Il momento economico è critico per qualsiasi settore industriale, eppure gli stabilimenti della Bmw sono riusciti a conseguire dei veri e propri record di produzione: alcune spedizioni di veicoli dovranno attendere ancora il 2012, ma c’è un moderato ottimismo presso la casa di Monaco di Baviera. Secondo l’ad Friedrich Eichiner, tra l’altro, l’azienda non mostra nessun segno di cedimento o di recessione, con gli impianti che lavorano a pieno regime. Nel dettaglio, le vendite del colosso teutonico sono aumentate del 7,4% nel corso del mese di agosto, attestandosi a quota 110.891 veicoli: uno dei meriti principali va ascritto al modello X3, il suv che sta riscuotendo un ottimo successo, nonostante il prezzo sia piuttosto elevato, circa 40mila euro.
Multinazionali
Ceo di Yahoo! Carol Bartz licenziata con una telefonata
Sembra non aver preso bene il licenziamento l’ormai ex ceo di Yahoo!. Avvenuto con una semplice telefonata, mette fine alla sua avventura a capo del celebre motore di ricerca, dopo meno di tre anni e prima della scadenza del suo contratto, che la vedeva alla guida della società ancora per un anno. Non sono comunicati i motivi ufficiali, ma desumibili da una serie di circostanze. Durante la direzione di Carol Bartz i profitti societari sono aumentati ma solo grazie anche a un drastico taglio dei costi in termini di personale, pochi i miglioramenti del volume d’affari e del mercato pubblicitario, soprattutto nei confronti del concorrente Google che ha continuato a proseguire senza sosta. I dissapori con i partner asiatici (il 43% di Alibaba Group è di Yahoo) hanno dato lo scacco matto al ceo,la Bartz ricopriva il ruolo di amministratore delegato del motore di ricerca americano da meno di tre anni, e così esprime il suo disappunto:
Volkswagen-Suzuki, i motivi di un’alleanza
La Germania e il Giappone sono le due nazioni protagoniste delle ennesime trattative tra colossi automobilistici: il riferimento in questo caso va alla teutonica Volkswagen e alla nipponica Suzuki, le quali potrebbero dar vita a un’alleanza strategica per il settore in questione. La compagnia di Hamamatsu ha smentito qualsiasi tipo di contatto e discussione tra le parti, ma le indiscrezioni sono davvero numerose. Tutto è cominciato cinque mesi fa, quando il gruppo di Wolfsburg aveva messo in evidenza un fattore particolare nel proprio rapporto, precisando di voler influenzare le decisioni di politica operativa e finanziaria dei giapponesi, descrivendo la stessa Suzuki come una “consociata”.
Colfax è sempre più interessata all’acquisto di Charter
Colfax Corporation ha avviato delle trattative molto promettenti per l’acquisizione di Charter International Plc: la compagnia americana, attiva nella produzione di valvole e pistoni, sta mostrando un interesse piuttosto marcato nei confronti della principale azienda ingegneristica del Regno Unito, soprattutto dopo che un altro fondo britannico ha messo sul piatto ben 2,3 miliardi di dollari per portare a termine la medesima operazione. Colfax ripone molte aspettative in questo affare, il quale potrebbe garantire un significativo aumento dei guadagni e dei profitti sul capitale investito nel giro dei prossimi cinque anni. Inoltre, la stessa società del Maryland ha intenzione di finanziare questa transazione esclusivamente con denaro cash, azioni e il proprio debito, riuscendo così a mantenere inalterato il rating creditizio.
Hulu valuterà cinque nuove offerte di acquisto
Hulu Llc, il sito web attivo nella produzione e pubblicazione di video, dovrà valutare diverse offerte che le sono giunte in questi giorni, dopo la messa in vendita da parte dei proprietari: tra le compagnie coinvolte figura anche Dish Network Corporation, ma ve ne sono almeno altre quattro papabili. Ogni proposta avanzata nei confronti della compagnia mediatica, inoltre, include dei termini ben precisi per quel che riguarda i diritti di programmazione, ma tutte queste indiscrezioni sono giunte in forma del tutto anonima, quindi non si conoscono nemmeno i prezzi ufficiali. I quattro proprietari di Hulu, vale a dire Walt Disney Company, News Corporation, Comcast e Providence Equity Partners, dovranno appunto garantire cinque anni di diritti relativi agli show televisivi, oltre a un biennio di esclusiva.
Il lusso di Hermes non conosce crisi: utile netto +49%
Il settore del lusso è uno di quelli che meglio riescono a resistere a qualsiasi tipo di crisi: ne è una chiara testimonianza il caso di Hermes, compagnia francese attiva appunto nel campo della moda, la quale è capace di fare registrare solamente performance positive. Nello specifico, il brand transalpino ha conseguito un importante utile netto nel corso dei primi sei mesi del 2011, dato che questo dato è cresciuto di ben quarantanove punti percentuali rispetto allo stesso periodo di un anno fa: a conti fatti, Hermes ha ottenuto ben 291 milioni di euro, mentre nel 2010 questo stesso valore si era attestato poco al di sopra di 194 milioni, un rialzo davvero sorprendente, ma non troppo. In questo modo la società può tentare di raggiungere in tutta tranquillità gli obiettivi che si è prefissa per quest’anno.
Sony, Toshiba e Hitachi: la grande fusione del business Lcd
I tre colossi giapponesi della tecnologia hanno deciso di unire le loro forze: ci stiamo riferendo a Sony Corporation, Toshiba Corporation e Hitachi Limited sono riuscite a trovare un accordo di base per quel che riguarda la fusione dei loro rispettivi business, in modo da creare il più grande produttore al mondo di schermi da utilizzare per i telefoni mobili e le fotocamere. Gli intenti sono dunque chiari, la crisi del settore viene affrontata insieme e si nutre la speranza di ottenere a breve dei risultati positivi, incrementando in maniera positiva le vendite. Si conosce già qualche dettaglio a tal proposito.
HP lascia settore pc e tablet
Il settore tecnologico solitamente non subisce gli impatti negativi della crisi, forte del desiderio degli utenti, di munirsi degli ultimi apparati high tech, nonostante le finanze non vadano propriamente per il verso migliore. Il settore high tech é stato spesso trainato, soprattutto in Italia, da un ampio gruppo di clienti che non rinunciano a fare la fila nei negozi Apple alla prima di un melafonino, o che rinunciano alle vacanze per il tablet all’ultima moda. Anche in questo caso però potrebbe esserci un’inversione di tendenza.
Heineken, il calo dei consumi influisce sugli utili
Le bollicine europee sono meno frizzanti del solito: non è casuale che gran parte delle aziende attive nel settore della produzione e commercializzazione di birra stiano vivendo un momento difficile, ma cerchiamo di capirne il motivo. Uno dei casi emblematici è quello dell’olandese Heineken, la quale ha riportato proprio ieri dei profitti poco entusiasmanti per quel che riguarda il primo semestre di quest’anno. Inoltre, l’azienda di Amsterdam ha annunciato che i prossimi profitti non saranno i migliori in assoluto, anzi i volumi registrati a luglio e ad agosto non lasciano sperare in nulla di positivo. Quindi, anche l’outlook è debole e bisogna fare i conti con un preoccupante calo dei consumi, con i tagli governativi e con i possibili licenziamenti.
Foster’s disponibile a trattare il proprio prezzo di acquisto
Il nome della Foster’s Group Limited è noto soprattutto agli appassionati di birra: si tratta, infatti, di uno dei principali colossi attivi in questo campo, il quale sta dominando le cronache finanziarie degli ultimi giorni per la trattativa con SABMiller Plc. A che punto sono giunte le discussioni? Lo stesso gruppo australiano ha precisato di aver intrapreso un dialogo piuttosto aperto e sensibile, un fattore che pare sia stato compreso e apprezzato dagli azionisti. La Foster’s vanta attualmente uno dei migliori profitti all’interno del proprio mercato e nel caso di un rifiuto all’offerta britannica potrebbe anche essere in grado di garantire una cifra pari a cinquecento milioni di dollari australiani agli investitori; per il momento, infatti, il valore economico proposto viene ritenuto troppo basso e quindi non accettabile (si tratta di circa 9,5 miliardi di dollari australiani).
Bank of America taglia 3500 posti di lavoro
La turbolenza che sta investendo i mercati miete altre vittime, dopo gli investitori l’ultimo fulmine colpisce gli impiegati della Bank of America. La prima banca americana in termini di asset taglierà 3.500 posti di lavoro entro la fine del prossimo mese. La notizia, citata dal Wall Street Journal, sottolinea che i primi a subire il licenziamento saranno gli addetti ai lavori dell’investment banking e del trading. Alcuni hanno giá ricevuto la notifica del licenziamento e il piano di ristrutturazione proseguirà nei prossimi giorni, comportando altre migliaia di tagli addizionali. Gli azionisti hanno chiesto una drastica riduzione dei costi poichè il rallentamento dell’economia americana ha significato una contrazione dei ricavi.
Ford e Toyota unite dalle auto ibride
La rivalità e la concorrenza sono senz’altro due elementi peculiari del mercato automobilistico, ma spesso anche le collaborazioni portano i loro frutti: è il caso, ad esempio, di Ford e Toyota, le quali stanno pianificando appunto di sviluppare insieme un sistema ibrido che possa essere funzionale ai pickup e ai suv, in modo da venire incontro alle esigenze economiche relative al carburante. Per il momento, però, esiste soltanto un accordo preliminare che prevede la vendita di veicoli con tale tecnologia nel prossimo decennio, così come emerge in maniera chiara dai comunicati degli ultimi giorni della compagnia americana e di quella giapponese. In particolare, dovrebbe essere sfruttato il motore elettrico a gasolio sviluppato dagli stessi nipponici, la cui produzione è prevista nelle ordine delle 100mila unità entro i prossimi due anni.
Disoccupazione Usa oltre le attese
Nonostante il giudizio positivo di Fitch e di Standard & Poor’s (tra l’altro sotto la lente del dipartimento di Giustizia degli Stati Uniti che ha avviato un’indagine per verificare se l’agenzia di rating ha assegnato giudizi in maniera impropria) la situazione non sembra essere delle più rosee per una delle maggiori economie mondiali. L’ultimo dato riguarda l’occupazione: crescono oltre le attese le richieste per nuovi sussidi di disoccupazione presentate la scorsa settimana negli Stati Uniti. Le domande per ricevere sussidi statali per la perdita del lavoro sono cresciute precisamente di 9.000 unità, arrivando alla quota destagionalizzata di 408.000 unità, secondo i dati del Dipartimento del Lavoro. Gli economisti avevano previsto che i nuovi sussidi sarebbero stati inferiori alle 400.000 unità.
Dipartimento di Giustizia indaga su giudizio rating e titoli tossici
In effetti a qualcuno era sembrato un po’ eccessivo il giudizio AAA di Fitch confermato per gli Stati Uniti, che ha sottolineato la flessibilità monetaria e dei tassi di cambio USA che aumentano la capacità dell’economia di assorbire gli shock. L’agenzia ha inoltre promosso tacitamente l’accordo sulla riduzione del deficit raggiunto in extremis dal Congresso americano. Standard & Poor´s era stata un po’ più cauta e aveva espresso un giudizio AA+, ma sembra che la situazione non sia così rosea, o almeno questi sono i sospetti. Il dipartimento di Giustizia degli Stati Uniti ha avviato un’indagine su Standard & Poor´s per verificare se l’agenzia di rating ha assegnato giudizi in maniera impropria o comunque troppo clemente.