Moody’s taglia il rating dell’Italia

 Moody’s, una delle principali agenzie di rating al mondo, ha tagliato ancora il rating italiano. Il giudizio sul merito del Paese viene retrocesso di due notch, portandolo da A3 a Baa2, con mantenimento di un outlook negativo. La notizia è arrivata mentre il primo ministro Mario Monti sbarcava negli Stati Uniti per recarsi alla Allen Conference, incontrando il gotha della finanza e delle nuove tecnologie statunitensi. Ma quali sono state le determinanti alla base della scelta di Moody’s?

Rendimento BOT annuale scende sotto il 3% a luglio 2012

 L’asta dei Buoni ordinari del Tesoro (BOT) con scadenza annuale è andata a buon fine e stamattina il Ministero dell’Economia e delle Finanze (MEF) ha collocato tutto l’ammontare dei titoli previsto pari a 7,5 miliardi di euro. I BOT sono stati collocati con il meccanismo dell’asta competitiva, con accesso esclusivo agli investitori autorizzati tramite richieste in termini di rendimento. Il taglio minimo della sottoscrizione dei BOT è come sempre 1.000 euro.

Spread Btp-Bund sopra 300 vanifica spending review

 L’altalena dello spread italiano continua a preoccupare il governo Monti, nonostante in Europa siano stati fatti importanti passi in avanti sullo scudo anti-spread per neutralizzare nuovi pericolosi attacchi degli speculatori sui titoli di stato della periferia europea. Lo stesso Fondo Monetario Internazionale ha dichiarato che l’Italia resta molto vulnerabile agli shock esterni, considerando anche l’elevato debito pubblico che resta sopra la soglia del 120% del pil. Due giorni fa lo spread Btp-Bund è salito sopra 480, portando il rendimento del decennale italiano poco sopra il 6%.

Asta Btp 14 agosto 2012 cancellata dal Tesoro

 Ieri il Fmi ha applaudito le riforme varate dal governo Monti. Secondo l’istituto di Washington la riforma del mercato del lavoro e il decreto taglia-spese vanno nella giusta direzione, ma resta la preoccupazione per l’ingombrante debito pubblico e la recessione. Proprio il debito ci costringe a impegnare 80 miliardi di euro ogni anno. Secondo il Fmi l’Italia resta vulnerabile al contagio della crisi della zona euro e a fine anno dovrebbe sperimentare una recessione almeno intorno al 2%, con forti rischi verso il basso.

Come investire sui Btp con i tassi sopra il 6%

 Venerdì è tornata a farsi sentire la pressione sui titoli di stato italiani in un clima di forte avversione per il rischio, che ha mandato ko sia le borse che l’euro. Lo spread Btp-Bund è volato fino a 470 punti base. Ciò vuol dire che il rendimento del decennale italiano è salito nuovamente, seppur di poco, sopra la soglia del 6%. Siamo su livelli critici, che in teoria lo scudo anti-spread dovrebbe arginare attraverso il fondo salva-stati. In particolare, un livello dello spread italiano sopra 500 farebbe scattare più di un semplice campanello d’allarme.

Cosa sta succedendo in Barclays?

 Cosa sta accadendo in Barclays? E perchè l’amministratore delegato e il presidente di una delle migliori banche del mondo si sono dimessi in maniera piuttosto repentina? Proviamo – grazie anche a un interessantissimo approfondimento condotto da Il Post – a cercare di rispondere a tutte queste domande, chiarendo alcuni dei principali dubbi che sono sorti negli ultimi giorni in merito a questa triste vicenda finanziaria.

Chi sono i mercati finanziari?

 Negli ultimi mesi, la croce e delizia degli stati d’animo degli italiani sono stati influenzati dai “mercati finanziari”. Ma cosa sono esattamente tali entità astratte? E, soprattutto, siamo sicuri che siano così “astratte” come sembra? La domanda, particolarmente complessa da riassumere in poche righe, ha trovato una recente risposta da parte del senatore del Partito Democratico Pietro Ichino, che sul suo blog ha provato a rispondere al tema, partendo dalle domande che erano state poste dal giornalista Michele Serra su La Repubblica del 19 giugno.

Come viene manipolato l’Euribor

 I mercati finanziari sono stati scossi da qualche giorno da un nuovo scandalo legato alla “finanza malata”, ovvero comportamenti opportunistici di manager e banchieri volti a lucrare denaro senza tener conto delle possibili conseguenze negative per l’economia reale, ovvero a discapito di famiglie, risparmiatori, imprese e governi. La manipolazione dei tassi interbancari è venuta a galla oggi, ma viene praticata ormai da anni. In base al dossier in mano all’americana CFTC (Commodity Futures Trading Commission), il tasso più manipolato è stato soprattutto l’Euribor. Si tratta del tasso interbancario di riferimento per l’area euro.

Come la speculazione attacca famiglie, governi e aziende

 Il recente scandalo del Libor, ovvero la manipolazione dei tassi interbancari alla City da parte delle grandi banche, è un altro tassello che va ad aggiungersi al grande mosaico della finanza malata che indirettamente provoca gravi danni economici a investitori, famiglie, governi e aziende. La finanza del XXI secolo è avvolta nell’opacità ed è diventata il vero burattinaio del mondo. Le grandi banche, soprattutto quelle anglosassoni, dominano i mercati e generano effetti spesso indesiderati all’economia reale. I prodotti maggiormente sotto accusa sono spesso over-the counter, ovvero non regolamentati.

Grecia deve uscire dall’euro secondo presidente IFO tedesco

 Hans-Werner Sinn, professore di Economia e Finanza Pubblica all’Università di Monaco di Baviera e presidente dell’istituto IFO, ha dichiarato che “l’uscita della Grecia dall’euro è sempre più vicina”. Secondo il professore tedesco, però, l’eventuale Grexit “non è un disastro per la zona euro e non certo per i greci”. In uno studio pubblicato su WirtschaftsWoche lo scorso 26 maggio, Sinn fa notare che in Germania si sta diffondendo sempre più un sentimento di insofferenza verso i paesi “cicala” dell’Europa periferica, in primis verso la Grecia.

Irlanda torna sul mercato dei bond

 Dublino torna a sorridere dopo circa due anni di inferno, schiacciata dal peso del deficit pubblico e di un settore bancario in macerie. Domani l’Irlanda tornerà sul mercato dei bond, dopo essere stata costretta ad abbandonare i mercati internazionali a seguito del piano di salvatagggio della troika, ovvero UE-FMI-BCE, da complessivi 85 miliardi di euro. Non accadeva da settembre 2010. Si tratterà però soprattutto di un test, visto che saranno emessi – come annunciato dall’agenzia per la gestione del debito (Ntma) – appena 500 milioni di euro di T-bills trimestrali.

Finlandia e Olanda vogliono bloccare lo scudo anti-spread

 Il nuovo meccanismo di stabilità europeo, ovvero l’ESM (European Stability Mechanism), non sembra avere la strada in discesa e rischia di diventare uno strumento controverso e non facilmente applicabile rispetto alla variabilità degli scenari sui mercati finanziari. Nonostante l’accordo raggiunto venerdì tra i leader dell’Eurogruppo, due paesi virtuosi del Nord Europa minacciano uno sgambetto all’euro e ai meno virtuosi stati membri della periferia europea. Infatti, Finlandia e Olanda hanno annunciato di essere pronte a bloccare l’acquisto di titoli pubblici sul mercato secondario da parte del fondo ESM.

Core Capital o Tier 1 Capital

 Nel corso delle ultime settimane abbiamo parlato diverse volte delle precarie situazioni in cui verterebbero alcuni istituti di credito nazionali e – soprattutto – internazionali, e sulla necessità di procedere alla ripatrimonializzazione degli stessi al fine di rispettare nel migliore dei modi le indicazioni diramate dall’Autorità bancaria europea.

Indice fondamentale dell’analisi sulla patrimonializzazione di una società quotata è l’indice Tier 1 capital (o Core capital o, in termini tricolori, “patrimonio di classe 1”). Come è possibile desumere dallo stesso nome dell’indicatore, il Tier 1 fa riferimento al solo capitale azionario e alle riserve di bilancio provenienti da utili non distribuiti al netto delle imposte, escludendo pertanto dal “peso” patrimoniale gli elementi aggiuntivi non rientranti nello stretto recinto di ci sui sopra.

Scudo anti-spread approvato dall’Eurogruppo

 Stamattina all’alba i leader europei hanno trovato l’accordo necessario per il salvataggio della zona euro dopo 13 ore di trattative serrate, che avevano visto di fronte il blocco dei paesi periferici (appoggiati dalla Francia di Patrice Hollande) e quello dei paesi nordici (capitanati dalla Germania del cancelliere Anngela Merkel). La proposta italiana dello scudo anti-spread era stata bocciata più volte dai tedeschi, ma anche qualche esponente della BCE aveva fatto intendere che non era possibile concretizzare l’idea in quanto si infrangeva il mandato dell’istituto centrale europeo. Monti, appoggiato da Spagna e Francia, si è battuto con decisione fino all’ultimo.