Soros e la Roma: la trattativa è cominciata

Si fa sempre più concreta l’ipotesi di una Roma statunitense: la conferma arriva da un comunicato ufficiale della società dei Sensi, nel quale si parla di un avvenuto incontro tra le parti. Due rappresentanti di Soros, del fondo di investimento incaricato di gestire l’affare, ed il legale della famiglia Sensi si sono incontrati per discutere dell’offerta, anche se nel comunicato ufficiale la Roma non si è sbilanciata troppo, con un prudente “possibile generico interesse”.

Il comunicato è stato diffuso anche tramite il sito della squadra e i tifosi hanno già cominciato a sognare: perché nel comunicato non si fanno nomi, si parla di un “soggetto potenzialmente interessato”, ma tutti sanno che si tratta dello speculatore più famoso del mondo, George Soros.

La prudenza è d’obbligo in certe questioni, ma il titolo della Roma ieri ha guadagnato 9 punti percentuali e c’è chi si dice già certo del futuro a stelle e strisce della squadra capitolina. Quello che è certo è che è terminato il tempo dei nomi sussurrati: la trattativa è in atto e sembra che debba terminare velocemente. In molti scommettono su una risoluzione in breve tempo, entro la fine del campionato. Ma cosa potrebbe frapporsi tra il magnate di origini ungheresi e la squadra giallorossa?

Crescita Eurolandia: Bce lascia invariati i tassi

Nel 2008 la domanda sia interna che esterna dovrebbe sostenere il protrarsi della crescita del Pil nell’area delle euro, sebbene in misura minore rispetto al 2007, ma resta tuttavia elevata l’incertezza rispetto alle prospettive di crescita.

Questo giunge dai vertici della Bce. I rischi sono legati alle turbolenze finanziarie ed inoltre dall’effetto frenante su consumi e investimenti di ulteriori rincari imprevisti di prodotti energetici e alimentari, nonchè da spine protezionistiche e possibili andamenti disordinati legati agli squilibri mondiali.

Per quanto riguarda la politica monetaria, l’Istituto di Francoforte conferma la sua decisione di lasciare invariati i tassi d’interesse, allo scopo di mantenere la stabilità dei prezzi nel medio periodo, suo obiettivo primario. Il saldo ancoraggio delle aspettative di inflazione a medio-lungo termine è, infatti, la massima priorità per il Consiglio.

Alitalia: ci sono novità?

L’ultima volta che abbiamo parlato di Alitalia Spinetta se ne era tornato in Francia sbattendo la porta ai sindacati, i sindacati, “colpevoli” forse di aver avanzato troppe richieste scaricavano le colpe sul governo, il governo parlava già di commissariamento e Silvio Berlusconi “tranquillizzava” tutti assicurando un Alitalia italiana.

Non è trascorso così tanto tempo ma il contesto è decisamente cambiato. Silvio Berlusconi, come tutti sappiamo, è nuovamente presidente del Consiglio e Alitalia…Alitalia? In poche parole “in corsa” ci sarebbero Air One, Aeroflot e AirFrance, ma quest’ultima a livello paritario.

Cerchiamo di fare chiarezza un passo per volta. Per quanto riguarda Air France l’ipotesi di un’acquisizione è sempre possibile e Berlusconi non vuole accantonarla, anzi incontrerà Sarkozy e cercherà mediare per far sì che Air France torni sui suoi passi e si torni a trattare. Aeroflot è una compagnia russa di cui Berlusconi avrebbe parlato con Putin in Sardegna. Da Mosca però arrivano smentite, peraltro direttamente dal direttore generale della compagnia aerea, il quale nega l’intenzione di partecipare ad una nuova gara per la compagnia italiana, poichè dalle informazioni in loro possesso non sarebbe affatto conveniente ( e chi lo biasima?).

Nokia e Merryl Lynch: brutte notizie dal fronte societario

I mercati continuano come su un altalena: se due giorni fa le trimestrali erano state tutte buone e lo spettro della recessione si allontanava, oggi sono di nuovo in voga le “brutte notizie”.

Innanzitutto Merryl Lynch: la prima delusione è arrivata proprio dal colosso statunitense, che ha annunciato perdite pari a 1,97 miliardi di dollari, per il valore di 2,20 dollari ad azione. In calo anche i ricavi, scesi del 69%. Nel piano di riduzione costi già preannunciato è previsto il taglio del 10% della forza lavoro. Il titolo ha perso il 3% sul Nyse.

Brutte notizie anche sul fronte delle Tlc con Nokia: gli utili si sono attestati a +25% a 1,22 miliardi di euro, in positivo ma inferiori alle attese. A preoccupare non tanto il bilancio quanto le stime per il resto dell’anno: Nokia infatti prevede un deciso calo nella zona euro a fronte della situazione macro economica.

Vodafone valuta possibilità di acquistare Tiscali

Il titolo si è messo in evidenza guadagnandosi più volte la sospensione per eccesso di rialzo fino a chiudere la seduta con un +10,9% a 2,33 euro. Non è la prima volta che il titolo del gruppo controllato al 25% da Renato Soru, presidente della regione Sardegna, segna in Borsa vistosi strappi. Quali sono i motivi che stanno spingendo il titolo al rialzo?

Entra nel vivo il processo di vendita della società. Ricordiamo che a fine marzo, Tiscali aveva annunciato la nomina di Banca Imi e JP Morgan per avviare un processo di massimizzazione del valore strategico del gruppo. Rumor che hanno ridato entusiasmo alle quotazioni in Borsa del titolo della societa’ guidata dall’ad Mario Rosso che ha registrato volumi vertiginosi.

Commodities: rifugiarsi dietro una scorta di oro e platino

Scende il dollaro e salgono le materie prime: l’oro ha toccato i 945 dollari l’oncia, i future sul platino oltrepassano di nuovo quota 2 mila dollari e l’argento torna a 18.50.

E’ boom degli investimenti per gli ETC che replicano l’andamento dei metalli preziosi: l’ETFS Physical Gold ha attirato 900 milioni di dollari di investimenti, così come è cresciuto l’interesse per l’ETFS Physical Platinum, come dimostrano i 680 milioni di dollari che ha attirato.

Dopo che il breve recupero del dollaro ha pesato sui preziosi a Londra, la loro corsa è rincominciata. E secondo gli esperti di Gfms (Gold Field Mineral Service), una frenata non è proprio immaginabile: nel 2008 l’oro potrebbe infatti arrivare a 1100 dollari, spinto dall’inflazione, dalle tensioni geopolitiche e dalla crisi finanziaria, che invita gli investitori a rifugiarsi in asset difensivi.

Supereuro, il dollaro non riesce a rialzarsi ma resta comunque la valuta guida

L’euro ieri ha stabilito un nuovo record sul dollaro e la sua corsa sembra inarrestabile. L’inflazione sale negli Stati Uniti e l’euro sale, l’inflazione cresce in Europa e l’euro cresce ugualmente.

Wall Street in rally attraversa un momento positivo ed i dati macroeconomci sugli Stati Uniti non sono poi così negativi: l’Empire State Manufacturing Index è risultato essere superiore alle attese e il dato sui flussi di capitali ha dimostrato che investimenti stranieri continuano ad arrivare. Allora come mai il dollaro continua a perdere?

Christian Noyer, Governatore della Banca di Francia e consigliare della Bce, ha descritto la crescita dell’euro come “abnorme“, ma ha anche ammesso che è proprio il supereuro a proteggere il vecchio continente da un’inflazione ancora maggiore di quella attuale.

Sembra sempre di più che il mercato valutario non rispecchi i fondamentali economici. O almeno è quello che credono i gestori interpellati da Merryl Linch: secondo un sondaggio effettuato dalla banca d’affari statunitense il 71% dei gestori crede che l’euro sia sopravvalutato.

Paesi emergenti trainati dalle commodities

Le borse dell’area Asia-Pacifico registrano il segno più, sostenute dal ritorno degli acquisti su greggio e oro e dal dato sulla creazione di posti di lavoro nel settore privato Usa.

I paesi emergenti si sono integrati meglio nell’economia globale nel corso degli ultimi anni grazie ai forti aumenti dei prezzi delle commodities e al miglioramento sia delle politiche che delle istituzioni

si legge nel rapporto del Fondo Monetario Internazionale. Nel primo trimestre del 2008, l’oro e le principali commodities hanno ulteriormente incrementato i propri valori di riferimento. Basti osservare l’ andamento del greggio, costantemente scambiato oltre il limite registrato nel 1980, al di sopra dei 100 dollari al barile. In Rialzo anche l’oro. Al Comex il future ha toccato il massimo degli ultimi giorni a quota 925 dollari l’oncia. Tra le materie prime agricole i semi di soia vedono il future in progresso dell’1,6% a 1277 centesimi (12,77 dollari) per bushel.

Future americani positivi: cresce fatturato Johnson & Johnson

Future americani positivi a Wall Street dopo la pubblicazione dei dati macro relativi ai prezzi alla produzione a marzo, saliti oltre le attese, e del balzo a 0,63 punti dell’indice Empire State aprile. I future sul Dow Jones salgono dello 0,34%, quelli sul Nasdaq dello 0,65%, S&P500 +0,38%. Spunti positivi grazie alla trimestrale del gigante dei prodotti di largo consumo Johnson & Johnson: il risultato per azione è stato di 1,26 dollari, superiore alle stime del consensus posizionate a 1,21 dollari. Anche il fatturato è cresciuto, con un progresso del 7,7% a 16,2 miliardi di dollari. Il gruppo ha inoltre rivisto al rialzo l’outlook per l’intero 2008, facendo sapere di attendersi ora un eps operativo di 4,4/4,45 dollari. Prima dei risultati Johnson & Johnson in controtendenza i cattivi annunci di colossi come Alcoa (AA), General Electric (GE). Sugli altri mercati, sul valutario, euro in flessione nei confronti del dollaro. Nel tardo pomeriggio di ieri a New York il cambio tra le due valute e’ di 1.5778. In lieve progresso l’oro.

Asta per Tiscali? Tra le probabili offerte Carphone e Sky

Partenza in pole per Tiscali a Piazza Affari: già alle 9.30 il titolo aveva guadagnato il 7% a 2,25 euro. A spingere il titolo indiscrezioni rivelate dal Sole 24 Ore e da Milano Finanza secondo cui sarebbe imminente un’offerta da parte del gruppo del magnate Murdoch, insieme a Fastweb e Morgan Stanley.

Sky infatti sarebbe interessata alle attività inglesi e a quelle italiane del gruppo sardo ad un prezzo tra i 3 e i 3,3 euro. Ma quella del magnate dei media non dovrebbe essere l’unica offerta: in corsa ci sarebbe anche Carphone Warehouse, l’azienda inglese della telefonia.

Da Carphone sono arrivate però delle parole che somigliano ad una smentita: sarebbero interessati infatti alle attività britanniche di Tiscali come ad un asset ma non starebbero pensando ad una vera e propria offerta.

Intel allontana lo spettro della recessione: i computer si vendono ancora

Continua l’altalena di Wall Street tra buone e cattive notizie. Questa volta buone nuove arrivano da Intel, azienda leader mondiale nella produzione di semiconduttori, che ha chiuso il primo trimestre con vendite in crescita del 9,3%.

Wall Street incassa il dato e va avanti senza però trascurare il calo degli utili: -12% a 1,44 miliardi di dollari, flessione consistente ma giustificata dal gruppo con i costi elevati di alcune ristrutturazioni.

Una trimestrale comunque “buona”, che dimostra una solida domanda ed allontana gli spettri di una recessione già in corso. Tesi sostenuta anche da Intel che ha previsto per il resto dell’anno vendite saranno mantenute mentre i profitti avranno ancora margine di crescita.

Prysmian S.p.A approva bilancio, Risultato Operativo di Gruppo 508 milioni di euro

Prysmian S.p.A è la società a capo di un gruppo che nel 2005 ha acquisito le partecipazioni e le attività della Divisione Cavi e Sistemi di Pirelli & C. S.p.A. Tra i leader mondiali nel settore dei cavi, il gruppo è attivo nello sviluppo, nella progettazione, nella produzione, nella fornitura e nell’installazione di un’ampia gamma di cavi per le più varie applicazioni nel settore dell’energia e delle telecomunicazioni. Prysmian Cavi e Sistemi in Italia produce cavi e componenti che vengono impiegati: nella generazione, nel trasporto e nella distribuzione dell’energia elettrica; nell’equipaggiamento di macchine, navi, sistemi di sollevamento, materiale rotabile, utensili industriali ed elettrodomestici; nell’alimentazione e nel controllo di impianti industriali, linee ferroviarie, impianti petrolchimici e di estrazione, infrastrutture, piattaforme offshore. Prysmian è presente a livello mondiale con 54 stabilimenti e oltre 12.000 dipendenti distribuiti in 20 paesi.

L’assemblea degli azionisti di Prysmian, riunitosi ieri, ha approvato il bilancio d’esercizio 2007. Il Risultato Operativo di Gruppo ha raggiunto 508 milioni di euro, valore quasi doppio rispetto ai 258 milioni di euro del 2006 (+96,8%). Nel 2007 i Ricavi consolidati hanno raggiunto 5.118 milioni di euro, rispetto ai 5.007 milioni di euro del 2006. L’EBITDA si è attestato a 573 milioni di euro, con un incremento del 54,4% rispetto al 2006 e con un deciso balzo dell’incidenza sui ricavi, salita all’11,2% dal 7,4%.

Fondi d’investimento: continua la crisi, su quali puntare adesso?

Sono pochi i gestori di fondi che sono riusciti a chiudere in attivo l’ultimo mese: tra questi Fondaco, gruppo torinese indipendente, che ha raccolto 1,78 miliardi nel mese di marzo. In positivo anche Mediolanum che chiude con 46,9 milioni e Azimut, 10,8 milioni.

Azimut però ha registrato una raccolta negativa nel settore risparmio gestito per 98 milioni. Il mesi di marzo ha visto deflussi per 10,3 miliardi nel settore dei fondi e molti grandi gestori hanno chiuso in negativo: tra questi Intesa San Paolo e Unicredit, con Pioneer e Capitalia, e Banco Popolare.

Bipiemme Gestioni società del gruppo Popolare Milano ha annunciato i risultati del 2007: il bilancio è in calo del 43,5% a 10,5 milioni. La raccolta netta ha subito un deflusso di un miliardo di euro ed il patrimonio totale gestito dalla società è calato del 4,5% rispetto al 2006.