Lo si era accennato già ieri, le banche italiane stanno cominciando a smuoversi dall’immobilismo che le ha caratterizzate nel corso del 2011: dopo Unicredit è stato infatti il turno di Monte dei Paschi di Siena, la quale è tornata in gran stile sui mercati internazionali, lanciando un titolo obbligazionario nuovo di zecca con una scadenza che predilige il breve termine, vale a dire due anni. Il mercato non poteva che rispondere in maniera entusiastica e i numeri hanno confermato questo interesse, visto che gli investitori hanno ordinato ben 2,5 miliardi di euro per quel che concerne tale bond, mentre l’offerta era stata fissata in un miliardo complessivo.
Investimenti
Unicredit lancia bond unsecured a cinque anni
Unicredit, tra gli istituti di credito più affermati del nostro paese e dell’intero continente europeo, ha deciso di soddisfare ampiamente gli obbligazionisti: in effetti, la banca di Piazza Cordusio ha fornito la propria approvazione per lanciare sul mercato un nuovo bond del tipo senior unsecured, con una scadenza di cinque anni e un ammontare complessivo che è stato fissato in 1,5 miliardi di euro. In aggiunta, lo spread relativo al rendimento offerto sarà pari a 345 punti base. Il prestito in questione potrà beneficiare senza dubbio della gestione di diverse altre banche, vale a dire Citigroup, Natixis e Société Générale, tanto che è già nota la domanda totale, 5,3 miliardi di euro, ovvero più di tre volte superiore all’offerta.
Le azioni di Facebook volano a quota 42 dollari
Forse non si può parlare di una nuova febbre dell’oro, ma l’interesse attuale degli investitori nei confronti dei titoli azionari di Facebook ci somiglia moltissimo: il celebre social network continua ad attirare su di sé un’attenzione fortissima, tanto che ormai il mercato secondario viene praticamente passato al setaccio alla ricerca di queste azioni così appetibili. Non è un caso, infatti, che il valore delle stesse sia aumentato in maniera esponenziale nel giro di un solo mese, addirittura da 34 a 42 dollari per titolo nei primi due mesi di questo 2012. L’offerta pubblica di vendita (Ipo in gergo anglosassone) è ancora incerta per quel che concerne la quotazione di mercato della stessa creatura fatta nascere da Mark Zuckerberg, si parla da tempo di 105 miliardi di dollari, ma al momento Yahoo sta seriamente mettendo in pericolo questa operazione così importante e tanto attesa dagli azionisti.
Accordo Snam Rete Gas con Fluxys
Snam Rete Gas e Fluxys hanno stretto un importante accordo che – secondo i principali osservatori del comparto energetico del vecchio Continente – condurrà la prima a divenire uno dei più importanti operatori delle attività regolate del gas in Europa. Questa mattina, infatti, Fluxys e Snam hanno annunciato di aver raggiunto un accordo che le condurrà a rilevare le partecipazioni che Eni attualmente detiene nella Interconnector, gruppo britannico che detiene diversi asset nel Nord dell’Europa.
In particolare, Snam e Fluxys rileveranno da Eni il 16,41% di Interconnector, proprietario del gasdotto sottomarino che unisce Regno Unito con il Belgio, il 51% della Interconnector Zeebrugge, che gestisce gli impianti di compressione, e il 10% di Huberator, società già controllata da Fluxys e gestore dell’hub di commercializzazione e smistamento del gas di Zeebrugge.
Unicredit vince causa contro Bernard Madoff
Unicredit mette a segno una importante vittoria legale nei confronti del finanziere Bernard Madoff. Stando a quanto affermato dal giudice del tribunale distrettuale di New York, Jed Rakoff, è da ritenersi bocciata la causa giudiziaria che era stata intentata nei confronti del gruppo bancario italiano da parte di Irving Picard, attuale curatore fallimentare del colosso creato da Madoff.
Stando alle motivazioni del rigetto da parte del tribunale, infatti, non sarebbero state provate le responsabilità di Alessandro Profumo (ex amministratore delegato di Unicredit) e dei suoi più stretti collaboratori, nel favorire la frode portata avanti dal finanziere americano. Buone notizie per l’istituto di Piazza Cordusio, quindi, e brutte – bruttissime – per il curatore del gruppo Madoff, che ha disperatamente cercato di recuperare 20 miliardi di dollari dalla banca italiana e dalle proprie divisioni internazionali.
Dividendo STM 2012 confermato
Sono ancora indiscrezioni, ma secondo quanto afferma il quotidiano economico finanziario Il Sole 24 Ore, ben presto potrebbero diventare certezze. Oggetto del rumor, la possibilità che STM possa confermare l’ammontare attuale del dividendo anche per l’esercizio in corso, con una mossa che permetterebbe pertanto agli azionisti di poter consolidare i vantaggi precedentemente acquisiti.
Secondo quanto scritto dal quotidiano, infatti, lo scorso fine settimana è stato utile ai vertici della società italo-francese per poter confermare il livello attuale della cedola, pari a un rendimento del 5,5%. Una decisione che sarebbe attesa da una buona parte degli osservatori, ma che sarebbe comunque in grado di sorprenderne altrettanti.
Nuovo bond Terna scadenza 2017
Terna ha reso noto di aver lanciato sul mercato una nuova emissione obbligazionaria in euro, a tasso di interesse fisso, con scadenza pari a 5 anni, per un controvalore pari a 1,25 miliardi di euro. Come precisato dalla stessa compagnia, l’operazione di lancio del nuovo bond quinquennale si inquadra nell’ottica di applicazione del proprio programma di Euro medium term note, finalizzato a ristrutturare la propria esposizione passiva sul medio lungo termine.
Come confermato da una nota della compagine, la nuova obbligazione avrà scadenza 17 febbraio 2017, e vanterà una cedola pari a 4,125 punti percentuali, con prezzo di emissione sotto la pari a 99,809 punti percentuali. Il titolo è stato prezzato con spread pari a 257 punti base rispetto al midswap.
Utili Eni 2011 a 6,89 miliardi di euro
Buona chiusura d’esercizio per Eni. Il gruppo ha infatti confermato di aver concluso il 2011 con un utile netto in crescita del 9% a quota 6,89 miliardi di euro, con il consiglio di amministrazione che ha così stabilito la distribuzione di un dividendo in favore agli analisti pari a 1,04 euro per azione, di cui 0,52 euro già distribuiti precedentemente come acconto.
Oltre a fornire elementi consuntivi sul 2011, la società guidata dall’amministratore delegato Paolo Scaroni ha altresì voluto tendere la mano a un 2012 che si preannuncia particolarmente dinamico sul fronte del giro d’affari, con la nuovissima scoperta di un giacimento di gas naturale all’interno di una vasta area offshore in Mozambico.
Spread tra Btp e Bund instabile
Giornata movimentata per lo spread, il differenziale di rendimento tra i titoli di Stato italiani, e quelli tedeschi. Attualmente il gap è intorno a quota 360 punti, ma il suo andamento è particolarmente instabile, condizionato dal rincorrersi di voci sulla potenziale risoluzione della crisi greca e, in modo più specifico, sulla variabilità d’esito della trattativa in corso tra l’Unione Europea e il governo di Atene.
L’Unione sta infatti aspettando un segnale chiaro dall’esecutivo ellenico per poter convocare l’Eurogruppo entro i primi giorni della prossima settimana, deliberando in tal modo la nuova tranche di aiuti (130 miliardi di euro) che permetteranno al Paese di rimborsare regolarmente i titoli di Stato in scadenza (l’appuntamento più importante è quello relativo alle scadenze di metà marzo), evitando in tal modo il default.
Facebook in Borsa con 5 miliardi di dollari
Che sarebbe successo ormai era scontato; il social network che ha conquistato internet sembra essere ormai giunto alla svolta che vede la fine della gestione privata a favore di un ingresso in Borsa a Wall Street, per consolidare i risultati raggiunti fin’ora ed aprire nuove vie di crescita. Il potenziale di un social network così diffuso è estremamente alto e proprio per questo bisogna fare passi lenti e lunghi per sfruttare ogni minima possibilità.
Il proprietario fondatore Mark Zuckerberg ci ha abituato a cambiamenti diluiti nel tempo ma sopratutto implementati con il contagocce e questo “modus operandi” sembra essere rispettato anche nella gestione finanziaria dell’impero legato a Facebook; le prime indiscrezioni di Novembre scorso parlavano di 10 miliardi di dollari di IPO (offerta pubblica iniziale) mentre i rumors di oggi vedono questa quota dimezzata a 5 miliardi. Se questo potrebbe essere scambiato per un segno di debolezza, chiariamo subito che non è esattamente così; piuttosto si tratta di una mossa estremamente prudente che consente a Mark ed al suo staff di sondare il terreno e valutare effettivamente le possibilità di crescita dal punto di vista finanziario, valutando anche la risposta del mercato dopo il collocamento e l’eventuale partecipazione dei colossi della finanza.
Rendimento Bond portoghesi vola al 21%
Vola il rendimento dei bond portoghesi: la chiusura dell’asta sui titoli di Stato a cinque e dieci anni conferma infatti i timori di un possibile allargamento della crisi del debito dalla Grecia alle economie maggiormente precarie (e il Portogallo è certamente tra queste), incrementando il livello di rischio percepito per il debito sovrano e, di conseguenza, il rendimento che è necessario attribuire ai titoli di Stato affinchè possano essere efficacemente collocati sui mercati europei.
I mercati finanziari hanno così penalizzato fortemente Lisbona, sulla scia del timore che il Paese possa essere presto costretto ad affidarsi ad un secondo piano di aiuti internazionali, o a valutare una forma di ristrutturazione straordinaria del proprio debito, proprio come avvenuto ad Atene.
Si allontana l’ipotesi opa per Impregilo
Impregilo rimane al centro delle cronache finanziarie per conoscere il destino a cui andrà incontro: le indiscrezioni di stampa di ieri mettevano chiaramente in luce tre opzioni da sfruttare per quel che riguarda il gruppo Salini. In pratica, le alternative possibili riguardano il blocco di tutte le operazioni straordinarie e della quota di capitale (attualmente al 15-20%), la presentazione in assemblea e la richiesta esplicita di rinnovare i vari organi societari che la compongono e addirittura non viene esclusa nemmeno l’offerta pubblica di acquisto (opa) di tipo volontario, anche se per il momento si è piuttosto lontani dal limite del 30%. I costruttori romani sono infatti i primi azionisti della spa lombarda e sono ben consapevoli che qualsiasi tipo di operazione finanziaria (acquisto di titoli azionari in primis) deve essere opportunamente comunicata.
Asta titoli di Stato con il fiato sospeso per la Francia
Giornata di attesa per la Francia. Parigi sta infatti collocando sul mercato i propri titoli di Stato: un appuntamento ampiamente previsto, che dovrebbe permettere ai transalpini di ottenere 8,7 miliardi di euro di prestito. L’esito dell’asta appare tuttavia piuttosto incerto (nonostante qualche indiscrezione positiva degli ultimi minuti) a causa del comportamento dell’agenzia di rating Standard & Poor’s, che venerdì scorso, a piazze finanziarie chiuse, aveva declassato Parigi privandola della storica tripla A.
Proprio in vista dell’appuntamento di questa mattina, Sarkozy aveva mostrato chiaramente di non gradire il comportamento degli analisti della società di rating statunitense, arrivando a sostenere a denti stretti che il loro giudizio non era rappresentativo del reale stato di salute dell’economia e dei conti pubblici del Paese.
Come investire nei titoli di Stato
Il 2011 dal punto di vista finanziario sarà ricordato sicuramente per la tensione sui titoli del debito pubblico, con particolare riferimento alla famosa scadenza a 10 anni dei BTP Italiani che ha fatto discutere per il differenziale con il Bund. L’alto rendimento raggiunto su certi prodotti non veniva visto dal 1997 ed ha contribuito ad aumentare la paura della recessione, sempre più vicina anche grazie all’inefficacia della BCE sul piano Europeo.
Per quanto le tensioni siano sempre maggiori ed il rischio di default per l’Italia è una delle voci più discusse di questo anno quasi concluso possiamo sicuramente dire che i titoli di Stato venduti con questi rendimenti sono interessanti; non è la prima volta che si raggiungono e per capitali medio-alti rappresentano di certo un tassello importante nella composizione del portafoglio personale di investimento a breve e lungo termine.