Bmw supera Mercedes nelle vendite americane

 Il brand tedesco Bmw è riuscito ad accrescere le proprie vendite di vetture di lusso negli Stati Uniti, con le spedizioni che sono addirittura aumentate di diciannove punti percentuali: il dato è stato trainato, in particolare, dal suv X3, presentato negli showroom americani a gennaio e che ha consentito alla casa di Monaco di Baviera di ottenere risultati lusinghieri dal punto di vista commerciale. Entrando maggiormente nel dettaglio statistico, infatti, c’è da dire che le spedizioni a cui si faceva riferimento in precedenza sono aumentate fino a quota 21.750 unità nel corso del mese di settembre, una stima superiore a quella conseguita dalla Mercedes, in grado di guadagnare il 9% ma di fermarsi a 21.649 veicoli.

Borsa di Tokyo, Sumitomo Metal perde terreno

 Comincia un nuovo lunedì e con esso riprendono anche le contrattazioni borsistiche, in primis quelle del Tokyo Stock Exchange: una delle performance su cui si stanno concentrando le maggiori attenzioni è quella di Sumitomo Metal Industries Limited, terza compagnia di tutto il Giappone per quel che riguarda la produzione di acciaio, la quale è scesa fino al livello più basso delle ultime tre settimane. Che cosa è successo in particolare per “meritare” un simile declino? Il colosso nipponico è stato costretto a far fronte a spese piuttosto ingenti, quasi ottanta miliardi di yen (un miliardo di dollari), una operazione necessaria per annotare il valore dei propri investimenti in Borsa. Entrando maggiormente nel dettaglio numerico, c’è da dire che questa stessa azienda ha ceduto ben 3,7 punti percentuali nel corso dell’apertura odierna giapponese, attestandosi a quota 156 yen, un valore che non veniva raggiunto dal 12 settembre scorso.

Il Qatar dà fiducia al comparto minerario greco

 La Qatar Holdings Llc è pronta a investire circa un miliardo di dollari nella European Goldfields Limited, compagnia quotata a Londra e tra le maggiori della Grecia per quel che riguarda l’estrazione mineraria di oro: una fiducia che forse in pochi si aspettavano, vista la situazione economica del paese ellenico, ma si punta con decisione sul metallo più nobile. Nello specifico, la holding araba provvederà ad acquisire una partecipazione del 10% da Ellaktor Sa, ricevendo inoltre un altro 5% da una compagnia greca di costruzioni; in aggiunta, dettaglio certamente non trascurabile, la stessa European Goldfields potrà beneficiare di seicento milioni di dollari in sostegno finanziario.

Kodak smentisce le voci sull’imminente bancarotta

 Eastman Kodak Company, la celebre multinazionale americana attiva nella produzione e commercializzazione di macchine fotografiche, si è affrettata a smentire le voci che la vedrebbero coinvolta in una bancarotta imminente: le rassicurazioni della compagnia di Rochester hanno tentato di far comprendere che tutte le obbligazioni verranno rispettate e che strategie e business rimarranno invariati, in modo da venire incontro a clienti e fornitori, ma resta il fatto che la situazione è davvero critica. In effetti, l’agenzia di rating Fitch ha già provveduto a declassare il debito dell’azienda da CCC a CC, con l’outlook che è stato confermato negativo.

San Raffaele, depositata l’istanza di fallimento

 Istanza di fallimento: la sorte dell’ospedale milanese San Raffaele è ormai segnata e l’ultima mazzata è stata quella della Procura di Milano, la quale ha deciso appunto di procedere in tal senso, a causa della complicata situazione finanziaria in cui trova attualmente la struttura privata. L’istanza in questione non è altro che la conseguenza più immediata e ovvia delle enormi passività che sono state contratte (circa 1,5 miliardi di euro), senza dimenticare che lo stesso San Raffaele aveva la possibilità di sanare la situazione presentando un apposito piano di salvataggio, ma ormai i termini previsti in tal senso sono finiti e la procura lombarda non potrà attendere oltre.

Invitalia, il debutto ufficiale è stato positivo

 I contratti di sviluppo beneficiano da appena un giorno di una novità di rilievo: si tratta dello sportello Invitalia, fortemente voluto dal nostro esecutivo e che debuttava proprio in una prima giornata che si è rivelata piuttosto positiva. In effetti, le richieste che sono pervenute in tal senso sono state molte, con i dati che sono stati diffusi dall’omonima società e dal Ministero dello Sviluppo Economico, principale promotore del progetto in questione. D’altronde, sia il titolare del dicastero di Via Veneto, Paolo Romani, sia l’ad di Invitalia, Domenico Arcuri, sono stati molto chiari nella loro conferenza stampa, dimostrando un certo ottimismo per quelli che saranno i prossimi mesi.

Borsa Italiana: Consob proroga (ancora) il divieto di vendite allo scoperto

 L’introduzione del divieto alle vendite allo scoperto (o “posizioni corte”) introdotto dalla Consob il 12 Agosto scorso sono state già prorogate una volta e la scadenza naturale sarebbe stata il 30 Settembre 2011. Nella giornata di oggi l’ennesima decisione in proposito deliberata dall’ente indica una nuova proroga che estende il divieto fino all’11 Novembre e gli obblighi informativi sulle posizioni ribassiste rilevanti fino al 25 Novembre.

In collaborazione con le autorità di controllo di altri Paesi come Francia, Spagna, Belgio e Grecia, anche l’Italia decide, viste le condizioni di mercato, di continuare la stretta a quella che viene chiamata “speculazione ribassista”.

Anche la Slovenia finisce nella morsa delle agenzie di rating

 Diventa sempre più difficile andare a individuare una nazione europea che possa dirsi al sicuro dalla scure delle agenzie di rating: l’ultima malcapitata è stata la Slovenia, la quale si è vista ridurre le proprie valutazioni di breve termine da parte di Fitch, a causa soprattutto dei forti rischi che il paese balcanico corre dal punto di vista della stabilità bancaria. Tra l’altro, anche la posizione fiscale di Lubiana è molto delicata e per questo motivo la compagnia francese ha declassato anche i giudizi relativi alla valuta locale. Nel dettaglio, il rating in questione è stato ridotto da AA ad AA-, il quarto più alto grado di investimento, lo stesso dell’Italia, il che la dice lunga sull’attuale momento dell’eurozona.

Tokyo Stock Exchange, apertura in leggero ribasso

 L’apertura di oggi del Tokyo Stock Exchange, la borsa giapponese, non può definirsi positiva, anzi le contrattazioni si sono caratterizzate per un ribasso di 1,02 punti percentuali: a farla da padrona, per il momento, ci hanno pensato i titoli azionari americani, il cui declino non poteva che ingigantire i timori in merito alla tenuta economica globale, senza dimenticare la confusione che contraddistingue l’eurozona con i suoi pericolosi debiti sovrani. Entrando maggiormente nel dettaglio statistico, c’è da dire che l’indice di mercato Nikkei 225 ha avviato la seduta con una perdita di oltre ottantotto punti, attestandosi a quota 8.527,64.

La Francia illustra il suo nuovo piano di budget

 Il ministro del Budget e dei Conti Pubblici francesi, Valerie Pécresse, ha illustrato proprio nel corso della giornata di ieri in sede di Consiglio dei Ministri, il progetto legislativo denominato Finances 2012: quali prospettive finanziarie vi sono per la nazione transalpina? Secondo la stessa Pécresse, il piano anti-deficit relativo al biennio 2011-2012 è volto a migliorare l’attuale situazione con una serie di misure mirate, come ad esempio l’introduzione di una tassa eccezionale sui redditi più elevati e altri provvedimenti, soprattutto fiscali (in primis l’imposta sulle compagnie assicurative e mutualistiche e il contributo supplementare sui redditi da capitale). La titolare del dicastero economico ha però rifiutato il termine che è stato coniato a tal proposito, vale a dire quello di “bilancio di rigore”.

Danimarca, si inasprisce la crisi bancaria

 Il più che probabile default della Grecia sta praticamente oscurando le situazioni finanziarie di altri paesi europei, quando invece l’attenzione dovrebbe essere mantenuta alta anche ad altre latitudini: è il caso della Danimarca, alle prese con una profonda crisi del proprio sistema bancario, inasprita dal recente piano governativo volto a imporre una tassa sui prestatori. La misura fiscale in questione rappresenta una vera e propria minaccia, anche perché gran parte degli istituti della nazione scandinava non hanno accesso al mercato dei finanziamenti in questo preciso momento storico. Lo stress a cui sono sottoposte le banche stesse, inoltre, non aiuta a consolidare la stabilità di fondo.

G20: tremila miliardi per le banche europee e l’Efsf

 Tremila miliardi di euro sono una cifra importante e di sicuro impatto psicologico: si tratta dell’importo complessivo di cui potrà beneficiare l’Unione Europea, un piano di dimensioni gigantesche che avrà come obiettivo principale quello di perfezionare la ricapitalizzazione di sedici banche del Vecchio Continente e di incrementare le risorse finanziarie a disposizione del fondo salva-stati (l’European Financial Stability Facility). Soprattutto, si tratta di quanto stabilito e discusso in questi ultimi giorni dalle nazioni del G20 che si sono riunite a Parigi per tentare di affrontare in maniera ordinata l’attuale crisi e scongiurare a tutti i costi un default catastrofico della Grecia.

Valsoia, 25 milioni per l’acquisizione di Santa Rosa

 Lo scossone del settore alimentare italiano è stato provocato da due compagnie piuttosto celebri: si tratta infatti di Valsoia, attiva soprattutto nell’alimentazione salutistica, e di Santa Rosa, marchio che fa capo al colosso Unilever. Che cosa è successo di preciso? Il ruolo del “conquistatore” è stato ricoperto dalla stessa Valsoia, la quale si è aggiudicata i business in questione spendendo una cifra pari a 25,26 milioni di euro, un importo senz’altro notevole. Non era scontata una soluzione del genere. In effetti, le marmellate e le passate di Santa Rosa avevano ingolosito anche altri fondi, oltre a una concorrente importante come La Doria, ma alla fine si è optato per questa strategia.

Il Dow Jones torna ai minimi registrati nel 2008

 Il fatto che il Dow Jones Industrial Average abbia uguagliato il record negativo registrato a ottobre del 2008 non è certo un dato incoraggiante: stiamo infatti parlando del periodo esatto in cui la crisi economica faceva sentire i suoi primi effetti, dunque bisogna pensare che si sono fatti dei passi indietro e si è tornati alla situazione di tre anni fa? In realtà, il ribasso dell’indice americano è stato provocato, in particolare, dall’ultimo annuncio della Federal Reserve, la quale ha fatto sapere che i rischi per l’economia, americana e non solo, non sono affatto diminuiti. Le perdite principali per quel che concerne la lista delle compagnie del Dow Materials sono state quelle di Alcoa Incorporated e di Dupont, con stime negative superiori ai quattordici punti percentuali.