200 milioni per le PMI che scelgono di investire nel risparmio energetico

Il Ministero per lo Sviluppo Economico ha emanato un bando per la promozione dell’uso delle fonti rinnovabili per la produzione di energia elettrica e termica tramite agevolazioni ed incentivi alle piccole e medie imprese. Sono previsti contributi a quei progetti che presenteranno lo sviluppo di prodotti e servizi innovativi e potranno essere di due tipologie:
  • ad alto potenziale innovativo: settore fotovoltaico o termodinamico, bioenergia e enrgia proveniente dai rifiuti ed idrogeno.
  • ad alto potenziale applicativo: settore eolico, i materiali ad alta efficienza per l’edilizia e l’architettura bioclimatica, le tecnologie avanzate per l’illuminazione, gli elettrodomestici a risparmio energetico.
La pubblicazione del Bando è prevista per fine aprile e si rivolge alle imprese che operano in tutti settori ad eccezione di quelli connessi all’agricoltura, alla silvicoltura e alla pesca.

Italcementi-Calcestruzzi nomina nuovo Cda: dura nota dell’amministratore giudiziario

Associazione mafiosa e falso in bilancio, queste le accuse con cui i pubblici ministeri della Direzione distrettuale antimafia di Caltanissetta hanno iscritto nel registro degli indagati la Calcestruzzi spa, l’azienda del gruppo Italcementi . Inoltre Calcestruzzi è accusata di aver usato miscele di calcestruzzo «allungate» e di bassa qualità per risparmiare e creare al contempo fondi neri che in Sicilia rappresentavano il trenta per cento del fatturato e sarebbero stati utilizzati per finanziare i clan mafiosi, mentre nel resto d’Italia avrebbero avuto scopi ancora da accertare.

Parmalat: rinviata udienza al 16 maggio

Sono passati quattro anni e tre mesi da quando Calisto Tanzi, ex patron della multinazionale di Collecchio, fu arrestato all’aeroporto di Malpensa di ritorno da un viaggio in Sudamerica. L’accusa: bilanci truccati e dubbie coperture finanziarie. Secondo quanto sostengono i Pm Vincenzo Picciotti, Paola Reggiani e Lucia Russo, che hanno chiesto e ottenuto il rinvio a giudizio tanto degli ex amministratori e sindaci della società di Collecchio, quanto di revisori contabili ed esponenti del mondo bancario e finanziario italiano. Due le accuse agli ex ragionieri del gruppo dirigente di Calisto Tanzi: il concorso in bancarotta fraudolenta e l’associazione per delinquere.

Quattordici miliardi di euro di ‘buco’ accertato, 200mila i risparmiatori danneggiati di cui 33mila probabili parti civili, 56 imputati, 125 udienze previste e circa 10 milioni di pagine di documenti. Sono alcuni dei numeri del “processo del secolo”. Il tribunale di Parma, dopo aver sentito alcuni giorni fa le parti, ha deciso di rinviare l’udienza del processo Parmalat al 6 maggio. Un’altra udienza è già fissata il 13 giugno. Questo si è reso necessario, secondo il presidente del collegio dei giudici, Eleonora Fiengo, per

meditare adeguatamente dal momento che le richieste della difesa dei 65 imputati e quelle della Procura, necessitano di un ulteriore approfondimento.

Blue Chips italiane: Telecom, Enel e Fiat

Per chi gioca a poker le blue chips sono le fish blu, quelle che hanno il valore più alto. La borsa è in effetti un gioco d’azzardo e le blue chips sono le azioni “meno azzardate”, quelle più sicure, perchè delle grandi società, con una storia alle spalle di solidità e stabilità, e, in teoria, una garanzia per chi vi investe.

Le blue chips sono così definite in base al volume degli scambi che le riguardano e alla loro popolarità, quindi della loro presenza nei portafogli degli investitori. Sono tutte società ad alta capitalizzazione. Le blue chips appartengono principalmente agli indici S&P Mib e Midex, e sono 84 circa, per una capitalizzazione totale pari a 772 miliardi.

Nelle scorse giornate i mercati sono nuovamente scesi al ribasso, fino a registare nuovi minimi dell’anno. Attendersi una ripresa dei mercati a breve risulta improponibile, quello in cui è possibile sperare è un mese di marzo ed aprile senza brutte sorprese e con “un po’ di respiro per la borsa”. Vediamo come si stanno comportando alcune tra le principali blue chips italiane e cosa potremme aspettarci nel prossimo futuro.

Finanza etica, profitto a tutti i costi?

I nostri principi ed i nostri valori influenzano indubbiamente ogni azione della nostra vita ed ogni scelta. Se abbiamo dei risparmi è vogliamo investirli la scelta del fondo o della società dovrebbero essere altrettanto coerenti con tali valori. Ma come è possibile mettere in atto una finanza etica, quando finanza da sempre è sinonimo di profitto a tutti i costi, reddito massimo come unico obiettivo? Il modo c’è da qualche tempo a questa parte e si chiama finanza etica in Italia, socially responsible investment negli Stati Uniti e ethical investment in Gran Bretagna.

La finanza etica non è “beneficienza”, anch’essa mira ad un profitto, con la differenza che esso non è la sola ragione che spinge ad investire. Purtroppo gli istituti finanziari e le società che operano nel campo degli investimenti hanno velocemente compreso che la finanza etica avrebbe potuto attirare capitali di risparmiatori altrimenti diffidenti rispetto alla classica finanza cosicchè abbiamo assistito ad un moltiplicarsi di fondi di investimento con finalità “sociali” o semplicemente definiti etici, senza una reale motivazione.

Nella finanza etica è necessario essere ben consapevoli di “che fine fanno i miei soldi” quanto e forse anche di più di quando facciamo un normale investimento. Cerchiamo di capire quindi quando un investimento può essere realmente etico.

Covered warrants: cosa sono?

Anche il mercato della finanza ha le sue mode, inutile negarlo, e negli ultimi tempi vanno molto i covered warrants, ma che cosa sono veramente? E sono davvero così redditizi?

I covered warrants sono uno strumento finanziario che fa parte della categoria dei derivati, di cui già abbiamo parlato, e di cui abbiamo già messo in evidenza anche i pericoli. Un covered warrant è un vero e proprio contratto a termine, tramite il quale acquistare, o vendere, un sottostante alla scadenza determinata.

Scaduto il contratto l’investitore può guadagnare incassando la differenza tra il prezzo stabilito ed il prezzo di mercato. I cw consentono all’investitore di scommettere sui derivati senza disporre di grossi capitali e di usufruire allo stesso tempo dell’effetto leva, il quale permette di fare anche grossi guadagni, mentre in caso di perdite, queste non superano il controvalore del premio pagato, ma sono più frequenti di quanto uno possa immaginare inizialmente.

Comprare casa: meglio aspettare?

Basta scorrere una qualunque rassegna stampa sul mercato immobiliare italiano della prima metà del 2007 o del 2006 per rendersi conto che i prezzi delle case avevano intrapreso un trend di crescita che sembrava inarrestabile. Negli ultimi 9 mesi però la situazione è decisamente cambiata, quasi capovolta. Cerchiamo di capirne qualcosa di più.

La crisi immobiliare Usa (sommata ovviamente al deprezzamento del dollaro) ci ha portato a scrivere di quanto potesse essere conveniente ora come ora investire “nel mattone” oltreoceano. Ma l’Italia sta per seguire le orme del gigante Stati Uniti?

Secondo quanto rivelato dall’osservatorio di Tecnocasa l’inversione del trend è in atto dal secondo semestre 2007, con i prezzi delle case nelle grandi città in calo medio dell’1,5%. Erano anni che i prezzi non accennavano a fermare la propria crescita ed un calo, seppure di “piccola entità” significa un cambiamento di rotta.

Cina: inflazione in crescita da 11 anni, diminuisce la massa monetaria

In Cina rallenta la crescita della massa monetaria segnando a febbraio un +17,5% rispetto all’anno precedente. Lo comunica la Banca Popolare della Cina sul suo sito web. Il dato segue il +18,9% registrato a gennaio ed è leggermente inferiore al +17,8% atteso dagli economisti. Gli investimenti diretti stranieri in Cina a febbraio hanno evidenziato un aumento del 38%, alimentando i timori per la crescita della liquidità e dell’ inflazione. Rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente gli investimenti stranieri sono saliti all’equivalente di 6,9 miliardi di dollari, facendo totalizzare nei primi due mesi del 2008 un rialzo del 75% a 18,1 miliardi di dollari.

Bear Stearns lancia il primo ETF a gestione attiva

Negli Stati Uniti gli ETF (una via di mezzo tra azioni e fondi) hanno registrato una crescita esponenziale negli ultimi 10 anni, soprattutto a partire dal 2000. Il numero ha raggiunto le 124 unità, con un patrimonio domestico passato dai 2 miliardi di dollari del 1993 ai 92,8 miliardi di dollari di fine febbraio 2003, secondo le cifre diffuse dalla Investment Company Institute (ICI), l’associazione nazionale americana delle società di investimento registrate presso la SEC. Lunedì 30 settembre 2002 gli ETF hanno fatto il loro debutto anche a Piazza Affari sul segmento MTF del Mercato Telematico Azionario italiano. Gli Exchange Traded Funds attualmente quotati sono 10, di cui 3 su indici USA (S&P 500; MSCI USA Information Technology; Dow Jones Industrial Average), la capitalizzazione degli strumenti sfiora i 3 miliardi di Euro (2973,56 milioni di Euro).

Bear Stearns Asset Management Inc. ha annunciato in questi giorni il lancio sull’American Stock Exchange del primo ETF a gestione attiva: il Bear Stearns Current Yield Fund. L’ETF, che sarà negoziabile dal 18 marzo prossimo, ha un costo totale annuo massimo (almeno sino al 10 marzo 2009) dello 0,35% e prevede di distribuire mensilmente i dividendi. L’ETF, costituito sotto forma di Delaware Statutory Trust, può investire in un’ampia varietà di titoli denominati in dollari, anche di enti stranieri: obbligazioni di Stato, governative, bancarie e societarie, emissioni di debito delle amministrazioni locali statunitensi, ABS e MBS (titoli obbligazionari i cui pagamenti delle cedole e della parte di capitale sono garantiti da un complesso di mutui ipotecari), titoli illiquidi (sino al 15%), strumenti del mercato monetario, derivati.

Pirelli Tyre torna a casa

Prima metà della seduta di Borsa oggi con protagonista assoluto Pirelli, +2,36% a 0,6555. A far volare alto il titolo la notizia della riacquisizione di Pirelli Tyre Spa.

Il 38,9% del produttore di pneumatici era nelle mani di Speed Spa dall’agosto 2006. Il consorzio di istituti finanziari ( Mediobanca, Unicredit, Intesa San Paolo, Lehman Brothers, Jp Morgan, Banca Leonardo) ha ricevuto un esborso cash di 434,4 milioni di euro ed ha ottenuto che Pirelli si accollasse 401 milioni di euro di debito.

Quasi due anni fa Speed Spa aveva acquisito la quota per 740 milioni, mentre ora il suo valore si attesta sugli 835 milioni di euro. Sull’accordo la data di ieri, ma indiscrezioni in merito erano già nell’aria, ed il mercato aveva dato già segni di gradimento, gradimento amplificato oggi dal fatto che gli analisti attribuivano a Pirelli Tyre un valore sugli 850-900 milioni.

Le tipologie di rischio

In finanza non si fa altro che parlare di rischi: rischio di cambio, investimenti ad alto rischio, strumenti finanziari a basso rischio etc. Con questo articolo cercheremo di fare luce su tre tipologie di rischio: il rischio di tasso (d’interesse), il rischio di mercato ed il rischio di credito.

Il rischio di tasso: rappresenta il rischio di variazione della struttura a termine dei tassi di interesse ed è costituito dall’effetto sul suo prezzo di questa variazione. L’effetto che la variazione dei tassi può avere sul vostro titolo cambia in base a fattori come il tasso cedolare, la possibilità di ottenere un rimborso anticipato.

Sono sensibili a questo rischio le obbligazioni, soprattutto quelle a tasso fisso, e a lunga scadenza. Il tasso di interesse è una variabile in continuo mutamento ed i soggetti che maggiormente li influenzano sono le banche centrali, come abbiamo potuto vedere negli ultimi mesi.