Le ultime notizie in merito a Enel Green Power e al suo dividendo risalgono ad appena una settimana fa: il target price della compagnia è stato infatti ridotto da Société Générale (nel dettaglio da 2,1 a 2 euro), come conseguenza principale della futura introduzione della cosiddetta Tobin Tax. In effetti, questo specifico tributo va a colpire gli utili delle società attive in campo energetico e petrolifero, anche se, secondo il parere di gran parte degli analisti, l’impatto non sarà tale da influire sul rating del relativo titolo azionario. La storia del dividendo è presto detta e si riferisce ovviamente ai dati che sono stati conseguiti nel corso del 2010. In particolare, la crescita dei ricavi (quasi venti punti percentuali rispetto a un anno prima) e del risultato netto (+8,1% con la quota che si è attestata attorno ai 452 milioni di euro), oltre alla diminuzione dell’indebitamento, hanno consentito alla spa dell’omonimo gruppo energetico di proporre un dividendo pari a 2,72 centesimi di euro per ogni singolo titolo azionario.
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Il declassamento coinvolge anche sette banche italiane
I declassamenti portano come principale conseguenza altri declassamenti: Standard & Poor’s ha affilato ancora di più la propria scure e, dopo il debito pubblico italiano, si è scagliata anche contro i principali istituti di credito del nostro paese. L’agenzia americana di rating ha infatti provveduto a tagliare la valutazione relativa a ben sette banche, una operazione che, casualmente o meno, è coincisa con un altro declassamento, vale a dire quello deciso da Moody’s nei confronti di Fiat. Non c’è dubbio che il gruppo maggiormente colpito sia Intesa Sanpaolo: in effetti, nonostante le rassicurazioni dell’amministratore delegato Corrado Passera, il rating di lungo termine è stato rivisto al ribasso, cos’ come quello di ben tre controllate, vale a dire Banca Imi, Cassa di Risparmio di Bologna e Banca Infrastrutture Innovazione e Sviluppo (in tutti e tre i casi si è passati da A+ ad A).
Acquisto del pc: il finanziamento Apple-Agos Ducato
Tra gli svariati finanziamenti tra cui si può scegliere figura anche quello molto interessante messo a disposizione dalla Apple Financial Services, il ramo finanziario del celebre colosso americano: in pratica, e non poteva essere altrimenti, si tratta di una soluzione che viene messa a disposizione per l’acquisto di un personal computer. Nel dettaglio, viene offerta la possibilità di assicurarsi attrezzature, servizi e software di interesse attraverso un apposito pagamento in rate mensili, operazione che viene posta in essere mediante l’addebito nel conto corrente bancario o in quello postale. Appare scontato precisare che la stessa Apple non agisce da sola in questo caso, ma si avvale di una partnership importante, ovvero quella di Agos Ducato, la società per azioni che vanta una presenza ventennale sul mercato del nostro paese e che fa capo alla francese Crédit Agricole.
Atenei italiani, il Miur ammorbidisce il commissariamento
Il muso mostrato dal Ministero dell’Istruzione alle università italiane non sembra più essere duro come nei mesi scorsi: l’ultimo testo normativo che è stato approntato a tal proposito dal dicastero di Viale Trastevere è il decreto denominato “Disciplina del dissesto finanziario delle università e del commissariamento degli atenei”. Come ci si comporterà dunque con quelle strutture che rischiano la bancarotta? L’intento è sempre quello di proporre un adeguato commissariamento, ma stavolta in una forma più leggera e meno severa. La legge in questione ha già ottenuto l’approvazione da parte del Senato e della Camera, quindi ora sarà il turno del Consiglio dei Ministri per quel che riguarda il suo esame.
PepsiCo concretizza il frazionamento dei business
Gli azionisti di PepsiCo Incorporated potrebbe riuscire a guadagnare anche un interessante 49%, ma soltanto nel caso in cui l’ad Indra Nooyi dovesse rendere concreta la scissione del business delle bevande da quello degli snack: in pratica, si sta per realizzare uno smembramento molto simile a quello che ha visto coinvolta Kraft Foods. La conglomerata americana, leader mondiale proprio per quel che riguarda la commercializzazione di snack e seconda maggior produttrice di bevande, ha intenzione di non ripetere le performance finanziarie del 2010, quando il titolo perse quasi dieci punti percentuali. Tra l’altro, la compagnia di Purchase è riuscita a vaporizzare ben undici miliardi di euro del proprio valore di mercato in pochissimi mesi.
Prada: +74% per i profitti semestrali in Asia
L’Asia sembra essere proprio il continente giusto per i profitti di Prada: come è noto, la spa milanese del lusso è stata protagonista di una importante quotazione mesi fa presso lo Stock Exchange di Hong Kong e i primi risultati cominciano già a vedersi, con un profitto semestrale (i dati si riferiscono ovviamente allo scorso 30 giugno) in crescita del 74%. I principali effetti benefici sono stati agevolati dall’apertura di nuovi negozi e dalla conseguente domanda da parte di consumatori e investitori asiatici. Nello specifico, il reddito netto è salito fino a quota 179,5 milioni di euro, mentre un anno fa questo stesso valore si era fermato a 103 milioni, il che equivale a dire che l’irrobustimento economico è stato più che concreto.
Siemens abbandonerà definitivamente il nucleare
Siemens Ag, maggior conglomerata europea per quel che concerne il settore ingegneristico, ha preso la sua storica decisione: l’annuncio è stato effettuato proprio nel corso della giornata di ieri, quando la compagnia di Monaco di Baviera ha fatto sapere di voler interrompere i propri business nucleari entro il 2022, con il blocco definitivo alla costruzione di nuove centrali. L’ad del gruppo, Peter Löscher, è stato piuttosto chiaro nelle proprie dichiarazioni, precisando che il capitolo in questione può considerarsi chiuso. Inoltre, è stato enfatizzato il progressivo e crescente avvicinamento al comparto delle energie rinnovabili, un cambiamento di rotta davvero importante. La decisione a cui ci stiamo riferendo vuole essere inoltre una risposta precisa all’opposizione sociale e politica che si sta scagliando contro il nucleare in Germania.
Irlanda: probabile piano per gli obbligazionisti di Anglo Irish
Un tiepido spiraglio comincia a brillare sugli obbligazionisti di Anglo Irish Bank: il ministro delle Finanze irlandesi, Michael Noonan, ha dichiarato espressamente che per questi soggetti dovrebbe essere predisposto a breve un apposito piano governativo che consenta di assorbire e recuperare le perdite subite. Lo stesso Noonan ha anche precisato che l’atteggiamento di Dublino sarà quello di intervenire quanto prima, anche perché le autorità europee si sono invece concentrate su un approccio maggiormente coercitivo.
Ecofin: una nuova governance dal “six-pact”
Il Consiglio Ecofin ha finalmente trovato l’intesa per il varo delle misure di rafforzamento, una operazione che è destinata in particolare alla governance dell’economia europea: si tratta del cosiddetto “six-pact”, il patto comunitario che racchiude al suo interno ben sei atti di tipo legislativo. Quali sono, di preciso, questi atti? Come è noto, le sessioni dell’Ecofin sono sempre precedute da quelle dell’Eurogruppo ed è stato in questa occasione che la Commissione Europea, il Parlamento e la presidenza polacca di turno hanno dato vita a un compromesso sulle questioni. In effetti, non è un caso che l’annuncio ufficiale delle misure finanziarie sia giunto direttamente da Jacek Rostoeski, il ministro delle Finanze della stessa Polonia.
San Raffaele: Ior e Malacalza per il salvataggio
Il forte indebitamento dell’ospedale milanese San Raffaele ha imposto un intervento urgente per il suo salvataggio: l’offerta più sostanziosa giunta sul tavolo del consiglio di amministrazione è stata quella dello Ior (Istituto per le Opere di Religione) e della famiglia Malacalza. In pratica, questa strana coppia garantirà il finanziamento complessivo della struttura con 250 milioni di dollari, un capitale che sarà messo a disposizione mediante l’apposita creazione di una newco. In pratica, è stato promesso l’accollo quasi totale dei debiti mediante una fidejussione bancaria; in realtà, comunque, la somma che è stata citata in precedenza è molto più alta, visto che occorre aggiungere altri 750 milioni relativi all’acquisto dei debiti, sfiorando quindi il miliardo di euro.
La Grecia rimarrà nell’eurozona: parola di Merkel e Sarkozy
Il presidente francese Nicolas Sarkozy e il cancelliere Tedesco Angela Merkel ne sono certi, la Grecia rimarrà nell’eurozona: il colloquio internazionale tra i leader dei due principali paesi europei non poteva che riguardare questo argomento, visto che c’è l’intenzione di fronteggiare con decisione la crisi del debito. L’euro ha reagito ovviamente anche a questo annuncio, apprezzandosi in modo ulteriore. Parigi e Berlino sono entrati infatti in contatto col premier ellenico George Papandreou, il quale è ben lontano dall’aver raggiunto i propri obiettivi di riduzione del deficit di bilancio. Secondo gran parte degli analisti, inoltre, si tratta di una sottolineatura importante: è ovvio che si tratta solamente di parole e dichiarazioni, ma sono proprio queste a far gonfiare in continuazione la moneta unica.
Alfa Romeo, nel 2011 un buon incremento delle vendite
Il Salone dell’Auto di Francoforte di questi giorni è ovviamente l’occasione per discutere di business e proiezioni future in relazione alle principali case automobilistiche: è il caso di un brand molto noto nel nostro paese, Alfa Romeo, la quale fa parte integrante del Gruppo Fiat e che sta guardando con un certo ottimismo al biennio 2013-2014. Harald Wester, amministratore delegato del marchio in questione, è stato piuttosto prodigo di dichiarazioni: a suo parere, infatti, le vendite globali che verranno realizzate entro la fine di questo anno raggiungeranno una interessante quota, vale a dire 155mila unità. Appena un anno fa, invece, lo stesso totale si era fermato a 115mila vetture, il che vuol dire che si prospetta un importante aumento da questo punto di vista. L’annuncio in questione è giunto a margine di una presentazione destinata agli analisti.
Francia: il ministro Pecresse rassicura sugli istituti di credito
Le preoccupazioni erano già diventate altissime, l’agenzia di rating Moody’s sarebbe pronta a declassare i tre principali colossi bancari di Francia, Bnp Paribas, Société Générale e Crédit Agricole: ci ha quindi pensato una esponente del governo transalpino a rassicurare sulla situazione a cui stiamo facendo riferimento e il compito non poteva che spettare al ministero del Budget. La titolare del dicastero, Valerie Pecresse, ha infatti voluto sottolineare che la situazione non è così drammatica come viene dipinta nel corso di un’intervista all’emittente televisiva Canal Plus. Secondo l’opinione del ministro, infatti, il credito francese rimane ancora solido, quindi bisogna continuare a nutrire fiducia nei suoi confronti, nonostante i titoli azionari stiano declinando ormai da diversi mesi.
Bilancio Ue 2014: bocciatura da otto paesi
Italia, Germania, Gran Bretagna, Austria, Francia, Finlandia, Svezia e Olanda: sono queste le otto nazioni europee che non hanno espresso la loro approvazione nei confronti del bilancio comunitario, richiedendo a gran voce delle modifiche, in particolare un taglio importante delle spese per il periodo compreso tra il 2014 e il 2020. Si è trattato, quindi, di una iniziativa congiunta e che è stata resa nota a Bruxelles mediante un’apposita lettera in cui sono state messe in luce le future prospettive economiche e finanziarie. Il Consiglio Affari Generali non ha potuto che prendere atto di questa posizione così decisa; in effetti, è stato ribadito che il momento storico attuale è caratterizzato da sforzi finanziari molto impegnativi da parte degli stati per fornire un adeguato sostegno al Vecchio Continente, dunque si deve tenere conto anche di questo elemento quando si stimano le spese pubbliche.