Prosegue il movimento ribassista dell’oro, arrivato ieri a toccare i minimi degli ultimi 13 mesi a quota 718$ l’oncia. Rispetto ai massimi di 1’038$ per oncia toccati a marzo il calo è del 32% e sembra che i prezzi possano scendere ancora. Per comprendere i fattori alla base di questi movimenti è utile guardare proprio ai giorni in cui si sono registrati i massimi. Ad inizio anno le economie europee sembravano poter superare la crisi senza traumi, il dollaro si stava indebolendo nei confronti dell’euro, i mercati azionari scendevano e c’era un costante afflusso di capitali verso le commodities. Le commodities, tra cui anche l’oro, sembravano essere sostenute da buoni fondamentali e questo le portava ad essere apprezzate come strumento di investimento alternativo a quello azionario. In questo meccanismo qualcosa però si è rotto e adesso il calo è generalizzato.
Oro
Dal gold standard al gold Exchange: sarà la volta dell’euro?
Per investire sulle materie prime: Lyxor ETFs Commodities CRB
Commodities: rifugiarsi dietro una scorta di oro e platino
Jp Morgan aumenta l’offerta per Bear Stearns, i mercati volano
Dollaro e petrolio non fermano la corsa
Oro, capirne il valore ed investire
Allianz-Ras: 2007 positivo, possibili incrementi dei dividendi
Nuovo record della moneta unica: quasi 1,53 sul dollaro
un lavoro molto buono ed e’ indipendente.
Questa è la posizione del commissario Ue Joaquin Almunia, secondo il quale l’euro riflette la superpotenza della Bce.
Oro e platino: continua la corsa al rialzo
Oro nuovo record storico 891,40 dollari
Le motivazioni di questo nuovo picco sono molteplici, prima di tutte il comportamento del dollaro sempre più debole e la conseguente debolezza dell’economia americana. Il
Petrolio SuperStar
L’oro nero ha scelto la maniera migliore per salutare il nuovo anno. E’ successo al New York Mercantile Exchange (NYMEX) : un singolo lotto di 1000 barili di greggio della West Texas Intermediate è passato per 100.000 dollari, quindi 100 dollari a barile. Sembra proprio che il petrolio non segua più i principi tradizionali del mercato “Domanda” e “Offerta”, ma aspetti finanziari che condizionano i mercati. L’Opec (l’organo che rappresenta i paesi produttori di greggio) si dice sempre pronto rispetto ad un calo delle scorte con un eguale aumento di produzione.