Torna il segno meno sui mercati azionari dopo le sedute negative negli Stati Uniti e in Asia. Gli sforzi delle istituzioni per mettere fine all’emergenza finanziaria non hanno portato nuovi rialzi. Negli USA Henry Paulson ha annunciato misure per la ricapitalizzazione del settore bancario, dando quindi avvio al piano B. Il Tesoro degli Stati Uniti spenderà 250 miliardi di dollari per comprare azioni delle principali banche del paese, seguendo così il percorso di rafforzamento patrimoniale delle banche portato avanti dai paesi europei. In Giappone invece la banca centrale ha promosso una forte azione di sostegno ai mercati, mettendo a disposizione liquidità a breve termine in misura illimitata alle società che ne facessero richiesta . Come anticipato ieri i mercati sono tornati a concentrarsi sulle prospettive dell’economia e sui profitti delle società, con le sedute dominate dalle preoccupazioni per la capacità di spesa dei consumatori.
Nasdaq
Alti profitti per la Amazon grazie a una attenta politica dei prezzi
Amazon.com Inc., la maggior compagnia per acquisti del web, ha riportato un profitto più alto rispetto alle stime degli analisti nel secondo quarto del 2008,
Borse europee chiudono in lieve rialzo
Chiusura positiva per le principali borse europee. Dopo un avvio stentato, nel pomeriggio avviene il recupero. A guidare i titoli europei al rialzo è Wall
Debole seduta per le borse europee. Chiusura contrastata per Wall Strett. In rosso gli indici asiatici
Debole chiusura ieri per le principali borse europee. L’avvio di settimana è stato, dunque, sottotono per gli indici esteri. Male Bruxelles che chiude a – 0, 87% a 3.640,71 punti. Chiusura in rosso anche per Zurigo che flette dello 0,86% a 7.322,68 punti, Madrid con un calo dello 0,74% a 12.829,4 punti, Londra dello 0,58% a 5.872,5 punti ed Amsterdam dello 0,30% a 469,82 punti. Ottengono, invece, un lieve rialzo Francoforte con + 0,17% a 6.815,63 punti e Parigi che chiude con + 0,08% a 4.799,38 punti.
Difficile giornata, ieri, in Europa, per il settore bancario, dopo che Lehman Brothers ha comunicato di prevedere perdite di circa 3 miliardi di dollari nel secondo trimestre.
Borse europee trascinate al ribasso da Wall Street. Un pò meglio gli indici asiatici
Chiusura settimanale in rosso per le principali borse europee. Andati in fumo circa 150 miliardi di euro. A trascinare in ribasso i titoli europei è stato il tonfo di Wall Street causato dal balzo del prezzo del petrolio, arrivato a circa 139 dollari a barile e dal tasso di disoccupazione americano arrivato al 5,5 per cento. A pesare sul crollo degli indici europei anche la decisione della Bce di lasciare i tassi fermi al 4 per cento.
La borsa di Londra chiude in netto ribasso. L’indice Ftse-100 perde l’1,48% scendendo a 5906,8 punti. Penalizzate sul listino londinese le quotazioni delle società legate all’uso di carburanti: British Airways, chiude con un -7,67%, seguita da Carnival con -4,84%.
Yahoo! non sarà di Microsoft
Si è risolta in un niente di fatto la trattativa tra Microsft e Yahoo. Ieri, il 3 maggio Steve Ballmer aveva annunciato che entro 48
Wall Street: trimestrali e mercato immobiliare, continua l’incertezza
Continua il sali scendi di Wall Street, travolta da una valanga di trimestrali. Tengono i tecnologici: a mercati chiusi sono arrivati i conti di Apple e Amazon. Entrambi si sono rivelati superiori alle attese, ma mentre i primi sono stati totalmente positivi, quelli del gigante dell’e-commerce ha accusato un calo nei margini lordi. A preoccupare ancora di più gli investitori ed i mercati è arrivato il profit warning dell’ad di Amazon, il quale ha già rivisto al ribasso le stime per il 2008: l’utile si fermerà a 940 milioni, cifra inferiore ai ai 985 previsti ad inizio anno.
Per il trimestre a venire Amazon prevede ricavi in crescita ma margini di profitto in discesa, tra i 120 ed i 160 milioni. Buoni risultati anche per Boeing, il colosso attivo nel settore aerospaziale, che ha riportato un aumento degli utili del 38% e ricavi del 4%.
Coca Cola chiude il trimestre in utile e conferma partecipazione a Pechino 2008
Il colosso Usa delle bevande ha chiuso il primo trimestre con utili in aumento del 19% a 1,5 mld di dollari (64 cents ad azione), rispetto agli 1,26 mld (54 cents) dell’anno precedente, dopo aver contabilizzato oneri da ristrutturazione per 3 cents. Gli analisti di Thomson First Call ipotizzavano un utile per azione di 63 centesimi. I ricavi sono saliti a 7,38 mld dai 6,1 mld precedenti.
Intanto Coca Cola conferma il suo impegno come sponsor dei giochi a Pechino 2008, il colosso afferma che il percorso della fiaccola olimpica attraverso il mondo fino ai Giochi olimpici di Pechino deve continuare, ha dichiarato il presidente della società agli azionisti, sullo sfondo delle contestazioni alla Cina in materia di diritti dell’uomo. Oltre ai Giochi, la Coca Cola sponsorizza anche la staffetta mondiale della fiaccola olimpica, fortemente disturbata a Londra, Parigi e San Francisco.
Wal Mart, Intel e Apple trainano Wall Street
Wall Street ha chiuso all’insegna del segno più, trainata dalle buone notizie provenienti dalle società, in particolare da Wal Mart che ha alzato le stime sugli utili. Il Dow Jones ha chiuso con +0,44% a 12.581, il Nasdaq +1,27% a 2.351, +0,45% a 1.369,55 anche per l’S&P 500.
Wal Mart ha infatti alzato la guidance del primo trimestre nonostante le vendite di marzo avessere un po’ deluso. Il colosso della grande distribuzione ha annunciati che concluderà i primi tre mesi del 2008 con un EPS di 74-76 centesimi, mentre le precedenti stime erano di 70-74 cents.
Le vendite di marzo sono invece cresciuto soltanto dello 0,7%, mentre gli analisti speravano in un +1%, soglia che viene raggiunta e superata di uno 0,1 se nelle vendite sono compresi i carburanti.
Alcoa: utili dimezzati, ed è solo la prima a diffondere la trimestrale
Wall Street stava viaggiando in positivo in attesa della trimestrale di Alcoa, il colosso dell’alluminio, primo elemento del Dow Jones ha diffondere gli utili aziendali. L’annuncio era atteso subito dopo la chiusura delle Borse ed avrebbe permesso di cominciare a valutare il reale impatto della crisi del credito e del rallentamento dell’economia americana sugli utili delle aziende.
Ma le cose non sono andate come tutti speravano: la trimestrale è arrivata ed è arrivata anche ulteriore preoccupazione. Alcoa, il terzo produttore mondiale di alluminio, ha infatti chiuso i primi tre mesi del 2008 con utili più che dimezzati, per il valore di 303 milioni dollari, mentre nel 2007 erano 662.
Il fatturato è calato del 6,7% (unico risultato ad essere superiore alle aspettative) mentre il risultato per azione, atteso di 0,48, è stato di 0,37. Una trimestrale che ha accusato il caro prezzo del petrolio e il deprezzamento della moneta statunitense nonostante anche l’alluminio avesse visto il proprio costo aumentare.
Jp Morgan aumenta l’offerta per Bear Stearns, i mercati volano
La notizia dell’acquisizione di Bear Stearns da parte di Jp Morgan ad un prezzo di svendita aveva lasciato esterefatti i dipendenti che ne posseggono le quote di partecipazione. Ma la vicenda non era ancora chiusa. Jp Morgan ha cercato di vincere la diffidenza degli azionisti della banca in fallimento quintuplicando l’offerta: 10 dollari ad azione.
Il valore totale di Bear Stearns arriva così a due miliardi di dollari e il titolo vola in borsa: ha chiuso a +57% arrivando a sfiorare i 10 dollari offerti da Jp Morgan (9,38 dollari), dopo aver raggiunto +116% a 12,9 dollari. Secondo un accordo precedente il 39,5% degli asseti nel portafoglio di Bear Stearns è già passato nella mani dell banca d’affari statunitense, mentre il restante deve ricevere il sì degli azionisti.
L’assemblea ha accettato il rilancio di Jp Morgan e l’acquisizione dovrebbe essere ufficializzata l’8 aprile. Sarà la nuova proprietaria ad accollarsi il miliardo di perdite di Bear Stearns e non più la Fed, che se necessario interverrà in un secondo momento, per i restanti 29 miliardi.
Inflazione Usa superiore alle attese: soffrono le Borse europee
Nei 12 mesi fino a gennaio l’inflazione Usa era salita del 4,3%. Per quanto riguarda l’inflazione del 2008, essa si e’ attestata a un tasso superiore alle attese sia nel dato generale (0,4% contro stime per 0,3%) sia nella componente “core” (0,3% contro 0,2%). I prezzi dell’energia del primo mese dell’anno sono cresciuti dell’1,7% mensile e quelli dei prodotti alimentari dello 0,7% mensile. Sempre nel mese di gennaio, le costruzioni di nuove case sono aumentate dello 0,8% a 1,012 milioni di unità come atteso dal mercato. A condizionare l’umore anche la tensione sulle quotazioni del petrolio, che alimenta i timori di un ulteriore aumento dell’inflazione, a causa dei maggiori costi energetici.
A Wall Street dopo il forte ribasso accumulato successivamente alla pubblicazione del dato sui prezzi al consumo in gennaio, il Dow Jones guadagna ora lo 0,02% a 12.337 punti mentre il Nasdaq sale dello 0,40% a 2.315 punti. Positivo anche lo S&P 500 (+0,09% a 1.350 punti). Bene anche Hp che dopo aver riportato una trimestrale superiore alle attese guadagna il 7,90%.
Fed: USA in stagnazione, possibili ulteriori tagli tassi a marzo
La Federal Reserve resta pronta ad agire sui tassi, la crescita statunitense attraversa un periodo di stagnazione. Il presidente della Federal Reserve di San Francisco, Janet Yellen, ritiene piuttosto probabile che l’economia Usa sperimentera’ una crescita lenta, e non una vera e propria recessione, nei prossimi trimestri. Dello stesso parere è Ben Bernanke, secondo il quale l’inflazione dovrebbe moderare e le attese rimangono comunque sotto controllo, l’economia americana attraverserà un periodo di crescita modesta nei primi trimestri del 2008, ma dovrebbe riprendere velocità verso la fine dell’anno, per cui anche Bernanke ha escluso la recessione per l’economia Usa, anche se il rallentamento sarà inevitabile. Inoltre Bernanke alla Commissione bancaria del Senato ha precisato che tutte le banche che vengono supervisionate, restano con posizioni capitali forti e non esiste alcun rischio imminente di alcuna insolvenza, non esistono minacce che le crescenti perdite legate alle turbolenze relative ai mutui subprime possano determinare insolvenze bancarie, tuttavia la situazione del mercato finanziario rimane delicata.
Bernanke fiducioso ma Wall Street non sale
Martedì è stato il giorno di Warren Buffett, ieri, san Valentino, è stato quello di Ben Bernanke. Davanti al Congresso Bernanke si mostrato ottimista e si è lanciato in un maldestro, se mi permettete, tentativo di rassicurare i mercati, i quali evidentemente non sono altrettanto fiduciosi.
A Wall Street il Nasdaq ha perso 1,74% a 2.332,54, l’S&P 500 ha lasciato sul terreno 1,34% a 1,348 punti, il Dow Jones a sua volta l’1,40% a 12,376,98. Questo calo è avvenuto nonostante l’arrivo di ben due dati positivi sugli Usa: il deficit della bilancia commerciale e la richiesta sussidi di disoccupazione. Sono 348 mila le domande di sussidi, secondo quanto rivelato dal Dipartimento del Lavoro, – 9.000, con un calo inferiore alle aspettative ma pur sempre un calo.
Migliore delle aspettative invece il dato sul deficit della bilancia commerciale, a 58,8 miliardi di dollari, mentre in novembre era di 63,1 miliardi. L’attesa, e poi la diffusione di questi dati, avevano dato una spinta positiva alla borsa, fino al discorso di Bernanke.