Salgono le scorte settimanali di greggio in Usa, insieme a quelle di benzine, mentre calano gli stocks di distillati. Secondo l’EIA, divisione del Dipartimento dell’Energia americano, le scorte di petrolio nella settimana al 25 gennaio 2008, sono aumentate di 3,6 milioni di barili a 293 mln dai 289,4 mln precedenti. In aumento anche le scorte di benzine, che salgono di 3,6 mln a 223,9 mbg, mentre quelle di distillati segnano una flessione di 1,5 mln a 127 mbg. Le riserve strategiche di petrolio sono rimaste stabili a 698,1 mln. Intanto il dollaro resta debole contro le principali valute mondiali, mentre il petrolio scende sotto i 92 dollari al barile, appunto dopo i dati sulle scorte, che hanno registrato un aumento degli stock di greggio superiore alle stime degli analisti. In Borsa in coda al paniere i petroliferi, che ne hanno risentito: Saipem e Tenaris hanno registrato ieri un ribasso di oltre il 3%, mentre la Eni limita il calo al 2,32%. Oggi Deutsche Bank ha promosso il titolo Saipem a ‘buy‘ mentre JP Morgan ha tagliato il target price di Eni da 29,5 euro a 27 euro con giudizio ‘overweight‘.
Dow Jones
Usa: Pil cresce dello 0,6% e la Fed taglia i tassi
Ieri i listini di New York erano in rosso a metà seduta e sul mercato prevaleva la prudenza in attesa della decisione della Fed. La diffusione del dato sul Pil aveva accresciuto le aspettative verso nuovi tagli dei tassi. Nel quarto trimestre l’economia Usa è cresciuta dello 0,6%. Nel 2007 la crescita del prodotto interno lordo è stata del 2,2%, la peggiore performance in 5 anni. I segnali di rallentamento dell’economia pervenuti fanno pensare che gli Usa stiano attraverdando una fase pre-recessione. I consumi ad esempio sono cresciuti solo del 2%, confermando così che se le aziende riescono comunque a produrre e vendere è solo grazie alle esportazioni, favorite dal cambio, e non certo dal mercato domestico.
Davanti a questo scenario la Fed è nuovamente intervenuta sui tassi, azione attesa dal mercato e che non ha colto di sorpresa nessuno. I Fed Fund sono stati abbassati al 3%, mentre il tasso di sconto è sceso a 3,50%. La decisione è stata presa a larga maggioranza, con un solo voto contrario di Richard Fischer, presidente della Fed di Dallas. La decisione è stata motivata dalla situazione di “considerevole stress” in cui versa l’economia statunitense, nella speranza che l’inflazione nei prossimi mesi sia più moderata.
Il vegetale piace: ricavi Valsoia 54,8 milioni di euro
Valsoia nasce nel 1990 con lo scopo di offrire una valida risposta dietetico-alimentare alla crescente domanda di salute e benessere che sempre più caratterizza gli stili alimentari emergenti. Nel 2006 Valsoia si quota nel Mercato Expandi organizzato e gestito dalla Borsa Italiana; il Giro d’Affari supera i 50 milioni di euro. Valsoia, società che è leader nel mercato italiano dei prodotti vegetali a base di soia, ha diffuso i risultati preliminari relativi all’andamento delle vendite nel 2007: i ricavi di vendita nell’esercizio si sono attestati a 54,8 milioni di euro, con un incremento del 7,9% rispetto all’anno precedente (50,8 milioni), in linea con le attese del mercato. Tali dati erano già stati accennati a inizio gennaio ma ieri è arrivata la conferma, rispetto all’esercizio precedente, di un incremento della marginalità e del giro di affari. La crescita registrata in questo esercizio, commenta Lorenzo Sassoli de Bianchi, presidente della società, premia il modello di business dell’azienda che è frutto del mix di tre importanti fattori: una marca forte, una costante politica di investimenti in ricerca e sviluppo di nuovi prodotti ed un’ampia gamma di prodotti offerta nel mercato, che garantisce una crescita anche in fasi altalenanti di mercato come queste.
IBM incoraggia investitori: Dow Jones in rialzo
I risultati del colosso informatico incoraggiano gli investitori a rientrare sull’azionario dopo lo scivolone della scorsa settimana. Il Dow Jones e’ avanzato dell’1.36% a 12778, l’S&P500 dell’1.09% a 1416, il Nasdaq ha guadagnato lo 1.57% a 2478. A spingere i listini al rialzo e’ stata la comunicazione dei risultati preliminari delcolosso informatico IBM (uno dei trenta componenti del Dow Jones); Il titolo e’ salito di oltre il 10% nel preborsa, per poi ridurre il rialzo giornaliero a +5.33%.
Merrill Lynch: perdite da 15 mld di dollari
Secondo quanto riportato dal New York Times le perdite di Merril Lynch dovute agli investimenti nei mutui subprime dovrebbero ammontare a 15 miliardi di dollari, ancora di più di quanto previsto dagli analisti di Wall Street e il doppio di quanto inizialmente la banca aveva annunciato. La conseguenza di ciò, sempre secondo il quotidiano statunitense, dovrebbe essere l’entrata di un nuovo investitore nel proprio capitale.