Il Fondo Monetario Internazionale ha rivisto al ribasso le stime sulla crescita mondiale per il 2013. Rispetto alla previsione di gennaio scorso al 3,5%, per quest’anno l’istituto monetario di Washington stima una crescita del pil mondiale del 3,3%. Per il 2014, invece, non sono state apportate modifiche alla stima precedente, ovvero +4%. Nel World Economic Outlook di aprile del Fmi si legge che la ripresa economica è in corso, ma per le economie occidentali la strada resta ancora piena di ostacoli. Per l’Italia è attesa una leggera ripresa nel 2014.
NEWS ECONOMIA
Italia vive peggiore crisi della storia
Il dramma della doppia recessione (o double dip) che sta vivendo l’Italia continua a fare danni ogni giorno di più, tanto che ormai si può parlare della crisi peggiore della storia. Secondo Fulvio Conti, amministratore delegato di Enel e vicepresidente del Centro studi di Confindustria, l’Italia sta vivendo la peggiore crisi economica dal secondo dopoguerra, ma era in crisi già primo dello scoppio della crisi. Il pil è diminuito di oltre l’8% dal 2007 a oggi, i consumi sono tornati ai livelli del ’97, 70mila aziende manifatturiere hanno chiuso i battenti.
Debito pubblico resta sopra 2.000 miliardi a febbraio 2013
Secondo quanto emerge da supplemento al bollettino statistico della Banca d’Italia sulla finanza pubblica, a febbraio il debito pubblico italiano è risultato in calo ma ancora superiore ai 2.000 miliardi di euro. Il debito pubblico italiano sfonda quota duemila miliardi per la prima volta nella sua storia a ottobre 2012, poi a gennaio 2013 era stato registrato un nuovo picco assoluto a 2.022 miliardi di euro. A febbraio, invece, c’è stata una diminuzione dell’indebitamento pubblico di 5 miliardi a 2.017 miliardi di euro. Si resta su cifre davvero molto elevate.
Rischio contagio per l’eurozona dall’Italia secondo Commissione UE
La Commissione UE ha lanciato l’allarme Italia sui mercati internazionali, ma gli investitori non si sono lasciati intimorire. Secondo quanto dichiarato dal commissario europeo per gli Affari economici e monetari, Olli Rehn, esiste un rischio contagio per l’area euro dalla crisi italiana. Tuttavia, Piazza Affari è stata la seconda migliore borsa d’Europa, dietro Madrid, con un rialzo superiore al 3%. Ottimo anche l’andamento dello spread Btp-Bund, tornato a 300 punti base grazie anche al sold-out in asta per i Bot a tre e dodici mesi.
Fmi applaude manovra monetaria della BoJ
Il Fondo Monetario Internazionale ha affermato che le banche centrali devono perseguire politiche monetarie ultra-espansive, come sta facendo la Bank of Japan, per dare stimoli all’economia senza temere più di tanto la comparsa di focolai inflazionistici. Secondo gli esperti dell’istituto di Washington, “qualsiasi temporanea sovrastimolazione dell’economia avrà piccoli effetti sull’andamento dei prezzi”. Il suggerimento arriva dopo le parole del direttore del Fmi, Christine Lagarde, che ha lodato la recente manovra della Banca del Giappone nel corso di una conferenza internazionale sull’isola cinese di Hainan.
Slovenia salvataggio da 6-8 miliardi secondo BofA Merrill Lynch
La piccola Slovenia, fino a qualche mese fa considerata un’oasi felice dell’area euro, probabilmente dovrà essere salvata dall’Unione Europea per evitare il crack finanziario. A lanciare l’allarme è l’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico (Ocse), che stima una ricapitalizzazione delle banche slovene in crisi superiore al miliardo di euro, quindi una cifra superiore rispetto alle stime precedenti. Secondo l’Ocse, “le autorità valutano le necessità di ricapitalizzazione fino al 3% del pil”, ovvero un controvalore pari a circa un miliardo.
Economia italiana va peggio di novembre 2011
Nuovo allarme di Confindustria, che evidenzia come la situazione economica italiana sia oggi peggiore rispetto a quella di novembre 2011, ovvero quando si insediò il governo dei tecnici guidato da mario Monti. Secondo Vincenzo Boccia, vice-presidente di Confindustria, “lo stato dell’economia reale è molto peggio di quel novembre e proprio per questo occorre una grande consapevolezza e la corresponsabilità di tutti”. Il riferimento è chiaramente all’impasse politico, che sta paralizzando il paese quando invece servirebbero riforme strutturali per rilanciare l’economia e l’occupazione.
Spread verso 300 grazie a maxi-iniezioni di liquidità del Giappone
Nonostante l’andamento molto negativo dell’economia reale, sembra che il debito pubblico italiano sia ancora in grado di attrarre gli investitori esteri. Pagato lo scotto del voto shock di fine febbraio con alcune settimane ad alta tensione sullo spread, anche a causa della crisi cipriota, i titoli di stato italiani hanno sperimentato un calo dei rendimenti con un ridimensionamento dello spread fin sotto 310 punti base. I motivi di questa discesa dei tassi sui Btp sono riconducibili soprattutto alla politica monetaria del Giappone, che ha scosso i mercati finanziari.
Italia rapporto deficit/pil al 2,9% nel 2012
Nonostante la prolungata recessione, la disoccupazione record, il crollo dei consumi e la crisi del mattone, in Italia c’è da segnalare anche qualche buona notizia. Il rapporto deficit/pil è migliorato al 2,9% nel 2012 e le entrate sono cresciute più delle uscite. Tuttavia, c’è da sottolineare ancora una volta una pressione fiscale su livelli record. Nell’ultimo trimestre del 2012 c’è stato un aumento di 1,5 punti rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, che ha fatto schizzare la pressione fiscale al 52%.
Spread aumenta costo del credito delle imprese
In un working paper redatto da Edda Zoli, economista del Fondo Monetario Internazionale, sono contenute alcune indicazioni per l’Italia al fine di evitare di entrare in una spirale negativa di instabilità politica e permanente debolezza economica. Il Fmi consiglia ai politici italiani di ridurre il più possibile le criticità del paese, altrimenti l’Italia rischia la sfiducia dei mercati. Secondo l’istituto monetario di Washington, l’elevato debito sovrano italiano e la grossa fetta di titoli pubblici in mano a non residenti ha finito per aumentare l’impatto dell’appetito per il rischio degli investitori sullo spread.
Italia rischia la sfiducia dei mercati
La crisi politico-istituzionale italiana rischia di avere pesanti ripercussioni anche a livello finanziario. La fiducia dei mercati non potrà reggere all’infinito e già stamattina potrebbe esserci il primo vero banco di prova per spread e borsa, dopo che il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, ha dato l’incarico esplorativo a dieci “saggi” per valutare la possibilità di formare un governo. Le paure dei mercati sono concrete. L’Italia attraversa la peggiore fase di recessione economica del nuovo secolo e ha gravi problemi finanziari legati all’enorme indebitamento pubblico.
Spread Btp-Bund a 360 sui massimi a 6 mesi
Torna a far paura lo spread Btp-Bund, che stamatttina è salito fino a 360 punti base sui livelli più alti da settembre scorso. Il balzo del differenziale di rendimento tra i titoli di stato italiani e quelli tedeschi con scadenza decennale è dovuto a diversi fattori, in primis le tensioni nell’area euro per la crisi di Cipro e l’incertezza sullo scenario politico in Italia. Pier Luigi Bersani, leader del Pd e presidente del Consiglio incaricato, sta concludendo il giro delle consultazioni con le altre forze politiche prima di riferire al Quirinale.
Cipro rischio corsa agli sportelli
C’è grande tensione a Cipro per la riapertura delle banche, dopo 12 giorni di chiusura forzata a causa dei negoziati con la Troika per il salvataggio delle banche e del paese stesso dalla bancarotta. Il rischio di una corsa agli sportelli è più che mai concreto, considerando il panico e la rabbia della popolazione cipriota contro il piano di salvataggio orchestrato attraverso la ristrutturazione delle banche e che prevede il prelievo forzoso dai conti correnti. Si parla di una clamorosa tassa del 40% per depositi superiori ai 100mila euro.
Spread verso 350 dopo asta Btp
Profondo rosso per i mercati europei, appesantiti dalle incertezze legate al piano di salvataggio di Cipro, dai brutti dati macro pubblicati questa mattina e dai rumors di un possibile downgrade di Moody’s sull’Italia. Lo spread Btp-Bund è tornato a salire pericolosamente e ormai sembra proiettato verso i 350 punti base. Il differenziale è ora a 345 punti base, dopo la diffusione dei risultati dell’asta dei Btp a 5 e 10 anni. Il Tesoro italiano ha venduto Btp per complessivi 6,91 miliardi di euro, nella parte alta del range 5-7 miliardi stimato dal Mef.