Finanziaria 2009: le principali manovre previste

 Comincia subito con un’assenza importante l’incontro tra governo e parti sociali per la presentazione della legge finanziaria che sarà oggi all’esame del Consiglio dei Ministri; le Regioni hanno infatti dato forfait, nonostante i temi da trattare siano molti e vari. C’è anzitutto da sottolineare che, per la prima volta, al tavolo delle trattative hanno partecipato anche i sindacati di polizia. Questa finanziaria consta sostanzialmente di tre articoli e costituisce un aggiornamento fino al 2012 della legge triennale già approvata da questo governo. Uno dei provvedimenti da cui ci si attendono maggiori risorse è lo scudo fiscale, il quale è stato quotato un euro nella relazione tecnica. Una delle innovazioni più importanti della legge riguarda le ristrutturazioni edilizie e l’acquisto di immobili già sottoposti a ristrutturazione: in questo senso, sono state estese fino al 2012 le agevolazioni del settore già previste nei mesi scorsi. Tra l’altro, la norma prevede anche un’applicazione dell’Iva al 10% sui lavori, con un impatto pari a 324 milioni di euro fra tre anni.

 

G20 di Londra: le principali decisioni economiche

 È stata una giornata molto intensa quella di ieri per il G20 di Londra: sono state decise in maniera congiunta importanti misure di sostegno finanziario, volte a rilanciare l’economia mondiale. Come ha annunciato il “padrone di casa”, il premier britannico Gordon Brown, nel corso della conferenza stampa conclusiva del vertice, verranno attinte delle risorse aggiuntive per un totale di 1.000 miliardi di dollari per il Fondo Monetario Internazionale e le altre principali istituzioni finanziarie; in questo senso, hanno brillato per “generosità” paesi come la Cina, la quale ha contribuito con 40 miliardi di dollari, l’Ue con 100 miliardi ed altri 100 miliardi sono arrivati dal Giappone. Molto soddisfatto degli accordi raggiunti è stato il presidente statunitense Barack Obama, che ha definito le conclusioni del vertice “storiche e produttive”.

Al vaglio il decreto legge incentivi: novità per gli obbligazionisti Alitalia

 Il testo del maxi-emendamento al cosiddetto “decreto legge incentivi” è al vaglio delle commissioni competenti e dei diversi gruppi parlamentari. La legge, molto contestata alla sua presentazione, prevede molti interventi in settori molto diversi tra loro: per fare solo degli esempi, il “dirottamento di 140 milioni di euro da destinare alle aree maggiormente svantaggiate del Sud Italia, il rimborso degli obbligazionisti di Alitalia attraverso titoli di Stato, misure sui canoni demaniali e un emendamento sulle quote latte. Molto chiare sono state in proposito le parole del presidente della Camera Gianfranco Fini:

Non saranno ammessi in nessun modo emendamenti che non abbiano un effetto diretto di sostegno o di rilancio dei settori produttivi.

Cala il mercato immobiliare Usa: i consumatori ancora non si fidano

 Non accenna a fermarsi il pessimo momento che sta vivendo il mercato immobiliare statunitense, il quale continua inesorabilmente a declinare. L’indicatore più emblematico di questa tendenza è stato sicuramente l’indice S&P Case-Shiller, che misura il prezzo degli immobili nelle prime venti città degli Stati Uniti: ebbene, questo indice ha fatto registrare una flessione su base mensile del 2,8% nel mese di gennaio (su base annua il declino raggiunge il 18,97%, un record assolutamente negativo). Ancora peggiore è stato inoltre il calo fatto riscontrare dai prezzi delle abitazioni per quanto riguarda le prime dieci metropoli americane (-19,4%). Per entrare nel dettaglio bisogna sottolineare che la città che ha registrato la peggior flessione a gennaio rispetto al mese precedente è stata Phoenix (Arizona), con un calo di 5,5 punti percentuali, mentre la città che si è comportata meglio è stata Dallas (Texas) che ha limitato i danni con la minor differenza di prezzo delle abitazioni rispetto al 2007, uno degli anni peggiori da questo punto di vista.

“Dalle stelle alle stalle”: le agenzie di rating criticate per i giudizi troppo generosi

 Sta mutando in maniera repentina la fiducia nei confronti delle agenzie di rating; se in passato venivano acclamate per i loro giudizi puntuali e fondamentali per il settore economico, ora esse si trovano ad essere severamente criticate, tanto che il prossimo G20 che si terrà a Londra ha già messo tra le sue priorità la regolazione e supervisione di queste società, anche le più autorevoli, a causa dei giudizi troppo generosi che sono stati prodotti negli ultimi tempi. Questa eccessiva generosità di giudizio ha finito per minare gli interessi degli investitori. Sono dunque tempi difficili questi per agenzie celebri e illustri come Standard & Poor’s, Moody’s e Fitch: queste ultime non vengono più considerate come in passato dei punti di riferimento essenziali per chi investe in titoli obbligazionari.

L’Ocse vede un futuro nero per l’occupazione, ma Sacconi rimane ottimista

 L’Ocse (Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economici) ha nuovamente lanciato l’allarme sul problema dell’occupazione: si prevede infatti che il tasso di disoccupazione delle principali nazioni industrializzate possa raggiungere valori a due cifre entro il 2010. Il rapporto è stato pubblicato nel corso del summit sociale del G8 che è cominciato in questi giorni a Roma. Già il dato sulla disoccupazione relativa al 2009 non era positivo (tasso di disoccupazione al 6,9% nelle principali economie mondiali), ma si prevede anche un incremento esponenziale di persone senza lavoro nei prossimi due anni. Come precisa lo stesso rapporto:

Se questi dati dovessero venire confermati, si arriverebbe ad una crisi simile, se non peggiore, a quella verificatasi negli anni ’70 e ’80, all’indomani dei famosi shock petroliferi. Bisogna dunque intervenire immediatamente.

Nonostante questi cattivi “presagi”, il ministro del lavoro Maurizio Sacconi si mostra ottimista, ritenendo la crescita della disoccupazione molto più lenta rispetto a quella che si sta verificando negli Stati Uniti.

Nonostante il rialzo in borsa, il 2008 è stato più che negativo per Commerzbank

 Commerzbank, la seconda banca per quanto riguarda il volume di affari di tutta la Germania, ha fatto sapere di aver conseguito un “rosso” da ben 6,6 miliardi di euro nel 2008: gran parte di questo buco è stata sicuramente provocata dall’ingente acquisizione di un’altra banca tedesca, Dresdner Bank da parte del colosso assicurativo Allianz. Per il 2009 i dati non sono certo più incoraggianti e positivi, se si pensa che lo stesso istituto creditizio ha annunciato di essere in cerca di 20 miliardi di euro, una somma che sarebbe investita per effettuare finanziamenti sul mercato dei capitali. Gli annunci da parte di Commerzbank non si sono però fermati qui; un comunicato della banca ha messo infatti in luce come le attività e gli assets tossici in suo possesso siano ormai arrivati alla cifra record di 68 miliardi di dollari.

L’Italia condannata dall’Ue per la “Golden Share”

 L’Italia è stata condannata dalla Corte di Giustizia europea in tema di Golden Share; tali azioni, le quali prevedono una sorta di esercizio di poteri speciali dello Stato nelle imprese in cui la mano pubblica mantiene una partecipazione, non sono infatti previste dall’Unione Europea e, come sostiene la Corte, l’Italia è dunque venuta meno ai propri obblighi. C’è da dire che una delle clausole su questi poteri speciali è presente negli statuti di varie società, tra cui Eni, Enel e Telecom Italia. La Corte è quindi assolutamente contraria a casi in cui gli investitori assumono partecipazioni rilevanti nelle imprese: vi sono dei limiti in questo senso, dato che tali partecipazioni devono rappresentare almeno il 5% dei diritti di voto, anche nel caso di accordi tra azionisti.

Geithner propone l’istituzione di un’authority per il controllo della finanza

 Il segretario del Tesoro statunitense Timothy Geithner ha chiesto nuovamente con forza una radicale modifica nell’ambito del quadro regolamentare, al fine di sottoporre l’intero sistema finanziario americano al controllo di un’authority federale, e per evitare nuovi casi di frodi e scandali. L’amministrazione Obama punta dunque, con i suoi interventi, non solo alle banche, ma anche gli hedge funds, i quali saranno sottoposti ad un obbligo di registrazione, e il mercato degli strumenti derivati non sottoposti a regolazione (si tratta in particolare degli Otc, Over the counter). Secondo il parere di Geithner, il nuovo ente di controllo potrà godere di poteri volti a dare maggior vigore al capitale e a ridurre l’indebitamento delle società, con l’eventualità di assumere il controllo delle stesse in casi estremi.

Almunia si mostra preoccupato per la situazione economica di Italia e Grecia

 Il commissario agli Affari economici e monetari dell’Unione Europea, Joaquin Almunia, lancia l’allarme sulla situazione critica che sta attraversando l’Europa: si tratta sostanzialmente solo dell’inizio del periodo critico e ci si aspetta da un momento all’altro che nei paesi dell’area euro possa scoppiare una vera e propria emergenza dal punto di vista finanziario. Secondo le parole dello stesso Almunia:

Certo, sono possibili altre crisi in Europa e nella zona euro, ma siano pronti e attrezzati per contrastarle.

Il commissario si è detto anche molto preoccupato in relazione alla situazione di alcuni paesi, in particolare la Grecia e l’Italia, i quali non hanno provveduto a consolidare le loro finanze pubbliche prima della crisi economica.

Anche nelle piazze asiatiche regna l’euforia per il piano USA

 Non è stata solamente Wall Street ad aver reagito con euforia al piano di salvataggio bancario promosso dall’amministrazione Obama al fine di rilevare gli assets tossici; si è registrato infatti anche un forte rialzo da parte della Borsa di Tokyo, in cui l’indice Nikkei 225 ha guadagnato ben 3,32 punti percentuali, raggiungendo quota 8.488,30 punti. C’è da sottolineare che tale rialzo ha permesso all’indice giapponese di recuperare in totale circa 17 punti percentuali nell’ultimo mese, dopo che era stato raggiunto il peggior livello dal 1982. Comunque, il Tokyo Stock Exchange deve ancora riprendersi dai consistenti cali del 2008 e il suo valore è ancora sotto del 4,4% in questi primi tre mesi del 2009.