Grecia: dalla Troika il via libera alla sesta tranche di aiuti

 Banca Centrale Europea, Ue e Fondo Monetario Internazionale, il terzetto che ormai siamo abituati a chiamare Troika, sono i “medici” più importanti a cui si può affidare in questo momento la Grecia: la nazione ellenica, la quale versa in uno stato critico di salute, potrà comunque beneficiare di altre settimane di ossigeno, grazie all’approvazione della sesta tranche di aiuti finanziari, in attesa che lo stesso Vecchio Continente il G20 possano evitare il crack della nazione. Questo nuovo sostegno in favore del governo di Atene ammonta a otto miliardi di euro e la sua disponibilità diventerà concreta a partire dalla prima settimana di novembre, proprio quando la Grecia dovrebbe rimanere a corto di denaro cash.

Venizelos assicura: la Grecia manterrà le promesse sul credito

 Il ministro greco delle Finanze Evangelos Venizelos sta cercando in tutti i modi di gettare acqua sul fuoco: a suo parere, infatti, il governo di Atene verrà incontro a tutte le richieste dei creditori internazionali, provvedendo soprattutto a incrementare i tagli salariali e delle pensioni, dato che i leader europei sono ormai pronti a riaprire le trattative per un pacchetto di sostegno alla nazione ellenica e al suo debito. Come ha spiegato lo stesso Venizelos, tutto quello che è necessario fare ha una scadenza ben precisa e non deve andare oltre gli ultimi giorni di questo mese di ottobre.

Occupy Wall Street, crescono gli “indignados” americani

 Il fenomeno degli “indignados” spagnoli sta facendo scuola: le proteste di “Occupy Wall Street” stanno dilagando negli Stati Uniti, con richieste ben precise e uno slogan che non fa una grinza, “End the war, tax the rich”. Insomma, questo popolo multiforme chiede che finisca la guerra, ma soprattutto che si tassino i più ricchi. Ma da chi è composta esattamente tale folla? Si possono scorgere studenti, sindacalisti, ma anche gli operai: i loro appuntamenti e le loro tappe stanno diventando sempre più numerose, ad esempio hanno sfilato contro gli amministratori delegati delle multinazionali, ma li si ricorda, ad esempio, anche sul Ponte di Brooklyn.

Dexia impegnata a smantellare gli assets tossici

 Il board della banca franco-belga Dexia Sa si riunirà proprio nella giornata odierna per studiare tutte le opzioni percorribili e volte a smantellare i titoli tossici acquisiti in passato: l’istituto, infatti, è al centro delle cronache finanziarie per la sua critica situazione in merito agli assets finanziari, tanto che i risparmiatori e i clienti stanno già tremando nel timore dei possibili effetti negativi. Francia e Belgio hanno già provveduto a proteggere in maniera adeguata le loro unità locali, ma un accordo più ampio sembra al momento difficile, visto che nessuno vuole assumersi la responsabilità diretta per una crisi che sta facendo letteralmente evaporare i finanziamenti di breve termine del gruppo in questione. Nel dettaglio, gli assets tossici dovrebbero essere convogliati in un apposito veicolo, il cosiddetto “bad bank”, con un ammontare che gli analisti hanno stimato intorno ai 190 miliardi di euro, una cifra davvero imponente.

Irlanda: il premier Kenny intravede l’uscita dal tunnel

 Il premier Enda Kenny ne è sicuro, l’Irlanda aspira a diventare la prima nazione capace di uscire dal proprio programma di salvataggio economico: l’intenzione del governo di Dublino, sono sempre parole del primo ministro, è quella di vendere ulteriore debito anche nel corso del 2012, in modo da tornare sul mercato nel più breve tempo possibile. L’attesa più snervante, comunque, andrà a riguardare le nuove valutazioni delle agenzie di rating, i cui giudizi confermeranno se questa uscita dal tunnel sarà stata completa. Diversamente da altri paesi come Grecia e Portogallo, la nazione nordeuropea sta cercando di mostrare come si può risolvere una situazione complicata e ritenuta senza alcuna via di scampo.

Crédit Lyonnais-SunAmerica, intesa sulla causa giudiziaria

 Crédit Lyonnais ha trovato l’accordo decisivo per la risoluzione della causa intentatagli da SunAmerica, una delle tante unità previdenziali e assistenziali dell’American International Group: la vicenda risale addirittura al 1993 quando vi fu un investimento una compagnia assicurativa della California da parte della banca francese, una acquisizione che venne immediatamente definita illegale. Nel dettaglio, la Aig Retirement Services, formalmente conosciuta come SunAmerica appunto, e Crédit Lyonnais Sa hanno raggiunto l’intesa in questione nel corso della giornata di ieri presso la corte federale di Los Angeles.

Libera e Unioncamere unite contro la mafia nell’economia

 La lotta contro le infiltrazioni della mafia nel tessuto economico è partita ieri da Torino: l’associazione Libera e Unioncamere Piemonte hanno infatti sottoscritto un fondamentale accordo volto a sostenere la cultura della legalità. In pratica, le Camere di Commercio verranno aiutate in questo compito, in modo da scongiurare la diffusione della criminalità economica. La firma ha beneficiato di parecchie mani, come quelle di Ferruccio Dardanello, numero uno di Unioncamere, di Don Luigi Ciotti, presidente della stessa Libera, e di Giancarlo Caselli, procuratore capo presso il capoluogo piemontese. Si tratta di un protocollo strategico proprio per gli obiettivi che intende perseguire; la partnership in questione, quindi, darà vita a una serie di iniziative che siano utili per il contrasto dei fenomeni di infiltrazione, un evento fin troppo diffuso a livello imprenditoriale.

Fondiaria Sai ritocca al ribasso le stime del 2011

 Stime negative e risultati al di sotto delle attese: i dati relativi al 2011 di Fondiaria Sai non sono affatto incoraggianti e mettono in luce una situazione piuttosto precisa. In effetti, la compagnia assicurativa torinese si è vista costretta a rivedere al ribasso il proprio risultato netto, come specificato opportunamente in una nota emessa nel corso della giornata di ieri. La pubblicazione, tra l’altro, era stata sollecitata con molte pressioni dalla Consob, intenzionata a conoscere lo stato di salute del gruppo. Ebbene, ora si conosce la realtà, le informazioni disponibili al momento attuale e le performance dei principali mercati finanziari inducono a pensare che gli obiettivi relativi al risultato netto non saranno raggiunti, visto che nei mesi scorsi si era parlato di un importo pari, se non superiore, ai cinquanta milioni di euro.

Microsoft si inserisce nella trattativa per Yahoo

 Yahoo Incorporated non poteva non destare l’attenzione delle più grandi compagnie informatiche di tutto il mondo: dopo l’offerta di Alibaba, è ora giunto il momento di Microsoft Corporation, la quale, secondo una indiscrezione dell’agenzia Reuters, starebbe seriamente considerando la situazione per valutare l’acquisto della compagnia californiana. Che cosa ha intenzione di fare esattamente il colosso creato da Bill Gates? In pratica, la multinazionale di Redmond starebbe cercando con insistenza un nuovo partner commerciale, ma al momento nessuna decisione definitiva è ancora stata adottata e addirittura potrebbe anche non materializzarsi a causa delle divisioni interne che attanagliano l’azienda.

Tirrenia, dismissioni trasparenti secondo il commissario D’Andrea

 C’è un aggiornamento importante per quel che riguarda le sorti della celebre compagnia di navigazione Tirrenia: come ha spiegato Giancarlo D’Andrea, attuale commissario straordinario della società campana, momentaneamente in fase di amministrazione controllata, le dismissioni che sono andate a riguardare la stessa Tirrenia e Siremar hanno rispettato in pieno tutte le condizioni e i requisiti che erano stati richiesti, sia dalle autorità del nostro paese sia da quelle comunitarie. La precisazione non è di poco conto, anche perché viene a inserirsi in un momento particolare, immediatamente successivo alla comunicazione di Bruxelles di voler avviare in via ufficiale un’inchiesta sul sostegno che è stato fornito dallo Stato italiano ai gruppi in questione.

Chrysler: aumentano le vendite Usa, miglior dato dal 2007

 Non è tutto oro quello che luccica: questa massima calza a pennello per descrivere le ultime vicende che vedono coinvolta Chrysler e le sue vendite commerciali negli Stati Uniti. In particolare, è emerso come le vetture della compagnia americana abbiano fatto registrare un rialzo di ben ventisette punti percentuali nel corso del mese di settembre, la miglior performance da addirittura quattro anni a questa parte. Il traino è stato sostenuto in larga misura dalle vetture di maggiori dimensioni, come ad esempio i Pickup e i Suv. Il dato è sicuramente incoraggiante, ma va comunque contestualizzato.

Antitrust, multa milionaria contro tre assicurazioni

 Un nuovo cartello commerciale ha dato filo da torcere all’Antitrust, la quale è dovuta nuovamente intervenire per interrompere le pratiche commerciali scorrette: la vicenda ha riguardato da vicino diverse compagnie attive nel ramo assicurativo e le gare che le hanno viste coinvolte negli ultimi tempi, contrassegnate, in particolare, da utilizzi anticoncorrenziali delle coassicurazioni e da scambi di lotti e informazioni, elementi che non potevano certo essere tollerati dall’Autorità garante. Il meccanismo in questione, infatti, aveva permesso di ripartire in maniera specifica le quote di partecipazione, soprattutto attraverso le disdette e i subentri, due operazioni che avevano il “pregio” di scongiurare i confronti dal punto di vista della competitività.

Piazza Affari sotto la parità. Colpa di Fitch?

 La notizia diffusa ieri dalla nota agenzia di rating va’ direttamente ad affiancarsi a quelle del taglio di rating sul debito pubblico Italiano e sulla Cassa Depositi e Prestiti; il taglio netto sulle stime di crescita per il 2012 ed il 2013 comunicato da Fitch contribuisce a diffondere il panico per l’imminente fase di recessione in cui rischiamo di entrarci mani e piedi.

Se la colpa è da ricercare nelle manovre del Governo che in nessun modo sembrano favorire concretamente la crescita e lo sviluppo nei prossimi anni, gli effetti non si può dire che saranno immediati. Fermo restando che Fitch potrà tranquillamente rivedere “in corsa” le aspettative, se queste rimarranno invariate allora non sprofondare in una crisi vorrebbe dire entrare in una fase di stallo di lunghissimo periodo che vedrà l’indice italiano (ancora) stretto in un laterale ad ampio range, come prima del crollo di Agosto.