Europa in crisi ma l’euro continua a salire

 Ci si aspetterebbe che, se l’Europa vive momenti di crisi e naviga nelle tempestose acque dell’incertezza economica, che il valore dell’euro diminuisca. La situazione dei debiti pubblici del Vecchio Continente è il primo punto in agenda all’incontro dei ministri delle Finanze e dei Governatori dei Paesi del G20 e in attesa di questo summit, l’euro prosegue la sua salita. Sono cominciati da lo scorso week end, nelle sale di Bercy a Parigi, dove ha sede il ministero dell’Economia francese, i lavori del G20 finanziario che affronterà con urgenza la questione crisi dell’Eurozona. Venerdì 14 ottobre l’euro ha messo a segno il maggior aumento sul dollaro dalla settimana conclusa il 20 marzo 2009 balzando del 3,8% fino a raggiungere il cambio di 1,3882 dollari. Si tratta del livello più alto delle ultime cinque settimane.

Fondo Monetario Internazionale: necessaria altra liquidità

 La crisi che imperversa nell’Unione Europea esige molto più impegno di quanto si immaginasse: sembra sia necessaria un’iniezione di liquidità nel Fondo Monetario Internazionale, per dotarla di più mezzi per aiutare la Grecia,  nello specifico il fondo necessiterebbe di circa  350 miliardi, secondo quanto riferito da una fonte G20 di un’economia emergente. Il vertice  dei ministri delle Finanze dei paesi del G20, partito ieri a Parigi, sembra stia discutendo proprio su questo punto e sul fatto che la zona euro abbia in programma di presentare proprio nel corso di questo mese ulteriori misure per arginare il deterioramento della crisi del debito.

Bond Telecom Italia, tutto esaurito

Nella giornata di ieri, Telecom Italia è uscita sul mercato con un’emissione obbligazionaria da 750 milioni di euro. Quest’operazione è la prima che un’azienda del corporate periferico all’eurozona decidere di compiere da Luglio 2011. Con scadenza 20 Gennaio 2017, i bond offrono un rendimento del 7,15%, distante dalla prima emissione di bond del gennaio che offrivano un rendimento de 5,2%. Il direttore finanziario di Telecom Italia, Andrea Mangoni, ha comunque dichiarato che per l’azienda “L’operazione è stata di grande soddisfazione”.

Bank of Ireland e lo scandalo dei bond

 Lo scandalo dei bond travolge l’Italia, la scorsa estate Bank of Ireland ha ristrutturato il debito senza avvertire i risparmiatori italiani che cosi’ si sono ritrovati a subire il trattamento riservato a chi non aderiva all’offerta: ogni 1.000 euro sono stati rimborsati 10 centesimi ai creditori. Sono almeno 150-200 le famiglie italiane che hanno visto depauperati i propri risparmi, ottenendo un risarcimento di un decimillesimo del valore investito. Partiamo dall’inizio: il gruppo bancario, duramente colpito dalla crisi, ha ristrutturato tre volte i suoi 18 prestiti obbligazionari, l’ultima volta alcuni mesi fa, ovvero questa estate, quando la banca ha proposto ai possessori di una delle 18 obbligazioni subordinate, di scambiare seppur incassando una perdita, quei titoli con nuovi bond garantiti dallo Stato irlandese.

Wall Street: attenzione sul settore bancario

 Le stime sugli utili del settore bancario sono in discesa libera e si parla già del peggior periodo dopo la crisi del 2008; per questo l’attesa oggi oltre oceano è tutta per le banche, mentre in italia il settore si divide in due; da un lato abbiamo Banca Popolare di Milano che guadagna circa il 4% portandosi con decisione sopra a 1.85, mentre dalla parte opposta del listino delle blue-chips abbiamo Unicredit che cede in questo momento il 5% del proprio  valore portandosi a ridosso di un euro di valore per azione.

Grecia: dalla Troika il via libera alla sesta tranche di aiuti

 Banca Centrale Europea, Ue e Fondo Monetario Internazionale, il terzetto che ormai siamo abituati a chiamare Troika, sono i “medici” più importanti a cui si può affidare in questo momento la Grecia: la nazione ellenica, la quale versa in uno stato critico di salute, potrà comunque beneficiare di altre settimane di ossigeno, grazie all’approvazione della sesta tranche di aiuti finanziari, in attesa che lo stesso Vecchio Continente il G20 possano evitare il crack della nazione. Questo nuovo sostegno in favore del governo di Atene ammonta a otto miliardi di euro e la sua disponibilità diventerà concreta a partire dalla prima settimana di novembre, proprio quando la Grecia dovrebbe rimanere a corto di denaro cash.

Opec taglia ancora stime su crescita domanda di petrolio

 L’Opec ha nuovamente tagliato le stime per la domanda di petrolio nel mondo per il biennio 2011-2012. Per l’anno in corso, l’organizzazione dei paesi produttori di greggio ha tagliato la domanda a 87,81 milioni di barili al giorno, riducendo quindi di 0,18 milioni rispetto alla stima precedente. Anche per quanto riguarda l’anno prossimo, la domanda in termini di attese é stata ridotta, e’ attesa a 89,01 milioni di barili al giorno, contro gli 89,26 milioni annunciati a settembre. Intanto proseguono i segnali al rialzo sulla benzina. Esso, Q8 e TotalErg hanno deciso di aumentare i prezzi di 0,4 centesimi. Non sono state risparmiate neanche le pompe bianche, anche per le no-logo aumento di prezzi mentre va progressivamente riducendosi il gap con le petrolifere.

Occupy Wall Street, crescono gli “indignados” americani

 Il fenomeno degli “indignados” spagnoli sta facendo scuola: le proteste di “Occupy Wall Street” stanno dilagando negli Stati Uniti, con richieste ben precise e uno slogan che non fa una grinza, “End the war, tax the rich”. Insomma, questo popolo multiforme chiede che finisca la guerra, ma soprattutto che si tassino i più ricchi. Ma da chi è composta esattamente tale folla? Si possono scorgere studenti, sindacalisti, ma anche gli operai: i loro appuntamenti e le loro tappe stanno diventando sempre più numerose, ad esempio hanno sfilato contro gli amministratori delegati delle multinazionali, ma li si ricorda, ad esempio, anche sul Ponte di Brooklyn.

Accordo Merkel-Sarkozy per un piano globale anticrisi

 Il cancelliere tedesco Angela Merkel e il presidente francese Nicolas Sarkozy, hanno fatto una promessa:  un piano globale entro la fine del mese e hanno ribadito l’urgenza di risolvere i problemi europei prima del vertice del G20 di inizio novembre. Lo scopo é la ricapitalizzazione delle banche europee per garantire maggiore disponibilità di credito, arrivando anche per questo fine a modificare i trattati europei per favorire una maggiore integrazione e una maggiore vigilanza tra i Paesi di Eurolandia. L’annuncio é stato dato nel corso di una conferenza stampa congiunta a Berlino 1, dove é stato fissato il termine ultimo del 3 novembre per dare una risposta forte alla crisi che dopo la Grecia si é estesa a tutto il continente.

Record overnight, depositi Bce a 255 miliardi

 Nuovo record per i depositi “overnight” degli istituti di credito europei. Tali depositi rappresentano le eccedenze di liquidità che gli istituti di credito depositano per una notte nei forzieri di Francoforte. Le somme depositate presso lo sportello della Banca centrale europea, venerdì hanno toccato il nuovo massimo del 2011 a 255,569 miliardi, il record precedente era di 229,003 miliardi di giovedì. La Banca centrale europea ha inoltre precisato che i prestiti chiesti dalle banche sono saliti a 2,837 miliardi da 1,846 miliardi, significa quindi che le banche necessitano di liquidità e all’interno del mercato interbancario stesso diviene sempre più difficile ricorrere a dei prestiti tra banche e banche, per cui queste ultime finiscono per rivolgersi alla Banca centrale. Le banche incontrano sempre più difficoltà a prestarsi i soldi, preferendo quindi depositarli presso la Bce.

Produzione industriale in crescita, +4,3% ad Agosto

Nel mese di Agosto l’Istat segnala un aumento della produttività industriale, con una crescita pari al 4,3% congiunturale rispetto al mese di Agosto. Questo picco è quello più alto raggiunto dal 2000 ad oggi. In otto mesi, la produzione industriale ha segnato un +1,3%. Nella media il trimestre giugno-agosto ha segnato un aumento dello 0,7% rispetto al trimestre precedente. Nel mese di Agosto la crescita tendenziale per i raggruppamenti dei beni intermedi segna un +8,3%, mentre per i beni strumentali un +6,9%. Aumenta anche la produzione di energia +3,5% mentre i beni di consumo sono ad un +0,6%.

A Roma piatti biologici, riscoperta della qualità

 Un’economia alla riscoperta del sapore e dei cibi salutari a un prezzo accessibile. È questo il linguaggio parlato dalle mense scolastiche della Capitale, e i dati raccolti nel dossier «I valori del Bio», stilato da Aiab, Coldiretti e Legambiente, fotografano una realtà sempre più propensa all’utilizzo di prodotti di qualità anche nella ristorazione collettiva. In Italia ogni giorno sono preparati da mani sapienti ben un milione di pasti «bio», circa un terzo del totale. Considerando che circa 5,5 milioni gli italiani ogni giorno mangiano alle mense e che il costo medio per la materia prima è di 1,6 euro, il mercato delle mense solo per i produttori di cibo muove un giro d’affari di 8,8 milioni di euro al giorno.

Moody’s taglia le banche Inglesi, ma è la disoccupazione che preoccupa l’Europa

 Si tratta forse del primo taglio fuori dall’area Euro (ma dentro l’Europa) di una certa rilevanza effettuato negli ultimi mesi dalle agenzie di rating; Moody’s oggi è intervenuta direttamente su 12 istituti di credito Inglesi cogliendo di sorpresa il Mercato che reagisce immediatamente con perdite superiori al 3% in alcuni casi. Nello specifico è stata ridotta la valutazione di Lloyds TSB Bank da Aa3 ad A1 come quella di Santander UK, quella di RBS e Nationwide Building Society di 2 “step” da Aa3 ad A2; questi rimangono quindi ampiamente nella zona di Investment Grade mentre altre 7 istituti hanno subito tagli anche più consistenti.

Piazza Affari: vento a favore a dispetto di Moody’s, grazie anche alla Bce

 Nonostante i downgrade di Moody’s e la generale sfiducia nel Bel Paese ma anche nell’area Euro il mercato tenta ancora di rispondere positivamente; Piazza Affari resta leggermente indietro in termini percentuali rispetto al bottom della giornata di ieri, grazie anche al close anticipato del mercato Italiano rispetto a quello Europeo.

A fermare la crescita e la salita ci sono anche i timori sulla crescita nel lungo periodo, su cui ancora una volta interviene l’FMI pretendendo risposte concrete da parte dell’Italia (che è anche quello che vogliono gli italiani stessi). La negatività di fondo resta ma il sostegno della Bce permette di mantenere la positività che resterà sui grafici almeno fino all’uscita dei dati USA che questa volta riusciranno facilmente a spostare gli equilibri precari del book di negoziazione.