Tronchetti Provera rimane in Rcs

 Tronchetti Provera, presidente del consiglio di amministrazione di Pirelli, ha dichiarato di voler continuare a far parte della Rcs, “finchè c’è un patto”. Una posizione che sembra essere diametralmente opposta a quella che invece sta contraddistinguendo l’atteggiamento di Perissinotto, numero uno di Generali, il quale sembra invece pronto a fare un passo indietro appena le condizioni di mercato saranno più favorevoli.

Ma cosa sta accadendo all’interno della compagnia proprietaria del Corriere della Sera? I movimenti all’interno dell’assemblea non mancano di certo. Ecco pertanto che le dichiarazioni da parte dei principali azionisti continuano ad assumere significati particolarmente elevati, con partecipanti che confermano la volontà di rimanere, e altri che invece preannunciano uscite più o meno immediate dalla compagine.

Del Vecchio sale al 3% di Generali

 Leonardo Del Vecchio, patron di Luxottica, afferma di essere il terzo socio di Generali, grazie a una quota pari al 3% (ex 1,9%), che permette all’imprenditore italiano di potersi ergere alle spalle dei due big Mediobanca e Banca d’Italia, stabili in assemblea con quote rispettivamente pari al 13,24% e al 4,48%. Nel corso dell’ultima assemblea, tutti gli altri azionisti paiono presentarsi con le stesse quote dell’appuntamento precedente, ad eccezione del fondo sovrano della Norvegia, che sale dallo 0,49% all’attuale 1,79%. Non hanno depositato le proprie azioni il ceco Petr Kellner (sceso all’1,3%) e la Fonsai dei Ligresti (all’1,1%).

“Sono uscito dal consiglio delle Generali perchè quando da assicuratori si vuole diventare finanzieri non si fa un buon servizio all’azienda” – ha dichiarato Del Vecchio, rispolverando le motivazioni sottostanti la propria decisione dello scorso anno – “Purtroppo è un vizio nazionale: tutti vogliono fare il mestiere di altri”.

Investire nel settore telecomunicazioni nel 2012

 Il settore delle tlc europeo continua a mostrare un andamento negativo e a fare peggio dell’indice Stoxx 600, che da inizio anno ha guadagnato più del 6% nonostante le continue turbolenze finanziarie legate alla crisi del debito degli stati sovrani della periferia europea. L’indice Stoxx Telecom ha perso il 5,7% dall’inizio del 2012, evidenziando tutte le difficoltà di un settore che sta soffrendo molto la recessione in atto in diversi paesi europei. Ad impattare negativamente sulle azioni del settore tlc sono il contesto poco favorevole ai consumi, la riduzione dei dividendi e le continue restrizioni regolamentari alle politiche commerciali delle compagnie.

BCE rilancia accorpamento province Italia

 Lo spending review che verrà probabilmente approvato nella giornata di domani infiamma il dibattito politico e catalizza l’attenzione dell’Unione Europea, che a sua volta rilancia sull’accorpamento delle Province.

Il documento in mano al Governo prevede tagli all’amministrazione pubblica e fa’ parte del processo che dovrà portare l’Italia verso il pareggio di bilancio nel 2013. L’interesse diretto della BCE è la prova di come la situazione nostrana sia costantemente tenuta sotto controllo dai vertici dell’Eurozona, da un lato con occhio critico e dall’altro con la fiducia che si riserva a chi si è dato da fare in passato per gli obiettivi.

Risultati asta BTP Aprile 2012

 L’andamento del mercato azionario è sempre più lontano dalle emissioni dei titoli di Stato, che ora non riescono più ad influenzare le giornate a Piazza Affari come succedeva fino a poco tempo fa’. Durante l’asta di oggi del Ministero dell’Economia e delle Finanze sono stati emessi 2,416 miliardi di euro di Buoni del Tesoro Poliennali con scadenza nel 2017 ad un tasso pari al 4,87%, oltre che 2,5 miliardi di euro di BTP con scadenza 2022 ad un rendimento del 5,84%.

Gli esperti fanno notare come le preoccupazioni di oggi derivavano dalla situazione nell’Eurozona ed il collocamento è andato a buon fine perchè subito dopo l’emissione il rendimento è sceso al 5,73%, proprio sulla scia della domanda sostenuta.

Il downgrade della Spagna ha creato nella giornata di oggi nuove tensioni che però sono state prontamente smorzate dall’esito positivo del collocamento, dove i rendimenti tutto sommato sono stati inferiori a quelli attesi.

Antitrust blocca operazione Unipol – Fonsai

 Non sembra avere momenti di serenità la maxi transazione societaria che dovrebbe condurre Unipol e Fonsai a generare un gruppo assicurativo italiano di respiro internazionale, in grado di reggere la concorrenza del big Generali. L’ultima novità proviene dall’Antitrust, che poggiando le proprie considerazioni sul controllo di fatto di Mediobanca sulle Generali, sta condizionando l’operazione di integrazione tra Unipol e la società controllata dai Ligresti.

L’Authority presieduta da Giovanni Pitruzzella ha di fatto ordinato “l’immediata sospensione dell’operazione di concentrazione, fino alla conclusione dell’istruttoria”. Pertanto, per i prossimi 45 giorni, cioè fino a quando il lavoro dell’Antitrust sarà presumibilmente concluso, le parti coinvolte nell’operazione non potranno compiere attività o assumere delibere che siano “funzionali” alla stessa operazione.

Trimestrale Fiat in nero grazie a Chrysler

 Fiat Spa ha evidenziato una trimestrale tutto sommato positiva grazie alla controllata americana Chrysler. Infatti, senza l’effetto positivo generato dal gruppo di Auburn Hills, il Lingotto avrebbe chiuso il bilancio del primo trimestre del 2012 con un passivo superiore ai 200 milioni di euro. L’importanza di Chrysler per i conti Fiat è palese, visto che la controllata americana incide per il 60% circa del fatturato, oltre il 100% dell’utile di gestione ordinaria e assorbe più del 60% degli investimenti. Tra l’altro l’amministratore delegato italo-canadese di Fiat (ma anche di Chrysler), Sergio Marchionne, ha dichiarato che quasi certamente verrà acquistato a luglio un altro 3,32% di Chrysler.

Domanda alta per i BOT a sei mesi

 Il mercato dei titoli di Stato è arrivato ad avere contrasti notevoli tra i risultati delle aste e la reazione sugli scambi, tanto che i risultati delle aste potrebbero non influenzare più l’andamento dell’economia e della finanza del Paese.

Anche se da Agosto scorso fino ad oggi sembra che a governare gli scambi a Piazza Affari ed a decidere il rischio default di un Paese siano solamente le aste di titoli di Stato, effettivamente questa è solo una componente della finanza che per quanto importante significa ben poco nel complesso mondo in cui è inserita.

L’asta di BOT semestrali ha avuto un rapporto domanda/offerta di 1,71 contro l’1,5 precedente e sono stati collocati tutti e gli 8,5 miliardi di euro previsti dal Ministero dell’Economia e delle Finanze con una domanda superiore ai 14 miliardi di euro.

Ultimatum banche a Premafin

 Che la vicenda che sta conducendo Unipol e FonSai alla realizzazione del maxi polo assicurativo italiano in grado di competere con Generali Assicurazioni non fosse priva di complessità era ben noto. A rendere ancora più critico lo scenario attuale, è la notizia secondo la quale lo stallo delle negoziazioni tra le due principali parti in causa potrebbe spingere i due principali creditori dei Ligresti (Mediobanca e Unicredit) a considerare l’ipotesi di una clamorosa messa in mora della Premafin, con l’escussione contestuale del pegno del 30% del capitale di FonSai detenuto dalla holding.

Si tratta – a ben vedere – di una soluzione che non può che essere definita “estrema” (così l’ha delinata il quotidiano Milano Finanza), e non ancora condivisa con le altre banche del pool (Intesa Sanpaolo, Banca Popolare di Milano, Cariparma, Banco Popolare, Interbanca), ma che sarebbe già stata sottoposta ai legali degli istituti creditori, per prepararli a quanto potrebbe accadere nell’ipotesi in cui la trattativa sui concambi di fusione non dovesse sbloccarsi nelle prossime ore.

Utile Fiat Industrial 1° trimestre 2012 cresce a +81%

 In attesa della trimestrale di Fiat Spa, che verrà diffusa oggi, a mostrare lo stato di salute del gruppo del Lingotto ci ha pensato il settore dei mezzi pesanti. Infatti, Fiat Industrial ha chiuso il primo trimestre del 2012 con un deciso aumento dei ricavi e un boom dei profitti, molto meglio di quanto si aspettavano gli analisti. A trainare i conti del gruppo, attivo nella produzione e commercializzazione di veicoli industriali pesanti, è stata CNH (Case New Hollande) che ha compensato la flessione registrata da Iveco.

Accordo Eni – Rosneft

 Eni ha concluso un importante accordo con la russa Rosneft, principale produttore di greggio del Paese, che permetterà al duo di poter percorrere un processo congiunto di valorizzazione di giacimenti con (stimate) riserve per 36 miliardi di barili. Stando ai contenuti sintetici dell’intesa, Eni investirà un miliardo di dollari nella ricerca e nello sviluppo, ottenendo il 33,3% delle scoperte dei giacimenti individuati.

Si tratta di un accordo accolto con soddisfazione dagli osservatori del comparto, che ritengono come i previsti scambi di tecnologie e di personale, e l’acquisizione di Rosneft di alcune partecipazioni Eni in progetti internazionali, possa condurre la società italiana a conquistare nuovi passi in avanti nella sua proposizione internazionale, con opportuna diversificazione del proprio business caratteristico.

Riassetto Edison 2012 bocciato da Carlo Tassara

 Il 2011 è stato un anno nero per Edison. La storica azienda energetica italiana di Foro Bonaparte continua a fare i conti con un mercato caratterizzato da una sovracapacità e bassa domanda di energia elettrica. Il bilancio relativo all’esercizio 2011 si è chiuso con una maxi-perdita da circa 900 milioni di euro, a causa di forti svalutazioni. L’amministratore delegato di Edf, Bruno Lescoeur, in attesa del riassetto post-Opa del colosso francese, ha comunicato all’assemblea degli azionisti che nella seconda metà dell’anno verrà presentato un nuovo piano industriale, che sarà messo a punto non appena si completerà il riassetto.

Trimestrale marzo 2012 Stmicroelectronics

 Stmicroelectronics ha pubblicato la prima trimestrale dell’anno, con risultati ampiamente sotto le attese degli analisti, che avevano preventivato una perdita netta di 5 centesimi per azione, contro gli effettivi 20 centesimi. Un risultato profondamente negativo, che è solo parzialmente sminuito dalle parole dell’amministratore delegato Bozotti, il quale ha dichiarato di attendersi una “crescita generalizzata dei ricavi”.

Tornando ai dati consuntivi, intanto, osserviamo come nel primo trimestre del 2011 Stmicroelectronics abbia visto calare il proprio fatturato di 8 punti percentuali a 2,017 miliardi di dollari: un risultato che va a prolungare il trend negativo rilevato negli ultimi tempi, considerando che nei primi tre mesi del 2010 i ricavi avevano toccato i 2,535 miliardi di dollari, e che nell’ultima parte del 2011 avevano comunque sfiorato i 2,2 miliardi di dollari.

Prima trimestrale Snam 2012

 Nonostante l’evidente crisi economica che sta colpendo il nostro Paese, i conti trimestrali di Snam sembrano aver retto adeguatamente all’impatto negativo con le criticità congiunturali. Stando a quanto affermato dalla società di San Donato mediante la comunicazione contabile del consiglio di amministrazione, durante i primi tre mesi dell’anno i volumi di gas immessi nella rete nazionali sarebbero stati in calo di 4,5 punti percentuali: una flessione certamente non lieve, che tuttavia è più contenuta di quanto una buona parte degli analisti aveva atteso.