La ciclicità nei mercati azionari, lo S&P Usa

 La ciclicità insita nei mercati finanziari, lascerebbe presupporre che nel mese entrante potrebbero esserci delle improvvise prese di benefico. Ad illustrarlo è Michael Hewson, Chief Market Analyst di CMC Markets, che spiega “Nel 2013 l’indice S&P500 ha fino ad ora registrato solo due mesi negativi e per la legge delle probabilità (in base alle medie storiche) dovrebbe postarne un terzo”.

L’interesse del marcato per il social lending

 Gli interessi del mercato finanziario si stanno decisamente spostando su quello che è il social lending. Uno strumento che da qualche tempo a questa parte si sta utilizzando nel mercato finanziario, in particolare nel ramo dei prestiti. Uno strumento che sembra cominciare a prendere piede e ad essere preferito rispetto alle consuete forme di finanziamento, forme che solitamente vengono portate avanti dai diversi istituti di credito e dai loro intermediari.

Fondo pensione giapponese guadagna 113 miliardi in un anno

 Di guadagni stellari sui mercati finanziari oggi giorno se ne sentono tanti. Si tratta di profitti stellari che i grandi fondi di investimento speculativi, noti come hedge funds, riescono a realizzare nell’anno solare sfruttando le inefficienze dei mercati e seguendo il trend in maniera esemplare. Questa volta a far parlare di sé per i guadagni ottenuti in un solo anno non è il fondo speculativo di turno, bensì il fondo pensione pubblico giapponese. Fino a poco tempo fa non era certo noto per la sua aggressività, ma per la sua eccessiva prudenza.

Spread Btp-Bund sopra 300 sui massimi a 5 mesi

 Torna la febbre da spread. Il pericolo è concreto, visto che il differenziale tra i titoli di stato italiani a dieci anni e quelli di pari scadenza tedeschi è tornato sopra la soglia psicologica dei 300 punti base. Lo spread Btp-Bund ha toccato un top intraday a 311 punti base, salendo sui livelli più alti degli ultimi 5 mesi. Le difficoltà evidenziate dai bond governativi italiani si sono riflesse sul listino azionario milanese FTSE MIB, che ha chiuso con un lieve passivo.

Investire in borsa sarà ancora conveniente nei prossimi anni

 Le turbolenze degli ultimi giorni stanno facendo diminuire l’appeal dell’azionario agli occhi degli investitori internazionali. Tuttavia, secondo James Ross, responsabili degli investimenti azionari globali di AllianceBernstein, anche se le borse hanno cominciato a “ballare” conviene ancora investire sulle azioni, in quanto le valutazioni correnti non sono care. Lo strategist ricorda che “il quantitative easing ha creato un ambiente artificiale in cui le azioni e i bond hanno potuto crescere contemporaneamente”. Tuttavia, secondo l’esperto questo trend non potrà proseguire anche in futuro.

Come investire con l’inflazione ai minimi

 Fino a qualche mese fa l’inflazione era lo spauracchio tanto temuto dai policy makers, a causa delle continue iniezioni di liquidità effettuate dalle banche centrali. Oggi, invece, si teme un’accelerazione delle pressioni deflazionistiche, in un contesto macroeconomico caratterizzato da crescita modesta ed elevata disoccupazione sia negli Usa che in Europa. La parabola dell’inflazione è davvero molto strana, considerando che oggi è appena superiore all’1% in Italia e in Europa. Investire con l’inflazione ai minimi compota strategie di investimento leggermente diverse, rispetto a quando l’inflazione cresce a un tasso più elevato.

Su quali small & mid cap europee investire nel 2013 secondo Citi

 Gli esperti della banca d’affari americana Citigroup hanno selezionato 10 titoli di società europee a piccola e media capitalizzazione, che da inizio anno hanno registrato una performance media del 9% e che al momento vengono scambiate a 14,3 volte gli utili stimati nei prossimi 12 mesi. Rispetto alla media a 15 anni queste azioni di small & mid cap trattano con un premio di appena il 5%. Citi sottolinea che le valutazioni correnti potrebbero sembrare già piuttosto elevate, ma gli specialisti dell’istituto di credito statunitense intravedono ancora potenziali margini di upside.

Come investire sui bond se i tassi tornano a salire

 La preoccupazione maggiore per gli investitori nella seconda parte del 2013 sarà senza alcun dubbio la possibilità di rivedere i tassi di interesse a lungo termine risalire la china dopo anni di declino. Un assaggio è avvenuto già tra fine maggio e metà giugno, con i mercati in balìa della volatilità non appena è avvenuto un primo movimento rialzista dei tassi degno di nota. Si teme che la Fed possa fare un passo indietro sul piano di quantitative easing già dopo l’estate.

Quali sono i mercati emergenti più a rischio nel 2013

 L’andamento dei mercati emergenti nei primi cinque mesi e mezzo dell’anno è stato piuttosto deludente. Ci si aspettava di più soprattutto dai BRIC, ovvero Brasile, Russia, India e Cina, le grandi potenze economiche emergenti nel panorama del commercio internazionale. Il rallentamento delle economie occidentali e l’incertezza sulle strategie di politica monetaria della Fed hanno favorito la frenata di molti paesi emergenti, che hanno sperimentato un forte rallentamento della crescita. Molti paesi hanno rafforzato le misure anti-shock, in particolare le riserve valutarie, ma i rischi di crolli sono reali.

Cos’è il quantitative easing?

 Dopo lo scoppio della crisi finanziaria del 2008, le banche centrali di tutto il mondo hanno messo in campo misure non convenzionali di politica monetaria per stimolare le economie nazionali. La misura più importante e significativa è quella che prende il nome di quantitative easing, ovvero allentamento monetario. Si tratta di un meccanismo di immissione di liquidità nel sistema economico-finanziario, attraverso l’acquisto da parte delle banche centrali di azioni, titoli di stato e altre securities detenuti da banche, assicurazioni e altri investitori privati con effetti positivi sul bilancio di questi ultimi.

Grecia diventa un “mercato emergente”

 La Grecia è stata retrocessa a “paese emergente” da “paese sviluppato”. Ecco, dunque, uno degli effetti più significativi della grave crisi del debito sovrano che ha messo il paese ellenico in ginocchio sia economicamente che finanziariamente, trascinandolo a un passo dalla bancarotta più totale e all’uscita dall’euro. E’ stato Msci a eliminare la Grecia dall’indice dei paesi sviluppati e a declassarla in quello dei mercati emergenti. Lo spostamento di Atene dall’indice benchmark delle economia più mature senza un precedente importante, in quanto non si era mai vista una retrocessione da paese sviluppato a paese emergente.

Come investire in borse emergenti nella seconda parte del 2013

 I primi 5 mesi dell’anno sono stati molto deludenti per l’investimento nei mercati azionari dei paesi emergenti. Eppure, se si guarda al lungo periodo, le borse emergenti hanno sperimentato performance molto significative. Osservando l’andamento dell’indice Msci World, negli ultimi 10 anni il rendimento medio annualizzato è stato di poco superiore al 14%, se lo yield viene espresso in euro, e del 15% se si considera l’effetto-valuta. La crisi finanziaria del 2008 ha messo a dura prova la tenuta di queste borse, che per un paio d’anni hanno evidenziato grande sofferenza.

Come investire sulle obbligazioni nel 2013 secondo Exane Bnp Paribas

 Il mercato obbligazionario sta vivendo una fase delicata, in quanto tra gli investitori iniziano a sorgere dubbi sulla sostenibilità del rally dei bond in uno scenario che vede la Fed pronta a rivedere le sue strategie di politica monetaria e il Giappone lanciare una massiccia campagna acquisti di asset per portare l’inflazione al 2% nel giro di un paio d’anni. A maggio ha preso il via una decisa correzione dei prezzi di bond governativi e titoli di stato, che tra l’altro ha messo in difficoltà anche l’azionario globale.