Cessione Flammarion da Rcs

 Rcs Mediagroup è vicinissima alla vendita di Flammarion. La società dovrebbe essere ceduta alla casa editrice Gallimard, con operazione in corso di formalizzazione già entro la fine della settimana. Gli ultimi intoppi sono comunque relativi ai prezzi della transazione: un aspetto sul quale Mediobanca, in qualità di advisor (e primo socio della compagnia) sta lavorando alacremente, al fine di trovare una via di mezzo tra le richieste delle parti.

Rizzoli aveva infatti inizialmente richiesto un prezzo tra i 250 e i 300 milioni di euro, mentre i francesi avrebbero preferito non offrire più di 200 milioni di euro. La soluzione intermedia dovrebbe essersi collocata intorno ai 220 milioni di euro. Alla transazione dovrebbe prendere parte anche il fondo sovrano francese Fsi, rilevando una quota di minoranza di Flammarion.

Unipol – Fonsai convergenza sul cambio

 Stando a quanto anticipato da Reuters, le negoziazioni sulla fusione tra Unipol e il gruppo Fonsai – Premafin avrebbero probabilmente conseguito una importante accelerazione. A sostenerlo è stato un comunicato che fa riferimento a fonti “vicine alla vicenda” (ma non confermate), che avrebbero altresì aggiunto che una controproposta da parte di Unipol potrebbe già arrivare alla fine di una giornata che si sta rilevando come decisiva per la realizzazione di uno step fondamentale nella formazione del grande polo assicurativo italiano.

In particolare, le trattative sull’operazione di fusione avrebbero conseguito una convergenza significativa e sostanziale verso il concambio intorno al 61% del nuovo aggregato che spetterà alla società bolognese. Rimane invece da trovare un accordo sulle condizioni accessorie richieste da Fonsai. Nessun via libera imminente, dunque, ma certamente un sostanzioso passo in avanti rispetto alle precedenti posizioni assunte dalle parti, nell’auspicio che, finalmente, la vicenda possa avere un fine soddisfacente per la struttura assicurativa.

Morto Bernheim, ex presidente di Generali

 Si è spento all’età di 87 anni l’ex presidente delle Generali, Antoine Bernheim. Tra i principali banchieri del vecchio Continente, uno dei più importanti uomini d’affari francesi, Bernheim è morto a Parigi: la notizia è stata data in anteprima mondiale qualche ora fa dal quotidiano francese Le Monde, edito da un gruppo societario che era co-amministrato proprio dall’ex banchiere.

Proprio in Francia Bernheim iniziò la sua fortunata carriera, prima di approdare nel Belpaese dentro le stanze di Generali. Partito con una brillante ascesa negli anni ’60, divenne a capo di Lazard nel 1967, per rimanere al numero 1 della società fino al 2005. Negli anni Ottanta l’uomo d’affari supportò la nascita di grandi fortune industriali, come quella di Bernard Arnault, o del finanziere Vincent Bollorè.

Mario Greco nuovo amministratore delegato Generali

 Il consiglio di amministrazione straordinario di Generali Assicurazioni, tenutosi sabato 2 giugno, ha decretato una svolta ai vertici del gruppo triestino. Giovanni Perissinotto è stato sfiduciato dal cda con una maggioranza di dieci voti su sedici (il 17-esimo consigliere, Reinfried Pohl, era assente). Il co-ceo Sergio Balbinot si è astenuto, mentre hanno votato contro la sostituzione Petr Kellner, Carlo Carraro, Alessandro Pedersoli, Diego Della Valle e lo stesso Perissinotto. Il cda è stato vivace e a tratti caratterizzato da toni accesi, ma senza mai andare oltre le righe.

Assicurazioni italiane colpite dalla crisi della Grecia

 Fitch, una delle agenzie di rating più importanti del mondo, lancia un nuovo – ennesimo – allarme. Le compagnie assicurative italiane, unitamente a quelle spagnole, potrebbero essere le più colpite al mondo in caso di un’uscita della Grecia dall’eurozona. Le assicurazioni della Penisola potrebbero pertanto essere esposte più di altre all’eventuale abbandono (o cacciata?) di Atene dalla zona euro, come principale conseguenza del contagio che si avrebbe sul debito sovrano italiano, e sul debito bancario.

Ancora, secondo quanto dichiara l’agenzia di rating Fitch, a subire gli effetti meno negativi sarebbero le compagnie assicurative tedesche e britanniche, evidentemente meglio protette contro le turbolenze greche. Secondo l’agenzia, ulteriormente, le future iniziative sui rating delle compagnie italiane e spagnole avverranno probabilmente sulla base del contesto macroeconomico e del rating sovrano, piuttosto che sulla base dei fondamentali di credito delle singole società.

Assicurazioni auto, come calcolare il premio

Nonostante il nome possa trarre in inganno, il premio assicurativo non ha nulla a che vedere con un possibile regalo che la nostra compagnia assicurativa ci fa quando raggiungiamo un determinato obbiettivo. Il premio assicurativo è quanto dobbiamo pagare all’assicurazione per aver assicurato il nostro veicolo e quindi poter circolare rispettando le leggi vigenti. Il calcolo di tale premio viene fatto sulla base di diversi fattori direttamente dall’agenzia dove ci rechiamo per stipulare un nuovo contratto assicurativo.

In particolar modo per le assicurazioni auto, sono tanti i fattori che vengono presi in considerazione dalle compagnie assicurative, i quali si possono divedere in oggettivi e soggettivi.

Via libera parziale Antitrust a fusione Unipol-Fonsai

 La vicenda Unipol – Fonsai, anticamera della realizzazione di uno dei principali poli assicurativi italiani ed europei, si arricchisce di un ulteriore tassello. L’Antitrust ha infatti affermato che l’operazione può procedere, ma solo e limitatamente ai c.d. atti non irreversibili. Può pertanto riprendere la serie di negoziazione sui concambi da fusione, ma non la loro fissazione formale.

Dopo quindici giorni, pertanto, l’immensa macchina delle trattative che potrebbe portare la fusione tra i due operatori assicurativi ha potuto riprendere. Una ripresa che – come è evidente – non è tuttavia assoluta, quanto condizionata dal rispetto di alcuni significativi vincoli fissati dall’Antitrust, la quale si riserva pertanto di tornare a disciplinare l’iter, con l’istruttoria sul progetto di fusione che non è ancora stata portata a compimento.

Trimestrale Unipol marzo 2012

 Unipol ha diramato i risultati ufficiali del primo trimestre 2012, periodo nel quale la raccolta premi nel comparto danni è stata pari a 1 miliardo di euro, in incremento di 0,7 punti percentuali rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Negativo il trend della raccolta del ramo vita, con un decremento di 9 punti percentuali a 580 milioni di euro.

In particolare, per quanto concerne Unipol Assicurazioni, il numero delle denunce riscontrate è stato inferiore di 11,8 punti percentuali rispetto all’anno precedente, mentre la velocità di liquidazione ha ratto registrare un incremento di 3 punti percentuali. A rafforzarsi è anche la solvibilità del gruppo, che alla fine del mese di marzo era pari a 1,5 volte i requisiti richiesti, con un’eccedenza del capitale di oltre un miliardo di euro.

Antitrust blocca operazione Unipol – Fonsai

 Non sembra avere momenti di serenità la maxi transazione societaria che dovrebbe condurre Unipol e Fonsai a generare un gruppo assicurativo italiano di respiro internazionale, in grado di reggere la concorrenza del big Generali. L’ultima novità proviene dall’Antitrust, che poggiando le proprie considerazioni sul controllo di fatto di Mediobanca sulle Generali, sta condizionando l’operazione di integrazione tra Unipol e la società controllata dai Ligresti.

L’Authority presieduta da Giovanni Pitruzzella ha di fatto ordinato “l’immediata sospensione dell’operazione di concentrazione, fino alla conclusione dell’istruttoria”. Pertanto, per i prossimi 45 giorni, cioè fino a quando il lavoro dell’Antitrust sarà presumibilmente concluso, le parti coinvolte nell’operazione non potranno compiere attività o assumere delibere che siano “funzionali” alla stessa operazione.

Ultimatum banche a Premafin

 Che la vicenda che sta conducendo Unipol e FonSai alla realizzazione del maxi polo assicurativo italiano in grado di competere con Generali Assicurazioni non fosse priva di complessità era ben noto. A rendere ancora più critico lo scenario attuale, è la notizia secondo la quale lo stallo delle negoziazioni tra le due principali parti in causa potrebbe spingere i due principali creditori dei Ligresti (Mediobanca e Unicredit) a considerare l’ipotesi di una clamorosa messa in mora della Premafin, con l’escussione contestuale del pegno del 30% del capitale di FonSai detenuto dalla holding.

Si tratta – a ben vedere – di una soluzione che non può che essere definita “estrema” (così l’ha delinata il quotidiano Milano Finanza), e non ancora condivisa con le altre banche del pool (Intesa Sanpaolo, Banca Popolare di Milano, Cariparma, Banco Popolare, Interbanca), ma che sarebbe già stata sottoposta ai legali degli istituti creditori, per prepararli a quanto potrebbe accadere nell’ipotesi in cui la trattativa sui concambi di fusione non dovesse sbloccarsi nelle prossime ore.

Vertice Mediobanca-Fonsai per concambi

 È durata più di quattro ore, e con esiti incerti, la riunione nella sede di Mediobanca finalizzata a trovare un’intesa sulla bozza sui concambi in vista della probabile imminente unione tra il gruppo Fonsai e Unipol: una maxi operazione della quale vi stiamo costantemente aggiornando oramai da diversi mesi, e che dovrebbe condurre alla realizzazione di un mega polo assicurativo nazionale, che potrebbe competere ad armi (quasi) pari con il big di riferimento, Generali.

Fusione Fonsai-Unipol ultimi dettagli

 Nuovi passi in avanti nella intricatissima vicenda che dovrebbe, finalmente, portare alla realizzazione del maxi polo assicurativo italiano. Stando all’indiscrezione lanciata dal quotidiano La repubblica, nella giornata di oggi il consiglio di amministrazione della società di Ligresti prenderà la propria decisione sui concambi proposti da Unipol, compiendo così un altro passo in avanti verso la nascita della seconda compagnia assicurativa del settore dopo Generali.

Ecco pertanto spiegate le consultazioni della giornata di ieri dei manager della società con gli advisor che stanno mettendo a punto i concambi per l’operazione di fusione. Il quotidiano non esclude altresì possibili passi indietro parziali, con una dilazione dei termini. I fattori di incertezza, sottolinea infatti il quotidiano diretto da Ezio Mauro, non mancano (come ad esempio le indagini che stanno interessando Sinergia e Imco).

Fonsai eroga maxi stipendi

 Stando a quanto comunicato dalla compagnia, ammonterebbero a 31 milioni di euro i compensi corrisposti nel 2011 da Fondiaria Sai ai consiglieri di amministrazione e ai dirigenti strategici. Una mega erogazione che stride con la perdita da 1,03 miliardi di euro conseguita dalla compagnia (cumulativamente, la perdita triennale ammonta a oltre 2,4 miliardi di euro), e che si appresta a varare la propria seconda ricapitalizzazione, in attesa di essere protagonista della riorganizzazione del polo assicurativo.

I tre figli del presidente onorario di Fonsai Salvatore Ligresti hanno ricevuto da soli circa 5,5 milioni di euro, di cui 2,5 milioni al presidente del consiglio di amministrazione Jonella Ligresti, 2,14 milioni di euro al vice presidente Paolo e 837 milioni di euro all’ex vice presidente Giulia, che tuttavia ora riceverà un compenso in qualità di presidente di Premafin.

Impegni Unipol su Premafin-Fonsai

 Proseguono gli ulteriori passi per giungere, finalmente, alla concretizzazione del maxi polo assicurativo UnipolFondiaria Sai. Sulla base degli ultimi sviluppi in materia, Unipol ha assunto alcuni impegni da rispettare successivi all’acquisizione del controllo di Premafin. Tra i principali, sempre subordinatamente all’acquisizione del controllo della società target, Unipol si è impegnata a non proporre in alcun modo, e fare in modo che non venga proposta, per quanto di competenza, nelle assemblee di Premafin, Fondiaria Sai e Milano Assicurazioni, l’azione di responsabilità sociale.