Uno studio dell’Ocse illustra la situazione dei “paradisi fiscali” nel mondo

 Secondo le ultime analisi e stime dell’Ocse (Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico), il “tesoro” che le banche dei cosiddetti paradisi fiscali possono vantare ammonta intorno a una cifra compresa tra i 4.000 e i 5.600 miliardi di euro. Uno dei principali intenti dell’Unione Europea e del G20 è proprio quello di mettere in luce questi flussi di denaro: tale iniziativa ha già messo in allarme numerosi paesi, tra cui la Svizzera e l’Austria e gli altri “paradisi” (tra i più noti ricordiamo il Principato di Monaco e il Lussemburgo). A parere dell’Ocse è necessario coordinare in maniera più adeguata il segreto bancario, per poter rispondere prontamente alle rogatorie internazionali in casi delicati come quelli dei paradisi fiscali.

 

Il governo “smuove” l’economia con le grandi opere: 1,3 miliardi di euro al Ponte sullo Stretto

 È infine arrivata la conferma da parte del ministro delle Infrastrutture Altero Matteoli per quanto riguarda lo stanziamento in favore delle cosiddette “grandi opere”: il Cipe (Comitato Interministeriale per la Programmazione Economica) ha infatti provveduto alla distribuzione dei rimanenti 18 miliardi di euro del Fondo Aree Sottoutilizzate, dopo che già nello scorso mese di dicembre lo stesso ministero aveva ricevuto altri 7,3 miliardi. Alcune voci parlano di una sorta di ricompensa nei confronti del ministro Matteoli per come era stata attuata la legge di conversione del decreto 185/08 approvato lo scorso 15 gennaio: tale legge, infatti, destinava parte di quei 7,3 miliardi di euro ad attività che non avevano molto a che fare con le infrastrutture, come ad esempio le sovvenzioni ai treni regionali delle Ferrovie dello Stato o alle imbarcazioni della Tirrenia.

 

Dal prossimo anno comincerà il graduale aumento dell’età pensionabile delle donne

 Già dal 2010 vi sarà dunque l’innalzamento graduale dell’età a cui le donne potranno andare in pensione, in modo da giungere alla quota dei 65 anni, già preannunciata dal governo nei mesi scorsi, nel 2018. Tale proposta riguarda, in particolare, l’aumento dell’età pensionabile per quelle donne che svolgono un lavoro all’interno della pubblica amministrazione; per entrare nel dettaglio, l’aumento graduale sarà di un anno ogni due anni, così che nel 2018 vi sarà una reale parificazione con l’età pensionabile degli uomini. La proposta è contenuta in un solo articolo di legge che reca il titolo “elevazione dell’età pensionabile per le dipendenti pubbliche” e dovrebbe molto probabilmente essere inserito all’interno del disegno di legge comunitaria che le commissioni stanno vagliando in Senato, attraverso un emendamento.

Contro la crisi anche il Papa: in primavera un’enciclica sulle questioni sociali

 Anche il Vaticano comincia a occuparsi di problemi economici e di crisi finanziaria: gli ultimi due interventi di Papa Benedetto XVI sono stati proprio indirizzati in questo senso, al fine di denunciare le problematiche economiche e sociali e anche in previsione della stesura di una futura enciclica che affronti le questioni in maniera più approfondita, a cui il pontefice sta già lavorando. Già la scorsa settimana Benedetto XVI aveva parlato apertamente di economia, nel corso dell’incontro con i parroci di Roma, con cui si è, come dire, “sfogato”, confidando la fatica e la difficoltà di una riflessione su questi temi. Secondo alcune fonti, l’enciclica, la quale sarebbe la terza per il Papa, dovrebbe essere pubblicata a breve entro la fine della primavera e dovrebbe avere il titolo “Caritas in veritate”.

L’euro subirà forti ripercussioni dal prossimo taglio della BCE

 La Banca Centrale Europea è ormai in una situazione di forte pressione e seguirà l’esempio di altri istituti centrali come la Bank of England e la Federal Reserve per quanto riguarda la predisposizione di misure aggiuntive volte a combattere il profondo rallentamento dell’economia internazionale. Come annunciato ieri, presso l’Euro Tower di Francoforte si è dunque deciso, dopo aver già abbassato i tassi di mercato fino al 2% durante lo scorso mese di ottobre, di tagliare ulteriormente i tassi di 50 punti base nel corso del prossimo meeting in programma per il 5 marzo. Miguel Angel Fernandez Ordonez, membro del Consiglio dei Governatori della BCE, ha annunciato proprio questa settimana che i policy makers sono stati “obbligati” ad esaminare con attenzione l’uso potenziale di strumenti non convenzionali; inoltre, è in una buona fase la revisione dei passi da effettuare.

In arrivo il “bonus elettrico” per chi utilizza apparecchi salva-vita

 Il ministro dello Sviluppo Economico Claudio Scajola ha dato il via libera al cosiddetto “bonus elettrico”, il quale permetterà di ottenere uno sconto compreso tra i 60 e i 150 euro sulle bollette per le famiglie con bassi redditi e per quegli ammalati che sono costretti ad utilizzare macchinari elettrici salva-vita. Il bonus vale all’incirca 400 milioni di euro ed è retroattivo dal mese di gennaio 2008: l’iniziativa del governo si va a sommare alle altre misure attivate in favore delle famiglie, come la social card e i bonus sul gas. Come hanno precisato lo stesso ministro Scajola e Alessandro Ortis, presidente dell’Autorità per l’energia elettrica e il gas:

Si è riusciti a coinvolgere tutti i consumatori di energia elettrica al fine di aiutare in maniera solidale le famiglie più bisognose, senza andare a pesare in maniera eccessiva sulle altre famiglie e sulle aziende.

 

Mutui al 4%: una circolare ministeriale ne spiega il funzionamento

 La circolare 11434 pubblicata circa una settimana fa dal Ministero dell’Economia e delle Finanze precisa e chiarisce quelli che erano stati i dubbi e le perplessità che avevano avanzato i clienti delle banche in merito al decreto anticrisi, in particolare per quanto riguarda la fissazione del “tetto” al 4% agli interessi da dover versare sui mutui a tasso variabile. Un primo chiarimento della circolare sottolinea come anche i prestiti che hanno tasso e durata variabile hanno diritto alla suddetta agevolazione: in questo caso il contributo statale evidenzierà i suoi effetti più sulla minor durata del mutuo che sull’ammontare della rata, la quale rimane fissa.

I mercati asiatici continuano ad essere in difficoltà: in calo bancari e materie prime

 I titoli asiatici hanno subito dei bruschi cali, portando l’indice di mercato regionale al suo livello più basso da cinque anni a questa parte. Una delle peggiori performance è stata sicuramente quella di Nomura Holdings Inc., la più grande società di intermediazione del Giappone, la quale ha perso ben 8,4 punti percentuali a seguito della vendita di una partecipazione da 3.1 miliardi di dollari. Non è andata certamente meglio a PetroChina Co., la principale compagnia petrolifera cinese, che ha subito un calo del 4,7% alla borsa di Hong Kong, a causa, in particolare, dell’andamento altalenante del greggio. C’è anche da sottolineare il rallentamento di Baoshan Iron & Steel Co., società specializzata appunto nella produzione di acciaio, la quale ha perso 3,8 punti percentuali immediatamente dopo l’annuncio di UBS AG secondo cui i produttori avrebbero sovrastimato la domanda.

Il G20 pianifica a Berlino le future strategie di regolamentazione finanziaria

 Il meeting di Berlino che ha riunito il G20 (ovvero il gruppo che riunisce i 19 paesi più industrializzati insieme all’Unione Europea), in preparazione del prossimo vertice di Londra del 2 aprile, ha mostrato molti punti comuni nelle intenzioni dei diversi interlocutori: i rappresentanti delle principali economie dell’Unione Europea hanno infatti ritenuto prioritari aspetti come il controllo su qualsiasi tipo di prodotto finanziario, la lotta ai cosiddetti “paradisi fiscali” (gli Stati in cui la normativa sulla fiscalità presenta condizioni vantaggiose), una maggiore tutela della concorrenza e l’aumento delle risorse da destinare al FMI. L’intento comune è dunque quello di dar vita ad una nuova struttura finanziaria mondiale: il premier britannico Gordon Brown ha parlato in proposito di un vero e proprio “new deal globale”.

Enel assume il controllo di Endesa grazie ad un accordo miliardario con Acciona

 Enel Spa ha raggiunto un accordo per l’acquisto di una partecipazione del 25% in Endesa SA da Acciona SA, la società spagnola che si occupa di ingegneria civile, infrastrutture e costruzioni, per 11,1 miliardi di euro: l’Ente Nazionale per l’Energia Elettrica potrà ottenere in tal modo il controllo totale della principale compagnia spagnola per quanto riguarda la produzione idroelettrica. L’acquisto da parte di Enel comprenderà tra l’altro il trasferimento di assets di energia rinnovabile del valore di circa 2,9 miliardi di euro ad Acciona: quest’ultima riceverà inoltre 9,6 miliardi di euro dalla compagnia italiana, mentre i restanti 1,5 miliardi di euro verranno pagati attraverso un dividendo anticipato da Endesa.

La Commissione UE approva il “Tremonti bond”, ritenuto idoneo al momento di crisi

 La Commissione Europea, organo esecutivo dell’UE, ha dato la sua approvazione per l’avvio della modifica del regime italiano di conferimento dei capitali ai vari istituti di credito (tale regime è anche conosciuto con il termine di “Tremonti bond”). L’organo esecutivo europeo ha spiegato che le modifiche sono state accolte, in quanto rappresentano una soluzione alternativa per gli istituti creditizi nell’ambito della remunerazione dei titoli; inoltre, queste misure sono in linea con i dettami della Commissione per quanto riguarda il sostegno da adottare nei confronti delle banche al fine di superare la crisi economica attualmente in corso.

Il governo ottiene la fiducia per il decreto “milleproroghe”: forti critiche dall’opposizione

 Il governo ha richiesto la fiducia, si tratta della tredicesima volta per quanto riguarda questo esecutivo, sul cosiddetto decreto “milleproroghe”, ottenendola con 284 voti favorevoli e 243 contrari. Il prossimo 24 febbraio è la data fissata per il voto finale sul decreto. C’è da sottolineare che il testo giunto alla Camera è quello già approvato in Senato: anche a Palazzo Madama era stata richiesta la fiducia sul provvedimento, in modo da “blindare” il testo. Le mosse del governo non sono certo piaciute all’opposizione, la quale lamenta il troppo breve tempo per discutere su argomenti di questa portata e la continua richiesta di fiducia su questioni importanti legate all’economia.

 

Confindustria avanza la proposta di blocco del Tfr per superare la crisi

 La Confindustria fa sapere, attraverso le parole del suo presidente Emma Marcegaglia, intervenuta a Foggia nell’ambito di un incontro con la stampa promosso dall’Associazione Industriale locale, come intende sostenere le imprese italiane, ormai in grosse difficoltà a causa della notevole difficoltà ad ottenere liquidità dagli istituti creditizi: la “ricetta” dell’organizzazione rappresentativa di imprese e imprenditori italiani prevede di bloccare per un anno in azienda i versamenti per i Tfr, i trattamenti di fine rapporto. Secondo Marcegaglia non è certo azzardata una soluzione di questo tipo, i flussi di Tfr non andrebbero all’Inps per un anno, ma sarebbero trattenuti proprio all’interno delle stesse imprese.

Dopo il crollo della borsa giapponese, arrivano le dimissioni del ministro Nakagawa

 Ci sono già le prime conseguenze del forte ribasso subito dalla borsa di Tokyo, la quale ha chiuso con una forte perdita dell’1,35%, il livello più basso degli ultimi tre mesi: il ministro delle Finanze Shoichi Nakagawa si è infatti dimesso dal suo incarico, dopo la discussa conferenza stampa nel corso del G7 di Roma, in cui è apparso confuso e, come dicono in molti, ubriaco. Il nuovo titolare del ministero giapponese sarà ora Kaoru Yosano, il quale detiene già l’incarico di ministro delle politiche economiche. Nakagawa ha però voluto precisare che intende portare a termine l’esame parlamentare del bilancio statale di previsione come ultimo atto da ministro: non sono comunque bastate le difese e le protezioni mostrate nei suoi confronti dal premier nipponico Taro Aso (i due sono alleati nello stesso partito, il Liberal Democratic Party o Jiminto come viene chiamato in Giappone).