Sony mancherà il suo obiettivo di vendita di LCD già rettificato ad ottobre

 Sony Corporation, seconda azienda al mondo per quanto riguarda la produzione di beni di consumo elettronici, potrebbe mancare l’obiettivo che si era prefissata in relazione alle vendite di televisori a cristalli liquidi, a causa, in particolare, dei bassi profitti ottenuti nel mercato europeo e nordamericano. Nello specifico, la compagnia asiatica aveva previsto la vendita di circa 16 milioni di televisori entro marzo 2009, ma il presidente Ryoji Chubachi ritiene la previsione lontana dal realizzarsi. Nel mese di dicembre si è infatti assistito a un drastico calo della fiducia dei consumatori statunitensi; anche nel Regno Unito tale fiducia è scesa al livello più basso dal 2004.

 

Lufthansa non smuove la situazione di Alitalia: Roma e Milano divise sul partner straniero

 Nessuna offerta su Cai verrà lanciata a breve da Lufthansa per effettuare una controproposta ad Air France. Secondo alcune indiscrezioni, la compagnia aerea tedesca ha negato che vi siano stati contatti telefonici tra il presidente, Wolfgang Mayrhuber, e Roberto Colaninno, nè che vi possa essere nei prossimi giorni un incontro di persona tra i due. In realtà, rimane molto alto l’interesse di Lufthansa per rilanciare un’offerta contro Air France, dopo che si era prospettato un acquisto da parte della compagnia francese del 25% della nuova Alitalia; a confermare l’interesse di Lufthansa è stato il portavoce della stessa società, il quale ha anche precisato che per il futuro sono previste conference call e incontri tra le parti, senza però specificare le possibili date.

Bank of England si adegua alla Fed e porta il tasso di inflazione al suo minimo storico

 Mervyn King, governatore della Bank of England, potrebbe decidere di abbandonare la sua reticenza per sostenere in maniera adeguata il sistema finanziario, reso sempre più debole dalla profonda recessione. Se King adottasse provvedimenti volti a tagliare il tasso di interesse del Regno Unito, che in tal caso scenderebbe al suo livello storico più basso, il governatore sarebbe allora costretto a seguire i dettami della Federal Reserve e ad adottare nuovi metodi per immettere denaro liquido nel sistema. Il primo provvedimento del governatore britannico sarà probabilmente quello di avviare un programma da 200 miliardi di sterline (290 miliardi di dollari) che permetta alle banche di rimpiazzare le garanzie illiquide per il debito governativo.

Prospettive economiche incerte per l’Europa secondo la BCE: la ripresa comincerà solo nel 2010

 Lucas Papademos, vicepresidente della Banca Centrale Europea, ha annunciato che la ripresa economica europea inizierà solamente a partire dal prossimo anno e che i policy makers devono porsi l’obiettivo di tagliare i tassi di interesse nel caso dovesse proseguire ulteriormente il rallentamento da parte dell’inflazione. Lo stesso Papademos si è così espresso durante un’intervista al magazine tedesco WirtschaftsWoche:

La prospettiva economica è insolitamente incerta. Vi sono concrete possibilità che la ripresa cominci nel primo semestre del 2010.

Dopo aver ridotto il loro tasso di interesse chiave di 175 punti base a partire dallo scorso mese di ottobre e averlo fatto attestare al 2,5%, i policy makers della BCE dovranno ora affrontare la forte pressione dei primi giorni del 2009, in quanto saranno chiamati ad affrontare la prima recessione europea da 15 anni a questa parte.

 

Il 2009 comincia positivamente per i titoli asiatici: sugli scudi il settore energetico

 Sono state decisamente positive le prestazioni di questa settimana dei titoli asiatici, guidati in particolare dai produttori di energia e materie prime, dopo la ripresa da parte dei prezzi del petrolio e dei metalli: i governi delle principali nazioni dell’Asia sono già pronti ad adottare tutte le misure volte a potenziare l’economia. Bisogna senz’altro segnalare l’importante rialzo ottenuto da Cnooc Ltd. (+14%), mentre BHP Billiton Ltd., la più grande compagnia mineraria del mondo, ha guadagnato ben 6 punti percentuali, grazie soprattutto agli aumenti nei prezzi dei metalli.

 

Cala la produzione USA a dicembre: sempre più debole il sostegno delle esportazioni

 La produzione statunitense ha subito una contrazione al ritmo più sostenuto degli ultimi 30 anni nel mese di dicembre: tale situazione è stata provocata principalmente dalla recessione, la quale si sta diffondendo in misura sempre maggiore all’estero. L’indice di produzione dell’Institute for Supply Management è sceso a quota 35,4, ovvero il livello più basso dal 1980 (nel mese di novembre esso era pari a 36,2). Dopo aver colpito i mercati del credito, il grave crollo dell’occupazione sta ora provocando un consistente rallentamento nella domanda interna, in particolare per quanto riguarda quella relativa alle autovetture (come è noto, infatti, General Motors Co. e Crysler LLC sono sull’orlo del fallimento).

Questo declino continuerà anche nel 2009, soprattutto a causa della difficile condizione in cui si trovano le esportazioni giapponesi ed europee. Secondo Tim Quinlan, analista economico della società Wachovia Corp. di Charlotte (North Carolina):

Qualsiasi piccola domanda domestica ora è completamente sparita e il declino che si sta verificando all’estero sta privando gli Stati Uniti dell’aiuto fornito dalle esportazioni. La produzione continuerà a indebolirsi lungo tutto il corso del 2009.

Gazprom taglia le scorte di gas all’Ucraina dopo le fallite trattative sui prezzi di esportazione

 OAO Gazprom, la maggior azienda di stato della Federazione Russa per quanto riguarda l’esportazione di gas, ha richiesto la ripresa immediata delle trattative relative alla disputa posta in essere con l’Ucraina: quest’ultima aveva infatti visto bloccate le scorte russe di carburante (si tratta della seconda interruzione di questo tipo negli ultimi tre anni). Secondo quanto affermato da Sergei Kupriyanov, portavoce di Gazprom, il prezzo non è stato comunque la questione principale delle negoziazioni che sono state interrotte ieri; sempre facendo riferimento alle affermazioni di Kupriyanov, la delegazione dell’Ucraina non aveva alcun mandato per poter concludere l’accordo.

 

Il 2008 si chiude in negativo per il dollaro nei confronti delle principali valute estere

 Il dollaro statunitense ha completato il suo peggior calo annuale nei confronti dello yen: questo declino sottolinea, ancora di più, che l’economia americana sta affrontando una recessione più profonda del previsto. C’è invece da evidenziare come l’euro stia concludendo il suo migliore anno di quotazioni nei confronti della sterlina: una situazione simile si era verificata solamente nel 1999, quando la Bank of England aveva provveduto a praticare tassi di prestito inferiori a quelli della Banca Centrale Europea. Lee Hardman, stratega valutario presso la Bank of Tokyo-Mitsubishi UFJ, è stato molto chiaro al riguardo:

I rischi di un dollaro ancora più debole sono forti. La minaccia incombente di un lungo rallentamento dell’economia statunitense e il fatto che la Federal Reserve abbia effettivamente portato i tassi di interesse vicini allo zero faranno sottovalutare ulteriormente il dollaro.

 

Nuovo sostegno finanziaro del Tesoro USA per sostenere GM e il prestatore GMAC

 Il Tesoro statunitense si è impegnato a stanziare una cifra pari a 6 miliardi di dollari per poter sostenere GMAC LLC, l’unità finanziaria di General Motors Corporation: si stanno dunque moltiplicando gli sforzi del governo americano volti ad evitare la bancarotta della più grande compagnia automobilistica della nazione. Infatti, il Tesoro provvederà ad acquistare una partecipazione del valore di 5 miliardi di dollari in GMAC: l’altro miliardo di dollari verrà invece rilasciato come prestito a GM, affinchè la società possa contribuire concretamente alla riorganizzazione del suo prestatore. Tale prestito si aggiunge, tra l’altro, ai 13,4 miliardi di dollari rilasciati nello scorso mese di novembre dal Tesoro in favore di GM e Chrysler LLC.

Il capitale “fresco” dovrebbe permettere a GMAC di essere in grado di finanziare i prestiti nei confronti delle principali società automobilistiche e di fornire, inoltre, un importante sostegno al salvataggio di GM. C’è da sottolineare, infatti, che le vendite di autovetture sono già scese di 22 punti percentuali quest’anno nel mercato statunitense, anche perchè GMAC si è spesso trovata priva del denaro necessario per i suoi prestiti ed è riuscita a rendersi garante di un finanziamento solamente nei confronti dei migliori creditori.

Moody’s declassa le obbligazioni di KBC dopo la prima perdita trimestrale della compagnia belga

 KBC Group NV, maggior compagnia per volume di mercato del Belgio per quanto riguarda i servizi finanziari, ha annunciato che le annotazioni relative agli investimenti strutturati costringeranno la società a tagliare i profitti del quarto trimestre di circa 900 milioni di euro. Tale ribasso è la conseguenza del declassamento da parte di Moody’s Investors Service di alcune obbligazioni debitorie detenute dalla stessa KBC. La società belga, la quale ha già ottenuto ben 3,5 miliardi di euro dal governo della nazione europea per poter far fronte alla crisi del credito, ha riportato lo scorso novembre la sua prima perdita trimestrale da quando la compagnia è stata creata, a seguito di una fusione, nel 1998.

Secondo Ivan Lathouders, analista economico presso la Bank Degroof di Bruxelles:

KBC è sempre stata molto proattiva e trasparente per quanto riguarda la sensibilità dei suoi profitti nei confronti dei cambiamenti nel valore degli investimenti.

In relazione invece agli andamenti borsistici del titolo, la compagnia belga ha guadagnato 54 centesimi di euro, vale a dire il 2,6%, chiudendo a quota 21,59 euro alla borsa di Bruxelles (il Brussels Stock Exchange, meglio noto come Euronext Brussels): in tal modo KBC ha potuto vedere il suo valore aumentare fino a 76 miliardi di euro.

Anche il Giappone punta al solare: pronti miliardi di yen da Kaneka per potenziare la produzione

 Kaneka Corp., importante compagnia del Giappone attiva nella produzione di resine sintetiche, ha intenzione di investire una cifra almeno pari a 10 miliardi di yen (111 milioni di dollari) al fine di poter raddoppiare la propria capacità di cellule fotovoltaiche: l’investimento si è reso necessario a causa della crescente domanda all’interno della nazione asiatica di nuove fonti di energia. La capacità di produzione per quanto riguarda gli stabilimenti, in particolare quello situato nella prefettura di Hyogo, nel Giappone occidentale, dovrebbe in tal modo crescere fino a 150 megawatt, partendo da una condizione di 70 megawatt nell’estate del 2010, secondo quanto riferito dalla compagnia asiatica, la quale ha sede nella città di Osaka, in una dichiarazione nel suo sito web. Tra l’altro, la stessa Kaneka sta valutando e considerando l’opportunità per una ulteriore espansione della propria capacità di produzione all’estero: in tal caso si prevede di raggiungere 1 gigawatt a partire dal 2015.

La società asiatica sta dunque seguendo l’esempio di Sharp Corp. e dell’unità tedesca di produzione di cellule fotovoltaiche Robert Bosch GmbH per quanto riguarda l’aumento della capacità produttiva, al fine di venire incontro alla sempre maggiore domanda di energia alternativa. Sharp, seconda azienda produttrice al mondo, Enel Spa e un’altra compagnia europea stanno ora progettando di costruire un importante impianto per la produzione di energia solare in Italia: inoltre, l’unità della Bosch, Ersol Solar Energy AG, sta lavorando alla pianificazione di una spesa di circa 530 milioni di euro per poter accrescere la produzione.

Asahi punta alle acquisizioni oltreoceano per superare la crisi interna di vendite

 Asahi Breweries Ltd., una delle più importanti aziende del Giappone attive nella produzione di birra, potrebbe raggiungere a breve un accordo per l’acquisto della sua unità australiana Cadbury Plc per una cifra vicina a 1,185 miliardi di dollari australiani (808 milioni di dollari), potendo in tal modo aggiungere anche il marchio per bibite analcoliche Schweppes: l’operazione è volta in particolare a fronteggiare il calo delle vendite interne di birra. Asahi, società che ha sede a Tokyo, potrà dunque acquisire anche le etichette del cordiale di Cottee e dei succhi di frutta della Spring Valley: tutto rientra nei piani dell’acquisizione, che dovrebbe ottenere i finanziamenti da nuovi prestiti bancari.

 

Tra l’altro, tale transazione permetterà il completamento della trasformazione di Cadbury in un’azienda del settore dolciario, anche a seguito della difficile situazione che ha vissuto recentemente la sua unità statunitense di bevande analcoliche. L’industria delle bevande giapponesi si sta sempre più rivolgendo nei confronti delle bibite analcoliche e sta tentando di effettuare acquisizioni oltreoceano, a seguito del declino subito dalla vendita di birre in Giappone. La compagnia asiatica ha espresso il suo interesse per l’acquisto di due unità oceaniche: la compagnia australiana Groupe Danone SA e quella neozelandese Frucor, la quale era stata già venduta lo scorso ottobre a Suntory Ltd per una cifra superiore ai 600 milioni di euro.

Nonostante la crisi globale, il 2008 è stato un anno eccezionale per Lego

 Lego A/S, la nota azienda danese produttrice di giocattoli, potrebbe ottenere un guadagno record per quanto riguarda le vendite negli Stati Uniti nell’anno che sta per concludersi: il successo della compagnia è testimoniato dal fatto che sempre più genitori e bambini sono alla ricerca di giocattoli di qualità e che durino nel tempo. La crescita totale delle vendite della Lego sarà notevolmente superiore rispetto alle sue proiezioni di agosto, le quali avevano indicato un aumento del 12%, così come ha affermato in un’intervista telefonica il presidente dell’azienda, Soren Torp Laursen. La compagnia sta concludendo un anno davvero eccezionale per quanto riguarda i risultati economici negli Stati Uniti e nel Regno Unito. Sempre secondo Laursen:

La società è molto unita, ci si sostiene l’un l’altro nonostante le condizioni attuali stiano mostrando come non ci sia da attendersi un futuro roseo dal punto di vista macroeconomico.

Lego, che ha sede nella città di Billund in Danimarca, rappresenta la più grande azienda al mondo per quanto riguarda la produzione dei famosi mattoncini a incastro per bambini: anche la compagnia K’NEX Brands LP, specializzata nella costruzione dei vari pezzi da montare, ha annunciato che le vendite sono in rialzo, nonostante l’industria dei giocattoli sia in difficoltà. Secondo Sean McGowan, analista economico di tale tipo di industria per la Needham & Co. di New York, le vendite di giocattoli dovrebbero subire un calo di 5 punti percentuali quest’anno.

Russia e Iran sono tra le promotrici di un nuovo segretariato per il controllo dell’energia

 Russia, Iran e le altre nazioni che controllano le più grandi riserve mondiali di gas naturale, hanno raggiunto un accordo per coordinare previsioni, investimenti e relazioni con i clienti, al fine di difendere i loro interessi di mercato in un periodo in cui i prezzi dell’energia sono caratterizzati da una forte volatilità. I quindici paesi membri del Gas Exporting Countries Forum, il quale ha già provveduto ad approvare una bozza di accordo a Mosca, sceglieranno come quartier generale del nuovo segretariato la città di Doha, in Qatar, vale a dire la principale fonte mondiale di equipaggiamenti di gas naturale liquefatto.

 

I paesi consumatori occidentali sono però preoccupati dalla nascita di questa sorta di “OPEC del gas”, la quale ricalca fedelmente il modello dell’OPEC. I produttori dovranno affrontare una sfida nei confronti del mercato, dove il 70% del gas viene ancora inviato dal gasdotto ai consumatori regionali e in cui non esiste alcun prezzo di mercato globale. Secondo Dmitry Medvedev, presidente della Federazione Russa:

Questo evento rappresenta un fatto davvero significativo per il mercato. La stabilità globale, la sicurezza energetica e il bilanciamento degli interessi tra esportatori e consumatori dipendono dall’accordo tra le nazioni esportatrici.