Aumentano i prezzi dei diamanti: Harry Winston e Rio Tinto potenziano la perlustrazione del prezioso cristallo

 La domanda per investimenti sicuri e la carenza di nuove significative miniere da estrazione faranno aumentare i prezzi dei diamanti, dopo che i mercati finanziari mondiali si saranno stabilizzati: è quanto affermato da Robert Gannicott, direttore generale della Harry Winston Diamond Corp. Le riserve mondiali di diamanti grezzi raggiungeranno con difficoltà la domanda attesa, dato che gli acquisti cresceranno notevolmente in Russia, Medio Oriente e soprattutto in Asia. Gannicott, intervistato a tal proposito, ha affermato che:

I prezzi dei diamanti non sono ancora apprezzati totalmente dai mercati delle materie prime. Non credo che sia stato ben compreso il gap esistente tra domanda e offerta.

Per Warren Buffett non esiste crisi: 3 miliardi per General Electric mentre Berkshire Hathaway vola

 Per Warren Buffett non c’è crisi e le sue mosse delle ultime settimane fanno capire che è arrivato il momento di mettere mano al portafogli. La Berkshire Hathaway, la società di cui detiene una buona fetta del capitale, a giugno aveva 31,2 miliardi di dollari di liquidità nelle proprie casse, soldi in parte già investiti per approfittare degli ultimi ribassi dei mercati azionari. Di settimana in settimana infatti entrano nuove società nella lista di partecipazioni detenute da Berkshire Hathaway e il mercato sembra premiare l’attenta gestione degli investimenti promossa da Buffett. Niente titoli ad alto rischio, ma solo società dai solidi fondamentali. Ultime in ordine temporale Goldman Sachs e General Electric.
Ma andiamo con ordine. A marzo è stata acquistata Marmon Holdings per 4,5 miliardi di dollari; ad aprile Berkshire Hathaway ha fornito a Mars (quella degli snack) 6,5 miliardi di dollari per l’opa su Wm. Wrigley Jr (il primo produttore mondiale di gomme da masticare); a luglio invece è stato siglato un patto da 3 miliardi di dollari con Dow Chemical per l’acquisto di Rohm & Haas.

Le società statunitensi premono per una soluzione della crisi: quest’ultima potrebbe coinvolgere l’intera economia

 I dirigenti della Microsoft Corp. e della Office Depot Inc., società specializzata nei prodotti per ufficio, hanno annunciato che il fallimento del tentativo del governo statunitense per salvare l’industria bancaria mette a repentaglio l’intera economia, se non si provvederà immediatamente a instaurare una seria trattativa. Secondo Brad Smith, membro del consiglio generale della Microsoft:

I vari settori dell’economia sono collegati in maniera così intricata che vi sarà bisogno di riconoscere che l’intera economia dipende da ciò che accade qui.

La Cina richiederà 3000 aerei entro il 2020 ad Airbus: è il primo assemblaggio extra-europeo per la compagnia francese

 Airbus SAS, la più grande azienda produttrice di aerei, ha avviato il suo primo assemblaggio aereo al di fuori dell’Europa: la compagnia ha fatto sapere di voler acquistare le componenti necessarie dalla Cina a partire dal 2020, dato che la nazione asiatica, la più popolosa del mondo, potrebbe necessitare di circa 3.000 aerei nei prossimi venti anni. Airbus, che ha sede a Tolosa (Francia), dovrebbe poter riuscire ad assemblare quattro A320 dal 2011 nella città cinese di Tianjin, nella parte orientale del paese. Ciò dovrebbe rinforzare l’approvvigionamento della società per una cifra pari a 70 milioni di dollari.

 

Tom Enders, direttore generale della compagnia, ha annunciato che:

La società sta già aumentando in maniera consistente le sue risorse. In due anni esse verranno triplicate, raddoppiate di nuovo in tre anni, fra quattro o cinque anni.

La società francese sta rendendo la Cina importante come gli Stati Uniti, sempre alla ricerca di incrementare le vendite nel secondo mercato mondiale dell’aviazione. I 3.000 aerei di cui la Cina dovrebbe aver bisogno dopo il 2020 sono la testimonianza della continua crescita dell’economia della nazione asiatica e di un “ammorbidimento” nei regolamenti dell’aviazione.

 

Washington Mutual fallisce: una parte degli asset va a JPMorgan. Ok di Moody’s

 La crisi dei mutui ha fatto un’altra vittima. Washington Mutual è stata chiusa stanotte dal governo americano facendo quindi registrare il più grande fallimento della storia del settore bancario statunitense. Di Washington Mutual avevamo già parlato ad inizio settimana, dicendo che poteva arrivare un compratore entro oggi o domani. Un compratore che rilevasse la totalità della banca USA non è arrivato per i timori di acquisire un portafoglio troppo grande di asset esposti al rischio svalutazione. La banca che ha avanzato la migliore offerta è stata JPMorgan Chase, la quale ha messo sul piatto 1,9 miliardi di dollari per i depositi di Washington Mutual. A JPMorgan andranno quindi i 188 miliardi di depositi e le 2300 filiali.

Continua ad ardere la fiamma olimpica di Pechino per la Nike: gli ordinativi cinesi crescono del 50%

 Nike Inc., la maggiore azienda al mondo nella produzione di articoli sportivi, ha annunciato che gli ordini provenienti dalla Cina sono aumentati notevolmente: ciò ha fatto sì che l’azienda statunitense traesse guadagni nettamente superiori alle attese, dopo l’incremento delle vendite per i giochi olimpici di Pechino. Gli ordinativi cinesi sono infatti cresciuti di oltre il 50% da gennaio, facendo così rilevare che gli incrementi della società non si sono conclusi con la fine delle Olimpiadi. Il netto ritardo verificatosi all’indomani delle precedenti Olimpiadi di Atene non si è ripetuto dunque. Il reddito netto della Nike, che era sceso in un anno soprattutto a causa delle tasse, ha superato di 10 centesimi la stima media degli analisti: le vendite sono aumentate del 17%, il maggior guadagno degli ultimi quattro anni, raggiungendo quota 5,43 miliardi di dollari.

 

La rivincita delle banche giapponesi: a Mitsubishi il 20% di Morgan Stanley, a Nomura pezzi di Lehman. Goldman si accorda con Buffet

 Non si placa il flusso di notizie intorno a Morgan Stanley e Goldman Sachs. Le due banche d’affari sono di nuovo sotto i riflettori, dopo essere state protagoniste lunedì di un intervento della FED che le ha trasformate da banche d’affari in holding di banche. Il ciclone che la settimana scorsa ha travolto le banche d’affari americane potrebbe portare altri sconvolgimenti, ma se sette giorni fa si parlava di fallimento, adesso si parla solo di alleanze importanti con società giapponesi. Spunta poi il nome di Warren Buffet per Goldman Sachs.

La trasformazione di Goldman Sachs e Morgan Stanley da avvio ad una settimana divisa tra crisi finanziaria e dati macro

 La settimana appena conclusa è stata dominata dalle vicende del settore finanziario: prima la paura scatenata da Lehman ed AIG, poi l’annuncio del piano Paulson che ha permesso ai mercati di recuperare quanto perso nei giorni precedenti. Effetti positivi ampliati però anche dal divieto di vendita allo scoperto su più di 700 società quotate a New York e Londra. Vediamo adesso quali sono i temi che guideranno i mercati da oggi, mercati che in pochi si aspettano impostati ad un deciso rialzo. E’ una notizia di questa notte l’accordo tra FED, Goldman Sachs e Morgan Stanley per la trasformazione delle due banche d’affari in holding di banche in grado quindi da una parte di comprare partecipazioni in banche retail e dall’altra di avere accesso ai prestiti della Federal Reserve. Questa mossa garantirà alle due società un migliore accesso alle fonti di liquidità, ma segna la fine del modello di banca d’affari pura e semplice, troppo esposta ai costi di finanziamento. Goldman Sachs cercherà di aumentare la prorpia base di depositi sia tramite acquisizioni che per via organica, dando vita a GS Bank USA, in cui farà confluire asset per 150 miliardi di dollari. Morgan Stanley, sempre più vicina a Wachovia, si è limitata a dichiarare che grazie a questa trasformazione ci sarà più flessibilità e stabilità. Dal settore bancario USA sono attese novità in merito anche a Washington Mutual in quanto è possibile che un compratore si faccia avanti già entro questa settimana.

Dopo le consistenti perdite, GM userà i restanti asset per lanciare una linea di credito revolving

 La General Motors Corp., dopo aver bruciato denaro a causa di tre anni di perdite, sfrutterà al massimo i restanti 3,5 miliardi di dollari di una linea di credito revolving, anche perché la crisi della borsa di Wall Street minaccia di intaccare la capacità di prestito delle società. Un bilancio di 4,5 miliardi di dollari servirà di ausilio alla copertura dei costi di ristrutturazione, secondo quanto affermato dai vertici di GM. La compagnia automobilistica statunitense, che ha sede a Detroit, ha anche fatto sapere che completerà il pagamento del debito di 322 milioni di dollari. Pete Hastings, analista statunitense, ha affermato:

Lo scompiglio che si è creato nei mercati creditizi è molto profondo. General Motors deve fare i conti con i suoi grandi problemi, ma in questo caso credo si tratti di una questione di liquidità.

 

Il direttore generale della società automobilistica sta orchestrando un piano volto al raggiungimento di una crescita tra i 4 e i 7 miliardi di dollari, attraverso la vendita di asset e l’incremento del debito al fine di assicurare la liquidità necessaria per poter operare fino alla fine del 2009. GM ha già perso 69,8 miliardi di dollari negli ultimi quattro anni.

 

Offerta ostile di 5,85 miliardi di dollari della Samsung per acquistare SanDisk: ancora incertezza sul futuro della trattativa

 SanDisk Corp., la più grande azienda al mondo attiva nella produzione di schede di memoria utilizzate nelle fotocamere digitali, ha subito un improvviso rialzo di 59 punti percentuali nelle borse tedesche, dopo che la Samsung Electronics Co. ha effettuato un’offerta ostile di acquisto di 5,85 miliardi di dollari nei suoi confronti. La SanDisk ha guadagnato oltre 8,86 dollari alla borsa di Francoforte, dopo aver chiuso a quota 15,04 dollari al Nasdaq Stock Market. Samsung, la seconda azienda al mondo nella produzione elettronica, ha lanciato un’offerta di 26 dollari in denaro per ogni azione di SanDisk. L’acquisto sarebbe di ausilio per potenziare la leadership della Samsung su Toshiba Corp.

L’offerta non richiesta della società che ha sede in Corea del Sud segnala la sua crescente fame di acquisizioni, dopo la nomina di Lee Yoon Woo a direttore generale lo scorso maggio. Il manager coreano Kim Hyun Wook ha precisato che:

Questa aggressività sottolinea un mutato atteggiamento della Samsung rispetto a dieci anni fa. Probabilmente Toshiba non ha alcuna riserva di denaro per poter competere con la Samsung.

La compagnia coreana ha voluto rendere pubblica l’offerta dopo aver ricevuto lo scorso 15 settembre una lettera di dimissioni da parte del direttore generale di SanDisk, Eli Harari, al termine di quattro mesi di discussioni.

Repsol a rischio opa, nel caso Sacyr, come sembra, decida di vendere la sua quota del 20%

 Sul comparto dei titoli energetici, già in fermento da qualche settimana per il calo del petrolio, una notizia dell’ultima ora arrivata dalla Spagna potrebbe provocare un vero e proprio scossone. Secondo alcune indiscrezioni piuttosto attendibili, infatti, giunte dal gruppo di costruzioni spagnolo Sacyr Villerhmoso, in grave difficoltà finanziaria, il cda avrebbe dato mandato, in queste ore, al presidente della società Luis Del Rivero, per dare l’avvio alla cessione della partecipazione del 20,1% nel colosso petrolifero spagnolo Repsol Ypf. Malgrado un portavoce del gruppo abbia subito smentito queste voci, le azioni di Sacyr , Venerdi scorso, sono subito schizzate su del 10% e quelle del colosso Repsol di oltre il 4% sulla piazza di Madrid, dando credibilità alla notizia e scatenando la speculazione sul futuro del gruppo petrolifero. Probabilmente il mercato, infatti, scommette che con questa operazione possa entrare nel capitale di Reposl o un grande colosso petrolifero, in previsione di una futura opa, oppure che vi sia una fusione fra Repsol, Gas Natural e Fenosa, come da tempo si vocifera in ambienti finanziari spagnoli.