Come investire in borsa in uno scenario di bassa crescita economica

 Da inizio anno l’investimento in borsa che ha pagato di più è stato quello sull’azionario di qualità (Stati Uniti, Germania, Regno Unito) e sui settori più difensivi, escluso quello delle utility. In un contesto di bassa crescita economica, Wall Street e Francoforte hanno toccato i massimi storici e solo sul finire di maggio hanno iniziato una correzione. Il comparto dei beni di largo consumo, farmaceutico e delle telecom hanno fatto nettamente meglio rispetto a settori maggiormente legati al ciclo economico. A Piazza Affari si sono distinti i titoli industriali.

Correlazione tra borse e materie prime terminata nel 2013

 L’andamento delle materie prime nei primi sei mesi del 2013 è stato molto deludente. Da inizio anno l’indice generale CRB ha perso il 3,5%, anche se le performance sono state molto diverse tra le varie commodity. Alcune hanno messo a segno perdite rilevanti, come l’oro, l’argento e il rame; altre, come il petrolio, hanno registrato continui alti e bassi in un clima di forte volatilità. Ad ogni modo il flop delle commodity può essere attribuito a tre fattori fondamentali. In primis, la fragile ripresa economica frena le aspettative degli investitori.

Mercati finanziari in balìa del trading ad alta frequenza

 La settimana che si si appresta a lasciare alle spalle è stata caratterizzata da eventi macroeconomici di grande rilievo, come i tassi della Bce (giovedì) e i dati sul mercato del lavoro americano (venerdì). In queste due giornate i mercati finanziari hanno sperimentato movimenti particolarmente esasperati, con la volatilità che si è impennata su livelli completamente fuori il controllo degli investitori. A quanto pare, nell’isteria mostrata da valute, bond e azioni c’è il solito zampino del trading ad alta frequenza, eseguito con programmi automatici installati sui computer dei grandi fondi speculativi.

Opa Camfin a 0,8€ con delisting delle azioni

 E’ di oggi la notizia ufficiale del divorzio tra i soci di Camfin, la holding a capo di Pirelli & C., ovvero Marco Tronchetti Provera e la famiglia Malacalza. La quota diretta detenuta in Camfin del 12,36% è stata ceduta alla newco che dovrà poi lanciare l’Opa sulla controllante del gruppo della Bicocca. Nella newco sarà conferita anche la quota indiretta del 13,2%, detenuto attraverso la Gpi, finanziaria a monte di Camfin. La trattativa tra Tronchetti Provera e i Malacalza si è finalmente conclusa con una transazione, aprendo così le porte all’Opa su Camfin.

Azioni europee che guadagnano con l’euro debole

 Un euro debole può diventare un vantaggio per le aziende che operano in gran parte sui mercati internazionali. Al momento la moneta unica è ancora tonica nei confronti delle principali valute, complice la politica monetaria meno espansiva della Bce rispetto ad altre banche centrali (in particolare Fed e BoJ). Tuttavia, se Draghi dovesse continuare a tagliare i tassi o se dovesse riemergere il problema del debito pubblico, l’euro potrebbe indebolirsi molto e favorire alcune aziende del Vecchio Continente. Morgan Stanley ha elencato 10 blue chip meglio impostate per sfruttare un euro debole.

Quali rischi per le borse mondiali dall’instabilità di Tokyo?

 Doccia fredda per l’indice Nikkei della borsa nipponica, che nel giro di una settimana ha perso il 15% facendo salire sull’ottovolante i mercati finanziari mondiali. Nella seduta di ieri la borsa di Tokyo perde più del 5%, allontanandosi dai massimi più alti degli ultimi cinque anni e mezzo di 15.942 punti. Ora gli investitori temono un effetto boomerang sulle altre borse e un clamoroso flop dell’Abenomics, ovvero il programma di politica economica messo a punto dal premier Abe per rilanciare l’economia giapponese dopo un ventennio di stagnazione.

Inter FC vicina alla cessione agli indonesiani

 La società calcistica Inter FC, controllata dalla famiglia Moratti, potrebbe essere vicina alla cessione a un gruppo indonesiano guidato dal businessman Erick Thohir. Secondo indiscrezioni di stampa, il patron dell’Inter, Massimo Moratti, e l’imprenditore asiatico si sarebbero incontrati di persona già la scorsa settimana e avrebbero posto le basi per una trattativa. Moratti sta seriamente pensando alla proposta giunta dal gruppo indonesiano, che secondo fonti vicine al dossier sarebbe disposto a versare circa 260 milioni di euro per rilevare l’80% della società.

Come investire sulla borsa tedesca con Dax record

 A Wal Street sia l’indice Dow Jones che l’S&P500 sono sui massimi di sempre. In Europa l’unico listino azionario ad essere su livelli record è il Dax30 di Francoforte. Dietro il boom della borsa tedesca c’è soprattutto la tenuta dell’economia, in una fase storica molto difficile per i paesi occidentali, ma anche la forza dell’industria e la presenza di poche banche nel paniere Dax30. Il listino teutonico è salito sopra 8.550 punti, superando i massimi del 2007, ovvero i livelli pre-crisi. Vale ancora la pena puntarci?

Rischio bolle finanziarie sui mercati

 Qualche giorno fa il direttore generale della Banca dei Regolamenti Internazionali (BRI), Jaime Caruana, ha spiegato in un meeting a Londra che le politiche ultra-espansive delle banche centrali generano spesso rischi per la stabilità dei mercati finanziari. Caruana ha ricordato che “lo stimolo monetario può riversarsi sulle quotazione finanziarie (asset prices) e sull’indebitamento delle imprese (leverage) prima di influenzare i prezzi di beni e servizi”. Una situazione di questo tipo può creare squilibri finanziari pericolosi. Un altro rischio arriva poi dalla globalizzazione dei mercati finanziari.

Germania porto sicuro per gli investimenti

 La Germania continua ad essere il paese in grado di attrarre i grandi investitori internazionali, sia nei momenti di maggiore euforia dei mercati finanziari sia quando scoppiano pericolose turbolenze. Sebbene l’economia tedesca stia rallentando vistosamente, complice la recessione nella maggior parte dei paesi dell’area euro, la fiducia delle imprese tedesche resta elevata, come dimostrata dall’indice Ifo business climate pubblicato giovedì scorso. Il costo del debito di Berlino è la metà di quello americano e sei volte più basso di quello italiano. La borsa di Francoforte è ai massimi di sempre.

Mediobanca Sintesi nuovo bond retail in euro e dollari

 Mediobanca torna sul mercato obbligazionario retail con un’emissione di titoli strutturati denominati in euro e in dollari, che potranno essere acquistati a partire da lunedì 27 maggio 2013 sulla piattaforma MOT di Borsa Italiana. Il nuovo bond della banca di Piazzetta Cuccia si chiama Mediobanca Sintesi e presenta come scadenza 21 novembre 2021. Per ciò che concerne lo yield, il primo anno è prevista una cedola fissa semestrale del 5% lordo (in euro) o del 6% (in dollari americani). Dal secondo anno il rendimento sarà agganciato agli indici di borsa.

Consigli per investire nel settore telecom nel 2013

 Il settore delle telecomunicazioni non riesce ad attrarre particolarmente l’attenzione degli investitori. Lo Stoxx europeo delle tlc guadagna circa il 4,5% da inizio anno, mentre lo Stoxx 600 delle grandi capitalizzazioni europee ha registrato una performance più che doppia nello stesso arco temporale. Tuttavia, bisona ricordare che negli ultimi 12 mesi il risultato medio si aggira intorno al 26%, che ha consentito tra l’altro di recuperare buona parte delle perdite accumulate negli anni precedenti. Secondo i gestori di fondi, il settore delle tlc farà peggio del mercato.

Migliori azioni di borsa per sfruttare la crescita dei mercati emergenti

 Le azioni europee che sono riuscite a performare meglio in borsa e a resistere alla crisi economica sono quelle esposte ai migliori mercati emergenti, in particolare quelli asiatici. D’altronde, questi paesi ad elevato tasso di crescita, mostrano una popolazione in aumento e una classe media con capacità di spesa sempre maggiori. I nuovi ricchi sono in costante crescita, il processo di urbanizzazione è in pieno sviluppo e la domanda di energia, servizi sanitari, beni di lusso, infrastrutture e risorse naturali non accenna a diminuire.

Facebook flop in borsa a un anno dall’Ipo

 A un anno dalla quotazione di Facebook in borsa, il bilancio per il social network non è affatto entusiasmante. Quella che era stata indicata come l’Ipo del secolo, la più attesa da investitori e analisti finanziari di tutto il mondo è stata finora un vero e proprio flop. Il titolo ha perso quasi un terzo del suo valore di borsa: collocato a 38 dollari, oggi ne vale solo 26 (la chiusura di venerdì indicava un prezzo di 26,25 dollari). A inizio settembre 2012 il titolo toccava il record negativo di 17,55 dollari.