La Cina dovrebbe guidare in maniera attiva il tasso di cambio dello yuan, la moneta nazionale dello stato asiatico, fino a quota 6,93 nei confronti del dollaro, al fine di mantenere su buoni livelli la crescita economica e sostenere l’occupazione, secondo quanto rivelato dall’istituto di ricerca del Ministero delle Finanze cinese. Il governo della nazione asiatica dovrebbe inoltre provvedere ad aumentare gli acquisti di beni provenienti dall’estero e fornire maggior sostegno alle riserve energetiche, in modo da compensare le pressioni che vengono dai rialzi continui della moneta. La crescita dei costi del lavoro e il rafforzamento dello yuan hanno infatti portato al rallentamento delle spedizioni oltreoceano di prodotti tessili, giochi e macchinari cinesi, dato che la domanda di tali beni è stata indebolita dalla recessione globale.
Commercio internazionale: Cina respinge commodity, Usa blocca i polli
La Cina restringe le proprie importazioni di materie prime (bauxite, coke e manganese utilizzate nell’industria dell’acciaio, dell’auto, degli aerei, dei chip) e viene accusata da