Aumento capitale Gabetti

 Il gruppo immobiliare Gabetti si dirige a grandi passi verso il proprio aumento di capitale. La società avrebbe infatti ricevuto un’offerta vincolate dal gruppo Marcegaglia e da Acosta (per sostanziale ordine di Giancarlo Giordano), che si concluderà poi con una riorganizzazione societaria e – appunto – con l’aumento di capitale da 32 milioni di euro. A renderlo noto è uno stesso comunicato da parte di Gabetti, secondo cui la transazione prevederà altresì un’intesa con le banche creditrici per poter ricorrere all’art. 182 bis della legge fallimentare e la successiva spaccatura del gruppo in due divisioni di business (una per la vendita e una per i servizi agli operatori).

Prende così il via la proposta da tempo formulata da Marcegaglia & Acosta – già azionisti di maggioranza del gruppo con il 15% e il 20% delle quote), che prevede la “completa separazione tra le società che attualmente svolgono le attività di intermediazione immobiliare ed erogazione di servizi tecnici a supporto degli operatori del settore immobiliare (Business Unit Servizi) e le società che svolgono attività di gestione e vendita del portafoglio immobiliare e di gestione e recupero del portafoglio crediti per mutui (Business Unit Investment).

Le prossime ipo di Piazza Affari

 La quotazione ufficiale a Piazza Affari di Brunello Cucinelli ha aperto la strada alla stessa operazione per quel che riguarda altre compagnie non grandissime, ma con intenzioni molto convinte di trarre il massimo vantaggio da queste ipo: l’elenco in questione è abbastanza ampio e comprende delle imprese dei settori più diversi. Da chi si può cominciare? Un esempio molto interessante è quello di Avio, con il suo fondo Cinven che è pronto da diverso tempo, ma non si può dimenticare nemmeno il comune di Milano, visto che quest’ultimo si è posto l’obiettivo di quotare Sea, la società nota per gli aeroporti di Malpesa e Linate. Un discorso a parte lo merita Fedrigoni.

Patrimonio Exor in calo di 2 mld

 Il patrimonio di Exor, la holding del gruppo Agnelli, chiude il 2011 con una perdita di 2 miliardi di euro, ma utili per 500 milioni di euro. Il valore netto degli asset delle partecipate, sottratti i debiti, è calato da 8,3 miliardi di euro di fine 2010 a 6,3 miliardi di euro del dicembre 2011; tuttavia l’utile, grazie principalmente al contributo offerto dalla Fiat, è schizzato in alto a quota 504 milioni di euro contro i precedenti 136,7 milioni di euro del 2010. Come conseguenza dei buoni dati sul profilo della redditività, il consiglio di amministrazione ha deciso di proporre agli azionisti la distribuzione di 80 milioni di euro in dividendi, attingendo tuttavia anche alle riserve: 0,335 euro per le azioni ordinarie, 0,3867 euro per le privilegiate, e 0,4131 euro per le azioni di risparmio.

Exor, pertanto, nonostante la perdita di valore del patrimonio netto continua ad avanzare a vele spiegate grazie alla performance delle principali controllate, che possono garantire prestazioni positive con la sola eccezione della Juventus, il club calcistico. Il gruppo Fiat, ad esempio, ha contribuito con un utile da 1,3 miliardi di euro, Fiat Industrial con 624 milioni di euro, Cushman & Wakefield con 19 milioni di dollari e Alpitour con 17,3 milioni di dollari. Il buco della Juventus ammonta invece a 90,5 milioni di euro.

Fiat non preoccupata da riforma del lavoro

 L’amministratore delegato di Fiat, Sergio Marchionne, è intervenuto ancora sulla riforma del lavoro. Poche ore fa, dinanzi alla platea che era giunta per partecipare alla presentazione dell’accordo di sponsorizzazione tra la compagnia auto torinese e la Juventus, il manager delle quattro ruote ha dichiarato che “Fiat e Fiat Industrial vanno bene, e andranno avanti lo stesso, e sono in grado di sopravvivere a tutti gli eventi che arriveranno, anche se rimarremo bloccati per mesi sulla riforma”.

Mondadori acquista 300 mila azioni proprie

 Mondadori continua il suo personale shopping delle proprie azioni. Stando a quanto sta emergendo, infatti, la compagine societaria avrebbe dato il via un’altra corposa rastrellata di propri titoli societari (per circa 300 mila unità), che fanno seguito al comunicato del 30 marzo 2012, quando aveva riassunto le transazioni di acquisto delle azioni proprie, in un’ottica di trasparenza delle informazioni c.d. price sensitive.

Aste MEF di Aprile con BOT e BTP

 Nuove aste disposte dal MEF; i comunicati stampa numero 43 e numero 44 rendono pubblici i dettagli riguardo le prossime aste del Ministero dell’Economia e delle Finanze che sono rispettivamente l’11 Aprile con regolamento al 16 dello stesso mese ed il 12 Aprile sempre con regolamento al 16 Aprile prossimo.

La prima asta in ordine temporale riguarda l’offerta di BOT che avranno scadenza trimestrale ed annuale. I primi sono offerti per un importo complessivo pari a 3 miliardi di euro ed avranno durata di 91 giorni con scadenza quindi prevista al 16/07/2012. I Buoni Ordinari del Tesoro, tra i preferiti degli investitori retail, saranno emessi per un importo complessivo di 8.000 milioni di euro ed avranno scadenza al 12 Aprile 2013 per una durata complessiva di 361 giorni.

AS Roma verso l’addio alla Borsa

 Presto la AS Roma potrebbe dare l’addio a Piazza Affari. A rivelarlo, facendosi “portavoce” delle tante voci e indiscrezioni delle ultime settimane, è Il Sole 24 Ore, secondo cui la società sportiva starebbe valutando uno squeeze out, l’istituto giuridico che – nel pieno rispetto di alcune particolari e specifiche condizioni – permetterebbe di poter acquistare le proprie azioni residue nel caso in cui il socio di riferimento arrivi a detenere il 95% delle azioni.

La società romana (e romanista) era entrata in Piazza Affari nel lontano 22 maggio 2000, quando al comando c’era ancora Franco Sensi. Oggi la guida della compagnia è affidata all’americano Thomas Richard Di Benedetto, che amministra una cordata di azionisti americani: ai risultati altalenanti in Borsa Italiana sono corrisposte performance piuttosto deludenti usl fronte della capitalizzazione di mercato, con il titolo AS Roma che ha perso gran parte del suo valore (- 87%, a 0,5 euro).

Eni aumenta influenza su Confindustria

 L’Eni sembra aver in mente una strategia ben precisa per incrementare la propria influenza in Confindustria. Dopo esser stato uno dei principali protagonisti della vittoria di Giorgio Squinzi come presidente dell’associazione degli Industriali, infatti, Eni ha sostanzialmente premuto affinchè Confindustria organizzasse un incontro ufficiale sul tema degli investimenti esteri in Italia, fissato per la giornata del 12 aprile, poco prima della comunicazione con la quale Squinzi formalizzerà la composizione della propria squadra per il comando di Confindustria.

I numeri dello scandalo Ligresti

 Verso fine Marzo è stata mossa una grave accusa verso Salvatore Ligresti, che ora viene finalmente spiegata. Circa il 27  Marzo la Procura di Milano ha definito il caso Ligresti più pericoloso del caso che ha investito, travolto e quasi distrutto il San Raffaele. Parole forti, che ora trovano riscontro nei numeri della società, pieni di “ombre” e passaggi di denaro dubbi ed inspiegabili.

LIGRESTI OSTACOLANO L’AUTORITA’ DI VIGILANZA

Gia in Marzo si parlava di consulenze per oltre 40 milioni di euro che “suonavano strane” all’autorità, la stessa che ha definito l’operazione Unipol una “scatola nera” dentro alla quale era difficile capire cosa stesse effettivamente succedendo. Ora questi numeri prendono una forma diversa e dopo essere stati studiati e snocciolati viene finalmente a galla un giro di denaro decisamente particolare.

Possibile scorporo rete Telecom Italia nel 2012

 Il gruppo Telecom Italia non esclude che quest’anno possa esserci uno spin-off della rete di accesso, cioè il suo asset più importante valutato fino a 15 miliardi di euro. L’obiettivo potrebbe essere quello di raccogliere almeno 4 miliardi di euro per effettuare un drastico taglio del debito e accelerare sulla rete internet superveloce. L’ipotesi di scorporo è stata confermata da un documento riservato, al quale ha avuto accesso il quotidiano economico-finanziario Il Sole-24 Ore. Sono tre gli scenari prospettati: conferimento del ramo d’azienda, scissione proporzionale e cessione.

Consob aggiorna black list delle posizioni finanziarie

 Il regolamento di Piazza Affari e le direttive che nel corso degli anni sono state emanate dalla Consob (Commissione Nazionale di Società e Borsa) sono molto rigidi e precisi in merito al comportamento che le società quotate sono obbligate a tenere: in particolare, queste ultime devono rendere pubblico ogni tre mesi l’andamento relativo ai loro business e la situazione finanziaria complessiva. I due dati a cui si è appena fatto riferimento, inoltre, vengono accomunati da un unico documento, la cosiddetta “relazione trimestrale”.

Adesioni opa su Benetton

 Grande successo per l’offerta pubblica di acquisto da 770 milioni di euro sul gruppo Benetton, con adesioni boom nonostante un prezzo pari a 4,6 euro per azione, secondo la gran parte degli analisi fortemente sottostimante rispetto al reale valore della compagnia. In seguito a quanto accaduto intorno al marchio del settore della moda italiana, il titolo tra breve darà l’addio al listino di Piazza Affari dove veniva negoziato da oltre 25 anni.

Tante le potenziali analisi su questo addio: da una parte si può certamente affermare che la presenza di Benetton in Borsa Italiana non sia stata certamente portatrice di fortune indimenticabili (considerato che la capitalizzazione della società è inferiore a quella di altri competitors ben meno importanti sul fronte commerciale); dall’altra parte, tuttavia, è probabile che gli investitori abbiano da lamentarsi, visto e considerato che Benetton era una delle società (non tante, per la verità) che in Piazza Affari non avevano mai chiuso un esercizio in perdita (con la sola eccezione del 2002, quando il risultato negativo era stato legato a motivi straordinari).

Fonsai eroga maxi stipendi

 Stando a quanto comunicato dalla compagnia, ammonterebbero a 31 milioni di euro i compensi corrisposti nel 2011 da Fondiaria Sai ai consiglieri di amministrazione e ai dirigenti strategici. Una mega erogazione che stride con la perdita da 1,03 miliardi di euro conseguita dalla compagnia (cumulativamente, la perdita triennale ammonta a oltre 2,4 miliardi di euro), e che si appresta a varare la propria seconda ricapitalizzazione, in attesa di essere protagonista della riorganizzazione del polo assicurativo.

I tre figli del presidente onorario di Fonsai Salvatore Ligresti hanno ricevuto da soli circa 5,5 milioni di euro, di cui 2,5 milioni al presidente del consiglio di amministrazione Jonella Ligresti, 2,14 milioni di euro al vice presidente Paolo e 837 milioni di euro all’ex vice presidente Giulia, che tuttavia ora riceverà un compenso in qualità di presidente di Premafin.

Brunello Cucinelli pronto a sbarcare sull’Mta

 Il Mercato Telematico Azionario di Piazza Affari sta per accogliere un “sovrano”: si potrebbe forse pensare a una esagerazione, ma in realtà il riferimento deve andare necessariamente alla Brunello Cucinelli, una delle principali aziende tessili del nostro paese, col suo omonimo fondatore che è meglio conosciuto proprio come “re del cachemire”. Ebbene, la data della quotazione ufficiale della società è prevista per il prossimo 3 maggio, visto che si è intenzionati a presentarsi a un appuntamento tanto importante con un flottante massimo di trentatre punti percentuali. Quest’ultimo, infatti, non è altro che il risultato parziale di un aumento di capitale, oltre che della vendita che è stata posta in essere dai soci.