Entro l’anno la supervisione bancaria in ambito Ue sarà affidata alla Banca Centrale Europea. È quanto emerso nello scorso fine settimana all’interno del workshop Ambrosetti a Cernobbio, dove Joaquin Almunia e Michel Barnier hanno avuto modo di rassicurare sui tempi di creazione della supervisione degli istituti di credito che fanno parte dell’area euro, indirizzando tale funzione in via esclusiva alla Banca Centrale Europea. Più lunghi sono invece i tempi di creazione dell’attesa Unione bancaria, che potrebbe tuttavia entrare in vigore già al termine del 2013.
BCE
Rally di Piazza Affari grazie a Draghi
L’annuncio del nuovo piano di acquisto illimitato di bond, denominato Outright Monetary Transaction (Otm), che andrà a sostituire il vecchio piano Smp, ha datto subito slancio ai mercati finanziari e in particolare alle borse e ai bond dei paesi periferici. L’indice azionario milanese FTSE MIB ha brindato alle parole di Draghi chiudendo la seduta con un rialzo del 4,31% a 15.780 punti. Ancora meglio ha fatto l’Ibex-35 di Madrid, che ha guadagnato quasi il 5%. A trainare i listini europei, ma in particolare Piazza Affari, sono stati ancora una volta i titoli finanziari.
Spread Btp-Bund a 380 dopo conferenza stampa di Draghi
Le borse europee restano in territorio ampiamente positivo, consolidando i guadagni della mattinata dopo la conferenza stampa di Mario Draghi che ha fatto seguito alla decisione della Bce di lasciare i tassi di interesse fermi sul minimo storico dello 0,75%. L’indice azionario italiano FTSE MIB guadagna l’1,74% a 15.391 punti, mentre lo spread Btp-Bund è sceso fino a 380 punti base. Il rendimento del Btp a 10 anni è così sceso sotto il 5,4%. In calo anche lo spread spagnolo poco sopra 450 punti base.
Quale impatto sui Btp se la Bce comprerà bond sovrani
La riunione del Consiglio Direttivo della Bce è stata attesa da tempo. Oggi gli investitori conosceranno le mosse dell’Eurotower, che da qualche tempo ha fatto intendere di voler mettere in campo nuove misure per stabilizzare l’euro e calmierare le oscillazioni degli spread. Nessuno conosce ancora esattamente come funzionerà il nuovo Securities market programme (Smp) della Bce, un meccanismo che consente di stabilizzare gli spread tra i titoli di stato dei paesi “core” (Germania in primis) e quelli “periferici” (come Italia e Spagna).
Spread Btp-Bund scende sotto 420 dopo asta tedesca
Lo spread Btp-Bund è in calo quest’oggi in un clima di forte incertezza dovuto all’attesa per la riunione di domani del Consiglio Direttivo della BCE, che dovrebbe portare alla decisione del numero uno dell’Eurotower, Mario Draghi, di procedere con un nuovo piano di acquisto di bond sovrani con scadenze fino a tre anni, senza attendere il beneplacito della Corte Costituzionale tedesca, che il prossimo 12 settembre si esprimerà sulla legittimità dell’azione del fondo salva-stati.
Spread Btp-Bund sotto 450 in attesa delle mosse Bce
Giornata tranquilla per lo spread Btp-Bund, che dopo il rialzo di venerdì è tornato a scendere leggermente quest’oggi in attesa del discorso del governatore della Bce, Mario Draghi, che parlerà alla commissione Affari economici dell’Europarlamento. Il differenziale di rendimento tra il titolo governativo italiano e il pari scadenza tedesco quota attualmente a 446 punti base. Ciò vuol dire che il Btp a 10 anni mostra un rendimento lordo del 5,8% sul mercato secondario dei titoli di stato. Lo spread Bonos-Bund quota invece a 549 punti base.
Scudo Bce su tassi bond
La Banca Centrale Europea sta per attaccare l’esercito della crisi finanziaria con nuove armi. Su tutte, la possibilità di fissare i margini di oscillazione dei tassi dei bond. A lanciare l’indiscrezione, che potrebbe trovare conferme più o meno attese, è stato il settimanale tedesco Der Spiegel, che si dice convinto che l’istituto guidato da Mario Draghi produrrà un simile comportamento nel corso delle prossime sedute. Ma come funzionerà questo nuovo scudo della Banca Centrale Europea? E sarà effettivamente valido per contrastare i pericoli della crisi?
S&P ribassa outlook Grecia
La ripresa dell’Euro dipende da tanti fattori. Uno dei più importanti è sicuramente la situazione dei Paesi a rischio come Italia e Spagna, ma sopratutto Grecia; Atene è in default controllato da mesi ed il crollo verticale della fiducia è alimentato dal ritardo nell’applicazione delle nuove misure richieste dall’UE per giustificare gli aiuti monetari. A fronte di questa situazione arriva l’azione decisa di Standard & Poor’s che rivede al ribasso l’outlook della Grecia cambiandolo da “stabile” a “negativo”.
BCE un pericolo per le banche italiane?
Stando a quanto affermato da Moody’s, una delle principali agenzie di rating al mondo, gli istituti di credito solventi potrebbero incontrare serie difficoltà per la decisione dell’istituzione monetaria di limitare l’uso di obbligazioni bancarie come collaterale. Ma quali potrebbero essere le conseguenze di questa scelta da parte dell’istituto di Francoforte guidato da Mario Draghi? E perché l’agenzia di rating sembra essere così preoccupata da una simile decisione?
Bce, Europa ferma per debito e disoccupazione
Un nuovo allarme arriva dal bollettino mensile della Bce, anche se più o meno i concetti si ripetono ed i problemi dell’area Euro restano i soliti. L’Europa è ferma secondo Draghi e la graduale ripresa potrebbe essere stroncata dalle “tensioni sul debito sovrano e dal loro impatto sulle condizioni del credito, dal processo di aggiustamento dei bilanci del settore finanziario e non finanziario e dall’elevata disoccupazione”.
BCE taglia i tassi a luglio 2012
La Banca Centrale Europea ha deciso di tagliare il costo del denaro nella zona euro di un quarto di punto percentuale, portando il livello dei tassi di interesse allo 0,75% dall’1%. Il livello attuale dei tassi è il nuovo minimo storico nella zona euro. Gli analisti finanziari si aspettavano un taglio del genere. La BCE ha anche azzerato il tasso overnight sui depositi bancari. Dopo l’annuncio dei tassi di interesse le borse europee si muovono contrastate, ma con una prevalenza di segni più. Forti vendite sull’euro, in risalita anche gli spread sovrani.
Tassi di interesse BCE all’1% a giugno 2012
La Banca Centrale Europea ha mantenuto il livello dei tassi di interesse invariato all’1%, in linea con le attese degli analisti finanziari. Secondo quanto affermato dal governatore della BCE, Mario Draghi, la decisione non è stata presa all’unanimità, in quanto c’erano alcuni membri del board dell’Eurotower che richiedevano sin dalla riunione odierna una riduzione del tasso di un quarto di punto. In effetti, alcuni analisti finanziari avevano stimato una riduzione dei tassi allo 0,75% già da oggi, considerando le recenti turbolenze nell’area euro e la scarsa crescita economica.
Cosa succede se l’Euro crolla
E se l’Euro crollasse? Se l’Unione si riducesse a pochi Stati mentre negli altri si ritorna alle monete precedenti, cosa succederebbe? Secondo uno studio Tedesco, le conseguenze sarebbero devastanti a livello mondiale.
L’Istituto per la ricerca economica mondiale di Amburgo (HWWI) con la società PWC di Francoforte ipotizza questo scenario ed arriva alla conclusione che le conseguenze di una spaccatura nell’Eurozona sarebbero devastanti prima di tutto per le esportazioni della Germania, e poi anche per tutti i Paesi in crisi che, secondo gli esperti, traggono ancora profitto dallo Stato Federale Tedesco. Ancora una volta si fa’ una distinzione netta tra i Paesi in crisi, considerati una zavorra per l’Euro fino a pochi mesi fa’, e la Germania, che sembra sempre guardare dall’alto la Moneta Unica.
Timori sulla crescita alzano lo spread secondo la BCE
Italia e Spagna alimentano ancora i timori in Eurozona; secondo la BCE, lo spread cresce sui timori per l’occupazione e conclude “andrà peggio”. Parole poco confortanti arrivano dalla Banca Centrale Europea ed ancora una volta sono dirette proprio verso l’Italia. La preoccupazione per il mercato del lavoro e la crescita nel Bel Paese alimentano ancora una volta il dibattito che sempre più ci vede vicino alla Spagna.
Fino a qualche mese fa’ l’Italia doveva essere la nuova Grecia; dopo il default controllato di Atene e le Manovre Monti sembrava che l’attenzione si fosse finalmente spostata altrove (vedi Spagna) ed invece siamo ancora a parlare delle stesse cose a distanza di mesi. L’Italia, nonostante non è a rischio ne come la Grecia, ne come la Spagna, sembra ancora una volta nel centro del mirino come candidata al crollo, in barba anche al doppio fondo salva-stati attivo sull’Eurozona.