Cofondatore Ethereum: criptovalute bombe ad orologeria

Criptovalute? Bombe ad orologeria secondo il cofondatore di Ethereum, Charles Hoskinson. E tale assunto troverebbe riscontro direttamente nella natura stessa di questa materia prima. E se a dirlo è colui che ha collaborato alla nascita e sviluppo della seconda criptomoneta in termini di capitalizzazione di mercato dopo il Bitcoin, c’è da farsi due domande.

Bitcoin record sopra i 2mila dollari

Bitcoin record:  è una continua  ascesa per la criptovaluta che nel fine settimana appena trascorso ha superato la soglia dei 2000 dollari e che al momento viene quotato poco meno di 2180 dollari secondo Coinbase. Numeri che portano ad una capitalizzazione dei bitcoin ancora più alta di quella di qualche giorno fa.

Eni, conti migliorano: dividendi confermati

Per l’Eni i conti migliorano ed i dividendi sono garantiti. Almeno è questo che indicano i risultati del primo trimestre 2017 i quali danno modo all’ad Claudio Descalzi non solo di confermare gli obiettivi ma di distribuire agli azionisti ciò che spetta loro, anche nel caso si un eventuale ribasso del petrolio.

Come investire in materie prime

 Le materie prime rappresentano un ottimo investimento per chi ha necessità di gestire in maniera professionale i propri risparmi. Essendo sicure e redditizie, sono particolarmente adatte per gli investitori meno propensi al rischio.

Accordo Bp – Rosneft su cessione quota in Tnk-Bp

 Bp e Rosneft avrebbero trovato un accoro miliardario che disciplinererà la vendita della quota del 50% che la Bp detiene nella joint venture TnkBp. Alla compagnia britannica dovrebbero andare tra gli 11 e i 16 miliardi di dollari, oltre a una quota tra il 10 e il 20 per cento della società russa. Il consiglio di amministrazione della major si è infatti espresso a favore della cessione alla controparte russa della propria quota nella jv sopra ricordata, attualmente terzo produttore petrolifero russo, dietro Rosneft e Lukoil.

Prezzo Oro in rialzo sui mercati internazionali

 Continua il rally dell’oro sui principali mercati internazionali. Grazie anche al risultato del voto del Parlamento di Atene le piazze finanziarie europee e mondiali stanno riscontrando una inaspettata ventata di ottimismo, che ha riguardato altresì le materie prime (oro in testa) e la forza delle quotazioni della valuta unica europea. 

Attualmente, il Ftse MIB sigla un incremento di 1,38 punti percentuali, guidando la corsa all’apprezzamento di tutte le Borse europee di principale riferimento. Parigi cresce di un punto percentuale, Francoforte guadagna 0,84 punti percentuali mentre Londra avanza attualmente di 0,67 punti percentuali. All’interno dei listini di Piazza Affari, molto bene i titoli bancari, con Banco Popolare in incremento di 4 punti percentuali.

Previsioni prezzo Caffè 2012

 Un’altra commodities interessante è sicuramente quella sul Caffè, anche se nel 2011 non è stata particolarmente al centro dell’attenzione. Ma facciamo un passo indietro prima; i top multipli intorno a quota 300 lasciano pochi dubbi sul valore annuale di questo livello statico, che per ben 5 volte negli ultimi 40 anni ha respinto il mercato costringendolo a ripiegare verso il supporto storico a quota 50, non sempre raggiunto.

Le fasi ascendenti e discendenti si somigliano molto e si ripetono ciclicamente ad intervalli irregolari; la forma degli swing però resta sempre quella classica assimilabile alle “bolle speculative” e quello che è successo tra il 2010 ed il 2011 non è da meno.

Commodities: Corn Soybean e Wheat virano al ribasso

 L’andamento delle commodities principali è più o meno sempre orientato nella stessa direzione anche se l’entità dei movimenti cambia notevolmente, tanto che vengono a disegnarsi divergenze evidenti sugli swing di massimo e minimo.

La corrispondenza temporale è però rispettata e l’analisi grafica delinea i livelli di interesse per il prossimo futuro;  il future sul Corn ha disegnato un massimo inferiore a quello di Giugno scorso prima di scendere sotto a quota 650 punti. Nell’immediato proprio questa statica diventa resistenza da superare in close daily per innescare il recupero verso il top di Agosto, mentre la perdita di 600 invertirà le aspettative allineando il prezzo del Corn agli altri 2 futures.

Rame: si preannuncia un’offerta piuttosto debole nel 2012

 L’offerta globale di rame continuerà a rimanere piuttosto bassa anche per tutto il corso del 2012: questo vuol dire che il trend attuale, improntato a un preoccupante ribasso, sarà caratterizzato da tre anni consecutivi di durata, visto che la domanda, soprattutto da parte della Cina, sta gonfiando notevolmente i prezzi. In effetti, le richieste dovrebbero essere superiori alle offerte di 495mila tonnellate complessive quest’anno, il deficit più consistente dal 2004 ad oggi, mentre soltanto 365 giorni fa questo stesso dato si era attestato a quota 214mila tonnellate. L’allarme in questione è stato lanciato da Pan Pacific Copper Company, il maggior produttore di rame di tutto il Giappone. Ora si attende un’ulteriore contrazione di 31mila tonnellate.

Prezzi oro: 1.800 dollari per un’oncia

 In questo momento per comprare un’oncia d’oro ci vogliono la bellezza di 1.800 dollari americani. Se i possessori di titoli azionari si stanno in questo momento leccando le ferite a causa di un panic selling come non si vedeva dai tempi del fallimento della Lehman Brothers, gli investitori ed i possessori del metallo giallo se la ridono di gusto.

Materie Prime: meno investimenti sul Soybean

 Il future sul Soybean cede terreno dopo la compressione di lungo periodo che ha costretto il grafico daily a 6 mesi di lateralità; l’uscita rialzista di inizio Giugno non ha prodotto il risultato atteso dai più visto che il test di ritorno è fallito con il rientro nel triangolo e l’avvio di una fase discendente ancora in corso.

Argento: gli alti prezzi mettono in difficoltà l’industria solare

 Il costante aumento dei prezzi dell’argento non si coniuga bene con l’industria solare: in effetti, sono proprio questi incrementi che impediscono al comparto “green” di competere in maniera adeguata con i combustibili fossili. Il motivo di questa correlazione è presto detto, i produttori di pannelli solari consumano circa l’11% dell’intera scorta mondiale del prezioso metallo, così da ottenere una perfetta elettricità, ma il fatto che l’attuale quota sia giunta fino a 35,30 dollari l’oncia (lo scorso anno il prezzo era di poco superiore ai venti dollari) la dice lunga sulle difficoltà di approvvigionamento.