Crisi auto, Nissan in rosso taglia 20 mila posti di lavoro

Inizio di anno nero per il mercato delle auto. Solo in Italia, secondo i dati diffusi dal ministero dei Trasporti, a gennaio il settore automobilistico ha registrato perdite per oltre il 32%. E con l’arrivo del mese di febbraio la crisi del settore non sembra volersi arrestare ed investe anche la Nissan. La casa automobilistica franco-nipponica ha, infatti, annunciato una perdita netta per l’esercizio in corso, che terminerà il prossimo 21 marzo, di 2,2 miliardi di euro. Le perdite stimate si andranno ad aggiungere a quelle già registrate dalla Nissan nel terzo trimetre, pari a 700 milioni di euro.

BNP Paribas acquisterà gli assets di Fortis: si attende il voto degli azionisti

 BNP Paribas SA, la maggior banca francese, ha raggiunto un accordo per l’acquisto di una parte minore dell’unità assicurativa di Fortis e degli assets “tossici”, al fine di recuperare il break-up della società finanziaria, dopo che la Corte di Appello aveva bocciato un accordo precedente con il governo belga. L’isituto creditizio francese acquisterà dunque il 10% di Fortis Insurance Belgium SA per la somma di 550 milioni di euro e deterrà una partecipazione del 12% in un portafoglio creditizio con una garanzia di 5 miliardi di euro proveniente dal governo del Belgio. La Corte di Appello di Bruxelles aveva bloccato l’accordo stipulato lo scorso 12 dicembre.

Ford licenzierà 1.200 dipendenti, dopo il calo record di vendite automobilistiche

L’unità finanziaria di Ford Motor Co. provvederà ad eliminare il 20% della sua forza lavoro, il che equivale a dire il licenziamento per circa 1.200 dipendenti: la misura verrà adottata come parte di un piano di taglio dei costi, dato che il tasso delle vendite delle autovetture statunitensi è sceso al suo livello più basso dal 1982. Il comparto creditizio di Ford ha inoltre necessità di disporre di meno impiegati per quanto riguarda la vendita dei marchi Jaguar e Land Rover a Tata Motors Ltd., in vista del termine del suo accordo finanziario con l’affiliata Madza Motors Co. I tagli del personale prenderanno avvio verso la metà del prossimo mese e si prevede verranno completati entro la fine di luglio. L’unità creditizia taglierà inoltre 275 posti di lavoro a dipendenti salariati e a contratto del quartier generale di Dearborn (circa il 20% di tutto lo staff di questo stabilimento).

Fortis avvia le trattative per un nuovo accordo col governo belga e BNP Paribas

 Fortis, la banca belga con sede a Bruxelles, sta mettendo a punto delle importanti trattative con il governo del Belgio e BNP Paribas SA, al fine di recuperare il bailout bancario dopo che gli investitori ne avevano messo in dubbio i termini. Dunque, verranno negoziati nuovamente alcuni elementi significativi dell’acquisto concordato lo scorso ottobre a seguito di molte raccomandazioni pervenute da un gruppo di esperti belgi, così come ha precisato la stessa Fortis in una dichiarazione. Il team designato in proposito ha infatti consigliato una soluzione secondo cui BNP Paribas, la quale si è già accordata per il pagamento di 14,5 miliardi di euro da investire nel settore bancario belga e negli assets assicurativi, dovrebbe detenere una partecipazione inferiore a quella attuale nell’ambito delle assicurazioni. Questo comitato di esperti è stato nominato dalla Corte di appello di Bruxelles, dopo che quest’ultima aveva provveduto a sospendere il break-up di Fortis (la disgregazione in diverse società minori) dato che non era stata approvata dagli azionisti.

 

Pfizer acquista Wyeth per 68 miliardi di dollari. Nasce un nuovo colosso farmaceutico

E’ fatta. La tanto chiacchierata fusione tra i due colossi del settore farmaceutico, la Pfizer e la Wyeth, è avvenuta. Ieri, infatti, la Pfizer, leader indiscusso del settore farmaceutico e produttrice dell’anticolesterolo Lipitor e del Viagra, ha concluso l’acquisto della rivale Wyeth per un costo complessivo di 68 miliardi di dollari. Nello specifico la Pfizer pagherà, per ciascuna azione Wyeth, circa 50,19 dollari, 33 in contanti e 0,985 in azioni proprie. Scopo principale della fusione, la più grande degli ultimi 8 anni nel settore farmaceutico in America, è quello di permettere alla Pfizer di affrontare meglio la crisi economica internazionale e le perdite nel fatturato previste nel 2011 quando scadrà il brevetto del Lipitor, con il contenimento dei costi e l’introduzione di nuovi medicinali.

Dopo l’accordo con FIAT, Chrysler attende ora il prestito dal governo USA

 Chrysler LLC ha ospitato presso il proprio quartier generale di Auburn Hills (Michigan) i dirigenti di FIAT Spa, tra cui il direttore generale Sergio Marchionne, in vista del possibile accordo tra le due compagnie automobilistiche. L’azienda statunitense ha anche annunciato di voler tagliare i prezzi per quanto riguarda gli ordini delle varie componenti e di voler cedere le proprie azioni alle banche e ai prestatori, al fine di ottenere delle consistenti riduzioni nelle obbligazioni dei prestiti. Il prossimo 17 febbraio è prevista la presentazione da parte di Chrysler di un rapporto al governo statunitense: la società americana potrà così conformarsi ai termini previsti per i 4 miliardi di dollari di prestito. Chrysler ha richiesto al governo americano circa 7 miliardi di dollari, in quanto dovrà dimostrare di aver fatto progressi per quanto riguarda il ritorno alla profittabilità. Come è noto, la scorsa settimana FIAT ha concluso un accordo per l’acquisto di una partecipazione del 35% proprio in Chrysler per ottenere uno scambio reciproco di tecnologia sulle utilitarie.

Il titolo di Intel beneficia della nomina del nuovo portavoce, ma rimane bassa la domanda di chip

 Intel Corp., l’azienda multinazionale leader nella produzione di semiconduttori, ha nominato Jane Shaw per la sostituzione di Craig Barrett nel ruolo di portavoce della società, rompendo in tal modo con una tradizione che voleva che la nomina spettasse a qualcuno che fosse esterno alle file esecutive. Barrett, che ha assunto una certa notorietà per aver revisionato e standardizzato gli stabilimenti produttivi della Intel come direttore generale, lascerà l’incarico dopo la riunione annuale degli azionisti di maggio. C’è da dire che nei due ultimi mandati, l’azienda di Santa Clara (California) ha affidato l’incarico di portavoce a un CEO. La Shaw faceva parte del consiglio di amministrazione di Intel sin dal 1993. Vi sono opinioni discordanti su questa nomina così inusuale per la società: secondo Brian Piccioni, analista di BMO Capital Markets, è un buon segnale questa separazione tra i due ruoli di portavoce e direttore generale, per evitare conflitti di interesse; l’analista David Wu ha affermato che un buon portavoce potrebbe provenire anche da un’altra compagnia.

 

Nortel presenta istanza di fallimento. Richiesto il “chapter 11”

La crisi economica colpisce ancora. La Nortel Networks Corp., azienda canadese leader riconosciuto nella fornitura di funzionalità di comunicazione, ha presentato istanza di fallimento. L’azienda, infatti, ieri ha fatto richiesta del cosiddetto “chapter 11“, il regime di amministrazione controllata che le permetterebbe di scongiurare la bancarotta. La richiesta di protezione riguarda il Canada, gli Stati Uniti e anche diverse filiali europee. Difficile la situazione in cui si trova attualmente la Nortel: le vendite sono notevolmente diminuite, soprattutto nelle zone del Nord America, con perdite di oltre 3 miliardi e mezzo di dollari ed il conseguente licenziamento di migliaia di dipendenti.

La Disney punta alla Cina per risollevare i profitti del settore dei villaggi e parchi giochi

 Walt Disney Co. e l’amministrazione di Shanghai hanno avanzato una proposta per la costruzione di un parco giochi a tema nella città cinese, secondo quanto rivelato dalla stessa compagnia statunitense. In tal caso si tratterebbe del secondo parco di questo tipo in Cina: per la sua costruzione è comunque ancora necessaria l’approvazione del governo centrale di Pechino. Il direttore generale della Disney, la quale ha sede a Burbank in California, intende dunque espandere i propri affari nella nazione più popolosa del mondo, dato che i profitti provenienti dai diversi parchi giochi della compagnia  e il settore delle villeggiature vacanza continuano a declinare insieme alla spesa di consumo. Il nuovo parco sarà notevolmente più grande rispetto a quello di Hong Kong, il quale ha spesso subito critiche proprio per le sue dimensioni eccessivamente ridotte.

Fiat:a febbraio scatta la cassa integrazione per 2000 impiegati

L’ombra nera della cassa integrazione non risparmia davvero nessuno alla Fiat. Dopo i provvedimenti dei giorni scorsi che hanno interessato gli operai del gruppo, questa volta a subire gli effetti della forte crisi economica che ha colpito i mercati internazionali sono i cosiddetti colletti bianchi. Saranno circa 2 mila gli impiegati, infatti,  che dal prossimo 2 febbraio andranno in cassa integrazione per almeno due settimane. Nello specifico la cassa integrazione interesserà 1200 impiegati Fiat negli Enti centrali e nelle Costruzioni speciali degli stabilimenti di Mirafiori, Volvera e Orbassano ed altri 800 impiegati a Mirafiori e Stura in Powertrain. Come spiegano anche i vertici della Fiat la cassa integrazione per gli impiegati è scattata in quanto la crisi economica ha determinato la chiusura degli impianti di produzione ed il conseguente rallentamento delle attività nel settore amministrativo in cui sono impiegati i dipendenti sospesi.

Sony mancherà il suo obiettivo di vendita di LCD già rettificato ad ottobre

 Sony Corporation, seconda azienda al mondo per quanto riguarda la produzione di beni di consumo elettronici, potrebbe mancare l’obiettivo che si era prefissata in relazione alle vendite di televisori a cristalli liquidi, a causa, in particolare, dei bassi profitti ottenuti nel mercato europeo e nordamericano. Nello specifico, la compagnia asiatica aveva previsto la vendita di circa 16 milioni di televisori entro marzo 2009, ma il presidente Ryoji Chubachi ritiene la previsione lontana dal realizzarsi. Nel mese di dicembre si è infatti assistito a un drastico calo della fiducia dei consumatori statunitensi; anche nel Regno Unito tale fiducia è scesa al livello più basso dal 2004.

 

Nuovo sostegno finanziaro del Tesoro USA per sostenere GM e il prestatore GMAC

 Il Tesoro statunitense si è impegnato a stanziare una cifra pari a 6 miliardi di dollari per poter sostenere GMAC LLC, l’unità finanziaria di General Motors Corporation: si stanno dunque moltiplicando gli sforzi del governo americano volti ad evitare la bancarotta della più grande compagnia automobilistica della nazione. Infatti, il Tesoro provvederà ad acquistare una partecipazione del valore di 5 miliardi di dollari in GMAC: l’altro miliardo di dollari verrà invece rilasciato come prestito a GM, affinchè la società possa contribuire concretamente alla riorganizzazione del suo prestatore. Tale prestito si aggiunge, tra l’altro, ai 13,4 miliardi di dollari rilasciati nello scorso mese di novembre dal Tesoro in favore di GM e Chrysler LLC.

Il capitale “fresco” dovrebbe permettere a GMAC di essere in grado di finanziare i prestiti nei confronti delle principali società automobilistiche e di fornire, inoltre, un importante sostegno al salvataggio di GM. C’è da sottolineare, infatti, che le vendite di autovetture sono già scese di 22 punti percentuali quest’anno nel mercato statunitense, anche perchè GMAC si è spesso trovata priva del denaro necessario per i suoi prestiti ed è riuscita a rendersi garante di un finanziamento solamente nei confronti dei migliori creditori.