Moncler e Yoox si preparano a vivere insieme l’emozione del debutto elettronico sul web: lo store virtuale beneficerà del nome del brand che fa capo al gruppo Industries e avrà ovviamente tutte le caratteristiche di un sito di e-commerce ben strutturato. Le previsioni più convincenti, inoltre, parlano di un completamento dell’operazione entro la fine di settembre, dunque siamo proprio in dirittura d’arrivo.
Multinazionali
Parmalat: l’utile semestrale è in netto calo
I primi tempi del controllo di Lactalis su Parmalat non sono certo i più brillanti in assoluto dal punto di vista delle performance economiche: in effetti, l’azienda di Collecchio ha registrato un primo semestre in utile di 76,5 milioni di euro, un risultato che non può certo essere considerato soddisfacente, visto che nel 2010 il totale era quasi doppio (147,4 milioni per la precisione). Il fatturato, invece, è risultato in rialzo di sei punti percentuali, un dato che è stato agevolato, in particolare, dall’euro debole e dai maggiori prezzi di vendita riscontrati in Canada e in Venezuela. Molti altri eventi hanno poi condizionato i restanti parametri.
Deutsche Bank: buoni profitti nel secondo trimestre
Deutsche Bank rappresenta il gruppo bancario più grande di tutta la Germania, ma la sua fame di crescita non si è ancora arrestata: il profitto del secondo trimestre di quest’anno, infatti, è risultato in netta crescita, grazie, in particolare, al business dei consumi bancari. Nel dettaglio, il reddito netto è aumentato di 3,3 punti percentuali, attestandosi a quota 1,2 miliardi di euro. Gli analisti avevano previsto un rialzo fino a 1,3 miliardi per la banca di Francoforte, ma si tratta pur sempre di un risultato brillante. Tra l’altro, vi sono anche degli avvicendamenti interni, con Anshu Jain e Juergen Fitschen che diventeranno co-amministratori delegati nel 2012.
Opa Bulgari: scontro con i fondi Usa
Louis Vuitton e Bulgari sono le due protagoniste principali dell’offerta pubblica di acquisto che sta coinvolgendo il settore della moda: ma l’acquisizione del brand italiano potrebbe essere messa a serio rischio dall’esposto di un fondo statunitense che detiene una piccola quota di minoranza all’interno di Bulgari stessa. Che cosa è successo esattamente? In pratica, Paolo e Nicola Bulgari avrebbero consegnato dei titoli azionari in eccesso (circa 57mila) con un conseguente sovrapprezzo di 1,2 euro rispetto ai 12,25 stabiliti in via ufficiale per la compagnia di Roma.
Microsoft comunica un quarto trimestre fiscale molto positivo
Il quarto trimestre fiscale di Microsoft è stato davvero brillante: il periodo in questione, il quale è terminato lo scorso 30 giugno, è stato caratterizzato da ricavi pari a 17,37 miliardi di dollari (in aumento di otto punti percentuali rispetto a un anno fa) e da un utile netto in grande spolvero, con un guadagno di trenta punti percentuali e una quota complessiva pari a 5,87 miliardi di dollari (tale risultato equivale a 0,69 dollari per ogni singolo titolo azionario). Le aspettative degli analisti erano decisamente inferiori, dunque la compagnia informatica di Redmond può dirsi più che soddisfatta.
Nestlè sempre più vicina all’acquisizione di Hsu Fu Chi
Nestlè fa davvero sul serio: il colosso alimentare elvetico ha infatti trovato l’accordo per l’acquisizione del 60% dellaa Hsu Fu Chi, una operazione che dovrebbe ammontare a 1,7 miliardi di dollari. L’offerta è giunta fino a 4,35 dollari per ogni singola azione, con un premio dell’8,8%. Non è un caso che si sia scelta la nazione più popolosa al mondo, l’intento è quello di fronteggiare nella maniera migliore possibile la concorrenza di un’altra multinazionale come Unilever. Come hanno spiegato gli analisti, Hsu Fu Chi è un network che può garantire un più alto numero di vendite commerciali, senza dimenticare la valutazione aziendale che è stata effettuata.
Crack Parmalat: Standard & Poor’s dovrà pagare 784mila euro
La vicenda che ha coinvolto Parmalat una decina di anni fa comincia a coinvolgere solo ora altri protagonisti: l’esempio più emblematico è quello di Standard & Poor’s, la celebre agenzia di rating, la quale è stata severamente condannata dal Tribunale di Milano. La sanzione consiste nel pagamento di ben 784mila euro e delle spese legali, una cifra enorme ma che trova un adeguato fondamento nei fatti. In effetti, la compagnia statunitense paga lo scotto di aver valutato in maniera erronea l’azienda di Collecchio dal 2000 fino a pochi mesi prima del fallimento, un errore che è costato molto salato.
Nestlè punta all’acquisizione della cinese Hsu Fu Chi
Quando si parla di settore alimentare non può non venire in mente la Nestlè: il colosso elvetico è sicuramente più affamato dei suoi sostenitori e non è un caso che siano a buon punto le trattative per l’acquisizione di una concorrente cinese, la Hsu Fu Chi International Limited, azienda che vanta un valore di mercato pari a 2,6 miliardi di dollari. Sono circa due anni che la compagnia di Vevey ha dimostrato il proprio interesse, ma non è chiaro se sia giunti finalmente a una svolta finale.
Salvatore Ferragamo, debutto positivo a Piazza Affari
L’esordio ufficiale a Piazza Affari non poteva essere più dolce per Salvatore Ferragamo: l’azienda fiorentina, uno dei principali riferimenti della moda italiana, ha fatto registrare un rialzo di ben 10,56 punti percentuali nel suo primo giorno di contrattazioni, una performance cinque volte superiore a quella del Ftse All Share. Ora c’è già chi è pronto a scommettere sul fatto che altre imprese seguiranno questo esempio. La Salvatore Ferragamo dovrà focalizzarsi su obiettivi nuovi di zecca e soprattutto molto ambiziosi, visto che l’impegno principale sarà quello di soddisfare nella maniera migliore gli azionisti.
Nike: profitti trimestrali superiori alle attese
Nike Incorporated, la prima compagnia al mondo per quel che concerne gli articoli sportivi, non smette di stupire dal punto di vista finanziario: il profitto del trimestre che si è concluso lo scorso 31 maggio è stato appena reso noto e ha messo in luce delle cifre nettamente superiori alle previsioni, grazie soprattutto alle ottime vendite nordamericane. Nel dettaglio, il reddito del colosso di Beaverton è cresciuto di ben quattordici punti percentuali, attestandosi a quota 594 milioni di dollari, il che equivale a dire che ogni singola azione vale 1,24 dollari, mentre in realtà gli analisti avevano parlato di 1,17 dollari in media.
Hong Kong: Samsonite offusca la stella di Prada
La quotazione di Prada presso la Borsa di Hong Kong è cominciata da pochissimi giorni, ma sembra già terminato l’entusiasmo iniziale: in effetti, la spa milanese potrebbe declinare nel corso di questa settimana, a causa dell’approdo sulla piazza cinese di altre compagnie, in primis Samsonite International, la celebre azienda americana attiva nella commercializzazione di articoli da viaggio. Le previsioni parlano di un calo azionario pari a 2,5 punti percentuali, con una quotazione probabile compresa tra i 38 e i 39 dollari di Hong Kong.
Prada: la quotazione ad Hong Kong sale a 2,6 miliardi di dollari
L’approdo di Prada alla Borsa di Hong Kong tiene ancora banco per le caratteristiche principali di questa offerta pubblica iniziale. L’intenzione del gruppo attivo nel mondo della moda è infatti quello di aumentare la propria quota fino a 20,3 miliardi di dollari di Hong Kong, vale a dire circa 2,6 miliardi di dollari: è quindi chiaro l’obiettivo da perseguire, una espansione intensa nel continente asiatico mediante una offerta dalle dimensioni notevoli. La spa milanese sta già provvedendo a vendere 423,3 milioni di titoli azionari, i quali avranno un prezzo compreso tra i 36,50 e i 48 dollari di Hong Kong.
Man si oppone all’offerta di acquisto di Volkswagen
Il comparto automobilistico tedesco è letteralmente dominato dalla “telenovela” che vede come protagonisti principali Man Se e Volkswagen. Volendo riassumere al massimo la vicenda, la celebre casa produttrice della Golf è intenzionata ad acquistare l’azienda bavarese: nonostante questo interessamento prestigioso, però, la Maschinenfabrik Augsburg-Nürnberg ha respinto al mittente l’offerta in questione, ritenendo il prezzo messo sul piatto dal colosso di Wolfsburg troppo basso.
British Airways-Iberia, un bilancio a sei mesi dalla fusione
La International Consolidated Airlines Group Sa ha cominciato le proprie attività in via ufficiale lo scorso mese di gennaio: si tratta della compagnia che è nata dalla fusione tra British Airways e la spagnola Iberia, un nuovo colosso dei cieli su cui si sta concentrando l’attenzione degli addetti ai lavori. Che situazione vive il nuovo vettore a sei mesi dalla nascita? Per il momento, le operazioni prevalenti non riguardano nuove acquisizioni, così come ha anche precisato l’ad Willie Walsh, ma si punterà più che altro sul rafforzamento dei risparmi.