Il presidente della Federal Reserve Ben Bernanke ha deciso di aggiungere un nuovo stimolo monetario a quelli già avviati per l’economia americana: il provvedimento in questione potrebbe essere necessario soprattutto per rendere meno oppressivo il tasso di disoccupazione, visto che numerosi policy makers hanno preventivato una lieve accelerazione della crescita per quel che concerne quest’ultimo trimestre del 2011. Tutte le azioni potenziali, comunque, sono già sul tavolo, tra cui si po’ citare il terzo round di acquisti dei titoli, aumentando in questa maniera il periodo in cui vengono adottati dei tassi di interesse così bassi.
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Banca Popolare Vicenza, nuova filiale a New York
Vicenza e New York distano tra di loro circa settemila chilometri, ma non sono mai state così vicine come in questo momento: in effetti, il Federal Reserve System consentirà a Banca Popolare di Vicenza di stabilire un ufficio di rappresentanza proprio nella metropoli nordamericana. Gli assets totali che verranno coinvolti con questa operazione specifica ammontano a quasi 51 miliardi di dollari. Come è noto, l’istituto di credito veneto fornisce soprattutto servizi all’ingrosso destinati a soggetti privati, professionisti e compagnie di medie dimensioni, allora come si spiega questa espansione oltreoceano?
Bernanke: il debito sovrano dell’Europa è gestibile
La stampa americana è riuscita a ottenere delle fondamentali lettere che sono state inviate due mesi fa dal numero uno della Federal Reserve, Ben Bernanke, a due senatori americani: si tratta di documenti importanti e illuminanti, in quanto ci consentono di comprendere in maniera dettagliata qual è il punto di vista di Washington in merito alla crisi del debito sovrano che sta attanagliando il continente europeo. Nello specifico, lo stesso Bernanke si era rivolto a metà luglio ai deputati Tom Coburn (Oklahoma) e Bob Corker (Tennessee), spiegando come l’esposizione delle compagnie finanziarie americane al debito comunitario potesse essere “gestibile”.
La Fed rimane cauta e lascia invariato il costo del denaro
La decisione era ampiamente prevista, ma ora ha i crismi dell’ufficialità: la Federal Reserve, la banca centrale americana, ha deciso di mantenere invariati i tassi di interesse: la scelta principale dell’ultima riunione del Fomc, quindi, ha riguardato il costo del denaro, il quale sarà sempre compreso tra lo 0 e lo 0,25%, un livello che, rispetto a tre anni fa, può essere considerato un minimo storico. Ma l’istituto statunitense non si è limitato solamente a decidere, lanciando l’allarme sulla crescita troppo lenta dell’economia nazionale, un ritmo che dovrebbe continuare anche nei prossimi due anni.
I conti della Fed: la recessione costa 7.300 dollari a persona
La recessione economica continua a mietere ancora troppe vittime all’interno degli Stati Uniti: secondo la Federal Reserve di San Francisco, infatti, il fenomeno ha un costo superiore a 7.300 dollari per ogni singolo cittadino, il che equivale a dire che ogni americano è costretto a versare 175 dollari al mese. Il dato in questione prende in esame il periodo che è compreso tra il mese di dicembre del 2007 e maggio scorso. Inoltre, il calcolo è stato effettuato mettendo a confronto le spese per il consumo personale reale del livello precedente la crisi e quelle di due mesi fa: ora dovrà essere posto l’accento su ciò che i policy maker potevano fare e invece non hanno fatto per arginare l’avanzata recessiva.
Fed: aumenta il capitale di trentacinque banche americane
Trentacinque istituti di credito: non sono poche le banche americane che beneficeranno dei nuovi requisiti stabiliti dalla Federal Reserve in merito al capitale. Il programma in questione prevede un aumento delle base in questione, un modo per tutelare il settore del credito dalla crisi economica. Le banche con holding societarie di almeno cinquanta miliardi di dollari in assets, dovranno adottare tutti i processi volti a pianificare un capitale che sia il più possibile robusto e attento ai principali fattori di rischio, così come emerge chiaramente dall’annuncio ufficiale della banca centrale americana.
Beige Book: l’economia Usa è in moderata espansione
Un nuovo Beige Book ha provveduto a dipingere lo stato attuale dell’economia americana: il documento approntato dalla Federal Reserve verrà ufficialmente reso noto nel meeting del prossimo 21 giugno, ma già si è a conoscenza della ripresa economica che si sta verificando. Occorre comunque fare dei distinguo. In effetti, Dallas rappresenta l’unico distretto a mostrare una crescita in accelerazione, mentre New York, Philadelphia, Atlanta e Chicago hanno rallentato la loro espansione; il raffronto deve essere effettuato con l’ultima pubblicazione disponibile, quella dello scorso 13 aprile, ora sono necessarie nuove sfide finanziarie, in primis quella delle vendite relative al comparto automobilistico.
La Federal Reserve propone nuove regole sulle rimesse
Le rimesse dei cittadini che inviano denaro ai loro parenti nei paesi caraibici o latino-americani verranno probabilmente revisionate a breve dalla Federal Reserve: la banca centrale americana è infatti pronta a lanciare nuove regole per tale settore, in modo da ottenere una protezione maggiore. Il provvedimento in questione avrà degli stretti collegamenti con il celebre Dodd-Frank Act della scorsa estate, il quale ha già previsto che il trasferimento delle rimesse deve avvenire necessariamente attraverso provider come Western Union e MoneyGram International.
Bernanke: l’attuale politica monetaria è la più appropriata
La grande attesa per il discorso del numero uno della Federal Reserve, Ben Bernanke, non ha riservato sorprese di sorta: il concetto principale di questo
Fed: probabile conferma degli interessi per tutto il 2011
L’attesa due giorni della Federal Reserve non dovrebbe riservare grandi sorprese per quel che riguarda i tassi di interesse: secondo gran parte di analisti ed
Fed lascia tassi invariati e conferma bond per 600 mld
Nessuna sorpresa ieri in America dal fronte del costo del denaro. Perfettamente in linea con le attese, infatti, la Banca centrale americana, ovverosia la Federal
Bernanke si rivolge al Congresso per stabilizzare il debito Usa
Ben Bernanke, numero uno della Federal Reserve, si è rivolto direttamente al Congresso per mettere in luce quella che è l’esatta situazione economica degli Stati
Bernanke, disoccupazione e inflazione nel mirino
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La Fed non ritocca i tassi e acquista titoli obbligazionari
Nell’ultimo annuncio del Federal Open Market Committee della Fed c’è un elemento che emerge con maggiore nettezza tra gli altri: in effetti, il meeting di