Per il 2009 la Cina punta ad aumentare le riserve valutarie e potenziare i prestiti

 La Cina sta puntando a far accrescere le sue riserve di valuta di 17 punti percentuali nel 2009: il governo della nazione asiatica ha inoltre intenzione di dare un maggior impulso ai prestiti, al fine di potenziare il consumo interno e far respirare l’economia. M2, la misura più utilizzata per la valuta cinese (include principalmente denaro e depositi), verrà dunque accresciuta del 17%, così come ha annunciato lo State Council. Il governo provvederà anche a sospendere la distribuzione dei biglietti a tre anni della banca centrale ed è pronto a far aumentare i prestiti finanziari di 4 trilioni di yuan (584 miliardi di dollari) il prossimo anno. Importanti sono anche le misure intraprese da People’s Bank of China, la quale darà maggior vigore alla liquidità e ai prestiti finanziari, per venire incontro alle necessità dell’economia e sostenere la crescita.

 

Lo scorso mese il governo cinese aveva fatto sapere che vi sarebbero stati 4 trilioni di yuan di spesa fino al 2010, in modo da incentivare gli investimenti da parte delle imprese. Secondo Glenn Maguire, capo economista della Societe Generale SA di Hong Kong:

Le politiche da attuare in questo momento devono focalizzarsi in misura maggiore sulla liquidità del settore bancario e su progetti infrastrutturali ben finanziati.

General Motors vicina al fallimento

 General Motors vicina alla bancarotta dopo che il Congresso ha espresso il suo rifiuto a fornire aiuti straordinari per il settore in grosse difficoltà. Il piano di intervento a favore delle big three (GM, Chrysler e Ford) era stato votato mercoledì sera a larga maggioranza dalla Camera, ma al Senato sono emersi troppi punti di disaccordo, ed è stato bocciato con 52 voti contrari e 35 a favore.

Il ceo di Gm Rick Wagoner, si è sempre opposto a una bancarotta, convinto che la situazione della società peggiorerebbe ancora, visto che la fiducia dei consumatori diminuirebbe ulteriormente, ma probabilmente crede di non avere più scelta. Per cominciare Wagoner ha indicato oggi l’ intenzione di ridurre del 30% la propria capacità di produzione all’inizio dell’anno prossimo, chiudendo, parzialmente o totalmente, una trentina di stabilimenti di produzione negli Stati Uniti, in Canada e in Messico. Qual’è la situazione degli altri tre colossi di Detroit? La Chrysler, anch’essa in pesanti difficoltà, appartiene ad un gruppo di investitori, mentre la Ford ha fatto sapere di essere in grado per il momento di farcela da sola.

Prima previsione negativa dal 2002 per i profitti di BOC Hong Kong

 BOC Hong Kong (Holdings) Ltd ha lanciato il primo avvertimento da sei anni a questa parte riguardo a un calo dei profitti rispetto alla sua quotazione iniziale: tale evento potrebbe portare a nuove previsioni negative in relazione ai guadagni delle banche della città asiatica. BOC Hong Kong, la quale rappresenta il maggior istituto creditizio per volume di assets nella città, ha fatto sapere nella giornata di ieri che Bank of China, da cui essa dipende, estenderà una garanzia di credito di circa 2,5 miliardi di dollari per rafforzare il capitale di base della sua unità. BOC Hong Kong ha stilato delle previsioni di profitto secondo cui nel 2008 vi sarà un calo considerevole della crescita e un declino nel valore dei suoi investimenti creditizi.

 

Kenny Tang, direttore esecutivo della società Redford Securities Co. di Hong Kong, ha espresso il suo parere riguardo a tale situazione:

Per il mercato questo segnale rappresenta la conferma che vi sono potenzialmente molte banche che effettueranno previsioni negative per le loro holdings.

Numerose banche di Hong Kong, tra cui Bank of East Asia Ltd., terzo maggior istituto per assets della città, e Dah Sing Banking Group Ltd., hanno già provveduto a informare che la crisi finanziaria globale indebolirà notevolmente i profitti.

 

Cala la produzione industriale indiana: pronti nuovi tagli fiscali

 La produzione industriale dell’India è crollata inaspettatamente per la prima volta negli ultimi quindici anni: tale evento ha ora aumentato la pressione nei confronti dei policy makers, che si vedono costretti ad apportare maggiori tagli fiscali al fine di proteggere la sempre più debole economia dalla recessione globale. La produzione di fabbriche, aziende di servizi e miniere è scesa di circa 0,4 punti percentuali nel mese di ottobre, dopo che a settembre si era verificata una crescita di ben 5,45 punti percentuali: i dati sono stati forniti dalla Central Statistical Organization di New Delhi.

Gli economisti si sono trovati totalmente spiazzati, in quanto avevano previsto un aumento della produzione pari al 2,1%: l’ultimo record negativo dell’India in questo senso si era verificato nell’aprile del 1993. Il calo delle esportazioni e la debole domanda interna stanno ulteriormente indebolendo la crescita del paese asiatico: tra l’altro, la fiducia degli investitori è stata messa a dura prova dagli attacchi terroristici di Mumbai, i quali hanno provocato la morte di 163 persone lo scorso mese.

Si attende il voto del Senato USA per approvare il salvataggio di GM e Chrysler

 Il dibattito in seno al Congresso statunitense riguardo al salvataggio finanziario del settore automobilistico sta assumendo i contorni di una corsa contro il tempo. La Camera statunitense ha votato la scorsa notte l’approvazione dei prestiti di emergenza per General Motors Corp. e Chrysler LLC con 237 voti favorevoli su 407: ora l’attenzione è rivolta alle votazioni del Senato, dove l’opposizione repubblicana minaccia di far ritardare l’approvazione della legge. John Dingell, esponente democratico del Michigan, ha così commentato la situazione:

Senza questi importanti “prestiti ponte” c’è il rischio di incorrere nella più catastrofica crisi che il paese abbia conosciuto dai tempi della Grande Depressione.

La portavoce della Camera, Nancy Pelosi, ha lanciato una sfida ai senatori, affermando di non essere disposta a tornare a nuove discussioni nel caso il Senato dovesse far passare una differente versione del piano.

 

La legge in questione dovrebbe permettere a GM e Chrysler di attingere a ben 14 miliardi di dollari di prestiti, al fine di mantenere attiva la loro operatività: se non ci fosse tale sostegno, le due compagnie dichiarerebbero molto probabilmente bancarotta già a partire dalla fine di questo mese. Le aziende automobilistiche potrebbero ora essere costrette a dichiarare bancarotta se il cosiddetto “car czar” (lo zar dell’auto) venisse nominato dal presidente George W. Bush per supervisionare il programma.

Santos pronta a risarcire i danni dell’eruzione di fango del 2006 in Indonesia

 Santos Ltd., la terza maggior azienda australiana attiva nella produzione di petrolio e gas naturale, ha avviato alcuni negoziati volti a stabilire la sua responsabilità nel disastro provocato dalla eruzione di fango che due anni e mezzo fa ha colpito l’Indonesia, provocando lo sfollamento di più di 30.000 persone  e milioni di dollari di danni: secondo gli analisti economici, l’obiettivo principale è quello di trovare un accordo tra le parti. L’accordo, il quale avrebbe comunque bisogno dell’approvazione dei regolatori indonesiani, potrebbe essere raggiunto già durante questa settimana, secondo quanto rivelato dall’Australian Financial Review. Il fango aveva cominciato a colare dal Banjar Panji dopo un’eruzione avvenuta nel maggio 2006 ed aveva inondato case, risaie e fattorie.

 

Il costo che la società australiana potrebbe pagare in questo caso si aggira su una cifra superiore agli 830 milioni di dollari australiani (549 milioni di dollari). Andrew Williams, analista finanziario di Credit Suisse Group di Melbourne, si è così espresso al riguardo:

L’intera questione può essere sintetizzata nel fatto che nessuno sa di che proporzioni sarà la responsabilità di Santos; potrebbe essere molto bassa, ma anche significativamente alta.

In febbraio, Santos ha provveduto a far aumentare le forniture per l’incidente da 7 milioni a 79 milioni di dollari: in settembre, poi, la stessa compagnia ha fatto sapere di ritenere la fornitura stanziata appropriata alla situazione ed ha respinto le accuse secondo cui starebbe sottovalutando la gravità del disastro.

Q-Cells taglia le previsioni di profitto: in crescita le dilazioni nelle consegne

 Q-Cells SE, la più grande compagnia al mondo per quanto riguarda la produzione di cellule fotovoltaiche, si è vista costretta a tagliare le sue previsioni di guadagno per quest’anno e anche per il 2009: il provvedimento si è reso necessario a causa del persistente indebolimento della domanda del settore, dato che i clienti tendono sempre più a posticipare le consegne. Il reddito netto per il 2008 della società tedesca sarà pari a circa 185 milioni di euro, il che significa non aver centrato la stima degli analisti, la quale prevedeva un profitto pari a 215 milioni di euro: l’annuncio è stato dato dalla compagnia, che ha sede in Germania, nella città di Thalheim, durante una conferenza stampa.

Entrando nel dettaglio, le vendite di Q-Cells ammonteranno a 1,225 miliardi di euro: anche in questo caso la cifra è inferiore alla previsione di 1,35 miliardi di euro. Secondo la stessa compagnia:

Nel corso degli ultimi anni, l’incertezza e l’indebolimento della domanda di mercato sono cresciuti notevolmente, anche a causa della crisi finanziaria. Il risultato è che un numero crescente di clienti di Q-Cells posticiperà le consegne fino alla fine di quest’anno. Queste grandezze non possono essere rimpiazzate in breve termine.

La domanda dovrebbe continuare a essere debole anche nei primi mesi del 2009, con una produzione totale che oscillerà tra gli 800 e i 1.000 megawatt: la società ha provveduto a fornire una previsione economica secondo cui vi sarò una produzione di almeno un gigawatt e un profitto pari a 2,25 miliardi di euro.

Ocse: disoccupazione in aumento e cala fiducia dei consumatori (Isae)

 La crisi finanziaria non si ferma ed estende conseguenze sull’economia reale. Contagia istituzioni e
mercati, incluse le economie emergenti, che fino a poco tempo fa parevano relativamente immuni. Lo sottolinea l’ultimo rapporto dell’Ocse. L’unica situazione che è in miglioramento per i consumatori è relativamente al petrolio: il calo dell’oro nero e dei prezzi delle materie prime daranno qualche sollievo sul fronte dell’inflazione.
Il nuovo capo-economista dell’Ocse, Klaus Schmidt-Hebbel ha commentato così il rapporto:

Le incertezze che gravano sulle previsioni sono estremamente ampie. Molto dipendera’ dalla rapidita’ con cui sara’ superata la crisi finanziaria. Il Pil degli Usa scendera’ fino alla meta’ del prossimo anno per poi riprendersi gradualmente, man mano che si attenueranno gli effetti della stretta creditizia, la crisi immobiliare avra’ raggiunto il fondo e si fara’ sentire l’impatto della riduzione dei tassi.Dopo il calo dello 0,6% del Pil nel 2009, potremo attenderci una ripresa dell’1,2% solo nel 2009.

Nintendo rileverà Sony dopo le ottime performance di vendita nel mercato USA

 Nintendo Corporation è pronta a rilevare una quota consistente di Sony Co., dato che la maggior azienda al mondo per quanto riguarda la produzione di apparecchi per videogames ha annunciato che le vendite della sua consolle Wii sono più che raddoppiate durante il “venerdì nero” della settimana di shopping, consentendo in tal modo di far risollevare la spesa per i consumi statunitensi. La società giapponese ha venduto infatti poco meno di 800.000 consolle Wii nel periodo di riferimento, così come ha anche precisato il presidente Satoru Iwata in un’intervista a Kyoto, città dove ha sede la Nintendo: le vendite si sono notevolmente incrementate rispetto allo scorso anno, anche perchè la compagnia ha provveduto a far aumentare la produzione per venire incontro alla domanda.

 

Le vendite della Nintendo nel mercato statunitense contrastano con la tendenza attualmente dominante della spesa per consumo, la quale persiste ad essere debole anche in questo quarto trimestre; il comparto dei negozi al dettaglio sta registrando la sua peggior crisi da almeno quarant’anni a questa parte. Iwata ha anche voluto spiegare il successo della sua compagnia:

Siamo stati fortunati a poter osservare i nostri prodotti tra le scelte preferite dai consumatori. In un periodo in cui l’economia si sta progressivamente deteriorando, è molto importante rimanere su tali livelli.

Lo sciopero contro l’arresto di due sindacalisti fa chiudere due miniere di Penoles

 Due miniere messicane gestite dalla Industrias Penoles SAB, maggior azienda al mondo per quanto riguarda la produzione dell’argento, e altre due miniere rese operative da una società controllata, sono state chiuse dopo che i lavoratori avevano avviato uno sciopero volto a protestare contro l’arresto di due funzionari sindacali. Anche la produzione all’interno delle miniere Sabinas e Madero nello stato messicano di Zacatecas è stata bloccata, dato che la Mining and Metal Workers Union si era appellata in maniera illegale ai suoi membri per interrompere il lavoro dopo gli arresti. Fresnillo Plc, una delle unità produttive di Penoles, ha fatto sapere che le sue miniere, oltre a quelle di Ciniega, sono state chiuse: Fresnillo rappresenta la principale miniera d’argento al mondo.

 

Il Mexican Attorney General’s Office, la procura generale della nazione centroamericana, ha provveduto agli arresti di Carlos Pavon Campos, direttore della comunicazione del sindacato, e Juan Linares Montufar, addetto alla sicurezza, dopo che i lavoratori avevano accolto il reclamo secondo cui il sindacato avrebbe mal gestito un finanziamento di 55 milioni di dollari dei minatori. Anche il governo messicano si è mosso per “congelare” alcuni conti bancari del sindacato. Secondo Rodrigo Heredia, analista della società Ixe Casa de Bolsa SA:

Tale problema è cominciato come una questione a due, tra Grupo Mexico e il sindacato, ma si sta trasformando pian piano in un vero e proprio conflitto tra il sindacato e il settore minerario.

Cina e USA sono concordi nel ritenere vicina la conclusione del Doha Round del WTO

 Stati Uniti e Cina si sono mostrati ottimisti sul fatto che il round negoziale di Doha del WTO, relativo al commercio globale, possa concludersi entro la fine del 2008: l’auspicio sul termine del negoziato (avviato nel 2001) è stato espresso anche dal segretario statunitense all’agricoltura, Ed Schafer. Lo stesso Schafer si è così espresso al riguardo durante una conferenza stampa a Shanghai:

Sia la Cina che gli Stati Uniti ritengono molto probabile una conclusione proficua del Doha Round nelle prossime settimane.

Il segretario statunitense all’agricoltura si trova in Cina per promuovere lo Strategic Economic Dialogue tra il paese asiatico e gli Stati Uniti.

 

I negoziatori del WTO sono alla ricerca di un accordo commerciale da ben sette anni, con l’intento principale di tagliare i sussidi agricoli e le tariffe sui beni industriali. Il direttore generale dell’organizzazione, Pascal Lamy, ha fatto sapere che sta considerando di convocare un meeting ministeriale per la seconda settimana di dicembre al fine di completare le trattative. Gli Stati Uniti sembrano attualmente più preparati per adottare i compromessi migliori sui sussidi relativi al Doha Round. Il ministro del commercio della Cina, Chen Deming, aveva già espresso recentemente la sua fiducia sul fatto che manchino davvero pochissimi giorni alla conclusione del negoziato.

Soluzione al crack bancario: i conti dormienti

 I conti dormienti sono fondi detenuti da banche, da società finanziarie o dalla Posta per conto di cittadini che non sono a conoscenza di tali proprietà finanziarie. Come è possibile dimenticare il proprio denaro in questi tempi di crisi? Capita ed i motivi possono essere i seguenti: decessi improvvisi, perdita della capacità di intendere e di volere, mancata conoscenza da parte degli eredi del patrimonio finanziario del de cuius o addirittura banali dimenticanze.

Tuttavia questo denaro non é res nullius, è dei titolari dei conti o dei loro legittimi eredi. In questo caso però si potrebbe parlare di successione dello Stato. Presupposto della successione dello Stato è un’eredità vacante, fenomeno che ricorre quando, rispetto ad un bene appartenente ad un defunto, manca ogni successibile legittimo e testamentario. Condizione minima per avviare l’esproprio: non aver registrato nessun movimento volontario negli ultimi dieci anni, nemmeno un estratto conto. Escluse, quindi, tutte quelle operazioni automatiche come l’addebito Rid e altre forme di pagamento effettuate da terzi, come l’accredito dello stipendio o della pensione.

Cala il valore delle partecipazioni di GIC e Temasek, ma Lee difende le due società

 Il primo ministro di Singapore, Lee Hsien Loong, ha difeso in maniera decisa le performance delle  più importanti compagnie di investimento di proprietà della città-stato, dopo che il valore delle partecipazioni di tali società in Citigroup Inc., Merrill Lynch & Co. ed altre banche globali hanno subito un forte calo. Government of Singapore Investment Corp. e Temasek Holdings Pte, le due principali società di investimento della nazione asiatica, le quali gestiscono ognuna più di 100 miliardi di dollari di assets, dovrebbero essere valutate in misura maggiore in relazione ai loro profitti complessivi piuttosto che per le performance di specifici assets. Come ha spiegato lo stesso Lee alla Foreign Correspondents Association:

La situazione sembra molto più difficile adesso che quando le compagnie sono scese in campo, ma questi sono gli investimenti di lungo periodo.

 

Le due società hanno investito, tra l’altro, più di 23 miliardi di dollari, in particolare in Citigroup, UBS AG, dato che le compagnie che si dedicano ai servizi finanziari sono alla ricerca di una quantità importante di finanziamenti dopo aver riportato perdite creditizie per un trilione di dollari. È in netto declino (-59% quest’anno) anche la valutazione delle società finanziarie nel indice MSCI World.

Banca Monte dei Paschi di Siena: assegnazioni gratuite tout court per i dipendenti

 La Banca Monte dei Paschi di Siena, nasce nel 1472 come monte di pietà per dare aiuto alle classi disagiate della popolazione senese, è la più antica banca al mondo tuttora in attività. I monti di pietà nascono alla fine del XV secolo dal movimento francescano per assicurare forme di credito alle classi popolari dietro garanzia del deposito di un pegno. In pratica ci si recava presso questi istitui e si lasciava appunto un pegno il cui valore fosse proporzionale al credito richiesto. Se la persona non era più in grado di restituire la somma allora l’istituto manteneva la proprietà dell’oggetto dato in pegno. Tali istituti riuscirono a superare i divieti ecclesiastici sull’usura e furono autorizzati inoltre a percepire un moderato interesse sui prestiti, permettendo loro di crescere e divenire istituzioni di natura bancaria. In Italia raggiunsero il massimo sviluppo nel Settecento, quando in alcune città, come Roma, ebbero la dimensione e le funzioni di una vera banca di stato che riceveva depositi e svolgeva funzioni di tesoreria.