Piazza Affari: open di ottava in gap-down

 Open negativo a Piazza Affari: il Mib perde attualmente circa l’1.80% dopo un gap-down di circa 300 punti rispetto al valore di Venerdì scorso. L’open è in linea con l’andamento degli ultimi 3 giorni di contrattazioni a Wall Street, dove dopo il top di Martedì scorso sopra a 11300 punti il mercato ha disegnato un ribasso perfettamente contenuto nel canale dell’immagine che ha portato il Dow Jones a 10913.31 punti con aspettative negative tra oggi e domani.

Piazza Affari: Wall Street cede ieri in chiusura, FTSE-Mib oggi negativo

 Durante la giornata di ieri il Dow Jones ha consolidato il rialzo di Lunedì arrivando a sfiorare gli 11400 punti prima di girare al ribasso per correggere il movimento della prima ora; la positività Europea ha sostenuto Wall Street e fintato che le Piazze del Vecchio Continente erano aperte gli acquisti sostenevano anche gli indici USA.

Durante le ultime 2 ore di trading di ieri Martedì 27 Settembre il Dow è arrivato sul supporto a 11150 punti che oggi farà da spartiacque per decidere le sorti della giornata di contrattazioni. Sotto a questo livello il close negativo è quasi inevitabile mentre al di sopra dello stesso la positività (che per ora sta disegnando un recupero a “V” molto poco credibile) continuerà fino a recuperare gli 11400 punti per stasera.

Piazza Affari: -4% il Fib, spread Btp-Bund oltre quota 400

 Altra giornata catastrofica: dopo il gap-down del 19 Settembre arriva il secondo salto di prezzo in open di questa ottava, la penultima di Settembre 2011.

L’open del mercato porta il Mib direttamente sotto i 13750 punti con un beneficio immediato per le opzioni put su scadenza Ottobre che schizzano in alto immediatamente; la reazione immediata dello spread Btp-Bund che supera velocemente i 400 punti completa il nuovo quadro ribassista che si sta delineando impostando avvicinando Piazza Affari ad un punto di non ritorno.

Piazza Affari mossa dai rating: scure di Moody’s su Fiat

 Open nella media per Piazza Affari in questo 21 Settembre; la perdita attuale di poco superiore al mezzo punto percentuale è quasi una ventata d’aria fresca confronto ai ribassi a cui ci siamo abituati. Considerando anche la scure di Moody’s su Fiat, oltre che le notizie in zona Euro ancora una volta contrastanti e poco orientate alla ripresa, si può dire che fin’ora Piazza Affari tiene.

La negatività è quindi da inserire in un contesto più grande per accorgersi che la situazione è positiva e resterà tale fino a che non verrà perso in close daily il supporto psicologico dei 14000 punti. A sostegno del listino delle blue-chips  troviamo Ansaldo in testa con un guadagno prossimo al 5%. A seguire Impregilo con il 2% di guadagno e subito dopo Terna che chiude il podio con 1.53% di guadagno a 2.66 euro per azione.

Piazza Affari: ottava verde, grazie al tracy+1

 La partenza del tracy+1 sul derivato dell’indice Mib è arrivata più che puntuale e fino ad oggi ha totalizzato circa 1600 punti di rialzo negli ultimi 4 giorni di contrattazione; un risultato notevole se consideriamo che solo fino a Lunedì si temeva il peggio e sembrava non ci fosse motivo di essere ottimisti se non le scadenze cicliche imposte dal modello di Hurst.

Il ritorno in area 14800 di Mib proprio nel giorno della scadenza dei derivati di Settembre ha vanificato il valore di tutti gli strumenti ribassisti fuori dal range di interesse e le opzioni con gli strike più vicini hanno rapidamente invertito rotta favorendo quei pochi rialzisti che ormai avevano perso le speranze di veder fruttare il proprio investimento.

Chi crede ancora nell’Italia faccia un passo avanti

 Problemi in area Euro, in USA, possibile downgrade sul debito di Cina e Giappone, settore bancario al collasso, Grecia in subbuglio. Poi c’è la Svizzera con i suoi provvedimenti “originali”, che è riuscita ad attirare gli hedge found su di sè, famosi per speculazioni milionarie. Infine l’Italia con il secondo differenziale con il Bund più “interessante” del momento, dopo la Grecia ovviamente. Questo è il riassunto dello scenario attuale, ma non solo: poi c’è la manovra, e le dichiarazioni del Premier Italiano secondo cui questa potrà salvare il Paese. Ma sarà vero? Perchè in caso affermativo, investitori fatevi avanti che è il vostro momento.

Piazza Affari: il close settimanale

 Il listino è più che mai contrastato; la mente ci riporta alle fasi discendenti del 2007 e del 2008, quando gli investitori mediavano sulla fiducia ed il mercato da oltre 44000 punti è sceso fino a sfiorare i 12000 punti nel Marzo 2009, per poi girare la tendenza di lungo periodo a favore dei compratori.

La positività è durata fino all’inizio del 2010, quando il Mib ha cominciato una fase laterale messa in discussione poche volte; la vera svolta è arrivata a Maggio con l’inizio di una discesa dopo un top relativo discendente sul grafico settimanale che ha indicato il sell agli operatori. La possibilità di tornare così vicini a 14000 punti non era stata presa in considerazione al momento ma chi ha seguito il Mercato con i trailing stop non ha avuto problemi ad arrivare ai 14800 punti attuali visto che di ritracciamenti non ne abbiamo visti.

Piazza Affari: swing trimestrali su Impregilo

 IPG o meglio Impregilo mostra un quadro di lungo periodo preoccupante; il movimento è assimilabile a quello di azioni a bassa capitalizzazione che fanno movimenti contenuti per la maggior parte del tempo più o meno nella stessa area di interesse, per poi dare il via a vere e proprie bolle speculative che si chiudono come si aprono, sia in termini di tempo che di prezzo.

Piazza Affari: open in gap-up, ma nessun segnale di acquisto

 L’apertura del Mercato Italiano oltre la resistenza a 18600 non ha fornito l’ingresso rialzista atteso proprio per oggi, visto che il close della prima ora è stato inferiore alla statica. Ancora negatività quindi sul Mercato Italiano che dal top relativo di giornata perde circa 500 punti e continua a scendere mantenendo negativa la SuperTrend oraria.

Analisi Tecnica: Natural Gas sotto la resistenza

 Come previsto il Natural Gas risponde perfettamente agli estremi del range di trading respingendo il prezzo ad ogni contatto; la zona compresa tra 5.06 e 4.74 continua ad essere il punto di riferimento  per il trading di lungo periodo, ed il suo superamento in close weekly diventa con il passare del tempo sempre più forte come segnale.