Risultati maxi-asta BCE 29 febbraio 2012

 La seconda asta di rifinanziamento a lungo termine della Banca Centrale Europea ha evidenziato un risultato migliore delle attese. La BCE ha assegnato ben 529,53 miliardi di euro a 800 banche europee. Gli analisti si aspettavano un risultato mediamente compreso tra 400 e 600 miliardi di euro, mentre un sondaggio più preciso condotto da Bloomberg aveva portato ad una stima di 470 miliardi di euro. Le richieste arrivate dalle banche italiane sarebbero comprese tra 60 e 70 miliardi di euro, una cifra nettamente più bassa rispetto all’asta precedente che vide l’assegnazione di 116 miliardi.

Previsioni maxi-asta BCE 29 febbraio 2012

 Domani la Banca Centrale Europea (BCE) provvederà ad effettuare la seconda asta di rifinanziamento a lungo termine nell’ambito del programma di iniezione di liquidità LTRO (Long-Term Refinancing Operations), che ha preso il via con la prima asta dello scorso 21 dicembre 2011. La BCE concederà prestiti illimitati agli investitori istituzionali (le banche, ndr) ad un tasso agevolato dell’1% e per una durata straordinaria pari a 36 mesi. Le stesse modalità di funzionamento hanno regolato la prima asta del 21 dicembre scorso, quando la BCE concesse 489,1 miliardi di euro a 523 banche europee. Secondo il governatore della Banca Centrale austriaca, Ewald Nowotny, quella di domani sarà l’ultima iniezione di liquidità.

Depositi overnight in aumento presso la Bce

 Sono ancora in aumento i depositi overnight presso la Banca Centrale Europea. Stando a quanto comunicato dallo stesso istituto monetario europeo, infatti, ieri gli istituti di credito europei hanno allocato presso lo sportello ufficiale ben 510,234 miliardi, con un significativo incremento rispetto alla cifra rilevata venerdì, quando gli stessi avevano allocato nelle casse dell’istituzione monetaria del vecchio Continente la cifra di 507.876 miliardi di euro. 

A ben vedere, quanto allocato nella giornata di ieri è una cifra molto vicina alla soglia di 528 miliardi di euro, stabilita come massimo assoluto nella metà dello scorso mese di gennaio. Una soglia che secondo buona parte degli osservatori internazionali potrà efficacemente essere raggiunta nei prossimi giorni o, al più tardi, entro il compimento delle prossime due settimane.

La Bce è pronta a vendere i bond greci all’Efsf

 La Banca Centrale Europea sta seriamente considerando di utilizzare le proprie holding obbligazionarie per sostenere il prossimo programma di salvataggio della Grecia: inoltre, le intenzioni più immediate dell’Eurotower di Francoforte sono quelle di contenere la crisi del debito sovrano che da diverso tempo ormai attanaglia l’eurozona. Secondo uno dei piani che è previsto in questo caso, infatti, la Bce potrebbe vendere i suoi bond ellenici all’European Financial Stability Facility (Efsf, il fondo salva-Stati temporaneo), anche se quest’ultimo si è dimostrato fortemente contrario alla proposta, visto che potrebbe allungare le proprie capacità economiche.

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BCE conferma tassi all’1%

 Come i mercati si aspettavano, la BCE nella prima riunione del 2012, ha lasciato i tassi di interesse invariati all’1%, il minimo storico. Sembra però che questo minimo sia destinato a scendere ancora, una ulteriore riduzione sembra infatti essere prevista nei prossimi mesi. Il presidente Mario Draghi si trova così a dirigere il dibattito sulla politica economica, che dovrà essere incentrata soprattutto sull’uscita dalla crisi. Qualcuno spera che presto vengano adottate nuove misure a sostegno del sistema bancario, anche perchè lo stesso Draghi ha sottolineato che non sarà più permesso il verificarsi di una mancanza di capitali di banche e Stati.

BCE finanzia le banche italiane per 210 mld

 Il mercato interbancario non sembra essere la strada più appetibile: le banche che hanno bisogno di liquidità non si rivolgono ad altre banche per ottenere le risorse di cui necessitano, ma preferiscono affidarsi alla più accomodante e sicura Banca Centrale Europea: aumenta ancora la somma dei prestiti chiesti dalle banche italiane alla Bce, nel mese scorso infatti i nostri istituti si sono indebitati per complessivi 209,9 miliardi di euro, a novembre invece i prestiti richiesti ammontavano a 153,2 miliardi chiesti e 111,1 miliardi a ottobre. L’Eurotower quindi é diventato uno dei maggiori creditori delle banche nostrane e questa situazione sembra essere scaturita dalla decisione del management della Bce di erogare, a partire dal mese scorso, prestiti triennali.

BCE e quantitative easing in caso di necessità

 Bini Smaghi nonostante non si dica favorevole né agli eurobond né al concetto di Bce come prestatore di ultima istanza, si dice favorevole all’ipotesi di quantitative easing, il termine inglese che indica un “alleggerimento quantitativo”, una delle modalità con cui avviene la creazione di moneta da parte della BCE attraverso operazioni di mercato aperto, nel sistema finanziario ed economico. Il membro del comitato esecutivo della Bce lascerà la carica tra qualche giorno e assumerà la posizione di docente nel Centro di Affari internazionali dell’Università di Harvard a gennaio 2012. L’anno prossimo assumerà anche la carica di presidente della utility italiana Snam Trasporto.

Asta Bce si chiude con domanda record

 Risultati oltre le aspettative per l’asta straordinaria della Bce a tre anni che fornirà al sistema bancario europeo 489 miliardi di liquidità, pari a circa il 44% del total funding 2012 delle banche italiane (stima di Intermonte). Non solo l’importo ha superato le aspettative di mercato ma anche la durata dell’operazione conclusasi nel giro di poche ore. La maggior parte dei finanziamenti dovrebbe essere andata a banche dei Paesi del Sud Europa, per le quali risulta più difficile finanziarsi sul mercato. Questa operazione d’altronde é stata attuata con lo scopo di ridurre i rischi di razionamento dei flussi finanziari a imprese e famiglie e uscire dalla recessione.

Operazione liquidità riduce lo spread e allenta tensioni

 La situazione delle borse europee appare decisamente rosea: Piazza Affari è passata dal +1% a una crescita del 4,3%, Londra ha guadagnato il 3,46%, Madrid il +3.83%, Amsterdam il 4,27%. Anche Parigi e Francoforte hanno visto un aumento rispettivamente di +4,19% e +5%. Era prevedibile o almeno auspicabile un impatto positivo sui mercati: il comunicato emesso dalle banche centrali ha annunciato un’azione coordinata per supportare il settore finanziario globale in risposta alla crisi del debito e l’impatto si é presto visto.

Eurobond per salvare gli stati europei

 Si chiamano “stability bond” o “Eurobond” e sono le obbligazioni europee, dei titoli “comuni” dei paesi dell’Euro dei quali si parlerà domani, mercoledì 23 novembre, quando la Commissione Europea valuterà il piano di attuazione messo a punto dal presidente, Josè Manuel Barroso. Tre opzioni saranno proposte per arrivare all’emissione di Eurobond insieme a nuove norme sulla vigilanza sui conti pubblici. Bruxelles rilancia l’idea di un’agenzia europea per la gestione del debito sovrano e della crisi. Da Berlino però arriva un avviso: gli Eurobond non devono essere visti come una cura miracolosa della crisi. Il portavoce di Angel Merkel, Steffen Seibert, ha detto che la cancelliera non vuole comunque esprimersi in merito e aspetterà che siano presentate le proposte.

Record spread tra titoli decennali Francia e Germania

 Raggiunge i 200 punti base lo spread tra i due titoli: anche la Francia quindi inizia a sentire l’amaro sapore della crisi e preoccupata dagli spread e dai rendimenti record registrati negli ultimi giorni dai propri titoli di Stato, rivela le sue preoccupazioni al governo di  Berlino e spinge a modificare i trattati per consentire all’Eurotower di fungere da creditore di emergenza per gli stati in crisi, come consigliato anche  dagli Stati Uniti. La Bce quindi assumerebbe anche il compito di iniettare liquidità in un sistema barcollante, ruolo però non caldeggiato da altri esperti del settore. Non é d’accordo neanche Mario Draghi:

Bini Smaghi lascia la Bce per un incarico ad Harvard

 Lorenzo Bini Smaghi si dimetterà dal suo ruolo di membro del board esecutivo della Banca Centrale Europea entro la fine di quest’anno: la sua posizione era stata fortemente criticata dal governo italiano e da quello francese, alla luce della nomina di un altro italiano alla guida dell’Eurotower di Francoforte, Mario Draghi. In realtà, il mandato dell’economista toscano dovrebbe terminare tra due anni, a maggio del 2013, ma ha accettato una offerta proveniente direttamente dall’università americana di Harvard che comincerà appunto il 1° gennaio del prossimo anno. Lo stesso Draghi ha voluto ringraziare espressamente Bini Smaghi per i suoi preziosi contributi nel campo degli affari economici e monetari, sia a livello europeo che a quello internazionale.

Bce: gli effetti del taglio dei tassi da parte di Draghi

 Mario Draghi non poteva esordire con una mossa più sorprendente nel suo nuovo ruolo di presidente della Banca Centrale Europea: la sua decisione di tagliare i tassi di interesse di riferimento di 0,25 punti percentuali rappresenta un segno di continuità con le ultime mosse del suo predecessore, Jean-Claude Trichet, ma ha ricevuto sia critiche che consensi. Secondo una parte della stampa tedesca, il titolare dell’Eurotower di Francoforte è stato coraggioso e saggio, ma inglesi e americani hanno invece parlato di eccessivo conservatorismo. Che effetti sta producendo questa sua prima scelta? Lo spread tra Bund tedeschi e i nostri Btp non può essere intaccato più di tanto, visto che è compito del governo italiano provvedere a una sua riduzione.

Presidenza Bce, Draghi inizia con la crisi europea

 La Cina aspetta che l’Europa applichi il piano di salvataggio della Grecia, dopo che il premier ellenico George Papandreou ha indetto una consultazione popolare sul programma. I mercati sono in una fase critica, Italia, Spagna e Grecia devono fare i conti con il debito pubblico: é questo il contesto in cui inizia il suo mandato Mario Draghi, nuovo presidente BCE, ex governatore di Bankitalia, si e’ insediato il 1 novembre con un mandato di otto anni. L’istituzione monetaria ha riferito del passaggio di consegne con il francese Jean-Claude Trichet con un comunicato in tutte le lingue dei 17 paesi facenti parte dell’area euro.