Tim Cook, ceo di Apple, ha dichiarato che a partire dalla prossima settimana la società americana hi-tech proporrà sul mercato nuovi prodotti straordinari. Cook ha dichiarato che “il futuro promette bene, soprattutto per gli smartphone” e ha aggiunto che ci sono “prodotti fantastici in arrivo”. Ma non finisce qui, perché la strategia di Apple è ormai da tempo a 360 gradi: dalle parole di Cook sembra esserci la possibilità di una più stretta collaborazione con il re dei social network Facebook. Il modo in cui Cook intende fare business in Apple segue le orme del suo predecessore, il grande Steve Jobs.
Nasdaq
Titolo Facebook scende sotto 29$ al Nasdaq
Non si ferma la discesa del titolo Facebook in borsa. Dal giorno della quotazione sulla piattaforma tecnologica Nasdaq, avvenuta venerdì 18 maggio 2012, il colosso dei social network ha perso continuamente terreno in un clima di forti polemiche per la gestione del collocamento che ha portato le autorità di controllo di borsa americane ad effettuare controlli approfonditi sull’Ipo della società di Menlo Park. Ieri il titolo ha chiuso con una perdita del 9,62% a 28,84 dollari per azione. Rispetto al prezzo dell’Ipo, cioè 38 dollari, il valore delle azioni Facebook è sceso del 32% circa nel giro di 7 sedute di borsa.
Morgan Stanley ha guadagnato 100 milioni dal crollo di Facebook in borsa
Il collocamento in borsa di Facebook resta nel mirino di authority e Commissione bancaria del Senato, che vogliono vederci chiaro nell’intricata vicenda legata all’Ipo del social network più famoso al mondo. Sembra che ci sia addirittura una lista di “privilegiati”, cioè banche e fondi di investimento che hanno avuto la possibilità di essere avvisati in anticipo sulle stime dei conti. Si tratta, ad esempio, dei fondi Capital Research & Management e Fidelity Investments, che hanno così evitato l’acquisto al debutto sul Nasdaq. E poi c’è Morgan Stanley, una delle principali protagoniste in negativo della vicenda legata all’Ipo Facebook.
Facebook potrebbe abbandonare il Nasdaq
Il crollo del titolo Facebook alla borsa di New York è finito nel mirino della SEC e sono partite anche le prime proposte di class action contro Zuckerberg, Morgan Stanley e il Nasdaq. Intanto, la notizia più clamorosa – secondo quanto divulgato da fonti Reuters – sarebbe quella del possibile divorzio tra Facebook e il Nasdaq dopo appena 5 giorni di quotazione sulla borsa americana dei titoli tecnologici. Si parla già di primi contatti con il Nyse, che accoglie tutti i tipi di società e quindi non solo hi-tech.
Facebook finisce nel mirino della SEC
E’ iniziata nel peggiore dei modi l’avventura di Facebook in borsa. Il titolo, che è stato quotato venerdì 18 maggio sul listino Nasdaq a un prezzo di collocamento pari a 38 dollari, sta crollando sotto i colpi delle vendite e negli ultimi due giorni ha già perso il 20% circa. Ieri il titolo ha toccato un minimo intraday a 30,9 dollari, chiudendo poi a 31 dollari con un vistoso calo dell’8,9%. Il giorno prima era scesa dell’11%. Dai top assoluti di 43,1 dollari toccati venerdì, la discesa è stata pari al 39%.
Titolo Facebook crolla al Nasdaq (-11%)
Nessun riscatto per Facebook dopo il deludente esordio al Nasdaq, avvenuto venerdì 18 maggio. Ieri sera in chiusura a Wall Street, le azioni Facebook risultavano in calo dell’11% a 34,03 dollari, nettamente al di sotto del prezzo iniziale di collocamento di 38 dollari. In realtà, le azioni del social network erano scese addirittura del 13,6% nell’intraday fino a 33 dollari. Il tonfo di ieri è costato al colosso di Menlo Park la perdita di 10 miliardi di dollari di capitalizzazione, che ora è scesa a 94 miliardi di dollari.
Facebook debutta al Nasdaq a 38 dollari
Mancano ormai poche ore e finalmente Facebook sbarcherà ufficialmente sul listino azionario americano Nasdaq. Il simbolo di negoziazione sarà FB. Intanto anche l’ultimo tassello è andato al suo posto. Il prezzo dell’Ipo è ora ufficiale: 38 dollari per azione. Il pricing dei titoli Facebook va a fissarsi proprio sul massimo della forchetta prevista (34-38 dollari), che era stata già aumentata dalla precedente valutazione (28-35 dollari). La capitalizzazione di partenza per il colosso dei social media sarà pari a 104 miliardi di dollari, una cifra record e senza precedenti per l’Ipo di una big americana.
Come investire in Facebook
Oggi è senza dubbio il giorno di Facebook, che sbarcherà al Nasdaq con il simbolo FB. Il roadshow di presentazione della società di Menlo Park agli investitori istituzionali ha portato in dote una domanda boom e un aumento della forchetta del prezzo di collocamento a 34-38 dollari per azione da 28-35 dollari. Le 337,4 milioni di azioni offerte sono andate letteralmente a ruba. Il sold-out anticipato ha fatto sì che l’offerta fosse aumentata di altre 50 milioni di azioni. Ma in che modo è possibile investire in azioni Facebook direttamente o indirettamente?
General Motors non investirà più in Facebook Ad
A poche ore dallo sbarco definitivo in borsa, Facebook deve far fronte a un intoppo che potrebbe ledere in qualche modo l’immagine costruita nel corso del roadshow di avvicinamento alla quotazione ufficiale sul Nasdaq. Infatti, il colosso automobilistico americano General Motors ha deciso di non investire più negli Ad di Facebook. Il gruppo di Detroit, terzo maggiore advertiser negli Stati Uniti, avrebbe notato la poca capacità di influenzare le vendite degli Ad sul social network. Lo scorso anno GM aveva investito 10 milioni di dollari.
Facebook alza prezzo Ipo a 34-38 dollari
Negli ultimi giorni erano emerse alcune perplessità sulla Ipo di Facebook, che sbarcherà sul listino tecnologico Nasdaq venerdì 18 maggio 2012. Il management del social network aveva evidenziato qualche lacuna nei ricavi pubblicitari nella versione cellulare, con una forte crescita degli utenti che non stava generando corrispondenti introiti. Inoltre, si parla da qualche giorno anche del possibile slittamento della finalizzazione dell’acquisto di Instagram da un miliardo di dollari. La domanda degli investitori istituzionali non stava soddisfacendo appieno rispetto alle previsioni iniziali.
Target price Facebook secondo analisti finanziari
Ieri è iniziato il roadshow di Facebook, una tournee che porterà il famoso social netowork a contatto con il gotha della finanza mondiale allo scopo di ottenere l’appoggio dei grandi investitori internazionali. Ieri c’erano oltre 500 investitori, ma anche parecchi curiosi, all’ingresso dell’Hotel Sheraton di Manhattan a New York. Poi è arrivato Mark Zuckerberg, 28 anni, co-fondatore che ricopre anche la carica di chief executive officer. Il roadshow proseguirà in altre metropoli americane, come San Francisco, Boston e Chicago.
Facebook sbarca al Nasdaq il 18 maggio 2012
Ormai manca soltanto l’ufficialità, ma praticamente tutte le agenzie di stampa stanno battendo la notizia relativa al giorno del debutto in borsa del social network più famoso al mondo. Facebook dovrebbe sbarcare al Nasdaq il prossimo 18 maggio 2012, dopo un roadshow di 8-9 giorni che dovrebbe iniziare lunedì prossimo e coinvolgere in prima persona il fondatore dell’azienda Mark Zuckerberg. Tuttavia, secondo quanto affermato dall’edizione online del Wall Street Journal, le scadenze potrebbero ancora slittare di uno o due giorni. Il percorso di avvicinamento alla borsa dei titoli tecnologici Nasdaq sembra ormai al punto d’arrivo.
Profitti trimestrali Apple aumentano del 94%
Ieri sera, dopo la chiusura di Wall Street, Apple ha comunicato i dati relativi al secondo trimestre fiscale. I risultati sono ancora una volta sorprendenti e hanno battuto nettamente le attese degli analisti finanziari. La prima società al mondo per capitalizzazione di borsa ha registrato un fatturato di 39,2 miliardi di dollari, salito del 59% grazie alle vendite record di iPhone e iPad. Gli analisti mediamente si aspettavano un giro d’affari di poco superiore ai 36 miliardi di dollari. Boom degli utili, che balzano del 94% a 11,6 miliardi di dollari. Battute anche qui le stime di consensus di circa il 23%.
Risultati 1° trimestre 2012 Yahoo! e Intel migliori delle attese
Ieri sera sono stati pubblicati i risultati del primo trimestre 2012 di tre colossi hi-tech della Corporate America, che hanno evidenziato ancora una volta che il settore tecnologico è davvero in grande condizioni e che quindi il boom dei titoli quotati al Nasdaq è giustificato dai fondamentali delle società. Yahoo! ha diffuso i conti del primo trimestre dell’anno evidenziando un balzo dei profitti del 28% a 286 milioni di dollari. Il giro d’affari si è attestato a 1,077 miliardi di dollari (+1%), che non tiene conto delle commissioni versate ai partner commerciali.