Intesa Sanpaolo prima trimestrale 2012

 È certamente positiva, soprattutto in valutazione del contesto generale, la prima trimestrale 2012 di Intesa Sanpaolo. Il gruppo bancario ha infatti chiuso il primo periodo dell’esercizio con utili pari a 804 milioni di euro, in incremento di 21,6 punti percentuali, e un giro d’affari in aumento a 4,81 miliardi di euro (+ 14,5 punti percentuali). A pesare sono ancora gli accantonamenti, aumentati del 45%, come conseguenza di uno scenario economico molto critico.

Si tratta, come evidenza una nota di gruppo, del “risultato più elevato degli ultimi sette trimestri e già pari al payout per l’esercizio 2011”. Escludendo tuttavia le principali componenti non ricorrenti, il risultato netto normalizzato cala a quota 746 milioni di euro, rispetto ai 265 milioni di euro del quarto trimestre del 2011 e rispetto ai 762 milioni di euro del primo trimestre del 2011. I ricavi hanno trascinato al rialzo la gestione operativa del 32%, a quota 2,6 miliardi di euro.

Utili Saras primo trimestre 2012 a –89%

 Saras ha chiuso il primo trimestre con un risultato netto positivo pari a 14,1 milioni di euro. Un risultato che è in forte flessione rispetto ai 122,8 milioni di euro riscontrati nello stesso periodo dell’anno precedente (- 89 punti percentuali), con una retrocessione che è inoltre replicata per quanto concerne il risultato netto adjusted, negativo per 36,6 milioni di euro, contro l’utile di 39,5 milioni di euro del primo trimestre del 2011.

Per quanto concerne il giro d’affari, i ricavi sono aumentati del 17% a 3,115 miliardi di euro, grazie al contributo del segmento della raffinazione e ai prezzi sensibilmente più elevati per tutti i principali prodotti petroliferi (a conto economico, il diesel ha inciso attraverso una quota media di 1.005 dollari la tonnellata, mentre la benzina è stata quotata mediamente a 1.060 dollari la tonnellata).

PIL Germania sostiene Borse Europee

 In un clima di sfiducia come quello che accompagna l’Euro grazie ai timori per la Grecia ogni buona notizia diventa ottima e la risposta dei mercati interessati è praticamente immediata. Atene ha ora un’ultimatum preciso; entro Giovedì bisognerà formare il Governo di Unità come previsto dal presidente in carica, altrimenti a metà giugno ci saranno nuove elezioni e probabilmente passeranno al comando i partiti anti-Europa con consecutiva uscita del Paese dalla Moneta Unica.

L’Eurogruppo non ha voluto parlare neanche lontanamente delle conseguenze relative a questa ipotesi. L’Euro potrebbe subire il colpo di grazia con l’uscita dell’area di un Paese che ha ricevuto aiuti per miliardi di euro e questo fallimento avrebbe ripercussioni finanziarie enormi visto che la sfiducia negli investitori potrebbe allontanare capitali importanti in favore di altri mercati (come quelli asiatici, in costante sviluppo nonostante le difficoltà).

Rating 26 banche italiane tagliato da Moody’s

 Il “black monday” di ieri sui mercati finanziari non ha lasciato in eredità soltanto 120 miliardi di capitalizzazione di borsa bruciati in Europa, ma anche la scure di Moody’s su una miriade di istituti di credito del Belpaese. La bocciatura è arrivata in tarda serata, a mercati chiusi da diverso tempo. Moody’s ha deciso di tagliare il rating di 26 banche italiane, che ora hanno tutte un outlook “negativo” che implica una possibile revisione al ribasso del rating nei prossimi trimestri.

L’attività di vigilanza della Consob nel 2011

 La relazione di ieri a Piazza Affari da parte del presidente della Consob, Giuseppe Vegas, è stata anche l’occasione per fare il punto sull’attività di vigilanza della stessa commissione: ebbene, il 2011 è stato caratterizzato da 157 analisi preliminari (in aumento rispetto alle 105 di un anno prima), mentre invece le indagini concluse si sono attestate a quota ventinove, più o meno sulla stessa lunghezza d’onda del 2010. In aggiunta, ben sette di questi casi portati a conclusione hanno riguardato una fattispecie ben precisa, vale a dire l’insider trading. Non bisogna poi dimenticare che il totale di soggetti a cui sono state inviate delle richieste di dati e informazioni è passato nel giro di un anno da 142 a ben 340.

Risultati asta BTP e Bonos maggio 2012

 Avvio di ottava devastante per i mercati dell’Eurozona; dopo la chiusura incerta di Wall Street di venerdì scorso gli investitori si aspettavano un ritracciamento, anche se l’entità di quest’ultimo continua a sorprendere.

L’avvio in gap-down del mercato italiano ha visto il FTSE-Mib perdere istantaneamente in apertura il supporto dei 14000 punti per poi scendere ancora verso 13600 punti. L’indice è ormai prossimo al doppio minimo storico, ed anche se l’Eurozona è in leggera divergenza rialzista la situazione è critica ovunque.

Mentre si apprende che il debito pubblico ha raggiunto a marzo un nuovo record (a quota 1946 miliardi di euro) il MEF ha emesso BTP con scadenza marzo 2015 per l’importo massimo previsto (3,5 miliardi di euro) ad un tasso in crescita del 3,91% rispetto al precedente 3,89%. Il bid-to-cover è stato pari a 1,52, in salita rispetto al precedente 1,43.

Fiat ha 61 cause aperte contro i sindacati

 Sergio Marchionne, amministratore delegato del gruppo Fiat, ha effettuato una breve visita al Salone del Libro di Torino. Una comparsa breve, ma non certo priva di interventi interessanti: il manager ha infatto colto l’occasione per parlare delle cause legali che vedono l’azienda al centro di una serie di dispute contro le parti sindacali e, in particolar modo, contro la Fiom.

“Non possiamo avere 61 cause aperte con i sindacati, cause che un po’ danno ragione a noi, un po’ agli altri” – ha affermato Marchionne – “Ciò crea fortissime incertezze. Si rigira la pizza, ma questo non è un Paese civile industrializzato. Non si può gestire un’azienda con 61 querele, uscite a raffica. Gli investimenti che stiamo facendo adesso andranno avanti per moltissimi anni. Abbiamo bisogno di certezze. Questo livello di incertezze non aiuta”.

OPA su Buongiorno Spa da parte di NTT

 La NTT Docomo Deutschland, la divisione tedesca della compagnia giapponese operante nel comparto dei media, ha dichiarato la propria ferma intenzione di promuovere un’operazione pubblica di acquista nei confronti della totalità dei titoli azionari rappresentativi del capitale sociale di Buongiorno, ad un controvalore equivalente a 2 euro per azione.

Più nel dettaglio, la transazione avrebbe ad oggetto le quasi 112 milioni di azioni ordinarie dell’azienda, oltre a 3 milioni di azioni che invece saranno emesse nell’esercizio dei piani di stock option, con attribuzione dei titoli conseguenti. Il 14 maggio scorso, gli azionisti Mauro Del Rio e Capital B Lux si erano impegnati a portare in adesione tutte le proprie azioni possedute ,pari a poco più del 20% del capitale sociale della Buongiorno.

Il discorso odierno di Giuseppe Vegas al mercato finanziario

 La giornata odierna vedrà come protagonista principale la Consob: in effetti, il numero uno della commissione, Giuseppe Vegas, è atteso proprio oggi a Milano, a Palazzo Mezzanotte, per presentare la propria relazione annuale. Di che cosa parlerà esattamente Vegas nella sede ufficiale di Borsa Italiana? Si possono già immaginare gli argomenti e le questioni che saranno affrontati, con la tutela del risparmio che non potrà non farla da padrona. Come è noto ormai da diverso tempo, la stessa Consob sta provvedendo a semplificare molti degli adempimenti regolamentari che gravano sugli operatori di mercato, con due tranche che hanno già beneficiato del via libera definitivo. L’incontro odierno è previsto per le ore 11.

Cogeme Set a un passo dal fallimento

 Cogeme Set, azienda attiva nella componentistica auto con soluzioni meccaniche ad alta precisione, è stata l’ultima matricola di borsa del 2006 a seguito della quotazione all’Expandi (ex mercato Ristretto). Si quotò a 3,65 euro ad azione e riuscì anche a superare i 4 euro. L’Ipo fu un vero successo, tanto che la domanda superò di oltre tre volte e mezzo l’offerta. Dopo aver raggiunto una quotazione di borsa di 0,048 euro, la società di Frosinone è stata sospesa a tempo indeterminato da Borsa Italiana. Stessa sorta anche per le obbligazioni convertibili. Oggi le azioni della società valgono zero.

Le ultime modifiche regolamentari della Consob

 La Consob (Commissione Nazionale di Società e Borsa) è impegnata in una intensa attività che è volta a ottenere la semplificazione dei principali adempimenti regolamentari a cui devono sottostare gli operatori: su cosa si sta intervenendo con maggiore convinzione? Anzitutto, bisogna specificare che, come è emerso da uno degli ultimi comunicati dello stesso ente, i cambiamenti che vengono e verranno approvati hanno il fine ultimo di rendere ancora più razionale quella che è la disciplina attualmente in vigore, senza dimenticare le agevolazioni da concedere nell’accesso al mercato delle imprese e dei risparmiatori, due soggetti fondamentali in questo senso.

Pirelli in borsa recupera terreno

 Il crollo verticale di ieri di Pirelli ha spaventato buona parte degli investitori, ma in realtà le preoccupazioni non sono così fondate come potrebbe sembrare. Il titolo durante la seduta di ieri ha aperto sopra a 9.25 euro per azione ma nel pomeriggio, nel giro di due ore, è passato da quasi 9.50 euro per azione a circa 8.5 euro per azione, dove poi ha chiuso le contrattazioni lasciando l’amaro in bocca a chi credeva in un recupero.

Il titolo è particolarmente slegato dall’andamento del FTSE-Mib e per questo, se analizzato da solo, mostra un quadro completamente diverso e quasi positivo rispetto all’indice di appartenenza. Dopo il bottom della seconda metà del 2011 (di poco inferiore a quota 5 euro per azione) Pirelli ha recuperato terreno costantemente fino a raggiungere, in Aprile 2012, il top relativo a 9.69 euro per azione. Gli azionisti che sognavano i dieci euro per azione si sono scordati che il target di medio termine era a 9,5 euro e per questo dopo una finta ripresa dell’up-trend il book di negoziazione è crollato sotto il peso delle prese di profitto. 

Trimestrale positiva per Ferrari

 Nonostante un risultato fortemente deludente sul mercato italiano, Ferrari è riuscita a chiudere il primo trimestre 2012 con elementi statistici molto positivi sia sul fronte del giro d’affari complessivo, sia sul fronte degli utili e delle consegne, in crescita in doppia cifra. La società del cavallino rampante si conferma pertanto come il marchio italiano di maggior successo tra quelli componenti la galassia di brand del gruppo Fiat, ponendosi a percorrere un 2012 di potenziale forte sviluppo.

La società ha infatti annunciato di aver conseguito un utile netto in incremento di 17,2 punti percentuali a 42,1 milioni di euro, con un apprezzamento di oltre 13 punti percentuali (+ 13,2%) nei ricavi (saliti a quota 556 milioni di euro), grazie alle 1.733 vetture vendute tra il mese di gennaio e quello di marzo (un andamento delle vendite commerciali che risulta essere maggiore di 11,5 punti percentuali rispetto a quanto riscontrato nello stesso trimestre dell’anno precedente).

Primo utile per Tiscali

 Dopo dieci anni dalla prima quotazione a Piazza Affari, Tiscali, provider guidato da Renato Soru, è riuscito a chiudere un trimestre con un risultato positivo. Durante il primo periodo dell’anno, infatti, la società è riuscita a ottenere un profitto netto di 300 mila euro, contro una lunga serie di risultati negativi, intervallati da sporadici “attivi” influenzati fondamentalmente da proventi straordinari non attinenti la gestione caratteristica del business aziendale.

Per quanto concerne gli ulteriori elementi statistici, la società ha chiuso il primo periodo dell’anno con ricavi in calo di 13,5 punti percentuali a 59,7 milioni di euro, e un risultato operativo lordo pari a 17,4 milioni di euro, in flessione di 5,6 punti percentuali. L’Ebit è positivo per 4,1 milioni di euro, contro i -2,3 milioni di euro del primo trimestre dello scorso anno. Flusso di cassa free positivo per 7,6 milioni di euro. Numero di clienti adsl in flessione a 479 mila unità, rispetto ai 541 mila dell’anno precedente. Forte incremento degli utenti di telefonia mobile, passati a quota 153 mila unità (+ 53,8%).