Sfiducia fondi comuni d’investimento: aumentano rischi o ne cresce la consapevolezza?

Promotori e sportelli bancari non fanno altro, in linea generale, che premere per la sottoscrizione di fondi, assicurando i risparmiatori che verrà loro almeno restituito il capitale inizialmente conferito. Com’è possibile questo? Esiste sempre una certezza matematica che almeno il denaro investito non vada perso?
Per rispondere a questa domanda occorre analizzare la struttura dei cosiddetti prodotti a capitale garantito.

Fiat: nonostante le vendite il titolo cede

Crolla il titolo Fiat a Piazza Affari nonostante i dati positivi sulle immatricolazioni e le vendite. Nella giornata di venerdì la casa automobilistica torinese ha perso il 6,96% a 15,555 euro, seguendo il trend negativo di tutto il settore. Secondo gli esperti il calo deriva dalla crescita galoppante del prezzo della benzina e dalla crisi economica americana, con il relativo crollo delle vendite di auto negli USA annunciato dalle case giapponesi: la Toyota, con un mercato più ampio negli Stati Uniti che in patria, si è preoccupata di rivedere le stime, prevedendo solo un +1-2 %.

Quanto è complesso fare “impresa” in Italia

Fare l’imprenditore di questi tempi non è semplice, probabilmente non lo è mai stato, nel carattere di chi fa impresa elementi come tenacia e perseveranza sono aspetti fondamentali, però in Italia non basta.
Nel nostro paese avviare un’attività ha dei costi elevati rispetto agli altri paesi. La partenza o se preferite la fase di “start-up” costa da noi, ben undici volte di più di quanto non costi in Francia.
In Italia per iniziare servono almeno 3500 euro, per quanto riguarda l’Europa, in Francia bastano 300 euro, nel Regno Unito 207 euro ed in Irlanda solo 95 euro, il paese dove però si paga meno è la Nuova Zelanda, qui le aziende per iniziare spendono solo 41 euro.

Mutui in crisi

Gli economisti non sono ottimisti in merito alla situazione economico-finanziaria soprattutto relativamente all’economia USA. Gli aumenti del prezzo del petrolio di questi ultimi giorni, l’aumento della disoccupazione in America, la crisi che ha colpito la borsa di Wall Street, sono solo gli ingredienti di una imminente recessione, le cui probabilità stimate sono superiori al 50%.
Questi eventi hanno spinto le più importanti banche centrali ad immettere in due tranche (previste rispettivamente per il 14 e il 28 gennaio) di un’ammontare totale di 60 miliardi di dollari.

Le autorità cinesi danno più opportunità alle proprie aziende di emettere bond

La National developement and reform commission (Ndrc) ha dato il via ad una nuova regolamentazione che permetterà alle aziende cinesi di emettere obbligazioni. L’importante sarà avere per queste aziende dei requisiti specifici:

  • Le società per azioni devono avere un patrimonio minimo di 4,1 milioni di dollari
  • Le società a responsabilità limitata devono dare una garanzia patrimoniale pari a 8,2 milioni di dollari

Inoltre l’ammontare dell’emissione obbligazionaria non potrà eccedere il 40% degli asset dell’azienda emittente. Gli utili degli ultimi tre anni dovranno essere sufficenti per pagare un anno d’interesse delle obbligazioni emesse.

A chi interessa il WiMax

Entro fine gennaio le compagnie interessate dovranno proporre la prima offerta nella gara per l’assegnazione delle frequenze. Certo non c’è lo stesso entusiasmo che qualche anno fa ci fu per l’assegnazione delle licenze UMTS. Il WiMax è un sistema di trasmissione a banda larga senza fili, definito da molti “la nuova frontiera di internet”, purtroppo non riesce ad esprimersi a causa della mancanza di terminali ed applicazioni in mobilità con dei costi contenuti, per riuscire in questo progetto servirebbero frequenze di “2,5 gigahertz” che al momento non sono state rese disponibili.

Gazprom punta sulla Nigeria

L’africa è considerata nella strategia delle più importanti aziende produttrici di idrocarburi una area prioritaria di grande espansione. Fino ad oggi la Gazprom aveva avviato dei progetti nel nord del continente africano, inoltre in un progetto di scambio con l’azienda tedesca Basf otterrà una partecipazione in Libia. Questa compartecipazione è dovuta al fatto che le riserve di idrocarburi iniziano a scarseggiare, quindi le grandi aziende hanno bisogno di ottenere quote nei vari progetti produttivi mondiali.

Alpi Eagles non vola più?

La compagnia aerea ha sospeso i suoi voli, lo fa in polemica con l’ENAC (Ente Nazionale per l’Aviazione Civile) che accusa per aver mantenuto un atteggiamento boicoittante. L’Ente non da seguito a queste illazioni, ribadendo che lo stop è dovuto semplicemente al fatto che: “Alpi Eagles non vola semplicemente perchè il suo unico aereo rimasto operativo deve fare una prolungata manutenzione”.

Cina: entro il 2010 assorbirà il 62% della produzione di lana mondiale

La Cina è un paese ormai destinato a rimanere alla ribaltà per tutto ciò che riguarda l’economia mondiale. Nello specifico sta diventando leader mondiale per la lana, infatti non è solo il più grande acquirente ma è anche il secondo produttore mondiale di questo filato. Scusate dimenticavo un particolare, è primo come numero di capi prodotti. Nel 2007 la Cina ha importato 202mila tonnellate di questa materia prima, vale a dire il 27% in più rispetto lo scorso anno, assorbendo il 63% della produzione australiana, movimentando un giro d’affari di 1,5 miliardi di dollari australiani.

Petrolio SuperStar

L’oro nero ha scelto la maniera migliore per salutare il nuovo anno. E’ successo al New York Mercantile Exchange (NYMEX) : un singolo lotto di 1000 barili di greggio della West Texas Intermediate è passato per 100.000 dollari, quindi 100 dollari a barile. Sembra proprio che il petrolio non segua più i principi tradizionali del mercato “Domanda” e “Offerta”, ma aspetti finanziari che condizionano i mercati. L’Opec (l’organo che rappresenta i paesi produttori di greggio) si dice sempre pronto rispetto ad un calo delle scorte con un eguale aumento di produzione.