Cdp controlla il 30% di Snam

 Eni ha ceduto la propria partecipazione in Snam alla Cassa Depositi e Prestiti, la quale apre alla presenza di nuovi investitori, spingendo di fatto Lorenzo Bini Smaghi alla presidenza della società. Al termine dell’operazione societaria, è pertanto completato il quadro che dovrebbe permettere al settore di rendersi maggiormente competitivo, rendendo Snam tra i principali player per la nascita di una rete del metano a livello europeo. Ma vediamo più nel dettaglio cosa è accaduto nelle ultime ore, e cosa potrebbe cambiare nel settore di riferimento.

Offerta per Ansaldo dalla Cdp

 Il Fondo Strategico Italiano ha ufficialmente annunciato di voler presentare un’offerta formale per poter rilevare una quota di minoranza di Ansaldo, contrastando in tal modo la vendita della partecipazione verso i tedeschi di Siemens. Con la conferma delle ultime ore, prende un profilo di realtà l’insieme delle indiscrezioni (qui lo avevamo anticipato: Offerta Ansaldo Energia da Fsi) che da qualche settimana vedevano la Cassa Depositi Prestiti voler entrare nel capitale di Ansaldo Energia, la controllata di Finmeccanica che il gruppo vorrebbe vendere per ottenere un po’ di liquidità utile.

Fiat trattative in Russia

 Secondo quanto annunciato da Milano Finanza, Fiat sarebbe in trattative per costruire uno stabilimento nei pressi della metropoli russa di San Pietroburgo. La mossa potrebbe essere la leva decisiva per rafforzare la propria posizione sul mercato russo, in grado di garantire alle compagnie auto un tasso di crescita a due cifre. In crisi sul territorio nazionale, il gruppo guidato da Sergio Marchionne cerca così di trovare fortuna al di fuori dai patri confini, auspicando di poter finalizzare l’intesa per il nuovo sito produttivo entro la fine dell’anno.

Titolo Stm +10% su ipotesi separazione attività aziendali

 E’ un vero e proprio exploit quello del titolo STMicroelectronics, che a Piazza Affari mostra un rialzo dell’10,55% a 4,864 euro e con un massimo intraday a 5,18 euro, che aveva portato ad una crescita momentanea del 15,9%. A mettere le ali al titolo in borsa sono le indiscrezioni riportate dalle agenzie di stampa su una possibile separazione delle attività aziendali, finalizzata alla vendita degli asset della telefonia, entro fine anno. La società non ha commentato questi rumors, ma gli investitori ci credono e acquistano titoli Stm a mani basse.

Eni è assolutamente da comprare secondo Goldman Sachs

 Il colosso energetico italiano Eni resta tra i titoli preferiti della banca d’affari americana Goldman Sachs, che oggi ha ribadito il suo giudizio “strong buy”, ovvero acquistare assolutamente, mantenendo il Cane a Sei Zampe nella propria lista di azioni da comprare con decisione. Goldman Sachs, all’indomani del seminario sul business upstream di Eni a Londra, ha ribadito anche il suo target price a 24 euro per azione. Oggi a Piazza Affari il titolo Eni mostra un calo dello 0,63% a 17,35 euro, poco sopra l’attuale minimo intraday di 17,3 euro.

Cda Camfin approva il prestito convertibile

 Il consiglio di amministrazione di Camfin, holding che fa capo a Pirelli, ha dato il via libera all’emissione del prestito convertibile oggetto di un’accesa disputa tra il board capitanato da Marco Tronchetti Provera e il socio genovese Malacalza. Il convertendo servirà per rimborsare una parte dei debiti contratti verso le banche. Hanno votato contro l’emissione del prestito Vittorio e Davide Malacalza e Antonio Castelli. Il collocamento del prestito convertibile in azioni Pirelli fuori patto (5,85%) si farà e dovrebbe avvenire già oggi.

Target Diasorin alzato da Banca Akros a 29,5 euro

 Il titolo Diasorin, quotato a Piaza Affari con il simbolo “DIA”, sta mostrando un buon andamento alla borsa di Milano facendo meglio del mercato di riferimento. Le azioni della società piemontese sono in rialzo dello 0,92% a 27,46 euro. Diasorin beneficia delle indicazioni positive giunte ieri dal management, che a Dublino ha parlato del progetto della diagnostica molecolare ritenendolo un business complementare all’attività principale del gruppo. Le vendite previste saranno molto più alte di quanto preventivato. Alla luce di queste indicazioni, Banca Akros ha alzato il target price a 29,5 euro da 27,5 euro.

Camfin decide oggi sul bond convertibile

 Il consiglio di amministrazione di Camfin, in programma quest’oggi alle ore 18, dovrebbe sciogliere le ultime riserve sull’emissione del bond convertibile, dopo che la famiglia Malacalza nei giorni scorsi si era rivolta al Tribunale di Milano per ottenere l’annullamento delle delibere del cda di Camfin del 10 e del 29 agosto con l’obiettivo di rallentare il lancio del bond convertibile in azioni Pirelli fuori patto per un controvalore pari a 170 milioni di euro. La holding, presieduta da Marco Tronchetti Provera, ha definito il rinvio ad oggi come un “problema tecnico”.

Terna è da vendere secondo Citigroup

 Arrivata una bocciatura per il titolo Terna, quotato a Piazza Affari con il simbolo “TRN”. La banca americana Citigroup ha deciso di tagliare il rating della società a “sell”, ovvero vendere le azioni, dal precedente giudizio “neutral”. Gli analisti della banca statunitense hanno comunque confermato il target price a 2,8 euro. Citigroup ha tagliato le stime sull’utile per azione di Terna per il periodo che va dal 2012 al 2015. A Piazza Affari le azioni Terna sono in calo dell’1,44% a 2,88 euro, poco sopra i minimi intraday di 2,876 euro.

Ristrutturazione Monte Paschi opinioni Fondazione

Qualcosa, anche in Mps, sembra muoversi per il verso giusto. A sostenerlo è la Fondazione della banca, azionista di riferimento (ma in fase prevedibilmente calante), che ha colto l’occasione per apprezzare il lavoro di ristrutturazione organizzativa che è stato intrapreso fino ad oggi dal management dell’istituto di credito toscano. Un lavoro che è “basato anche su scelte dolorose e coraggiose, fiduciosa del fatto che verrà trovata una sintesi tra le irrinunciabili esigenze industriali di razionalizzazione della ‘macchina operativa’ e la necessità di mantenere la centralità dei dipendenti. Questo per incrementare l’efficienza e la profittabilità del gruppo, migliore tutela per il futuro sia per gli azionisti che per il personale” – ha dichiarato la Fondazione per il tramite del suo numero 1.

Rating Fiat tagliato da Moody’s a Ba3

 La seduta di borsa potrebbe iniziare nel peggiore dei modi per il titolo Fiat, a causa della bocciatura arrivata questa matttina dall’agenzia di rating Moody’s che ha deciso di abbassare il giudizio sul merito di credito della casa automobilistica torinese a “Ba3” dalla preceente valutazione “Ba2”. L’outlook sul titolo resta negativo, per cui potrebbero esserci nuovi downgrade nei prossimi mesi. La stessa agenzia fa notare che potrebbero esserci nuovi declassamenti, se il cash flow della società proveniente da attività industriali dovesse superare un rosso di 2 miliardi di euro nel 2012.

Bankitalia frena gli investimenti Cdp

 La Banca d’Italia lancia un allarme su Cassa Depositi e Prestiti, che negli ultimi tempi è “ingrassata” in modo eccessivo fino a possedere quote di partecipazioni per 30 miliardi di euro. A Palazzo Koch è da tempo in corso una verifica delle attività di Cdp. Gli esperti di Bankitalia hanno rilevato un’anomalia che dovrebbe portare all’imposizione di paletti all’azione di Cdp. Infatti, le quote societarie in pancia a Cdp sono di un importo pari a più del doppio del valore del patrimonio netto della stessa Cassa, ovvero circa 15 miliardi di euro.

Axa taglia gli investimenti in bond governativi

 Il colosso assicurativo francese Axa non si fida della volatilità presente sui titoli di stato dell’area euro e preferisce tagliare gli investimenti nel comparto dei government bond. Il portafoglio di investimenti di Axa vedrà sempre di più una minore esposizione verso il rischio sovrano, con la quota che scenderà al 25% dalla precedente porzione del 43%. A fine giugno 2012 il portafoglio era investito in titoli di stato per 208 miliardi di euro su un totale degli investimenti del gruppo assicurativo pari a 479 miliardi di euro.

Stm brilla in borsa su possibile soluzione jv ST-Ericsson

 Dopo circa cinque ore di contrattazioni alla borsa di Milano, il titolo STMicroelectronics svetta in cima al listino azionario FTSE MIB con un rialzo del 4,48% a 4,52 euro (top intraday 4,55 euro). Il colosso italo-francese attivo nel settore dei semiconduttori è spinto al rialzo dalle indiscrezioni riportate dal quotidiano transalpino Les Echos, secondo il quale Stm avrebbe conferito il mandato a Jp Morgan per studiare il dossier relativo alla joint venture ST-Ericsson con l’obiettivo di venir fuori da questa problematica situazione, visto che la jv finora ha sempre generato forti perdite.