Insolvenze mutui USA: aumentano anche per quelli più sicuri

 L’impatto della crisi finanziaria sull’economia reale e sui bilanci delle famiglie sta continuando a lasciare il segno, specie negli Stati Uniti dove il collasso dei mutui subprime, ovverosia quelli privi di garanzie reali a copertura dei finanziamenti, è altresì accompagnato dalle insolvenze sui mutui “prime”, ovverosia quelli per i quali la probabilità di restituzione del capitale erogato è decisamente più elevata.

Non a caso, secondo quanto riportato dall’Agenzia Bloomberg in accordo con un rapporto a cura dell’Autorità di vigilanza statunitense, nel 2008 le insolvenze dei mutui “prime” in America sono raddoppiate a fine 2008 rispetto al primo trimestre dello stesso anno.

Cala il mercato immobiliare Usa: i consumatori ancora non si fidano

 Non accenna a fermarsi il pessimo momento che sta vivendo il mercato immobiliare statunitense, il quale continua inesorabilmente a declinare. L’indicatore più emblematico di questa tendenza è stato sicuramente l’indice S&P Case-Shiller, che misura il prezzo degli immobili nelle prime venti città degli Stati Uniti: ebbene, questo indice ha fatto registrare una flessione su base mensile del 2,8% nel mese di gennaio (su base annua il declino raggiunge il 18,97%, un record assolutamente negativo). Ancora peggiore è stato inoltre il calo fatto riscontrare dai prezzi delle abitazioni per quanto riguarda le prime dieci metropoli americane (-19,4%). Per entrare nel dettaglio bisogna sottolineare che la città che ha registrato la peggior flessione a gennaio rispetto al mese precedente è stata Phoenix (Arizona), con un calo di 5,5 punti percentuali, mentre la città che si è comportata meglio è stata Dallas (Texas) che ha limitato i danni con la minor differenza di prezzo delle abitazioni rispetto al 2007, uno degli anni peggiori da questo punto di vista.

Cgil e Sunia lanciano l’allarme sul rischio sfratto per il prossimo triennio

 L’aumento degli affitti del 16% verificatosi nel 2008 dovrebbe provocare per il prossimo triennio un forte rischio di sfratto per più di 150.000 famiglie italiane: l’allarme è stato lanciato da un’indagine effettuata in maniera congiunta dalla Cgil e dal Sunia, il Sindacato Nazionale Unitario Inquilini e Assegnatari. Sono soprattutto le famiglie monoreddito a subire in maniera più pesante il peso sempre maggiore dell’affitto: le cifre parlano chiaro, la Cgil ha riscontrato che sono Roma e Milano le città dove si registrano i picchi più alti, con affitti che incidono tra l’82% e il 92% dei redditi.

È scontro tra Pd e Pdl sul piano degli immobili proposto dal governo

 Il premier Silvio Berlusconi ha assegnato due peculiarità al piano sulla casa che il governo sta approntando in questi giorni, dopo le proposte avanzate dalle regioni Veneto e Sardegna: tale piano è infatti destinato ad essere di stimolo al settore edile e a fornire la massima sicurezza per quanto riguarda il rischio di abuso. L’iniziativa governativa dovrebbe far aumentare di circa il 20% la volumetria degli edifici, oppure far ricostruire i palazzi con più di 20 anni di vita. È lo stesso Berlusconi a spiegare quali sono gli intenti principali del piano:

Vogliamo dare la possibilità a chi possiede un’abitazione e ha ampliato la famiglia di aggiungere una o due stanze o dei bagni con servizi.

Il piano immobiliare di Obama fa volare gli indici statunitensi

 Finalmente Wall Street riesce a chiudere la serie interminabile di contrattazioni negative che ha caratterizzato gli ultimi cinque giorni: gli investitori sono tornati a dare fiducia ai titoli azionari, soprattutto dopo l’annuncio da parte del presidente statunitense Barack Obama di voler lanciare un nuovo piano volto ad aiutare ben 9 milioni di famiglie a rimanere nelle loro abitazioni, rendendo in tal modo molto più agevole il pagamento del mutuo. È stato soprattutto l’indice Dow Jones a far registrare la migliore performance, guadagnando 1,57 punti percentuali; anche l’indice Nasdaq si è notevolmente ripreso ed ha chiuso con un guadagno dell’1,46%.