Stephen Elop, ceo di Nokia, le sta provando tutte per rilanciare il colosso finlandese attivo nel settore dei telefonini e ormai in declino da qualche anno. Ieri alla borsa di Helsinki il titolo Nokia è precipitato del 17,69% a 1,829 euro sui minimi più bassi dal 1996. La capitalizzazione del gruppo finlandese è scesa sotto i 10 miliardi di euro, ma nel 2000 era addirittura a 300 miliardi. Da inizio anno il titolo Nokia ha perso il 107% del suo valore alla borsa di Helsinki.
Borse Estere
Migliori titoli azionari alla borsa di Madrid
La crisi della Spagna ha senza dubbio coinvolto il mercato azionario locale, che da inizio anno è tra i peggiori in Europa, ma soprattutto i titoli di stato. Le pressioni sullo spread Bonos-Bund hanno portato il decennale spagnolo a sfiorare il 7% di rendimento, mentre le banche saranno ricapitalizzate con un’iniezione da 100 miliardi da parte dell’Europa per evitare il crack dell’intero sistema finanziario spagnolo. Considerando i vallori di chiusura di ieri, l’indice azionario Ibex-35 ha perso più del 29% da inizio anno, mentre dai top annuali di inizio febbraio ai minimi annuali di dieci giorni fa la perdita sfiora il 50%.
Benelli Presse Group annuncia l’Ipo in Olanda
Benelli Presse Group ha richiesto espressamente la quotazione ufficiale dei propri titoli azionari presso il Npex: si tratta del Nederlandsche Participatie Exchange, il mercato degli scambi alternativo che si trova in Olanda, la piazza che è stata ritenuta maggiormente idonea per questa offerta pubblica iniziale. Anzitutto, bisogna ricordare che si sta parlando di una importante compagnia manifatturiera che è specializzata nel settore presse, come suggerisce appunto il nome. L’annuncio è giunto nel corso della giornata di ieri attraverso una nota, la quale ha messo in luce le intenzioni della società. In pratica, l’obiettivo specifico è quello di conseguire una raccolta piuttosto importante, vale a dire quindici milioni di euro, con gli investitori privati e quelli istituzionali a farla da padrona.
Previsioni Dow Jones Giugno 2012
Dalla crisi dei sub-prime abbiamo conosciuto due volti degli “USA” completamente diversi; la prima fase ha visto il crollo degli indici azionari con conseguenze su tutto il mondo finanziario. I titoli tossici hanno raggiunto le realtà più distanti, anche se il vero problema è rimasto all’interno degli USA con il fallimento dei colossi bancari del Paese.
La ripresa è stata altrettanto veloce; dal bottom del 2009 la strada del Dow Jones è stata in salita ma il target raggiunto sfiora i 13500 punti che ora sono il “muro” da superare per consolidare la politica portata avanti fin’ora.
Lo stop alla speculazione non è arrivato ma i cambiamenti nel mondo finanziario ed il sostegno all’economia reale hanno rilanciato il Paese intero, che ora è tornato ad essere il punto di riferimento mondiale che era prima della crisi dei sub-prime.
Banche europee più rischiose nel 2012
Il recente taglio del rating di Moody’s su 6 banche tedesche e 3 austriache ha portato ad un nuovo aggiornamento della mappa dei rischi nel settore bancario europeo, mentre l’ultimo downgrade su uno stato sovrano è stato quello di Fitch che ha declassato la Spagna al livello BBB da A. La scure delle agenzie di rating, intervenute in numerose occasioni negli ultimi mesi, la richiesta di continui adeguamenti di capitale da parte dell’Eba e la sfiducia dimostrata dagli investitori sono i fattori che stanno impattando negativamente sul settore del credito europeo.
Previsioni borse mondiali 2012
La maggior parte degli analisti finanziari è d’accordo sul fatto che anche nei prossimi mesi la volatilità sui listini azionari globali dovrebbe mantenersi su livelli elevati. Insomma, i timori sui mercaati finanziari dovrebbero proseguire ancora per molto tempo, salvo sporadiche e veloci schiarite come quella di stamattina: la notizia degli aiuti finanziari alla Spagna ha fatto partire a razzo i mercati, che nelle ore successive si sono rimangiati tutti i guadagni della mattinata. Le previsioni per la zona euro restano fosche, a causa dei gravi problemi della periferia.
Indice Nikkei a 10mila punti a fine 2012 secondo Nomura
Stamattina l’indice Nikkei 225 ha chiuso in forte rialzo, evidenziando una performance dell’1,96% a 8.625 punti. Il balzo dell’indice azionario nipponico più noto a livello internazionale è dovuto all’euforia sui mercati, a seguito del piano di ricapitalizzazione delle banche spagnole che porterà Madrid a chidere gli aiuti finanziari all’UE nella prossima riunione dell’Ecofin e dell’Eurogruppo del 21 e 22 giugno prossimo. L’indice azionario giapponese era sceso sui minimi a 6 mesi lo scorso 4 giugno, toccando un nuovo minimo annuale a 8.238,96 punti.
Apple accusa Samsung di aver copiato dall’iPhone
Apple aveva già in passato accusato più volte la concorrente Samsung Electronics di aver copiato alcune caratteristiche dei suoi prodotti di punta. Ora, soprattutto dopo aver ingoiato il boccone amaro del sorpasso nelle vendite globali di smartphone, attacca con decisione il colosso sudcoreano cercando di fermare la vendita negli Stati Uniti del nuovo Galaxy S III, cioè l’ultimo modello di telefonino della Samsung che ha già venduto 52 milioni di unità dal giorno del suo debutto nel giugno 2010. Il colosso americano guidato da Tim Cook ha già depositato al Tribunale californiano di San José una causa contro Samsung.
Cina taglia i tassi di interesse
Mossa a sorpresa da parte del Governo Cinese; senza annunci o preavvisi, è stato deciso il taglio dei tassi di interesse per la prima volta in tre anni di 25 punti base. Il tasso di interesse sui prestiti a un anno passa quindi dal 6,56% al 6,31% mentre quello sui depositi a un anno scende dal 3,5% al 3,25%. Negli anni precedenti sono stati alzati i tassi in questione ben tre volte, di cui due nel 2010 e una nel 2011.
Invariati invece i tassi in Inghilterra; la Bank of England lascia invariato il tasso allo 0.50%, ed infatti non erano previsti cambiamenti in questo senso. La risposta del mercato è immediata; il rialzo dei giorni precedenti trova conferma grazie alle nuove politiche monetarie del Dragone che, nonostante la fase di crisi che stà attraversando, consolida la sua presenza nel mondo finanziario con scelte ragionate e sopratutto condivise.
Scandalo derivati JP Morgan al Congresso USA
Si apre il “processo” al Congresso USA del caso JP Morgan, la banca d’affari americana – tra le più potenti del pianeta – che ha messo a punto scommesse miliardarie sul mercato dei contratti finanziari derivati. Le audizioni parlamentari sono iniziate già ieri. Sotto accusa sono finiti gli investimenti sbagliati della banca, che tra l’altro dovrebbero portare ad una perdita complessiva superiore ai 7 miliardi di dollari. JP Morgan resta sotto la stretta sorveglianza della Commissione bancaria del Senato e della Securities Exchange Commission (SEC).
Banche tedesche e austriache bocciate da Moody’s
L’agenzia di rating Moody’s ha bocciato sei banche tedesche e tre banche austriache, a causa del peggioramento della crisi dei debiti sovrani europei e per i timori che questi istituti di credito abbiano una limitata capacità di assorbire eventuali stress in caso di forti turbolenze sui mercati finanziari. Secondo Moody’s le banche tedesche sono esposte a certe asset class, che potrebbero impattare negativamente sui loro conti. Ad esempio, gli istituti di credito tedeschi sono tra i più esposti in Europa sul settore bancario spagnolo, ancora avvolto all’interno di una grave crisi dovuta alle perdite legate all’immobiliare.
Titolo Sony ai minimi da 32 anni
La storica compagnia giapponese Sony Corporation, attiva nel settore dell’elettronica di consumo, è in forte declino alla borsa di Tokyo. Il Giappone sta soffrendo tantissimo la forza della propria valuta sui mercati valutari e le grandi aziende esportatrici continuano ad essere impantanate in un contesto operativo molto difficile. Il superyen rende le esportazioni nipponiche meno competitive rispetto al passato, mettendo in grande difficoltà aziende come Sony che soffrono della spietata concorrenza delle rampanti aziende dedite all’export dei limitrofi paesi del Far East asiatico.
JP Morgan indagata per scommesse vietate sui derivati
Continuano le indagini federali sulle attività di trading della banca d’affari americana JP Morgan. La Commodity Futures Trading Commission (CFTC), cioè l’organismo di controllo sul mercato dei contratti derivati, sta provando a stringere il cerchio sulle attività speculative del colosso finanziario a stelle e strisce per capire se ci sono effettivamente gli estremi per far scattare le accuse formali di truffa contro la banca e i suoi trader. Qualche settimana fa la banca aveva denunciato perdite miliardarie a seguito di scommesse azzardate effettuate da alcuni trader, in particolare dall’ufficio londinese capitanato dalla ormai dimissionaria Ina Drew.
Josef Ackermann lascia la carica di ceo in Deutsche Bank
Dopo dieci anni si è chiusa ufficialmente la carriera professionale di Josef Ackermann alla guida di Deutsche Bank, una delle più influenti e potenti banche del mondo. Ackermann ha passato il testimone ai due nuovi co-ceo Anshu Jain e Juergen Fitschen. Nella cerimonia d’addio, davanti a migliaia di soci, l’ormai ex ceo del colosso bancario tedesco non ha lesinato accuse contro alcuni paesi europei (ma senza fare nomi), reo colpevoli di aver aggravato la situazione della zona euro a causa dei loro scarsi progressi in tema di crescita economica.