Le azioni delle Pmi italiane quotate sul Segmento Titoli ad Alti Requisiti (STAR) sembrano avere le caratteristiche giuste per resistere alla crisi dei mercati e gli incrementi della volatilità. Il road show annuale di Londra, dalla durata di tre giorni, metterà in mostra le aziende del segmento STAR quotate sull’Lse-Borsa Italiana davanti agli occhi dei grandi investitori. Le aziende quotate su questo segmento devono rispettare una serie di condizioni, come fatturato inferiore al miliardo di euro, corporate governance e trasparenza. Il road show è al suo 12-esimo anno.
FTSE Italia Stars
Analisi Tecnica: massimi e minimi decrescenti vicino al nuovo tracy
In vista della chiusura ciclica del primo tracy del secondo tracy+1 dell’intermedio in corso, il derivato segna una serie di 2 massimi decrescenti con un
Piazza Affari: dopo due giorni di rialzi torna il segno negativo
L’indice Mibtel termina nella giornata di ieri con un +0,72%, a 25.582 punti, mentre l’S&P/Mib sale dello 0,81% e l’All Stars dello 0,87%. Bene in
Expo 2015 e i suoi effetti sulla Borsa
L’Expo 2015 a Milano fa bene anche alla borsa: a beneficiarne soprattutto i titoli immobiliari. Risanamento ad esempio ha guadagnato il 5,1%, Bastogi il 14% e Brioschi il 13,5%, e sono le due società proprietarie con Fiera Milano dell’area in cui sorgerà l’Expo e di altri terreni che per questa occasione diventeranno edificabili.
Abaxbank, la banca d’investimento del Credem, ha segnalato infatti Bastogi e Brioschi tra le società che maggiormente potrebbero trarre vantaggio dall’Expo 2015, così come Caltagirone, Ferrovie Nord Milano, Impregilo ed Astaldi (perchè checchè se ne dica di cemento ne scorrerà a volontà).
Il titolo di Fiera Milano ha invece effettuato un vero e proprio rally dalla notizia dell’assegnazione dell’Expo ad oggi: in tre giorni è passata da 4 euro (minimo storico) a 11, salvo poi crollare ed essere sospeso al ribasso.
Piazza Affari: in calo il settore del lusso, flessione per la moda Made in Italy
Piazza Affari parte bene, ma viene appesantita dalle vendite sul lusso e sugli industriali. In linea con le altre piazze finanziarie la Borsa italiana è caratterizzata dal segno positivo: Mibtel +0,5%, S&P Mib +0,6%, All Star +0,4%. I timori di un rallentamento però pesano sul settore del lusso e sui titoli ciclici, soprattutto nel campo della moda.
All’inizio della settimana pesava il report di Hsbc, che aveva tagliato il price target ad alcune compagnie, come Bulgari (da 10,2 a 9,7), Luxottica (da 23 a 24), Safilo (da 3,2 a 3), Tod’s (da 55 a 52), nonostante il bilancio chiuso con utili in crescita del 17,8%. Bulgari in particolare oggi ha aperto a -1,1%, nonostante le rassicurazioni dell’ad del gruppo Trapani, il quale ha ammesso che l’azienda abbia risentito dell’estrema volatilità dei mercati e del clima di sfiducia, ma ha anche sottolineato come le vendite in Asia continuino a crescere stabilmente tanto da poter pareggiare il calo su altri mercati.
Brutte previsioni per il 2008 per il settore della moda, uno dei pochi a restare sempre in positivo, almeno fino ad ora. Il 2007 si è chiuso con un calo del fatturato nel finale, +2,5% per il sistema moda italia, inferiore al precedente +2,9%. Anche la produzione è calata, -4%.
Buongiorno Spa: utile 2007 e acquisto azioni proprie
BUONGIORNO è una multinazionale italiana , leader nel mercato del digital entertainment. La società venne costituita nel 1999 in Provincia di Asti come Vitaminic S.p.A., ma trasferì quasi subito la sua sede a Torino; nel 2000 la società viene ammessa alla quotazione presso la Borsa valori di Milano. Oggi l’azienda si occupa della creazione e distribuzione di contenuti multimediali per operatori di telefonia fissa, mobile ed internet, con una presenza sul territorio, anche grazie a delle joint-venture con altre aziende in Europa, Stati Uniti, Russia, India, Sud America, Messico, Medio Oriente, Africa e Cina, per un totale di oltre 30 paesi. BUONGIORNO è quotata sul mercato MTAX, nel segmento STAR.
In una nota si legge che la multinazionale ha acquistato nel corso del mese di marzo 1.003.547 azioni Buongiorno S.p.A. ordinarie, ad un prezzo medio ponderato di 1,7683 Euro, per un controvalore pari a circa 1,8 milioni di Euro. Lo si legge in una nota. Dall’inizio del Programma di investimento sono state acquistate complessivamente n. 2.141.000 azioni ordinarie (pari al 2,0131% del capitale sociale), per un investimento complessivo di circa 4 milioni di Euro. Gli acquisti del mese di marzo, oggetto del presente comunicato, hanno determinato il superamento da parte della Società Emittente, in data 27 marzo, della soglia del 2% di cui all’art. 117 del Regolamento di attuazione del decreto legislativo 24 febbraio 1998, n. 58, adottato con Deliberazione Consob n. 119971 del 14 maggio 1999 e successive modifiche. La ratio di questa norma risiede nel fatto che, la società, acquistando azioni proprie è come se divenisse “creditrice di se stessa” e deve quindi pagare l’acquisto delle sue azioni col suo stesso patrimonio, per cui si avrebbe un’aumento solo illusorio del capitale sociale, un aumento solo nominale (nel caso di azioni di nuova emissione, aumenta il numero delle azioni ma non il capitale perché in realtà non sono entrate nuove risorse ma queste sono state prelevate dalla stessa azienda).
Piazza affari in calo. Protagonista Alitalia
Poco più di un’ora fa il Mibtel ha lasciato lo 0,56% a 23.808 punti. Lo S&P/Mib in flessione dello 0,69% a 31.235. Giù dello 0,32%
Piazza Affari: sale Mibtel. Anche a Wall Street recupera Dow Jones
Nonostante i future sugli indici di New York siano piatti, le principali Borse europee hanno incrementato i guadagni dopo la diffusione dell’indice tedesco Zew sul sentiment economico, e ora segnano guadagni superiori al punto percentuale. Il Dax avanza dell’1,61%, il Cac40 dell’1,74% e il Ftse100 dell’1,36%. Piazza Affari accelera e i principali indici italiani arrivano a guadagnare il 2%. L’S&P/Mib balza del 2,11%, mentre il Mibtel sale dell’1,85%. In forte progresso anche il Midex (+1,56%) e l’AllStars (+1,11%). Banche in generale progresso, nonostante i deludenti risultati trimestrali comunicati da Credit Suisse. I titoli del settore hanno beneficiato delle dichiarazioni di Warren Buffet in merito alla copertura dei rischi nei gruppi finanziari. Unicredit
è balzata del 6,5% a 4,85 euro. Il numero uno dell’istituto, Alessandro Profumo, ha precisato nuovamente che la banca non è interessata a rilevare il controllo di Société Générale. Al contrario, il gruppo guarda con interesse all’Europa dell’Est e non esclude la possibilità di procedere con piccole acquisizioni in quest’area, anche se al momento non ci sono operazioni concrete in corso.
è balzata del 6,5% a 4,85 euro. Il numero uno dell’istituto, Alessandro Profumo, ha precisato nuovamente che la banca non è interessata a rilevare il controllo di Société Générale. Al contrario, il gruppo guarda con interesse all’Europa dell’Est e non esclude la possibilità di procedere con piccole acquisizioni in quest’area, anche se al momento non ci sono operazioni concrete in corso.
BCE: invariati tassi, rischi al ribasso sulla crescita
La Bce ha lasciato il tasso di rifinanziamento fermo al 4% come previsto, nella riunione del Consiglio direttivo di ieri a Francoforte. Le dichiarazioni del presidente della Bce, Jean-Claude Trichet, nella conferenza stampa di ieri, confermano che un aumento dei tassi e’ definitivamente sparito dall’agenda della Bce e che Francoforte potrebbe essere pronta a spostarsi verso un territorio piu’ neutrale sulla base di una valutazione meno ottimistica delle prospettive di crescita. Un segnale che di fronte alle preoccupanti condizioni dell´economia anche una Bce sempre attenta all´andamento dei prezzi comincia a porsi alcune domande. Lo stesso governatore della Bce, ha spiegato che i membri del Comitato hanno discusso ampiamente sulle opzioni di manovra disponibili, ma che la decisione è infine stata presa all´unanimità. Trichet ha sottolineato che i dati europei sono solidi ma che esistono dei rischi al ribasso sulla crescita per il prossimo futuro. La Bce è determinata a prevenire che le pressioni al rialzo sull’inflazione esistenti nel breve termine si spostino anche nel medio termine e il Consiglio direttivo continua nel suo impegno di prevenire gli effetti di secondo livello sull’inflazione e la concretizzazione di rischi al rialzo alla stabilità dei prezzi nel medio termine Un atteggiamo dunque ancora molto diverso da quello di una Fed che invece sta già agendo aggressivamente a sostegno della crescita.
FED: Possibili ulteriori tagli tassi, pessimismo sullo stato dell’economia americana
La Riserva Federale potrebbe tagliare nuovamente i tassi di interesse Usa in presenza di dati economici deboli nei prossimi mesi. Cosi’ il presidente della Fed di Richmond, Jeffrey Lacker, che ha anche previsto, a suo dire, una lieve recessione, poco profonda e con una ripresa lenta. Secondo Lacker la preminenza di rischi di un calo dell’economia potrebbe giustificare da ultimo un nuovo allentamento dei tassi. Ma e’ proprio l’azione della Fed che dovrebbe fornire all’economia americana quel sostegno necessario per evitare il baratro della recessione. Dal 1987 ad oggi, cioe’ dall’inizio dell’era Greenspan fino a questi anni di reggenza Bernanke la Fed e’ sempre intervenuta ogni volta che c’e’ stata una crisi per evitare il crollo dei mercati. L’obiettivo e’ quello di evitare uno scenario giapponese, dove anni fa si e’ verificato un crollo del valore degli immobili sommato a uno dei titoli azionari che continua a pesare sulle sorti dell’economia.
Piazza Affari chiude positiva, protagonista Alitalia. Usa: ancora banche sotto pressione
Chiusura positiva per Piazza Affari, con il Mibtel che guadagna lo 0,59% a 26.479 punti, lo S&P/Mib a +0,44% a 34.767, l'All Stars a +1,32% a 13.027. Protagonista della seduta è Alitalia, che chiude a +4,75% sulla scia delle voci di una nuova cordata che affiancherebbe AirOne per comprare la compagnia. L'attenzione su Alitalia e' stata alimentata proprio da quanto dichiarato dal numero uno di AirOne, Carlo Toto, ha affermato che la compagnia è pronta a presentare in tempi brevi una proposta vincolante con un gruppo di imprenditori italiani: non solo del Nord ma di tutta Italia, questo secondo quanto ha fatto sapere in questi giorni tramite una nota, riportata dai quotidiani.
La borsa Usa ha chiuso in ribasso ieri dopo che gli analisti hanno declassato banche e società di carte di credito suggerendo che i consumatori non riescano a ripagare i debiti e indicando un'ulteriore fragilità su un altro pilastro dell'economia. L'indice Dow Jones è sceso di 109,17 punti, pari allo 0,86%, chiudendo a 12.634,02. Lo Standard & Poor è sceso di 14,54 punti, pari all'1,04%, finendo a 1.380,88. Il Nasdaq è sceso di 30,51 punti, pari all'1,26% finendo a 2.382,85. Chiusura in calo per la borsa giapponese che ha visto i titoli delle aziende esportatrici come Honda Motor sotto pressione dopo che i downgrade sulla società americane delle carte di credito hanno alimentato i timori della recessione. Le vendite si sono fatte più intense per le società che hanno annunciato risultati deludenti.
Borse europee soffrono a causa crisi settore bancario
Piazza Affari si conferma negativa assieme alle altre borse europee, dopo il taglio di 50 punti base deciso negli ultimi giorni dalla Federal Reserve. Il Mibtel ha segnato in questi giorni un calo dello -0,90% a 25761, mentre lo S&P/Mib flette dello 0,97% a 33941. Il Midex scende dell’1,10% a 31127. Resiste l’indice All Stars +0,06% a 12562. A pesare maggiormente sui mercati sono le perdite sul comparto finanziario. In ribasso Unicredito -3,18%, dopo la notizia che la corte regionale di Monaco ha giudicato non valido il voto con cui gli azionisti di Hvb nel 2006 hanno approvato il trasferimento di Bank of Austria (BaCa) ad Unicredit. Perdite superiori al 2% per Mediobanca, Banco Popolare, Popolare Milano, mentre Intesa Sanpaolo lascia sul parterre l’1% a 4,692 euro e Ubi Banca l’1,18% a 16,38 euro. Fra gli assicurativi Fondiaria-Sai sale dello 0,49%, dopo il calo di oltre il 4% della vigilia sulla notizia dell’Opa su Immobiliare Lombarda. Dopo un calo ed ancora un buon esordio, Milano Assicurazioni torna a scendere -3,18%.
EIA: aumento scorte petrolio. Saipem, Tenaris, Eni in ribasso
Salgono le scorte settimanali di greggio in Usa, insieme a quelle di benzine, mentre calano gli stocks di distillati. Secondo l’EIA, divisione del Dipartimento dell’Energia americano, le scorte di petrolio nella settimana al 25 gennaio 2008, sono aumentate di 3,6 milioni di barili a 293 mln dai 289,4 mln precedenti. In aumento anche le scorte di benzine, che salgono di 3,6 mln a 223,9 mbg, mentre quelle di distillati segnano una flessione di 1,5 mln a 127 mbg. Le riserve strategiche di petrolio sono rimaste stabili a 698,1 mln. Intanto il dollaro resta debole contro le principali valute mondiali, mentre il petrolio scende sotto i 92 dollari al barile, appunto dopo i dati sulle scorte, che hanno registrato un aumento degli stock di greggio superiore alle stime degli analisti. In Borsa in coda al paniere i petroliferi, che ne hanno risentito: Saipem e Tenaris hanno registrato ieri un ribasso di oltre il 3%, mentre la Eni limita il calo al 2,32%. Oggi Deutsche Bank ha promosso il titolo Saipem a ‘buy‘ mentre JP Morgan ha tagliato il target price di Eni da 29,5 euro a 27 euro con giudizio ‘overweight‘.