Nel corso del 2012 Toyota ha sorpassato General Motors in termini di autovetture vendute sul mercato mondiale. Appena un anno fa era invece avvenuto il sorpasso inverso, con il colosso di Detroit che aveva sorpassato il dominio Toyota, a sua volta coinvolta in una serie di eventi pregiudizievoli che, a partire dal terremoto giapponese, e per concludersi con le alluvioni thailandesi, aveva subito forti blocchi alle linee produttive.
Multinazionali
Valentino passerà ai reali del Qatar
I reali del Qatar continuano a comprare, approfittando della crisi in cui versa il vecchio continente e del bisogno di liquidità fresca per fondi e aziende. La famiglia reale araba sarebbe interessata a rilevare la storica maison del lusso Valentino Fashion Group, che dal 2007 è nelle mani del fondo di private equity paneuropeo Permira. L’investment period sembra ormai concluso, per cui Permira potrà vendere la sua partecipazione dopo aver rilanciato lo storico marchio italiano. Permira aveva ristrutturato il debito e ricapitalizzato la società, poi aveva proceduto alla scissione di Valentino dal marchio tedesco Hugo Boss.
Lavazza punta su India e Stati Uniti
Il gruppo torinese Lavazza, storica azienda italiana attiva nella lavorazione del caffè e fondata nel 1895, vuole voltare pagina dopo il difficile anno 2011 che è stato definito dal vicepresidente Giuseppe Lavazza come “l’anno più difficile della nostra storia” a seguito della perdita consolidata di 9 milioni di euro (nel 2010 l’utile del gruppo si era attestato a 21 milioni di euro). Giuseppe Lavazza ritiene che il 2011 è stato caratterizzato da “una combinazione di fattori negativi, dall’aumento della materia prima, al calo dei consumi, alla svalutazione di alcune partecipazioni”.
BlackRock aumenta la sua partecipazione in Pirelli
La composizione azionaria di Pirelli ha subito una lieve modifica. In effetti, BlackRock ha deciso di superare quella che è la cosiddetta “soglia rilevante” e che di solito viene fissata in due punti percentuali: ebbene, la Consob ha prontamente comunicato il cambiamento in questione, mettendo in luce come ora il colosso americano sia in grado di detenere una quota pari al 2,001% della società milanese, celebre soprattutto per i suoi pneumatici e per le attività relative al real estate. La quota del gruppo della Bicocca viene ora posseduta in una sorta di gestione indiretta e di tipo non discrezionale per quel che concerne il risparmio. Non si tratta dell’unica partecipazione rilevante di BlackRock. Quest’ultima, la cui sede ufficiale si trova a New York, è la più grande società di investimento al mondo, tanto da riuscire a gestire un patrimonio in dollari americani davvero imponente; le altre quote che si possono menzionare sono, ad esempio, quelle di Parmalat, Generali, Eni, Finmeccanica, Fondiaria Sai, Mediobanca, Mediaset e Unicredit, tutte comprese tra il 2 e il 5,8%.
Nuove prospettive per A2A dopo l’Opa Edf-Edison
Che cosa sta succedendo ad A2A? Un nuovo capitolo della finora breve storia di questa spa attiva nei multiservizi (la nascita risale al 2008) è stato aperto con l’ok definitivo da parte della Consob all’offerta pubblica di acquisto relativa a Edf e Edison: tale operazione, infatti, ha sancito la conclusione dell’epopea del gruppo bresciano nel capitale della stessa Edison, mentre è tutto pronto per far partire una avventura nuova di zecca, i cui protagonisti assoluti saranno Edipower e Iren. In aggiunta, la società lombarda ha anche beneficiato di un nuovo elenco per quel che concerne il proprio consiglio di sorveglianza, con Pippo Ranci che sarà il rappresentante principale in questo senso.
Kraft sfida Ferrero nel mercato francese
Kraft e Ferrero stanno per accendere una rivalità davvero forte all’interno del mercato francese: il celebre colosso alimentare è intenzionato a sfidare i produttori della Nutella in una nazione in cui la presenza italiana è molto forte, con il gruppo piemontese che può addirittura vantare una consistente fetta del settore (l’84% per la precisione), anche a causa della mancanza di concorrenti adeguati. La multinazionale americana pensa di poter ridurre questa quota e la sfida verrà lanciata verso la metà del prossimo mese con un prodotto che è già stato introdotto nel nostro paese, “Philadelphia con Milka”, una crema al cioccolato che tenterà di far ingolosire più francesi possibili.
Peugeot e General Motors pensano all’alleanza strategica
Secondo le indiscrezioni diffuse dal quotidiano economico francese La Tribune, Psa Peugeot Citroen e General Motors avrebbero avviato delle trattative piuttosto serrate per una alleanza strategica: la fonte ufficiosa ha messo in luce come ormai le discussioni siano entrate nella fase finale, anche perché stanno durando ormai da diversi mesi. Dopo la pubblicazione dei risultati finanziari di Psa lo scorso 15 febbraio, il presidente Philippe Varin ha sorpreso un po’ tutti per il suo discorso privo di riferimenti economici e senza alcuna visione strategica capace di dinamizzare dei team che sono potenzialmente demoralizzati. Tra l’altro, la famiglia Peugeot, la quale detiene il 30,9% del capitale della joint venture in questione e il 48,3% dei diritti di voto, dovrebbe avallare un accordo che ha tutte le caratteristiche di un forte squilibrio.
Fiat Industrial pronta a investire anche in Russia
Non si placa la fame di espansione e ampliamento di Fiat Industrial, la divisione del Lingotto che è specializzata in veicoli industriali e pesanti: in effetti, il gruppo in questione ha fatto sapere di voler investire e trasferire parte della propria produzione in Russia, con una focalizzazione particolare per quel che concerne lo sviluppo delle macchine destinate al settore primario. Sergio Marchionne, amministratore delegato della casa automobilistica torinese, ha ribadito in maniera più che chiara questo concetto nel corso del meeting che ha avuto proprio ieri con Vladimir Putin, presidente russo.
Fase di stallo per le trattative tra Yahoo e Alibaba
Il board di Yahoo deve nuovamente fare i conti con le nuove pressioni degli azionisti in merito ai negoziati per vendere i suoi assets asiatici, una operazione che potrebbe essere in grado di generare oltre dieci miliardi di dollari: le trattative per la cessione della partecipazione in Alibaba Group Holding e le altre operazioni giapponesi sono giunte a una fase di stallo, anche perché si sono focalizzate soprattutto sugli aspetti fiscali della vicenda. Tra l’altro, la stessa compagnia di Sunnyvale dovrà rimpiazzare alcuni dei propri direttori e non bisogna dimenticare nemmeno la revisione delle opzioni strategiche, ragioni per cui queste pressioni potrebbero rivestire un ruolo determinante.
Procter & Gamble valuterà le opzioni di vendita del business Pringles
Procter & Gamble ha deciso di portare a compimento la vendita del suo business relative agli snack a marchio Pringles a un’altra società, la Diamond Foods Incorporated: la cessione a cui si sta facendo riferimento era stata perfezionata quasi un anno fa (nell’aprile del 2011 per la precisione), con un importo previsto di 1,5 miliardi di dollari. Ora, a dieci mesi di distanza, bisognerà determinare gli altri dettagli della trattativa, in modo da perfezionarla. Nel caso in cui la vendita dovesse avere successo, gli azionisti del colosso industriale di Cincinnati potrebbero detenere una quota di maggioranza delle azioni Diamond, con il titolo che proprio nel corso della giornata di ieri ha perso ben trentasette punti percentuali. È un brutto periodo per la stessa Diamond, con l’amministratore delegato Michael Menders che è destinato addirittura a uscire dal gruppo, a causa dei bassi ricavi e delle operazioni che sono state effettuate nei periodi sbagliati.
Entro una settimana il via libera all’affaire Google-Motorola
Il Dipartimento americano della Giustizia dovrebbe fornire la propria approvazione in merito alla vicenda che vede coinvolte Google e Motorola non più tardi della prossima settimana: in pratica, si tratta del consenso relativo alla normativa antitrust per quel che riguarda il consorzio che la stessa Mountain View intende creare insieme a Microsoft e Apple per l’acquisto dei brevetti della Nortel Network Corporation. Insomma, bisognerà capire se l’offerta avanzata dal colosso statunitense alla compagnia telefonica può essere considerata valida oppure no.
Kodak è pronta ad abbandonare anche Hollywood
La grave crisi finanziaria che sta interessando Eastman Kodak continua a farsi sentire in tutta la sua drammaticità: l’azienda americana, celebre per i suoi rullini e dispositivi fotografici, ha dichiarato bancarotta da diverso tempo, ma i guai non sono certo finiti. Come se non bastasse, infatti, bisogna fare i conti con la perdita dei business più produttivi degli ultimi tempi. In particolare, la stessa compagnia ha deciso a malincuore di abbandonare Hollywood, in modo da risparmiare denaro utile per la propria sopravvivenza. In pratica, Kodak è intenzionata a eliminare la propria insegna dall’ingresso della sala teatrale che ha preso il suo nome, il Kodak Theatre, il luogo dove ogni anno vengono assegnati i premi Oscar per intenderci.
Il cda di Italcementi rende noti i risultati del 2011
Il 2011 si è chiuso in maniera piuttosto positiva per Italcementi: il gruppo bergamasco attivo nei materiali da costruzione ha infatti reso pubblici i dati che sono stati rilevati alla data del 31 dicembre dello scorso anno. Ebbene, il consiglio di amministrazione della stessa spa ha messo in luce una buona ripresa nonostante la domanda non eccelsa di materiali. In particolare, bisogna sottolineare come le vendite consolidate di clinker e cemento siano calate di quasi due punti percentuali, a causa della stasi subita dal mercato dell’Egitto, paese ancora alle prese con una crisi politica interna molto grave. Inoltre, occorre rimarcare i consumi stagnanti da parte dei principali paesi industrializzati.
Licenziamenti in vista per American Airlines
Licenziamenti per ben 13mila dipendenti, un calo sostanzioso per quel che riguarda il numero dei voli e delle tratte, modifiche importanti ai contratti posti in essere con i fornitori e leasing degli aerei: sono questi i punti salienti su cui intende focalizzarsi Amr Corporation, la compagnia texana che controlla di fatto uno dei colossi più importanti dei cieli, la American Airlines. L’intento di tutte queste misure così drastiche è facilmente intuibile, visto che si vogliono ottenere dei risparmi aziendali per ben due miliardi di dollari; tra l’altro, il lungo elenco di voci che è stato appena menzionato fa parte integrante di un più vasto piano di ristrutturazione del debito che è stato posto in essere dalla stessa società americana (quest’ultima si trova in amministrazione controllata da alcuni mesi).