Exor prepara investimenti fino a un miliardo di euro

 Exor, holding della famiglia Agnelli che controlla il gruppo Fiat, è pronta a mettere sul tavolo nuove risorse per investimenti per una cifra compresa tra i 500 milioni e un miliardo di euro. Ieri l’assemblea degli azionisti ha approvato il bilancio 2011, terminato con un utile netto di 58,7 milioni di euro e con un monte-dividendi da 80 milioni di euro. Exor guarda con interesse sia al mercato europeo che nelle Americhe, dopo che l’operazione Formula Uno non è andata a buon fine in quanto ritenuta eccessivamente onerosa.

Emissione bond in yuan verso record 2012

 Le obbligazioni denominate in yuan cinesi continuano a riscuotere grande interesse tra gli investitori. A Hong Kong è boom per le “dim sum bond”, cioè le obbligazioni che Pechino ha intenzione di collocare sulla piazza finanziaria di Hong Kong, direttamente o attraverso istituzioni controllate. Secondo indiscrezioni provenienti dalla stampa locale, sarebbe al vaglio l’idea di emettere un bond celebrativo del 15-esimo anniversario della riunificazione della città-stato di Hong Kong alla Cina, avvenuta il 1 luglio 1997. Inoltre la Cina ha intenzione di allungare la curva dei rendimenti, in quanto finora le scadenze non superano quasi mai i dieci anni.

Telecom Italia viene sfidata dai fondi di Cdp nella banda larga

 Il Fondo strategico italiano (Fsi) della Cassa Depositi e Prestiti (Cdp), a cui si affianca il Ministero dell’Economia attraverso Fintecna, ha intenzione di investire massicciamente nella fibra ottica italiana. Il piano prevede una forte cooperazione con la F2i di Vito Gamberale, grazie ad un investimento nel progetto della “Grande Metroweb”. Quest’ultima possiede già la più grande rete di fibre ottiche in Europa nell’area metropolitana di Milano. Il Fsi finanzierà la nuova rete, proponendo il modello di business di Metroweb in altre 30 città della penisola.

Investire in titoli di stato con rendimento nullo

 La crisi dei debiti sovrani e i timori di un collasso dell’euro nel medio termine stanno spingendo sempre più ad acquistare titoli di stato percepiti come free risk, che però non offrono alcun rendimento sul capitale investito. Si tratta del cosiddetto fly to quality, letteralmente volare verso la qualità. E’ un contesto di mercato che vede gli investitori acquistare strumenti finanziari con rendimenti reali negativi (cioè depurati dal tasso di inflazione), con l’obiettivo di preservare il capitale piuttosto che cercare un ritorno fisso dal capitale investito.

AdR auto-denuncia disservizi aeroporto Fiumicino

 L’amministratore delegato di Aeroporti di Roma (AdR), Lorenzo Lo Presti, lancia l’allarme per l’aeroporto di Fiumicino. Secondo il ceo della società di gestione dello scalo capitolino, a Fiumicino si “è al limite della capacità operativa e a rischio di frequenti black-out”. Lo Presti ha fatto sapere che già lunedì c’è stato un black-out con interruzione di energia elettrica, poco prima delle ore 8 del mattino, che è durato circa 26-27 minuti. Il black-out ha pesato soprattutto sul Terminal 1, per cui i clienti di Alitalia sono stati tra i più penalizzati.

Asta bond tedeschi a cedola nulla

 La crisi dei debiti sovrani nella zona euro sta creando una serie di anomalie sui mercati finanziari. Prima tra tutte c’è senza dubbio l’offerta di quei titoli di stato percepiti come free risk a tassi nulli. A generare questa anomalia è il fly to quality (letteralmente “fuga verso la qualità”), che sta spingendo sempre più gli investitori a proteggere il proprio capitale acquistando i costosissimi titoli di stato tedeschi senza preoccuparsi dei rendimenti nulli. Oggi ci sarà l’asta degli Schatz a 2 anni per 5 miliardi di euro, che avrà la peculiarità di avere una cedola nulla.

Come proteggersi dai ribassi delle borse

 La parola d’ordine che oggi risuona frequentemente tra i risparmiatori è “protezione”. Le turbolenze sui mercati finanziari e le aspettative di forte rallentamento economico nei prossimi 2-3 anni si mescolano con la crisi dell’euro e lo spettro di un’uscita della Grecia dalla moneta unica. Senza dimenticare la grave crisi bancaria in Spagna, il possibile effetto-contagio sull’Italia e i recenti timori per la forte esposizione sui derivati di JP Morgan. Quanto basta per spingere gli investitori, grandi e piccoli, verso una maggiore protezione del capitale.

Rischio derivati sui mercati finanziari

 Il recente scandalo legato alle attività di trading sui derivati di JP Morgan, che ha collezionato una perdita pari a oltre 2 miliardi di dollari in circa 6 settimane, ha fatto tornare a galla il timore che questo mercato sia troppo grande per essere controllato e che le banche d’affari siano in grado di mettere in piedi scommesse speculative altamente rischiose senza dover dare conto a nessuno, ma facendo tremare mezzo mondo quando le cose non vanno per il verso giusto.

La Consob multa pesantemente il Gruppo Burani

 Ben 229mila euro: è questo l’importo complessivo a cui ammontano le sanzioni pecuniarie che sono state comminate dalla Consob (Commissione Nazionale di Società e Borsa) al gruppo Burani. Qual è il motivo per una multa così salata? La commissione ha appurato che la società operante nel mondo della moda non ha provveduto a comunicare al mercato alcune operazioni importanti per quel che concerne strumenti derivati e titoli azionari che fanno capo a Mariella Burani Fashion Group. Si tratta, nello specifico, di attività finanziarie che sono state poste in essere in un arco di tempo ben preciso, vale a dire quello compreso tra il 2007 e il 2009. Cerchiamo di approfondire meglio i fatti per comprendere meglio come si è arrivati alla sanzione a cui si sta facendo riferimento.

La nuova obbligazione Step Up di Ubi Banca

 La giornata odierna sarà fondamentale per la negoziazione presso il DomesticMot di Borsa Italiana di un nuovo prodotto finanziario che reca la “firma” di Ubi Banca: il gruppo bancario bergamasco provvederà infatti a collocare un nuovo titolo obbligazionario del tipo Step Up che giungerà a scadenza nel 2014. Si tratta, nello specifico, di bond a tasso fisso che prevedono un incremento del valore della cedola in modo prefissato; la caratteristica principale di tali strumenti, dunque, è quella di una struttura cedolare piuttosto caratteristica, visto che si tratta di qualcosa che è variabile nel tempo, ma anche predeterminata in fase di emissione del titolo stesso. In aggiunta, come precisa il prospetto informativo dell’Unione delle Banche Italiane, le obbligazioni in questione sono state progettate per garantire degli interessi annui lordi, i quali verranno pagati in via posticipata il 30 aprile di ogni anno.

Investire in borsa attraverso Facebook

 Democratizzare il mercato azionario aprendo le porte della borsa a investimenti alla portata di tutti. E’ la missione di Loyal3, la startup californiana che permetterà alle società di mettere in vendita le azioni direttamente dalla propria pagina di Facebook, senza l’intermediazione di banche o broker e quindi senza pagare alcuna commissione. A partire da giugno 2012 i risparmiatori potranno acquistare i titoli delle società quotate in borsa, in pacchetti minimi da 10 dollari, con tre semplici click sul mouse. E’ una vera e propria rivoluzione che può far tremare le grandi banche di Wall Street.

Investimenti sui titoli di stato francesi sconsigliati da Natixis

 Secondo la banca d’affari francese Natixis, appartenente al gruppo Banque Populaire e Caisse d’Épargne (BPCE), l’attuale contesto di mercato è favorevole per essere “lunghi sull’Italia e corti sulla Francia”. Secondo Patrick Artus, chief economist di Naxitis e consigliere economico del governo transalpino, “l’attuale differenziale della curva dei rendimenti italiani rispetto alla curva francese consente un buon ritorno sui titoli di stato italiani in prospettiva dell’atteso restringimento, ma i vantaggi dell’Italia non sono soltanto finanziari”. A pesare sull’andamento degli Oat francesi è senza dubbio anche l’incertezza legata alle elezioni presidenziali, che contrappongono Nicolas Sarkozy a Francois Hollande.

Analisi rischio BTP Italia

 I titoli di Stato a breve (soprattutto) e a medio lungo termine italiani sono stati particolarmente gettonati durante il corso delle ultime aste. In particolare, il collocamento del BTP Italia del mese scorso è stato uno dei maggiormente attesi, generando una raccolta di 7,29 miliardi di euro che ha superato le attese degli analisti di mercato e, probabilmente, anche quelle del Ministero del tesoro.

Ma quale è il rischio reale del BTP Italia? Stando a quanto affermato dalla simulazione di Money Controller, il rendimento atteso annuo dello strumento finanziario è pari a 2,82 punti percentuali. Il VAR a 1 anno (ovvero, il value at risk) è invece pari a 14,71 punti percentuali. La deviazione standard (rischio) è infine pari a 11,35 punti percentuali, con un indice di Sharpe di 0,05. Cerchiamo ora di analizzare più nel dettaglio la valenza informativa di tali elementi statistici.

Audi ufficializza acquisto Ducati per 860 milioni

 Ieri l’accordo sembrava ormai prossimo alla definizione, ma non c’era ancora niente di certo. Ora è ufficiale. La casa automobilistica tedesca di Ingolstadt, la Audi, controllata dal gruppo Volkswagen, ha raggiunto l’accordo per assicurarsi l’azienda bolognese di motociclette Ducati dal fondo Investindustrial per circa 860 milioni di euro (70% in mano al fondo) più l’accollo dei debiti della società. Dal capitale di Ducati non uscirà soltanto Investindustrial, ma anche gli altri azionisti: Hospitals of Ontario Pension Plan (che ha in mano il 10% circa) e BS Investimenti (20%). Non appena ci sarà l’ok dalle autorità antitrust, Ducati parlerà tedesco.