Il titolo Facebook continua a far male al Nasdaq e anche ieri ho chiuso con un corposo calo del 2,96% a 26,9 dollari. Ieri le azioni del social network hanno aggiornato i minimi storici a 26,44 dollari, cioè il 43,7% in meno rispetto al prezzo dell’Ipo che era stata fissata a 38 dollari. Dopo un iniziale ottimismo prima dl collocamento in borsa, gli analisti finanziari hanno rivisto le loro valutazioni sul colosso dei social media di Menlo Park e ora sono piuttosto negativi sulle prospettive di breve periodo.
High Tech
Apple punta su tv e smartphone
Tim Cook, ceo di Apple, ha dichiarato che a partire dalla prossima settimana la società americana hi-tech proporrà sul mercato nuovi prodotti straordinari. Cook ha dichiarato che “il futuro promette bene, soprattutto per gli smartphone” e ha aggiunto che ci sono “prodotti fantastici in arrivo”. Ma non finisce qui, perché la strategia di Apple è ormai da tempo a 360 gradi: dalle parole di Cook sembra esserci la possibilità di una più stretta collaborazione con il re dei social network Facebook. Il modo in cui Cook intende fare business in Apple segue le orme del suo predecessore, il grande Steve Jobs.
Titolo Facebook scende sotto 29$ al Nasdaq
Non si ferma la discesa del titolo Facebook in borsa. Dal giorno della quotazione sulla piattaforma tecnologica Nasdaq, avvenuta venerdì 18 maggio 2012, il colosso dei social network ha perso continuamente terreno in un clima di forti polemiche per la gestione del collocamento che ha portato le autorità di controllo di borsa americane ad effettuare controlli approfonditi sull’Ipo della società di Menlo Park. Ieri il titolo ha chiuso con una perdita del 9,62% a 28,84 dollari per azione. Rispetto al prezzo dell’Ipo, cioè 38 dollari, il valore delle azioni Facebook è sceso del 32% circa nel giro di 7 sedute di borsa.
Rating Stm tagliato da Fitch a BBB+
STMicroelectronics, colosso italo-francese attivo nel settore dei semiconduttori, è stato bocciato oggi dall’agenzia di rating Fitch. Tuttavia, il downgrade subito non sta impattando negativamente sull’andamento del titolo alla borsa di Milano, dove le azioni Stm stanno guadagnando il 2,76% a 4,178 euro quotando proprio sui massimi di giornata. Fitch ha deciso di tagliare il rating di lungo periodo del gruppo italo-francese, quotato anche a Wall Street, abbassando il giudizio a “BBB+” da “A-“. L’outlook per i prossimi trimestri è stabile ciò vuol dire che per ora viene esclusa l’ipotesi di un nuovo taglio del rating.
Morgan Stanley ha guadagnato 100 milioni dal crollo di Facebook in borsa
Il collocamento in borsa di Facebook resta nel mirino di authority e Commissione bancaria del Senato, che vogliono vederci chiaro nell’intricata vicenda legata all’Ipo del social network più famoso al mondo. Sembra che ci sia addirittura una lista di “privilegiati”, cioè banche e fondi di investimento che hanno avuto la possibilità di essere avvisati in anticipo sulle stime dei conti. Si tratta, ad esempio, dei fondi Capital Research & Management e Fidelity Investments, che hanno così evitato l’acquisto al debutto sul Nasdaq. E poi c’è Morgan Stanley, una delle principali protagoniste in negativo della vicenda legata all’Ipo Facebook.
Facebook potrebbe abbandonare il Nasdaq
Il crollo del titolo Facebook alla borsa di New York è finito nel mirino della SEC e sono partite anche le prime proposte di class action contro Zuckerberg, Morgan Stanley e il Nasdaq. Intanto, la notizia più clamorosa – secondo quanto divulgato da fonti Reuters – sarebbe quella del possibile divorzio tra Facebook e il Nasdaq dopo appena 5 giorni di quotazione sulla borsa americana dei titoli tecnologici. Si parla già di primi contatti con il Nyse, che accoglie tutti i tipi di società e quindi non solo hi-tech.
Facebook finisce nel mirino della SEC
E’ iniziata nel peggiore dei modi l’avventura di Facebook in borsa. Il titolo, che è stato quotato venerdì 18 maggio sul listino Nasdaq a un prezzo di collocamento pari a 38 dollari, sta crollando sotto i colpi delle vendite e negli ultimi due giorni ha già perso il 20% circa. Ieri il titolo ha toccato un minimo intraday a 30,9 dollari, chiudendo poi a 31 dollari con un vistoso calo dell’8,9%. Il giorno prima era scesa dell’11%. Dai top assoluti di 43,1 dollari toccati venerdì, la discesa è stata pari al 39%.
Titolo Facebook crolla al Nasdaq (-11%)
Nessun riscatto per Facebook dopo il deludente esordio al Nasdaq, avvenuto venerdì 18 maggio. Ieri sera in chiusura a Wall Street, le azioni Facebook risultavano in calo dell’11% a 34,03 dollari, nettamente al di sotto del prezzo iniziale di collocamento di 38 dollari. In realtà, le azioni del social network erano scese addirittura del 13,6% nell’intraday fino a 33 dollari. Il tonfo di ieri è costato al colosso di Menlo Park la perdita di 10 miliardi di dollari di capitalizzazione, che ora è scesa a 94 miliardi di dollari.
Facebook debutta al Nasdaq a 38 dollari
Mancano ormai poche ore e finalmente Facebook sbarcherà ufficialmente sul listino azionario americano Nasdaq. Il simbolo di negoziazione sarà FB. Intanto anche l’ultimo tassello è andato al suo posto. Il prezzo dell’Ipo è ora ufficiale: 38 dollari per azione. Il pricing dei titoli Facebook va a fissarsi proprio sul massimo della forchetta prevista (34-38 dollari), che era stata già aumentata dalla precedente valutazione (28-35 dollari). La capitalizzazione di partenza per il colosso dei social media sarà pari a 104 miliardi di dollari, una cifra record e senza precedenti per l’Ipo di una big americana.
Come investire in Facebook
Oggi è senza dubbio il giorno di Facebook, che sbarcherà al Nasdaq con il simbolo FB. Il roadshow di presentazione della società di Menlo Park agli investitori istituzionali ha portato in dote una domanda boom e un aumento della forchetta del prezzo di collocamento a 34-38 dollari per azione da 28-35 dollari. Le 337,4 milioni di azioni offerte sono andate letteralmente a ruba. Il sold-out anticipato ha fatto sì che l’offerta fosse aumentata di altre 50 milioni di azioni. Ma in che modo è possibile investire in azioni Facebook direttamente o indirettamente?
General Motors non investirà più in Facebook Ad
A poche ore dallo sbarco definitivo in borsa, Facebook deve far fronte a un intoppo che potrebbe ledere in qualche modo l’immagine costruita nel corso del roadshow di avvicinamento alla quotazione ufficiale sul Nasdaq. Infatti, il colosso automobilistico americano General Motors ha deciso di non investire più negli Ad di Facebook. Il gruppo di Detroit, terzo maggiore advertiser negli Stati Uniti, avrebbe notato la poca capacità di influenzare le vendite degli Ad sul social network. Lo scorso anno GM aveva investito 10 milioni di dollari.
Facebook alza prezzo Ipo a 34-38 dollari
Negli ultimi giorni erano emerse alcune perplessità sulla Ipo di Facebook, che sbarcherà sul listino tecnologico Nasdaq venerdì 18 maggio 2012. Il management del social network aveva evidenziato qualche lacuna nei ricavi pubblicitari nella versione cellulare, con una forte crescita degli utenti che non stava generando corrispondenti introiti. Inoltre, si parla da qualche giorno anche del possibile slittamento della finalizzazione dell’acquisto di Instagram da un miliardo di dollari. La domanda degli investitori istituzionali non stava soddisfacendo appieno rispetto alle previsioni iniziali.
Chi possiede le azioni Facebook pre-Ipo
Mancano ormai soltanto quattro giorni all’Ipo più attesa dai tempi dell’approdo di Google sul Nasdaq nell’agosto 2006. Facebook scalda i motori e fa sognare investitori di tutto il mondo. Il principale azionista del famoso social network, il 28-enne Mark Zuckerberg, possiede il 28,4% che equivalgono a 533 milioni di azioni. Complessivamente il 70% capitale di Facebook prima dell’Ipo – pari a 1.319 milioni di azioni – è in mano a Zuckerberg e altri 11 top manager, tra cui anche altri co-fondatori, assieme ad un altro 36,1% di azioni classe A vincolate a un patto di sindacato.
Indicazioni negative su Ipo Facebook
L’Ipo di Facebook è certamente il collocamento azionario più atteso dai tempi dello sbarco in borsa di Google. Tuttavia, dopo l’euforia iniziale dovuta anche all’ottimo momento dei titoli legati al web ma più in generale appartenenti al settore hi-tech (Apple docet), gli analisti finanziari iniziano a scorgere le prime nubi all’orizzonte a pochi giorni dallo sbarco ufficiale del social network sul listino azionario americano Nasdaq. Il roadshow di presentazione della società agli occhi degli investitori di tutto il mondo sta facendo emergere qualche dato poco incoraggiante rispetto alle precedenti valutazioni effettuate sia dal top management di Facebook che dalle banche d’affari.