Mps incerto nella Borsa di Milano

 Nella giornata di oggi la Borsa di Milano ha registrato un andamento incerto sul titolo del Monte dei Paschi di Siena. Le incertezze sono chiaramente derivate dal rinvio del piano industriale da parte del Consiglio di amministrazione. Le azioni Rossa Salimbeni hanno avuto un avvio positivo e poi sono, invece, finite in rosso sul Ftse Mib.

La motivazione che ha resto incerto il titolo del Monte dei Paschi di Siena nella Borsa di Milano si trovano dietro il rinvio del piano industriale da parte del Consiglio di amministrazione.

Debito pubblico italiano nuovo record a 2.074,7 miliardi a maggio 2013

 Non c’è pace per il debito pubblico italiano, che continua clamorosamente a salire nonostante la tassazione a livelli record, la discesa dello spread e il doloroso piano di austerità che si protrae ormai da un paio d’anni. A maggio è stato aggiornato un nuovo record negativo, che mette il governo Letta in una difficile situazione proprio mentre si discute delle modalità di copertura di importanti voci di entrata momentaneamente sospese (Imu sulla prima casa) o rinviate (aumento dell’Iva al 22%).

Rating Italia tagliato da S&P a BBB

 A distanza di 18 mesi dall’ultimo declassamento, Standard & Poor’s ha deciso di tagliare il rating di lungo termine sul debito sovrano della Repubblica Italiana al nuovo livello di “BBB”. Il precedente giudizio era “BBB+”. L’outlook sul rating sovrano è negativo, per cui c’è una possibilità su tre che nei prossimi trimestri avvenga un nuovo downgrade. Ennesimo schiaffo di S&P all’Italia, dunque, che arriva in una fase di divisioni tra i partiti politici su alcune questioni economiche fondamentali, come il dossier relativo all’Imu e quello dell’incremento dell’Iva.

FED non alzerà i tassi prima di fine 2014 secondo M&G Investments

 Le borse mondiali stanno recuperando quasi tutte le perdite accumulate nelle settimane precedenti, che avevano visto l’inizio di una brusca correzione sia delle azioni sia dei bond. La motivazione principale di questo sell-off improvviso è stata ricondotta alle dichiarazioni del numero uno della FED, Ben Bernanke, che lo scorso 19 giugno ha tracciato la road map della exit strategy dall’attuale politica monetaria ultra-espansiva. Bernanke non ha escluso la riduzione del piano di quantitative easing entro fine 2013 e addirittura l’azzeramento degli stimoli monetari entro metà del 2014.

Conti correnti degli italiani i più tutelati in Europa

 L’ultima settimana di giugno ha visto i ministri finanziari europei riunirsi per stabilire il nuovo meccanismo per la liquidazione o ristrutturazione di una banca sull’orlo della bancarotta, in modo tale da non farsi trovare impreparati in futuro un caso di salvataggi bancari come avvenuti nell’isola di Cipro. E’ stato deciso che anche gli investitori privati contribuiranno a sanare le perdite della banca in crisi, fino a un massimo dell’8% delle passività della banca stessa. Superata questa soglia, interverranno gli Stati sovrani e il fondo ESM.

Spread Btp-Bund torna a 285 in attesa asta Btp

 Buona intonazione anche questa mattina per i mercati azionari europei, che rialzano la testa dopo aver subito pesanti perdite negli ultimi giorni. L’annuncio shock della FED sulla possibilità di azzerare il piano di quantitative easing entro metà 2014, il rischio credit crunch in Cina e il forte rialzo dei rendimenti sui titoli di stato sono soltanto alcune delle variabili-chiave che hanno influito sullo scenario di mercato, generando un clima di avversione per il rischio. Stamattina lo spread Btp-Bund è sceso fino a 285 punti base.

Italia nessun buco derivati secondo il Tesoro

 Il Tesoro prova a spegnere sul nascere l’esplosiva miccia innescata dal Financial Times su un possibile buco derivati, dovuto ad alcuni contratti stipulati alla fine degli anni ’90 per favorire l’ingresso dell’Italia nell’eurozona. Il Ministero dell’Economia è intervenuto sull’argomento, sottolineando che non esiste alcun pericolo per i conti pubblici italiani derivanti da operazioni in derivati finanziari. Secondo il Financial Times, invece, l’Italia rischia una perdita di 8 miliardi di euro per avere stipulato 8 contratti derivati con banche estere dal valore nozionale di 31,7 miliardi di euro.

Italia rischio perdite su derivati per 8 miliardi

 Un fulmine a ciel sereno per l’Italia, impegnata in un difficile cammino di ripresa da un punto di vista economico, finanziario e politico. Il Belpaese sembra stia tornando nel mirino della speculazione internazionale, con Piazza Affari ai minimi da 7 mesi e lo spread Btp-Bund volato sopra 310 punti base sui massimi a 5 mesi. A peggiorare la situazione è il recente flusso negativo di notizie. In particolare pesa la pubblicazione di un report da parte del quotidiano finanziario britannico Financial Times, secondo il quale l’Italia sarebbe esposta al rischio derivati.

Italia possibile salvataggio per evitare il crack secondo Mediobanca

 Quello che doveva essere un report top secret, appannaggio di pochi intimi (probabilmente clienti del broker), è diventato un rapporto economico-finanziario di dominio pubblico. E’ il report stilato dagli specialisti di Mediobanca Securities, che hanno messo sotto la lente la situazione dell’Italia evidenziando tutti i rischi che corre il paese nei prossimi mesi. Già all’inizio del report non vengono inserite indicazioni confortevoli per risparmiatori, politici e investitori. Nel report si legge che “molto è cambiato, nulla è cambiato e l’investment case dell’Italia assomiglia a un revival del 1992”.

Caos in Grecia fa tremare le borse europee

 Torna la paura sui mercati finanziari per la crisi della Grecia, dopo che negli ultimi giorni gli investitori erano stati scottati dall’annuncio shock di Bernanke sulla possibilità di ridurre il piano di quantitative easing entro fine anno ed eventualmente di azzerarlo entro la metà del prossimo anno. Negli ultimi mesi Atene sembrava sulla buona strada, grazie anche a 172 miliardi di euro di aiuti finanziari ottenuti dalla troika. La chiusura dell’emittente televisiva pubblica Ert ha scatenato vivaci proteste e dato vita a una nuova crisi di governo.

Debito pubblico italiano nuovo record a 2.041 miliardi

 Non si ferma la corsa del debito pubblico italiano, che ad aprile ha aggiornato un nuovo record assoluto a 2.041,3 miliardi di euro. L’unica illusione di una possibile inversione del trend era avvenuta a febbraio, quando il debito delle amministrazioni pubbliche era sceso di cinque miliardi rispetto al mese precedente. A marzo era avvenuta una risalita a 2.034 miliardi di euro e ad aprile c’è stato un nuovo massimo storico con un incremento di 6,5 miliardi su base mensile. Da inizio anno il debito pubblico non è mai stato inferiore ai 2mila miliardi di euro.

Grecia diventa un “mercato emergente”

 La Grecia è stata retrocessa a “paese emergente” da “paese sviluppato”. Ecco, dunque, uno degli effetti più significativi della grave crisi del debito sovrano che ha messo il paese ellenico in ginocchio sia economicamente che finanziariamente, trascinandolo a un passo dalla bancarotta più totale e all’uscita dall’euro. E’ stato Msci a eliminare la Grecia dall’indice dei paesi sviluppati e a declassarla in quello dei mercati emergenti. Lo spostamento di Atene dall’indice benchmark delle economia più mature senza un precedente importante, in quanto non si era mai vista una retrocessione da paese sviluppato a paese emergente.

Italia settimo trimestre consecutivo in recessione

 La recessione in Italia non morde la presa. Anzi, diventa anche più marcata visto che nel primo trimestre del 2013 la flessione è risultata più elevata rispetto alla stima effettuata un mese fa. Con la seconda lettura è emerso che il pil italiano è diminuito dello 0,6% su base annua, rispetto alla stima preliminare del 15 maggio scorso di -0,5% t/t. Nel quarto trimestre del 2012il calo era stato dello 0,9% su base congiunturale. La diminuzione del pil italiano è del 2,4% su base annua, rispetto al -2,3% emerso dalla prima lettura.