L’istituto di credito Banco Popolare ha appena annunciato di aver ricevuto dalla Banca d’Italia l’autorizzazione ad adottare i nuovi modelli di valutazione per i portafogli corporate e per i portafogli retail. Stando a quanto affermato dalla banca, il nuovo modello sarebbe utilizzabile anche per il calcolo del rischio di mercato con un floor all’85%. La società ha affermato di ritenere che l’adozione del modello di valutazione avanzato dovrebbe avere un impatto positivo sul rapporto patrimoniale core Tier 1 di circa 200 punti base, portando così l’indicatore al mese di marzo intorno alla quota del 9,4 per cento.
Borsa Italia
Nuove commesse Saipem
Buone notizie per gli investitori in Saipem. La società dell’Eni ha infatti siglato un contratto per la realizzazione di due condotte con la Lukoil – Nizhevolzhskneft, che collegheranno un blocco nel Mar Caspio con le valvole a terra situate a circa 10 e 20 chilometri dalla costa, nella repubblica di Kalmyk. Nuove commesse Engineering & Constructions (E&C) quindi, che potrebbero generare un incremento del giro d’affari di oltre 1,1 miliardi di dollari (a tanto ammonta infatti il valore dell’accordo siglato con la società russa, che assume la natura tecnica di Epci (Engineering, Procurement, Construction, Installation) chiavi in mano.
L’obiettivo delle due condotte che Saipem si occuperà di realizzare è quello di collegare il blocco dei Risers nel campo marino Vladimir Filanovsky (nel mar Caspio Settentrionale) alle valvole a terra situate a circa 10 e 20 chilometri dalla costa. Una maxi progetto che assume i connotati di una vera e propria sfida industriale e tecnologica, poiché gli specialisti Saipem andranno ad operare in un contesto contraddistinto da difficilissime condizioni ambientali e operative, quali quelle rappresentate dal congelamento del mare durante la stagione invernale, e dalle scarse profondità dell’acqua.
Borsa di Londra triplica profitti 2011
Nonostante la crisi dell’euro e le continue tensioni sui mercati finanziari globali, il London Stock Exchange ha chiuso l’esercizio 2011 con un utile netto triplicato e forte crescita delle revenue. A trainare i conti della borsa di Londra è il listino milanese, che ha più che raddoppiato la revenue dei depositi solitamente overnight delle banche della Penisola. L’utile operativo del gruppo è cresciuto del 30%, la revenue del 10%, mentre l’utile netto è più che triplicato a 522 milioni di sterline, considerando anche gli effetti dell’acquisizione del Footsie.
Ftse Mib: il Dividend Day di oggi a Piazza Affari
La giornata odierna a Piazza Affari è davvero particolare: si tratta del cosiddetto D-Day, ma la Seconda Guerra Mondiale non c’entra nulla ovviamente, il riferimento è al “giorno dei dividendi” (Dividend Day per l’appunto) che deve essere collegato a quei titoli azionari che fanno parte dell’indice Ftse Mib. Quest’ultimo è infatti composto di solito da quaranta titoli in totale, ma ben ventidue di essi (quindi più della metà) provvederanno a staccare un dividendo che gli azionisti stessi si vedranno accreditare direttamente sul loro conto corrente il terzo giorno lavorativo seguente a quello attuale, ovvero il prossimo 24 maggio. Quali sono gli esempi più interessanti da questo punto di vista?
L’aumento capitale di Moviemax Media Group
Moviemax Media Group è la società milanese che si occupa di acquisire o di produrre delle opere filmiche per sfruttarne i diritti in tutti i canali di distribuzione: questo stesso nome, però, è più attuale che mai in questa giornata odierna a causa di una importante operazione finanziaria. In effetti, a partire da oggi e fino all’8 giugno prossimo i diritti del gruppo in questione saranno negoziabili con tanto di aumento di capitale fino a quasi cinque milioni di euro. Tale importo sarà quindi offerto in opzione agli azionisti attraverso una opportuna emissione di titoli, 82,4 milioni per la precisione se si fa riferimento alla tipologia ordinaria. Il prezzo unitario, invece, sarà pari a 0,0606 euro, con un concambio pari a quattro nuove azioni per ognuna di quelle di cui si è in possesso.
Piazza Affari alla ricerca di pmi da quotare
Tra le quotazioni principali dei prossimi mesi vi potrebbero essere senza dubbio quelle delle piccole e medie imprese del nostro paese: l’appello e la richiesta in questione sono giunti direttamente dalla Consob, nel corso del discorso di Giuseppe Vegas a Piazza Affari di qualche giorno fa e ora si cominciano a ipotizzare le casistiche maggiormente frequenti. Anzitutto, bisogna specificare che il collocamento dei titoli azionari delle pmi viene ritenuto strategico e fondamentale per mantenere in vita la stessa Borsa Italiana, visto che le quotazioni nuove di zecca sono davvero scarse e non molte aziende sembrano interessate a una prospettiva del genere. L’invito della Commissione Nazionale di Società e di Borsa è stato dunque perentorio, ma in che modo verrà percepito nella realtà concreta?
Azioni privilegiate e risparmio Fiat
Oggi è stato l’ultimo giorno di negoziazione per le azioni privilegiate e di risparmio Fiat. Stando agli analisti di mercato, la scelta di eliminare dalle quotazioni i titoli appartenenti a queste categorie sarebbe imputabile alla volontà di condurre a una semplificazione societaria che potrebbe portare alla completa fusione di Chrylser e Fiat. Tra le principali ipotesi per giungere all’obiettivo di cui sopra, il reverse merger tra Fiat Industrial e la Cnh, quotata a New York.
Compiendo un passo in avanti, invece, c’è chi già prospetta delle importanti variazioni nella struttura produttiva degli impianti italiani e americani, dando oramai per certo (ma chissà quanto possono valere, almeno per il momento, tali ipotesi), il trasferimento di buona parte delle linee produttive dall’altra parte dell’Oceano, dove Chrysler e – soprattutto – l’economia statunitense, potrebbero essere pronte ad accogliere Fiat a migliori condizioni di costo.
Movimenti ai vertici Impregilo
Le nubi intorno ai vertici societari Impregilo si stanno lentamente diradando. A contribuire a far maggiore chiarezza è arrivato Claudio Costamagna, candidato scelto da Pietro Salini per ricoprire l’incarico di presidente della società. Ne è conseguito un rincorrersi di voci e indiscrezioni, e un unico dato certo: Costamagna, in queste ore, starebbe indicando gradualmente alcuni nomi da eleggere come possibili consiglieri di standing, con i requisiti dell’indipendenza, da presentare in assemblea nella seduta di un prossimo luglio che appare ancora molto lontano.
Il nome di Costamagna è di primissimo livello: ex banchiere alla Goldman Sachs, oggi consigliere indipendente nel consiglio di amministrazione di Luxottica e di Dea Capital, è molto conosciuto su scala internazionale. La presidenza è invece attualmente affidata a Massimo Ponzellini, che percepisce uno stipendio non dissimile a quello dell’amministratore delegato Alberto Rubegni. Le deleghe del gruppo verrebbero affidate a Pietro Salini, che ha affermato di volersi assumere la responsabilità della gestione del gruppo di costruzioni.
Opa Buongiorno-Docomo: la Consob riceve il documento
Appena quattro giorni fa la Docomo Deutschland Gmbh ha annunciato una offerta pubblica di acquisto volontaria e totalitaria nei riguardi delle azioni ordinarie di Buongiorno spa: il corrispettivo fissato in questo caso è stato pari a due euro per ogni singolo titolo, mentre l’aggiornamento più importante è proprio quello delle ultime ore, visto che la stessa società offerente ha presentato alla Consob il documento da pubblicare in questo caso, nel rispetto di quanto previsto dal Decreto legislativo 58 del 1998 (meglio noto come Testo Unico Finanziario). Vi sono anche due azionisti vincolanti, i quali rispondono al nome di una società a responsabilità limitata, la Capital B Lux, e di un ingegnere, Mauro Del Rio.
Ferrero salva il brand Kinder
La Corte di Giustizia europea ha sciolto il contenzioso che aveva visto opporsi la società Ferrero e l’imprenditore tedesco proprietario di Kindertraum, un marchio molto simile a quello storico dell’azienda di Alba. La Corte, valutando che il nome “Kinder” distingue per più di una generazione di italiani un’intera gamma di prodotti della Ferrero, non può essere registrato in Europa da altri soggetti, nemmeno per brand simili come, appunto Kindertraum, poiché potrebbe generare confusione nel pubblico.
Il contenzioso legale era approvato dinanzi ai giudici europei dopo essere esaminati dall’Uami, l’ufficio per l’armonizzazione nel mercato unico di marchi, disegno e modelli. All’ufficio si era rivolto pochi anni fa un imprenditore tedesco, Harald Wohlfahrt, che aveva chiesto di registrare il marchio denominativo “Kindertraum” (letteralmente, “sogno dei bambini”) per prodotti appartenenti a un settore differente da quello Kinder, il cartario (cartonicini, prodotti da cartoleria, decorazioni natalizie). La Ferrero si era invece opposta.
Quota mercato Fiat
Nel corso del mese di aprile, stando a quanto dichiarano i dati diffusi dall’Acea, associazione che riunisce i tutti i costruttori auto europei, il mercato dell’auto del vecchio Continente ha continuato a perdere terreno. Nei 27 Paesi UE + EFTA, infatti, le immatricolazioni sono state pari a 1.058.348 unità, con una flessione del 6,5%rispetto a 1.132.172 unità di un anno fa. Una flessione che replica quella rilevata nel corso del terzo mese dell’anno, quando la diminuzione delle immatricolazioni era stata pari a 6,6 punti percentuali.
Complessivamente, nel corso dei primi quattro mesi dell’anno sarebbero state immatricolate 4.487.798 unità, con una flessione di 7,1 punti percentuali rispetto ai 4.829.116 dello stesso periodo del 2011. Nei soli 27 Paesi dell’Unione Europea le consegne sono calate di 6,9 punti percentuali. A perdere terreno è anche il gruppo Fiat, con immatricolazioni calate di 11,3 punti percentuali su base annua, a 75.462 unità, per una quota di mercato che passa da 7,5 punti percentuali dell’aprile 2011 agli attuali 7,1 punti percentuali.
Previsioni capitalizzazione banche italiane
Le banche italiane devono continuare nei piani di capitalizzazione già avviati e, per alcuni istituti, intrapresi per la gran parte di quanto previsto e richiesto. A dirlo è il direttore del dipartimento europeo del Fondo Monetario, Reza Moghadam, secondo cui le aziende bancarie nazionali “dovranno portare avanti i programmi di ulteriori capitalizzazioni”, al fine di poter continuare a garantire il credito, e navigare al meglio nel mare della crisi.
Il Fondo, nel documento conclusivo della missione, dichiara come le banche italiane “continuano a beneficiare di una larga e stabile raccolta retail, di un basso leverage e di un tradizionale modello di prestito che ha limitato le esposizioni agli asset a rischio”. Tuttavia, la situazione delle banche non sarebbe affatto rosea, nonostante questi elementi appena ricordati, certamente in grado di giocare un ruolo positivo al futuro delle stesse.
Co.co. bond per Monte Paschi di Siena
Monte dei Paschi di Siena, l’istituto di credito più antico d’Italia, attualmente al centro di una intricata vicenda che ha conseguito ampio risalto mediatico, starebbe valutando l’ipotesi di emettere un Co.co. bond per potersi rafforzare sotto il profilo patrimoniale. A confermarlo è l’amministratore delegato della società, Fabrizio Viola, durante una recente conference call con la quale ha presentato i risultati trimestrali conseguiti dalla società.
L’obiettivo è palese: cercare di soddisfare quanto prima i requisiti domandati dall’EBA, che vorrebbe le banche italiane più solide patrimonialmente. L’authority europea nel settore bancario avrebbe in particolar modo richiesto a Monte dei Paschi di Siena un’iniezione di nuovi capitali pari ad almeno 3,23 miliardi di euro: gli osservatori affermano che alla banca senese mancherebbe ancora un miliardo di euro. Di qui l’intenzione di lanciare tale strumento finanziario.
Ubi Banca vicina ai target richiesti dall’Eba
La crisi sui mercati finanziari, la recessione e il credit crunch impongono alle banche una maggiore attenzione alla propria patrimonialità, in modo tale da evitare di finire sotto stress ed entrare in una spirale negativa di eventi nel caso in cui dovesse esserci un inasprimento della crisi stessa. Sotto questo aspetto Ubi Banca sta facendo notevoli passi in avanti, avvicinandosi sempre più alle richieste dell’Eba, cioè l’Autorità Bancaria Europea. Ubi ha anche presentato dei buoni risultati trimestrali. La banca ha chiuso il primo trimestre del 2012 con una crescita dell’utile netto del 63,1% a 105,4 milioni di euro.