalizzati sono serratissimi.

Piazza Affari: gap positivo sull’indice, bene Fiat

 L’apertura anticipata dei future Eurex costringe spesso il Mib ad aprire con qualche punto di gap, anche se in questo caso non si tratta di una vera e propria finestra di prezzo (visto che il valore di open è contenuto nel range di ieri ma nettamente superiore al close precedente). Chi è rimasto short overnight però si è trovato una bella sorpresa ed ora bisogna valutare se è finito il ribasso, almeno momentaneamente, o se nel pomeriggio Wall Street ci trascinerà ancora al ribasso.

FTSE-Mib in territorio neutro dopo il crollo, ecco i livelli operativi

 L’indice italiano delle blue-chips dopo la performance di ieri apre, come era prevedibile, in zona neutra e si mantiene in un range di punti ristretto nell’attesa dell’apertura di Wall Street; a sostegno del Mib e del mercato italiano in generale ci sono pochi titoli importanti tra i quali possiamo citare Indesit (+7%), Olidata (+3.48%), Gabetti (+3.46%) e Zucchi (+3.27%) che probabilmente attira l’attenzione su di sè per le notizie sull’aumento di capitale.

Male invece Monti Ascensori (-7%), Snai (prossima al -5%), Pirelli C. Risp. (-3-41%). Recuperano quasi 1 punto percentuale tutti i bancari e gli assicurativi importanti, ma i rispettivi indici settoriali mostrano un’equilibrio che costringe a rimandare nel pomeriggio ogni entrata a mercato.

Piazza Affari chiude a -4.83%: ma è veramente colpa della manovra?

 Che la manovra di Agosto sia un gran caos, non è una novità e come lo sapevamo la scorsa settimana, lo sappiamo anche adesso. Così come sapevamo già che i provvedimenti colpiranno i lavoratori ed i pensionati, è stato scritto chiaramente. Sappiamo inoltre fin da subito tutto riguardo la tassazione sulle rendite finanziarie (e sappiamo anche che invece di aumentare la tassazione, si sarebbe potuto ragionare sull’evasione fiscale legata alle grandi operazioni finanziarie, lasciando in pace i poveri risparmiatori onesti, ma è un altro discorso questo). Sappiamo inoltre, molto bene, che non c’è alcun provvedimento per la crescita nella manovra. E questo ovviamente è l’aspetto peggiore.