Dal punto di vista ciclico, dopo la crisi dei sub-prima il Dow Jones ha risposto perfettamente alle scadenze annuali mentre in quelle di medio-breve periodo ha mancato diversi “step” confondendo le idee ad una buona fetta di traders. Nel lungo periodo è insindacabile il ruolo del bottom di Marzo 2009 visto che sia l’arrivo a quel punto sia la ripartenza lasciano intendere l’avvio di un ciclo di lunghissimo periodo e quindi di conseguenza anche dell’annuale che nè è seguito. Il livello raggiunto è stato, con il senno di poi, un punto di fortissima sottovalutazione del mercato azionario visto che la ripresa a “V” che è seguita ha riportato immediatamente in quota l’indice creando la divergenza con l’Europa che ben conosciamo.
Dow Jones
Previsioni Dow Jones 2012
L’andamento del mercato USA confrontato con quello delle Piazze Europee rispecchia esattamente il momento che stiamo attraversando da diversi mesi a questa parte (più precisamente da Agosto 2011 ad oggi). L’attacco speculativo verso l’Eurozona ha radici ben più lontane se facciamo riferimento ai grafici di medio periodo, visto che già durante l’inizio del 2011 è iniziata la divergenza che ha visto il Dow Jones in recupero mentre già l’Europa e sopratutto l’Italia restavano indietro lateralizzando e preparandosi al ritorno verso i minimi del 2009 che è poi avvenuto.
Mentre in Europa il pericolo recessione diventava concreto e si allargavano gli spread tra titoli di Stato tedeschi ed i titoli del debito degli altri Paesi, il Dow Jones proseguiva verso l’alto consolidando il risultato degli 11000 punti da cui durante la fine del 2011 (più precisamente a Ottobre-Novembre) è iniziato l’ultimo rally rialzista ancora in corso.
Una seduta perfetta per il Dow Jones Industrial Average
I momenti più difficili sembrano ormai alle spalle, l’indice americano Dow Jones è riuscito a volare oltre i 12mila punti: si tratta di un livello davvero molto importante e che rappresenta una soglia psicologica che forse in pochi si aspettavano, visto che il rimbalzo in questione è stato letteralmente sorprendente. In effetti, sono bastati appena tre giorni per assistere a questa mutazione del principale indice della Borsa di New York, il quale è stato capace di recuperare tutte le perdite delle ultime due settimane. C’è comunque da precisare che la ripresa non è stata casuale, ma ha beneficiato enormemente della mossa congiunta delle banche centrali di tutto il mondo, le quali hanno provveduto a tagliare di mezzo punto il tasso di riferimento per quel che concerne gli swap denominati in dollari.
Wall Street inverte: previsto un Venerdì nero?
Non rosso, ma nero potrebbe essere il Venerdì che va’ a chiudere l’ottava in corso, visti i presupposti sulla chiusura di oggi di Wall Street attesa tra poco; attualmente il Dow Jones cede in termini percentuali l’1.66% portandosi a quota 11707 dopo un’apertura prossima alla parità vicino a 11900 punti. Se pensiamo che solo Martedì scorso lo stesso indice andava al recupero di 12200 punti ci rendiamo conto di come è cambiata la situazione e ad aggravare il quadro ci sono i segnali ciclici che con la perdita del bottom del 9 Novembre prevedono un’intermedio ribassista a meno di immediata smentita.
La tensione è quindi altissima e si corre ai ripari; vengono liquidate tutte le posizioni possibili e ci si prepara per il tonfo di domani mattina che può essere smentito solamente da una sessione asiatica sopra la media per un close settimanale che comunque sarà non potrà lasciare segnali di forza.
Wall Street e i timori sulla Grecia
I problemi che toccano l’economia greca si ripercuotono sui mercati finanziari. A Wall Street i future dei listini si riducono, gli operatori conoscono perfettamente il rischio che la Grecia non riesca a centrare gli obiettivi sulla riduzione del deficit. Ad alimentare il sentiment negativo sono quindi ancora una volta le cattive notizie sulla Grecia per la quale si teme sempre più un fallimento. I ministri delle finanze riuniti nei giorni scorsi a Lussemburgo, hanno sottolineato che il Paese ellenico potrà aspettare fino a novembre (e non ottobre come si era programmato) per ottenere la seconda tranche di aiuti da 8 miliardi di euro.
Wall Street: laterale in chiusura mensile
Il penultimo giorno di contrattazioni del mese di Settembre è stato caratterizzato da una fase laterale particolare ed inaspettata in un certo senso; Il rialzo avuto dal bottom del 22 Settembre fino al top relativo del giorno 27 ha invertito le aspettative di breve ma non quelle di lungo periodo. La ripresa a “V” non viene mai considerata un’inversione di tendenza ed il ritracciamento disegnato Martedì a ieri conferma che la fase di acquisti ha subito un rallentamento importante.
Il Dow Jones torna ai minimi registrati nel 2008
Il fatto che il Dow Jones Industrial Average abbia uguagliato il record negativo registrato a ottobre del 2008 non è certo un dato incoraggiante: stiamo infatti parlando del periodo esatto in cui la crisi economica faceva sentire i suoi primi effetti, dunque bisogna pensare che si sono fatti dei passi indietro e si è tornati alla situazione di tre anni fa? In realtà, il ribasso dell’indice americano è stato provocato, in particolare, dall’ultimo annuncio della Federal Reserve, la quale ha fatto sapere che i rischi per l’economia, americana e non solo, non sono affatto diminuiti. Le perdite principali per quel che concerne la lista delle compagnie del Dow Materials sono state quelle di Alcoa Incorporated e di Dupont, con stime negative superiori ai quattordici punti percentuali.
Wall Street: ottimo rally per il Dow Jones Industrial Average
Si può parlare con una certa ragionevolezza di un giovedì positivo per l’indice statunitense Dow Jones Industrial Average: le ultime contrattazioni, infatti, hanno fatto registrare dei guadagni piuttosto interessanti, soprattutto dopo che sono giunte delle notizie incoraggianti per quel che concerne l’eurozona e l’azione concordata delle varie banche centrali. Nel dettaglio, l’indice in questione ha subito un rialzo di 1,66 punti percentuali, attestandosi a quota 11.433,18 punti complessivi. Anche gli altri riferimenti a stelle e strisce si sono comportati egregiamente, comunque, come ad esempio il Nasdaq, protagonista di un importante +1,34%. In pratica, si sta assistendo a un vero e proprio rally, dato che gli indici sono in rialzo da quattro giorni consecutivi e di questi tempi è davvero oro colato.
Dow Jones Industrial Average: niente panico, pitchfork all’opera
Ieri abbiamo fatto riferimento ad una situazione di tenuta sull’indice Dow Jones, punto di riferimento per tastare il polso della Finanza Mondiale. Anche se l’affermazione può sembrare azzardata quando anche i telegiornali parlano di sell-off e panico sui mercati (ed in Italia succede solo nei momenti peggiori, quando la bufera è già in corso da un pezzo) guardando effettivamente oltreoceano ci si rende conto che il quadro tecnico non è sicuramente paragonabile a quello italiano.
Analisi Tecnica: doppio swing di massimo decrescente
Il Dow Jones Industrial Average disegna i primi segnali di cedimento dalla metà di Marzo, quando la correzione per la chiusura del ciclo intermedio ha costretto l’indice Americano a scendere sotto a 11600 per poi riprendere la via del rialzo.
Ora sul grafico daily vengono a formarsi 2 swing di massimo decrescente (con swing di minimo ugualmente più bassi tra di loro) a segnalare che la tendenza potrebbe cambiare irreversibilmente da un momento all’altro; molto semplicemente bisognerà fare riferimento nei prossimi giorni ai due livelli chiave facilmente individuabili sul grafico.
Analisi Tecnica: Dow Jones in quota
Il Dow Jones continua a salire diminuendo le fasi di ritracciamento e stabilizzando i rialzi, a dispetto delle previsioni catastrofiche che ancora occupano parte delle
Analisi Tecnica: Dow Jones scende a metà ciclo
Poco dopo aver superato la metà del ciclo intermedio corrente il Dow Jones inizia a scendere per disegnare il primo verso swing di minimo del
Analisi Tecnica: Dow Jones vicino a 12500 punti
L’indice americano che influenza l’andamento delle borse mondiali continua a salire senza sosta dopo lo swing di minimo del 28 Gennaio (che ora diventa supporto
Analisi Tecnica: crollo e recupero sull’azionario
Close daily di poco sopra il supporto a 20760 nella giornata di ieri per il derivato italiano, che rimanda il vero inizio del down-trend riuscendo