Dossier Telecom Italia Media in mano a 15 pretendenti

 Nelle scorse settimane aveva preso il via la procedura legata all’invio dei teaser, ovvero dei documenti con le informazioni di base, ai possibili pretendenti di Telecom Italia Media, società controllata ancora dal gruppo Telecom Italia. Sul tavolo del consiglio di amministrazione del colosso telefonico italiano sono arrivate diverse manifestazioni di interesse preliminari. In particolare, secondo indiscrezioni di stampa, sarebbero 15 i soggetti interessati a TI Media o quantomeno ad approfondire il dossier che è nelle mani degli advisor Mediobanca e Citigroup. Intanto il cda di TI Media si prepara alla possibile cessione, attraverso un riasseto organzzativo della governance aziendale.

Target piano industriale Banca Mps 2012-2015

 Banca Monte dei Paschi di Siena ha presentato i target del nuovo piano industriale per i prossimi tre anni e mezzo, cioè dal secondo semestre del 2012 al 2015. Gli obiettivi principali su cui intendono lavorare il presidente Alessandro Profumo e l’amministratore delegato Fabrizio Viola sono tre: rafforzamento della quantità e della qualità del capitale; riequilibrio strutturale della liquidità della banca; raggiungimenti di livelli di redditività adeguati. Rocca Salimbeni prevede un calo medio anno del giro d’affari dell’1% fino al 2015 e una flessione annua degli oneri finanziari operativi del 4,3%.

Accordo MPS e creditori

 Le pressioni sul titolo MPS in Borsa aumentano man mano che il processo di ricapitalizzazione sembra volgere ad una conclusione. Così il Fatto Quotidiano tenta di fare chiarezza:

Il segnale più preoccupante per il mercato finanziario, ormai in fuga disordinata dai titoli Mps, è la decisione di rimpolpare il patrimonio della banca con un nuovo ricorso ai cosiddetti Tremonti Bond. L’Eba, l’autorità bancaria europea, ha chiesto al Monte dei Paschi di fornirsi di 3,2 miliardi di euro di mezzi freschi per riportare a livelli di sicurezza il patrimonio. La azioni messe in campo da Viola avrebbero finora assicurato poco più di 2 miliardi. Per il miliardo mancante, scartata l’opzione dell’aumento di capitale, che il maggiore azionista, la Fondazione Mps, non sarebbe in grado di fronteggiare, si è deciso di farsi prestare i soldi dallo Stato

La critica riguarda ancora una volta direttamente i Tremonti Bond; secondo il giornale (e gli analisti) il prezzo da pagare per questa soluzione sarebbe troppo elevato. L’istituto ha già emesso Tremonti Bond per un importo complessivo prossimo ai 2 miliardi di euro ed un tasso dell’8,5% che diventerà a fine anno il 9%. Il costo annuale si stima in 250 milioni di euro per MPS e, secondo più parti, non sarebbe la soluzione ideale per la tenuta dei conti.

Migliori azioni da comprare a luglio 2012

 In una fase caratterizzata da una grave crisi del debito su scala mondiale e da problemi economico-finanziari strutturali che minacciano di frenare la ripresa dell’economia per molto tempo, l’investitore ha grosse difficoltà nella ricerca di azioni da inserire nel proprio portafoglio per superare nel migliore dei modi questa complicata fase sui mercati finanziari. Il clima di scarsa fiducia e l’incertezza legata al destino della zona euro stanno allontanando sempre più gli investitori dal mercato azionario, in particolare da quello dei paesi europei indebitati e maggiormente sottoposti agli stress sui mercati.

Piano B di Salini in vista dell’assemblea Impregilo

 L’assemblea degli azionisti di Impregilo, che si terrà il prossimo 12 luglio, deciderà se revocare o meno il consiglio di amministrazione del general contractor italiano. Il punto di partenza è costituito dall’accusa formulata dal costruttore romano Pietro Salini, che detiene il 29% del capitale azionario del general contractor, secondo il quale Impregilo opera nell’illegalità in quanto le partecipazioni in società concessionarie di autostrade non sono previste dallo statuto. Dalla parte opposta c’è la replica del gruppo Gavio, in particolare la risposta di Gian Maria Gros-Pietro.

Nuove Aste titoli di Stato BOT, CTZ e BTP€i Giugno 2012

 Il ministero dell’Economia e delle Finanze ha diffuso i dettagli relativi alle prossime due aste di titoli di Stato di Giugno 2012, che rispettivamente riguarderanno BOT il 27 Giugno 2012 e CTZ e BTP€i il 26 Giugno prossimo.

Per quanto riguarda l’asta di breve termine, i Buoni Ordinari del Tesoro offerti con regolamento al 29 Giugno prossimo saranno a scadenza semestrale per una durata complessiva di 185 giorni (31/12/2012) ed un importo offerto pari a 9 miliardi di euro.

Il precedente collocamento dei semestrali aveva riscontrato una domanda sostenuta come di consueto (anche se in leggero rallentamento) ma i rendimenti registrati erano quasi raddoppiati rispetto alla precedente asta. Durante il collocamento di Giugno è atteso ancora un rialzo dei tassi di interesse offerti sui buoni semestrali, anche se l’entità sarà ben diversa rispetto a Maggio scorso. 

Eni acquisisce due blocchi esplorativi in Vietnam

 Partenza negativa questa mattina per il titolo Eni alla borsa di Milano, nonostante la notizia dell’accordo per l’acquisizione di due blocchi esplorativi off-shore situati al largo delle coste del Vietnam nei bacini di Song Hong e Phu Khanh, nel Golfo di Tonkin. Il colosso energetico italiano ha firmato l’intesa con le compagnie KrisEnergy e Neon Energy. Secondo gli analisti del Cane a Sei Zampe, nel bacino di Song Hong – dove di recente sono state fatte scoperte molto importanti – è possibile che sia presente il 10% delle risorse di idrocarburi del Vietnam, in particolare di gas.

Alleanza tra Del Vecchio e Benetton nel mattone

 Non accadeva ormai da almeno dieci anni. Due tra i più grandi nomi della Corporate Italia tornano a confezionare affari nel settore immobiliare, dopo le alleanze di fine anni ’90 e inizio 2000. Beni Stabili di Leonardo Del Vecchio e Banca Finnat della famiglia Nattino stanno per creare un’alleanza nell’immobiliare. Al centro del deal c’è Beni Stabili Property Service, sosietà appartente al gruppo Beni Stabili che è specializzata nella gestione di patrimoni immobiliari attraverso attività di property management e advisory.

Aggiotaggio informativo su convertendo Fiat

 La Corte di Cassazione ha annullato le assoluzioni accordate a Gabetti e Grande Stevens, ex vertici di Ifil ed Exor, nell’ambito del procedimento per aggiotaggio informativo sul convertendo Fiat. Di conseguenza, i due ex vertici delle società del gruppo torneranno a processo: una novità che tuttavia non dovrebbe avere alcun effetto sostanziale, visto e considerato che il termine di prescrizione è stabilito per il febbraio del 2013, ed è pertanto molto arduo che si possa arrivare a conclusione.

In maniera più specifica, la quinta sezione penale, accogliendo il ricorso della Procura di Torino, della Procura Generale e della Consob nei confronti di Gianluigi Gabetti e di Franzo Grande Stevens, della Ifil Investments e della Giovani Agnelli Sapaz, ha disposto un rinvio alla Corte d’Appello di Torino, che dovrà riformulare il giudizio di secondo grado.

Accordo Enel – Lukoil

 Importante accordo tra Enel e la compagnia petrolifera russa Lukoil. Le due parti hanno infatti siglato un accordo di cooperazione per le attività di upstream e midstream in Russia, Europa e Nord Africa, ponendo così le basi per lo sfruttamento sinergico dei propri business. La compagnia italiana, attualmente guidata da Fulvio Conti, e la società presieduta da Vagit Alekperov, si impegneranno su potenziali progetti congiunti, relativi a giacimenti di gas sia nella Federazione Russa che all’estero e, in particolar modo e in prevalenza, nel Mar Caspio e nel bacino del Nord Africa.

Oltre a quanto sopra, Enel e Lukoil condivideranno le rispettive conoscenze, intraprendendo studi di marketing sul gas naturale liquefatto, e sui gasdotti in Europa e nella Federazione Russa, con focalizzazione degli impieghi, e possibile e atteso ritorno positivo nel medio termine.

Bond Eni meno rischiosi dei Btp

 Alessandro Bernini, direttore finanziario di Eni, ha definito l’emissione obbligazionaria settennale del Cane a Sei Zampe come “opportunistica”, in quanto si è sfruttato il momento più opportuno per finanziarsi a costi contenuti. Eni ha collocato bond a 7 anni per 750 milioni di euro, con cedola del 3,75% e rendimento a scadenza del 3,84%. Il rendimento spuntato dal colosso energetico italiano è nettamente più basso rispetto a quello offerto dal Btp di pari scadenza (intorno al 5,5%), ma è anche inferiore a quello ottenuto con l’emissione di gennaio da un miliardo di euro.

Norges Bank aumenta la partecipazione in Prelios

 C’è una presenza sempre più scandinava all’interno di Prelios, la società di gestione immobiliare che è quotata a Piazza Affari: in effetti, Norges Bank, l’istituto di credito centrale della Norvegia, ha deciso di aumentare la propria quota di partecipazione dal 2,913 al 5,060% per quel che riguarda il capitale sociale. La modifica in questione è stata resa nota dalla Consob (Commissione Nazionale di Società e Borsa), la quale ha provveduto come di consueto a pubblicare le comunicazioni sulle partecipazioni rilevanti. Insomma, si può proprio dire che la banca norvegese ha deciso di scommettere su Prelios, altrimenti ora non si spiegherebbe questo secondo posto nella classifica ideale degli azionisti, subito dopo Camfin.

Ponzellini ancora ai domiciliari

 L’ex presidente di Banca Popolare di Milano, Massimo Ponzellini, è stato arrestato lo scorso 29 maggio all’interno dei provvedimenti sorti da un’inchiesta basata su una serie di finanziamenti sospetti, e di un giro di presunte tangenti da 5,7 milioni di euro. Le richieste dei legali di Ponzellini, che miravano a ottenere la libertà del proprio assistito, sono state respinte dal Tribunale del Riesame di Milano, che hanno bocciato la proposta, confermando i domiciliari.

La richiesta di libertà era stata precedentemente presentata dai legali del banchiere, attualmente difeso dagli avvocati Marco Zanotti e Antonio Franchini. Il collegio avrebbe invece accolto così l’istanza dei pm Roberto Pellicano e Mauro Clerici, che avevano chiesto la conferma della misura cautelare poiché sussistevano ancora le esigenze relative.

Concordato preventivo Arena

 Il consiglio di amministrazione di Arena, la nota società alimentare italiana, ha approvato il concordato preventivo. La proposta di ricorrere a tale soluzione, secondo quanto affermato dai vertici dell’azienda, “mira ad assicurare la continuità della gestione aziendale” mediante il riavvio dell’attività commerciale e la migliore tutela dei creditori sociali.

Di qui, la scelta di dar seguito al ricorso alla procedura di concordato preventivo. Secondo gli stessi amministratori, “se completato con successo, il concordato in continuità consentirà di gestire il debito e preserverà l’avviamento societario, tutelando tutti gli stakeholders nell’ottica di massimizzazione del ritorno economico dei creditori rispetto all’alternativa della liquidazione o del fallimento”.