Toyota ancora nell’occhio del ciclone

 Nuovo richiamo per ben 270.000 vetture prodotte dal colosso Giapponese, questa volta per problemi al motore; dopo lo scandalo di pochi mesi fa’ sul ritiro di decine di migliaia di automobili dagli Stati Uniti per difetti nell’impianto frenante, ed una causa miliardaria che convolge i vertici della Toyota, ecco l’ennesimo duro colpo alla multinazionale che definisce gli standard per le utilitarie.

Ma questo accanimento ha senso? I ritiri dal Mercato di vetture con problemi c’è sempre stato, ed ha colpito indifferentemente tutte le case automobilistiche, anche di fascia alta; basti pensare al primo modello di Mercedes classe A, ritirato per problemi di aerodinamica, oppure ai primi modelli di Audi TT con il medesimo difetto.

Ancora oggi molti mezzi commerciali (come autocarri di piccole e grandi dimensioni) soffrono di problemi meccanici più o meno gravi e vengono costantemente sottoposti a migliorie anche molti anni dopo la vendita.

Boom delle rinnovabili in Borsa: riduzione graduale degli incentivi

 L’Italia e il governo italiano stanno puntando molto sulle energie rinnovabili: è proprio per questo motivo che le iniziative economiche adottate in questo senso vogliono essere di sostegno ai cittadini, come ad esempio la prevista riduzione graduale degli incentivi, i quali, secondo il Ministero dello Sviluppo economico, andrebbero a gravare in maniera eccessiva sulla bolletta degli italiani. Altre priorità in questo senso sono le cosiddette “reti intelligenti” e la creazione di una industria nazionale attiva principalmente nel solare a concentrazione; le prospettive sono inoltre ottimistiche per quel che concerne le biomasse e la loro capacità di crescita. Questi dati e queste previsioni economiche stanno facendo letteralmente volare in Borsa i titoli di quelle società che hanno legato le loro attività alla produzione di energie rinnovabili. Oltre al rialzo evidente di Pramac (+14,4%), sono avanzate anche ErgyCapital (+4,26%), TerniEnergia (+2,37%), Erg Renew (+3,34%) e Alerion (+1,53%).

 

Saldi invernali, la spesa media è di 400 euro a famiglia

 I saldi invernali sono ai nastri di partenza. La spesa media sarà di 400 euro per famiglia. E’ il risultato di un sondaggio di Confcommercio. Le città che il 2 gennaio taglieranno il nastro ai prezzi scontati saranno Roma, Milano, Napoli, Bologna, Venezia e Palermo. Il giorno seguente toccherà a Trieste, il 5 gennaio a Torino e il 10 gennaio a Genova e Aosta. Le diverse date da regione a regione anche quest’anno hanno fatto suscitare molte polemiche. L’87,2% dei commercianti intervistati da Format-Confcommercio si è dichiarato favorevole a un’unica data per l’inizio dei saldi.