Continua l’andamento altalenante di Wall Street: Dow Jones e Nasdaq in rialzo

 Tornano di nuovo a salire gli indici americani, dopo che i ribassi di ieri avevano fatto pensare a effetti benefici soltanto temporanei causati dall’annuncio del piano di salvataggio bancario promosso dal segretario del Tesoro statunitense, Timothy Geithner. Ormai a Wall Street sembra regnare perennemente la contraddizione; dopo la chiusura positiva delle borse grazie al piano di salvataggio delle banche, la seduta successiva ha visto i principali listini statunitensi chiudere in maniera negativa, proprio a causa dei bancari (in particolare bisogna sottolineare le pessime performance di JP Morgan, che aveva chiuso in calo di 9,15 punti percentuali e Bank of America, la quale aveva invece perso l’8,33%). La chiusura di ieri sera è tornata invece nuovamente positiva; da sottolineare ci sono soprattutto le contrattazioni dell’indice Dow Jones, che ha terminato con un rialzo di 1,2 punti percentuali, mentre il Nasdaq ha conseguito un aumento dello 0,91%.

Analisi Tecnica: Dow Jones Industrial Average nel medio periodo

 La situazione sui mercati Americani appare leggermente più contrastata rispetto agli indici Europei: sul Dow Jones Industrial Average daily si vede come i prezzi sono stati perfettamente contenuti tra i canali di prezzo verdi. Il rintracciamento degli ultimi due giorni di contrattazione innescato dal contatto con la parte alta del canale più inclinato ha contribuito all’inizio del conteggio ribassista per il Main Trend che ora prevede un’inversione confermata per Martedì nel migliore dei casi con target 7000 punti.
Dal conteggio ciclico emerge invece una possibile anomalia nei conteggi con al presenta di un ciclo superiore a 3 tempi che vede il prossimo minimo in formazione alla fine di Aprile: minimo che dovrà essere necessariamente più alto di quelli visti finìora per evitare nuovi affondi e la continuazione del mercato orso per buona parte del secondo semestre del 2009.

Analisi Tecnica: indici Americani al confronto

 La situazione grafica sull’indice Dow Jones è leggermente migliore di quella italiana: l’ultima candela weekly ha girato gli swing in positivo, creando massimo e minimo superiore alla precedente, e consolidando il livello posto a 6469.95 come forte supporto da non violare.
Certo manca ancora un target a 5725, ma i tempi ciclici richiamano un rimbalzo che sta prendendo forma e probabilmente rimanderà solo l’ulteriore discesa.
L’unico modo per scongiurare ribassi verso nuovi minimi, sembra essere quello di violare la resistenza dinamica passante per 7500 per poi raggiungere e consolidare i prezzi intorno all’area 8400 al di sopra della media mobile veloce.

Analisi Tecnica: Dow Jones Industrial Average e i possibili conteggi ciclici

 Mentre gli indici Italiani sprofondano senza fermate intermedie verso minimi impensabili, cosa succede oltreoceano? Dove questa crisi ha avuto origine?
Paradossalmente, gli Americani hanno innescato la miccia nel 2007 con la crisi dei Subprime, e sembra che noi Europei ne stiamo pagando le conseguenze. Il quadro grafico del Dow Jones Industrial Average mostra una divergenza rispetto agli indici nostrani con sostanziale tenuta.
Questa divergenza potrebbe anticipare un movimento al rialzo importante a livello mondiale, oppure al contrario potrebbe voler dire che gli Americani devono ancora “pagare” per quello che sta succedendo, atterrando su prezzi molto più bassi degli attuali.

Analisi Tecnica: Dow Jones peggiore rispetto all’Europa

 Tra tutte le piazze mondiali, quelle sicuramente peggiori da un punto di vista grafico/tecnico sono quelle americane: S&P500 e Dow Jones Industrial Average minacciano nuovi minimi e contengono i rialzi da parecchie sedute.
Infatti, mentre i più importanti indici del vecchio continente (S&P-MIB, Dax, Eurostoxx, FTSE, CAC) davano vita nelle scorse sedute ad un mini-rally rialzista arrivato per gran parte di loro al 50% di rintracciamento sull’ultimo ribasso importante, l’America stazionava sugli stessi valori creando un trading-range.
Compressione dei prezzi che capita in un momento di attesa ed indecisione: sarà da monitorare l’uscita decisa dei prezzi (supportata da forti volumi di scambio) dal range 8333-7721 per avere indicazioni sui movimenti futuri anche di medio periodo.
Analizzando nei time frame più brevi e squadrando i prezzi con il tempo secondo la metodologia di Gann, si ricavano nuovi livelli operativi, validi fintantoché il minimo del 12/02 rimarrà inviolato: 7852, 7974 e 8161 i più vicini ai prezzi correnti, da segnare sul grafico e monitorare, seguendone le violazioni da parte dei prezzi, supportate volendo anche da indicatori tecnici quali RSI o medie mobili veloci, nonchè dal volume di scambi.