Prosegue il calendario delle vendite da parte della Fondazione MPS. L’ente ha infatti appena comunicato che ad oggi è stata ceduta una quota complessiva pari a 11,45 punti percentuale del capitale sociale della banca al prezzo medio pari a 0,365 euro per azione. Come conseguenza di questa nuova ondata di cessioni, l’ente ha emanato una nota nella quale “ritiene di aver sostanzialmente raggiunto l’obiettivo prefissato di cedere tutte le azioni libere da pegno (pari a quasi il 13% di MPS, ndr) in vista della definizione del piano di ribilanciamento con i creditori finanziari”.
Borsa Italia
Scende spread con Milano negativa
Mentre il listino a Milano scende fin dall’apertura di giornata, arrivano segnali contrastanti dal resto del mercato. Con il settore bancario che sprofonda a -3.43% difficilmente riusciremo a vedere la situazione cambiare durante le contrattazioni del pomeriggio sopratutto viste le aspettative negative a Wall Street (dove il ribasso sarebbe semplicemente una presa di profitto e non motivo di panico come in zona Euro). Anche se la giornata sembra volgere al peggio ed il FTSE-Mib minaccia un crollo oltre il 2% per puntare direttamente ai 15000 punti, i segnali che arrivano alle sale trading sono estremamente contrastanti.
Euro/Dollaro ad esempio ha aperto in gap-up durante la notte ed ha iniziato a scendere solo dopo il doppio massimo a 1.3370; attualmente viene scambiato a 1.3318 ma un ritorno a 1.3300 è ancora possibile e non cambia le aspettative di medio-lungo termine che comunque influenzeranno poco l’andamento delle Piazze Europee.
Bilancio Premafin 2011
Il consiglio di amministrazione della Premafin Finanziaria Spa ha approvato il bilancio d’esercizio 2011, e il bilancio consolidato (cioè, di gruppo) per la stessa data. Per quanto concerne il risultato d’esercizio, l’ultima riga del conto economico riporta una perdita netta di 440,3 milioni di euro, in profondo peggioramento rispetto ai 102,8 milioni di euro di perdita con i quali si era concluso il 2010. Ad ogni modo, la perdita è in gran parte riconducibile (436,5 milioni di euro) alla svalutazione della partecipazione direttamente e indirettamente detenuta in Fondiaria Sai, a sua volta determinata sulla base della stima del valore recuperabile dell’azione ordinaria Fonsai alla data del 31 dicembre 2011 (3,95 euro). Su fronte patrimoniale, il patrimonio netto civilistico si attesta a quota 141,4 milioni di euro (contro i 581,7 milioni di euro del 2010).
Manutencoop esclude l’Ipo nell’immediato
L’offerta pubblica iniziale non è di fatto esclusa, ma non sarà realizzata nell’immediato: sono questi i pensieri che circolano negli ambienti di Manutencoop, la società cooperativa che si occupa di somministrazione del lavoro e che è intenzionata ad approdare a Piazza Affari con una opportuna quotazione. Il breve termine sarà dunque caratterizzato da altri obiettivi, in primis quello che prevede la focalizzazione sulla crescita a livello globale. L’annuncio ufficiale del rinvio ulteriore dell’Ipo è giunto direttamente da Claudio Levorato, presidente della compagnia bolognese. L’occasione per parlare di questi argomenti è stata colta nell’ambito di un convegno organizzato da MPVenture.
Asta BTP e CCTeu del 29 marzo 2012
Aste non deludono, ma ai traders non interessa; l’emissione di titoli di medio-lungo termine ha avuto esito positivo nel complesso, con i BTP a cinque anni che consolidano i livelli raggiunti ed i decennali che invece fanno un altro passo positivo (abbassando ulteriormente il rendimento). Per quanto riguarda i CCTEU con scadenza nel 2017 innanzitutto l’emissione è stata pari a 2.256 milioni di euro (a metà del range previsto) ed il rendimento è stato fissato al 4.60%, in calo rispetto al 7.42% di dicembre scorso.
I BTP a cinque anni con scadenza a maggio 2017 sono stati collocati per un importo complessivo di 2.5 miliardi di euro che equivale al massimo dell’offerta prevista dal MEF. Il rendimento è stato confermato a 4.18%, praticamente stabile rispetto al precedente 4.19%.
Sequestro quota Unicredit in mano a Gheddafi
La Guardia di Finanza ha reso noto di aver sequestrato oltre 1,1 miliardi di euro di beni in capo all’ex leader libico Muammar Gheddafi, al figlio Saif Al Islam e all’ex capo dei servizi segreti di Tripoli Abdallah Al Senussi. Tra le numerose partecipazioni azionarie detenute dalla famiglia Gheddafi spicca quella di Unicredit, accompagnata da Eni, Finmeccanica, Fiat e Juventus.
Bilancio MPS 2011
Arrivano i dati ufficiali del bilancio Monte dei Paschi di Siena 2011. Stando a quanto affermato dal consiglio di amministrazione dell’istituto di credito toscano, il 2011 si sarebbe chiuso per svalutazioni complessive pari a 4,51 miliardi di euro, un calo dei ricavi di 1,2 punti percentuali e un utile pre tasse in fortissima flessione (- 89,9%) a causa del difficile contesto del mercato. Per quanto concerne i requisiti patrimoniali e i coefficienti di principale riferimento, il core tier 1 si è fermato al 10,3% (8,5% al netto dei Tremonti Bond).
Per Sea si parla di un’Ipo a luglio o ottobre
La Società Esercizi Aeroportuali (spa milanese meglio nota con l’acronimo Sea) sta pensando sempre più seriamente a una offerta pubblica iniziale a Piazza Affari: l’idea è venuta in mente ai vertici aziendali già da diverso tempo, ma ora bisogna decidere con precisione quale sarà la data esatta per un evento tanto importante. I due mesi più papabili per la società, la quale gestisce i due hub meneghini di Malpensa e Linate, sono luglio o ottobre al massimo, ma comunque l’intenzione principale è quella di chiudere la questione di questa Ipo entro la fine del 2012. C’è comunque da precisare che prima di una scelta così strategica è necessario ascoltare il parere degli azionisti più importanti, in primis il Comune di Milano.
Dividendo UBI Banca esercizio 2011
Stando ai risultati di bilancio 2011 appena comunicati, UBI Banca ha chiuso lo scorso esercizio con una perdita pari a 1,851 miliardi di euro, contro un utile del 2010 pari a 172,1 milioni di euro. A pesare sul conto economico dell’istituto di credito sono state le influenze negative di avviamenti e di altre attività immateriali, senza le quali il risultato netto d’esercizio sarebbe stato equivalente a un utile pari a 349,4 milioni di euro, in aumento di 97,1 punti percentuali rispetto a quanto conseguito nel corso dell’esercizio solare precedente dallo stesso gruppo bancario.
Finmeccanica chiude il 2011 in perdita
Il bilancio 2011 di Finmeccanica sarebbe “apocalittico” se ci fermassimo solamente a guardare i numeri, ma per fortuna c’è un motivo dietro alle cifre diffuse ed il mercato da’ ragione ad Orsi , il quale ritiene che la perdita di 2.3 miliardi di euro sia “dovuta a fenomeni eccezionali e oneri non ricorrenti per 3,2 miliardi di euro”.
L’indebitamento finanziario netto è di 3.44 miliardi di euro (+10% dal 2010) anche se “l’assenza di necessità di rifinanziamento a breve e la durata media del debito, pari a circa 10 anni, garantiscono la solidità finanziaria del Gruppo” secondo il direttore generale Alessandro Pansa. I ricavi sono calati del 7% a 17.3 miliardi di euro e l’ebitda è negativo per 216 milioni di euro. Gli ordini sono diminuiti del 22% ed il free operating cash flow, positivo nel 2010 (443 milioni di euro) diventa negativo per 358 milioni di euro.
In calo gli investitori istituzionali del segmento Star
La quinta edizione dell’indagine “Gli investitori istituzionali nel Segmento Star di Borsa Italiana” ha messo in luce le ultime rilevazioni di questo comparto così importante di Piazza Affari: entrando maggiormente nel dettaglio e prendendo spunto da quanto elaborato dalla Consob, all’inizio di questo mese di marzo risultavano presenti sessantasette investitori istituzionali, di cui soltanto diciannove di nazionalità italiana. Questo vuol dire che il valore totale dell’investimento in questione si è attestato sugli 1,2 miliardi di euro. In aggiunta, si può anche dire che i soggetti stranieri rappresentano il 72% del totale, con un investimento di novecento milioni di euro.
Due nuove società estere non autorizzate dalla Consob
L’ultimo aggiornamento della Consob è senz’altro utile e positivo: si tratta delle modifiche apportate dalla Commissione Nazionale per la Società e la Borsa alla lista di società straniere che non hanno alcuna autorizzazione a offrire dei servizi di investimento. Lo scenario è più frequente di quanto si possa immaginare e proprio per questo motivo si è deciso di operare in questo senso. L’authority ha reso nota la novità in questione attraverso la propria newsletter che viene pubblicata ogni singola settimana. Le due compagnie che hanno fatto storcere più di tutte il naso e che sono finite nell’occhio del ciclone sono la Flamel Trading Limited, la cui sede si trova in Nuova Zelanda, e Forex Place, la quale si trova invece nelle Isole Vergini Britanniche.
Richard Ginori sospeso in attesa di nota
Posizione di stand by per Richard Ginori. In un comunicato di Borsa Italiana – dedicata alle notizie urgenti – la società di gestione del mercato regolamentato esprime lo stato di sospensione per le azioni ordinarie e i warrant della società, in attesa di nota. Al momento della sospensione, le azioni ordinarie della compagine quotavano intorno ai 0,1712 euro, con una performance significativamente negativa da inizio anno.
Cessione 4% Banca MPS approvata
Inizia finalmente a concretizzarsi la cessione del 15% delle partecipazioni MPS detenute dalla Fondazione, che provocheranno una significativa riduzione della quota detenuta dall’ente nella banca, con conseguente ristrutturazione della propria esposizione. Il primo 4% di tale pacchetto sta passando infatti di mano alla famiglia Aleotti, proprietaria del gruppo farmaceutico Menarini, che ha già ottenuto il via libera da parte della Fondazione per l’acquisto di una quota dal controvalore pari a 150 milioni di euro. Gli Aleotti diventano così i secondi azionisti della banca, dietra alla Fondazione stessa (scesa ora al 41%) e saldamente davanti ad Axa (2,05%) e alla Unicoop Firenze (2,42%).